e A TE Allora pare giusto che perchè tu devi mettere la benza nella macchina l'eni è autorizzata ad andare a distruggere inquinando la loro terra e i loro fiumi?
Evidentemente non sapete nulla di cio che avviene in quel paese, non sapete nulla delle milizie pagate dalle industrie petrolifere per fare fuori i ribelli, non sapete nulla della estrema povertà in cui giaciono quelle popolazioni.
Non sapete nulla delle terre inquinate e dei fiumi impregnati di petrolio, degli stipendi da fame e delle misure di sicurezza inesistenti
Di fronte all'enormità della sofferenza di un popolo poco contano le 4 mogli in apprensione per i propi mariti rapiti.
Del resto la guerra in iraq non è stata fatta per liberare un popolo oppresso? e quante centinaia di migliaia di lutti ha provocato? allora per la causa di un popolo oppresso possiamo uccidere migliaia di persone ma non sequestrarne qualche decina?
La Nigeria oltre ad essere il più importante produttore petrolifero africano e membro dell’Opec, è stata per 30 dei suoi 46 anni di indipendenza governata da militari di etnia Hausa/Fulani, in maggioranza nella popolazione: in tutti questi anni lo sfruttamento sempre più massiccio delle risorse del paese, che attualmente produce 2,3 milioni di barili di petrolio al giorno, ha causato lo sradicamento più o meno violento di molte delle etnie che vivevano in quella che è la regione che ospita i campi petroliferi più ricchi d’Africa: il Delta del fiume Niger.
Le estrazioni cominciarono nel marzo del 1956 nello stato di Bayelsa nei campi della Shell, mentre l’Eni arrivò più tardi, nel 1962. Nel 1958 fu trovato petrolio nello stato di Rivers, dove vivevano gli Ogoni. Gli oleodotti, costruiti in superficie, passano su terreni un tempo coltivati e successivamente espropriati, mentre parte della popolazione ha dovuto lasciare i propri villaggi. Chi è rimasto lavora spesso per le compagnie petrolifere, percependo stipendi bassissimi. Alla devastazione ambientale si è poi aggiunto il costo sociale che gli Ogoni hanno dovuto sopportare: la zona da loro abitata ha poche scuole, non ha ospedali né acquedotti, e nemmeno l’elettricità. La disoccupazione è altissima, attorno al 70%.
Le proteste dei gruppi etnici minoritari sono state ignorate dal governo nigeriano per decenni finchè, dato che le proteste e le rivendicazioni non avevano prodotto nessun effetto, alcune popolazioni formarono autonomamente una lotta di resistenza, arrecando danni agli impianti, promuovendo la chiusura degli impianti ed arrivando in alcuni casi al rapimento dei lavoratori impiegati dalle compagnie.
Queste ultime reagirono duramente, con la richiesta di un intervento da parte del governo nigeriano che represse le mobilitazioni popolari con l’esercito. Alcuni manifestanti furono uccisi, i villaggi bruciati, e le popolazioni deportate nella foresta. Per rispondere a tutto questo emerse nel 1990 la figura di Ken Saro-Wiwa, drammaturgo, poeta e letterato Ogoni, candidato al premio Nobel per la Pace.
Presidente di un’organizzazione per i diritti delle minoranze africane e fondatore del Mosop (Movement for Surviving of Ogoni People), difensore della nonviolenza attiva, Saro-Wiwa era convinto che esistessero forme positive e costruttive di dissenso per opporsi al governo militare allora al potere ed alla Shell.
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