Guardia minaccia 11enne con pistola
Milano,è successo in una biblioteca
Gli ha puntato la pistola alla tempia invitandolo ad andare via. L'adolescente, particolarmente vivace, aveva dato fastidio tutto il giorno fino a quando il vigilante, 50 anni, lo ha minacciato con l'arma. L'episodio è successo qualche mese fa in una biblioteca comunale della periferia di Milano. Il ragazzino, da allora, ha continui incubi. La polizia, in attesa del processo, ha sequestrato alla guardia la pistola d'ordinanza.
Il vigilante ha tentato una disperata difesa. Il ragazzino, insieme ad altri coetanei, era stato rimproverato più volte. Il gruppo era andato in bbilioteca solo per dare fastidio agli altri frequentatori: grida e corse nella sala lettura, fino a quando, era sera, verso le 19, è spuntata la pistola.
Una pistola puntata alla tempiaIl ragazzino, atterrito, è rimasto fermo. Gli amici, scappati via, hanno chiamato il 113. Subito è arrivata una pattuglia in bbilioteca. Gli agenti hanno ascoltato i giovani protagonisti della vicenda. Tutti hanno dato la stessa versione: la guardia giurata ha minacciato il loro amichetto puntandogli la pistola alla tempia.
L'uomo, 15 anni di onesta e impeccabile carriera, dovrà rispondere del reato di "minacce gravi aggravate". I ragazzini li aveva supplicati più volte con le buone maniere perché la "smettessero di disturbare" - racconta il Corriere della Sera -. Aveva estratto la pistola puntandola verso il soffitto ma "non alla tempia del bambino". Intanto gli è stata sequestrata la sua "Tanfoglio Witness 1911" calibro 45, e ha ricevuto anche una segnalazione alla Prefettura, che deciderà se ritirargli la licenza di lavoro.
"Da allora ha gli incubi tutte le notti"
I genitori del ragazzino, in cura da un medico, si sono costituiti parte civile. "Non si può tollerare che un bambino venga minacciato con la pistola - dichiara il legale della famiglia, Marco De Giorgio - la guardia non si è trovata a scorgere all'improvviso due ombre dentro una gioielleria, aveva davanti dei ragazzini all'interno dei locali di una biblioteca del Comune e il suo gesto non può trovare giustificazione alcuna".(tgcom.it)