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Rapiti altri due italiani in Nigeria

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    klas113
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    00 23/02/2007 17:13
    Attacco dei ribelli a un cantiere nelle vicinanze di Port Harcourt

    Lucio Moro e Luciano Passarin, dipendenti della società Impregilo, sono stati sequestrati dopo una sparatoria
    ROMA - Sono stati rapiti altri due tecnici italiani in Nigeria, Lucio Moro e Luciano Passarin, dipendenti della società Impregilo operante nell'area di Port Harcourt, nella provincia del delta del Niger. L'unità di crisi della Farnesina si è attivata attraverso la nostra ambasciata ad Abuja al fine di ottenere ulteriori elementi sulla matrice e sulla natura del sequestro.
    Il rapimento è avvenuto non lontano da Port Harcourt, durante un attacco a un cantiere Impregilo seguito da una sparatoria; un altro italiano è riuscito a scappare. Sempre oggi, alla periferia di Port Harcour, è stato assassinato un ingegnere libanese. E sempre nello stato petrolifero di Bayelsa sono stati sequestrati anche i due tecnici italiani dell'Eni Francesco Arena e Cosma Russo, ancora nelle mani dei ribelli del Movimento di emancipazione del Delta del Niger (Mend). I due erano stati rapiti il 7 dicembre con il connazionale Roberto Dieghi e il libanese Imad Saliba. Quest'ultimo è tornato in libertà due giorni fa; secondo il Mend, Saliba è fuggito grazie a un piano organizzato dal governo nigeriano e dalla società italiana.
    23 febbraio 2007 Il Corriere.it



    Ma una bella incursione del Col Moschin no eh ? [SM=x165041] [SM=g27768]
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    00 23/02/2007 17:18
    Re:

    Scritto da: klas113 23/02/2007 17.13
    Ma una bella incursione del Col Moschin no eh ? [SM=x165041] [SM=g27768]

    ... Come direbbe Mazzone: MAGARA!!! [SM=x165043] Cmq I Nigeriani hanno tentato un blitz ma è fallito Intanto la Farnesiana ha sollecitato le società Italiane che operano nel delta del Niger a ritirare il personale straniero.(ansa.it)

    [Modificato da digos1979 23/02/2007 17.19]

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    00 23/02/2007 20:12
    Re: Re:

    Scritto da: digos1979 23/02/2007 17.18
    I Nigeriani hanno tentato un blitz ma è fallito



    Era meglio se stavano fermi allora, si si mandiamoci il Col Moschin visto che il Nucleo nostro all'estero non ha competenza, oppure il G.I.S ma non lasciamo questi connazionali in mano a 'sti delinquenti pseudoguerriglieri. [SM=g27768] [SM=x165045]
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    00 24/02/2007 11:06
    si si mandiamo il col moschin, cosi questi pseudoguerriglieri che fino ad oggi si sono dimostrati aperti alle trattative e che non chiedono altro se non una piu equa distribuzione dei tesori della loro terra magari si incazzano e cominciano ad accoppare qualcuno
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    00 24/02/2007 13:42
    Re:

    Scritto da: CRYPTO+ 24/02/2007 11.06
    si si mandiamo il col moschin, cosi questi pseudoguerriglieri che fino ad oggi si sono dimostrati aperti alle trattative e che non chiedono altro se non una piu equa distribuzione dei tesori della loro terra magari si incazzano e cominciano ad accoppare qualcuno


    Ma che c'entrano le persone che sono lì a lavorare con la distribuzione più equa dei tesori della loro terra me lo spieghi ? Quello é terrorismo puro, la guerriglia é un'altra cosa che mi risulti, cioé non é che le imprese laggiù si sono imposte occupando la loro terra, avranno bene un accordo e una concessione o appalto dal governo locale. [SM=g27768]
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    00 24/02/2007 16:26
    Re: Re:

    Scritto da: klas113 24/02/2007 13.42
    Ma che c'entrano le persone che sono lì a lavorare con la distribuzione più equa dei tesori della loro terra me lo spieghi ? Quello é terrorismo puro, la guerriglia é un'altra cosa che mi risulti, cioé non é che le imprese laggiù si sono imposte occupando la loro terra, avranno bene un accordo e una concessione o appalto dal governo locale. [SM=g27768]


    Appunto, me lo chiedo anch'io, cosa c'entrano ? Semplice la risposta, non c'entrano niente, sono lì per lavorare per conto di un'impresa che ha stipulato un contratto con il loro Governo, non ha senso ed é persino controproducente a mio avviso attuare una strategia del genere.
    Giusto per essere un pò ripetitivo, mi rifaccio all'esperienza di mio padre che di storie del genere ne ha vissute parecchie, in Africa e in SudAmerica, colleghi suoi sequestrati con le motivazioni più "nobili" e poi rilasciati dietro pagamento di un congruo riscatto, come avvenne in Colombia in regione di Medellìn quando le F.A.R.C. sequestravano italiani in particolare ma anche europei e americani al ritmo di due al mese.
    Concordo, mandiamoci il Col Moschin, il G.I.S., il N.O.C.S., il Com.Sub.In., chiunque può fare un blitz degno di questo nome per riportare a casa la nostra gente, poi saranno le imprese a decidere cosa fare, se rimanere o andarsene.

    [Modificato da webcop 24/02/2007 16.27]

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    00 24/02/2007 17:59
    gli ostaggi servono per fare pressione, questi sono poveracci, come vuoi che possano fare valere le loro ragioni se non con atti del genere?
    oltrettutto questi fino ad ora non hanno voluto soldi, questi lottano veramente per un ideale nobile.
    Vivono in un paese deturpato dall'estrazione petrolifera e delle grandi masse di denaro che porta il petrolio loro non ne vedono nemmeno l'ombra , anzi vanno sempre piu in malora.
    L'eni paga somme ridicole per estrarre il petrolio dalla loro terra, e questi mo si sono rotti.
    Potrebbero fare saltare qualche tubazione, ma cosi inquinerebbero la loro terra, e allora sequestrano chi possono.
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    00 24/02/2007 18:09
    Re:

    Scritto da: CRYPTO+ 24/02/2007 17.59
    e allora sequestrano chi possono


    Nun ce semo proprio. [SM=x165067]
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    00 24/02/2007 19:36
    be vabbene e allora cosa dovrebbero fare? presentarsi alla porta della prima industria petrolifera con i fiori in mano e una bottiglia di lambrusco nell'altra chiedendo un colloquio?
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    00 24/02/2007 22:00
    Re:

    Scritto da: CRYPTO+ 24/02/2007 19.36
    be vabbene e allora cosa dovrebbero fare? presentarsi alla porta della prima industria petrolifera con i fiori in mano e una bottiglia di lambrusco nell'altra chiedendo un colloquio?


    No hai ragione, é giusto che sequestrino tutti gli stranieri che lavorano lì senza riguardo per nessuno, si sa che il fine giustifica i mezzi e alle nobili cause non si nega il "giusto" sostegno e la "giusta" comprensione, peccato che dall'altra parte ci sono famiglie, mogli, figli e genitori in angoscia, ma chi se ne frega, peggio per loro così imparano a non contribuire allo sfruttamento del terzo mondo, peccato solo che quando poi rovesciano i governi contro i quali si ribellano fanno presto a trasformarsi da guerriglieri in despoti a volte peggiori di chi li ha preceduti. Ecco che abbiamo scoperto i sequestri politicamente corretti, funzionali alla causa a patto che sia "nobile". Oh, sequestrare una persona é un gesto nobile, eh. MA dici sul serio ? [SM=g27765]
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    00 24/02/2007 22:01
    Re:

    Scritto da: CRYPTO+ 24/02/2007 17.59
    gli ostaggi servono per fare pressione, questi sono poveracci, come vuoi che possano fare valere le loro ragioni se non con atti del genere?
    oltrettutto questi fino ad ora non hanno voluto soldi, questi lottano veramente per un ideale nobile.
    Vivono in un paese deturpato dall'estrazione petrolifera e delle grandi masse di denaro che porta il petrolio loro non ne vedono nemmeno l'ombra , anzi vanno sempre piu in malora.
    Potrebbero fare saltare qualche tubazione, ma cosi inquinerebbero la loro terra, e allora sequestrano chi possono.

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    00 24/02/2007 23:01
    Crypto, damme retta, er discorso tuo é sballato, nun se pò fa' 'na cosa der genere pe' rivendicà le cose, ma ce pensi si tutti famo così 'ndo annamo a finì ? Pensace, poi si te va damme 'na risposta.
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    00 25/02/2007 08:47
    e A TE Allora pare giusto che perchè tu devi mettere la benza nella macchina l'eni è autorizzata ad andare a distruggere inquinando la loro terra e i loro fiumi?

    Evidentemente non sapete nulla di cio che avviene in quel paese, non sapete nulla delle milizie pagate dalle industrie petrolifere per fare fuori i ribelli, non sapete nulla della estrema povertà in cui giaciono quelle popolazioni.
    Non sapete nulla delle terre inquinate e dei fiumi impregnati di petrolio, degli stipendi da fame e delle misure di sicurezza inesistenti
    Di fronte all'enormità della sofferenza di un popolo poco contano le 4 mogli in apprensione per i propi mariti rapiti.
    Del resto la guerra in iraq non è stata fatta per liberare un popolo oppresso? e quante centinaia di migliaia di lutti ha provocato? allora per la causa di un popolo oppresso possiamo uccidere migliaia di persone ma non sequestrarne qualche decina?

    La Nigeria oltre ad essere il più importante produttore petrolifero africano e membro dell’Opec, è stata per 30 dei suoi 46 anni di indipendenza governata da militari di etnia Hausa/Fulani, in maggioranza nella popolazione: in tutti questi anni lo sfruttamento sempre più massiccio delle risorse del paese, che attualmente produce 2,3 milioni di barili di petrolio al giorno, ha causato lo sradicamento più o meno violento di molte delle etnie che vivevano in quella che è la regione che ospita i campi petroliferi più ricchi d’Africa: il Delta del fiume Niger.

    Le estrazioni cominciarono nel marzo del 1956 nello stato di Bayelsa nei campi della Shell, mentre l’Eni arrivò più tardi, nel 1962. Nel 1958 fu trovato petrolio nello stato di Rivers, dove vivevano gli Ogoni. Gli oleodotti, costruiti in superficie, passano su terreni un tempo coltivati e successivamente espropriati, mentre parte della popolazione ha dovuto lasciare i propri villaggi. Chi è rimasto lavora spesso per le compagnie petrolifere, percependo stipendi bassissimi. Alla devastazione ambientale si è poi aggiunto il costo sociale che gli Ogoni hanno dovuto sopportare: la zona da loro abitata ha poche scuole, non ha ospedali né acquedotti, e nemmeno l’elettricità. La disoccupazione è altissima, attorno al 70%.

    Le proteste dei gruppi etnici minoritari sono state ignorate dal governo nigeriano per decenni finchè, dato che le proteste e le rivendicazioni non avevano prodotto nessun effetto, alcune popolazioni formarono autonomamente una lotta di resistenza, arrecando danni agli impianti, promuovendo la chiusura degli impianti ed arrivando in alcuni casi al rapimento dei lavoratori impiegati dalle compagnie.

    Queste ultime reagirono duramente, con la richiesta di un intervento da parte del governo nigeriano che represse le mobilitazioni popolari con l’esercito. Alcuni manifestanti furono uccisi, i villaggi bruciati, e le popolazioni deportate nella foresta. Per rispondere a tutto questo emerse nel 1990 la figura di Ken Saro-Wiwa, drammaturgo, poeta e letterato Ogoni, candidato al premio Nobel per la Pace.

    Presidente di un’organizzazione per i diritti delle minoranze africane e fondatore del Mosop (Movement for Surviving of Ogoni People), difensore della nonviolenza attiva, Saro-Wiwa era convinto che esistessero forme positive e costruttive di dissenso per opporsi al governo militare allora al potere ed alla Shell.

    [Modificato da CRYPTO+ 25/02/2007 8.49]

    [Modificato da CRYPTO+ 25/02/2007 8.54]

    [Modificato da CRYPTO+ 25/02/2007 9.18]

    [Modificato da CRYPTO+ 25/02/2007 13.29]

    [Modificato da CRYPTO+ 25/02/2007 13.30]

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    digos1979
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    00 25/02/2007 23:56
    Tutto quello che vuoi CRYPTO+....ma nulla giustifica la privazione della libertà personale di lavoratori innocenti.... [SM=x165067]
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    digos1979
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    00 26/02/2007 19:06
    Nigeria: liberati tecnici Impregilo
    Lo comunica la Farnesina
    I due tecnici dell'Impregilo Lucio Moro e Luciano Passarin, rapiti in Nigeria il 23 febbraio, sono stati liberati. Lo hanno confermato fonti della Farnesina. Lucio Moro e Luciano Passarin, originari della provincia di Udine, rispettivamente 47 e 49 anni, stavano eseguendo un sopralluogo su un ponte della zona di Port Harcourt con tre colleghi quando sono stati assaliti da una banda armata.
    Moro e Passarin sono tecnici dipendenti della società Rivigo JV Ltd, società di diritto nigeriano partecipata al 70% dalla PGH del gruppo italiano di costruzioni Impregilo. La società sta realizzando 40 chilometri di strade principali e secondarie (inclusi 5 ponti) nella regione del Delta del Niger.
    Restano invece ancora nelle mani dei sequestratori del Mend - il Movimento di emancipazione del delta del Niger che aveva immediatamente negato la responsabilità del rapimento dei due tecnici dell'Impregilo - Francesco Arena e Cosma Russo, dipendenti dell'Eni, ostaggi dal 7 dicembre scorso.(tgcom.it)

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    00 26/02/2007 21:22
    Re:

    Scritto da: digos1979 25/02/2007 23.56
    Tutto quello che vuoi CRYPTO+....ma nulla giustifica la privazione della libertà personale di lavoratori innocenti.... [SM=x165067]



    e vabbuò sai quanti innocenti ci sono in galera in Italia?
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    00 26/02/2007 22:49
    Re: Re:

    Scritto da: CRYPTO+ 26/02/2007 21.22
    e vabbuò sai quanti innocenti ci sono in galera in Italia?


    E vabbuò Crypto, ce lo sai che nun ce stanno più le mezze stagioni, che se stava mejo quanno se stava peggio, che ai miei tempi queste cose non succedevano...ma che stai a dì, aò ? Nun c'é congruità ner discorso tuo, ma che vor dì che siccome ce stanno innocenti 'n galera allora ce ne potemo métte altri ? Aò, questa é gente che lavora, nun so magnati der petrolio che se magnano a quattro ganasce er teritorio loro e si pure quarcheduno se lo magna nun é che lo fa co' la forza, se la pjassero col governo loro, ma siccome che l'emancipazione che vonno é de magnà loro al posto del governo 'sti finti rivoluzionari devono da ammantà de nobiltà (falsa) l'ideali loro.
    Aò, mica stamo a parlà de Massoud er Leone del Panshir, daje. [SM=g27768]
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    00 27/02/2007 00:03
    Allora, ascoltami (leggimi), Crypto+, parliamone, ok ?
    Qualche anno fa mio padre (giuro, non voglio fare l'apologia di don Carlos come lo chiamavano nel suo ambiente) era uno delle centinaia di operai/impiegati/dirigenti di una impresa italiana che in regione di Medellìn, Colombia, aveva un contratto col governo locale per la costruzione di una tratta ferroviaria di vitale importanza per lo sviluppo di quel Paese.
    Senonché, quella tratta creava dei problemi ai Narcos (era il periodo in cui il Cartello vincente, monopolista era quello del tristemente noto Pablo Escobàr) perché quella ferrovia significava aprire un varco di civiltà e rendere più accessibile quella regione, cosa molto poco gradita perché provocava un disequilibrio in un territorio dominato dai Narcos e condiviso con le F.A.R.C. (che guarda caso si armavano e arricchivano con i proventi del traffico di cocaina esattamente come Escobàr col quale strinsero un patto di non belligeranza).
    Succedeva che almeno una volta alla settimana le colonne paramilitati delle F.A.R.C., col tacito assenso del Cartello di Medellìn, si muovevano nella zona e data la lunghezza del tragitto andavano a estorcere carburante per i loro veicoli al cantiere dove mio padre e altri italiani, europei ma anche colombiani lavoravano lontani dai giochi di potere) e infatti, poiché lui era uno dei responsabili di un settore del cantiere stesso gli piantavano un bel Kalashnikov in faccia e lo costringevano a disporre che gli fosse data tutta la gasolina di cui necessitavano per proseguire la loro marcia.
    In quello stesso periodo, scoprirono che il sequestro di persona a scopo di estorsione poteva essere una ulteriore fonte di guadagno e così cominciarono questa pratica abietta e infatti sequestrarono un collega di mio padre e se lo tennero per circa un anno nelle montagne col pretesto di sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale sulla condizione dei campesinos (che taglieggiavano imponendo che la produzione della coca fosse venduta a loro ad un prezzo imposto, miserabile).
    E quello fu solo uno dei tanti, innumerevoli sequestri che fecero per i loro "nobili" ideali.
    Che fai, trai tu le conclusioni o ci rileggiamo al secondo atto ?
    Pensi che ti sto raccontando delle fesserie ? Ok, allora nel secondo atto ti racconterò del Congo ex Zaire (dove ho vissuto due anni) e del Congo Brazzaville a altre "amenità" rivoluzionarie in quelle regioni.


    p.s. - l'Impregilo era una delle imprese che operava in quei posti, ne sentivo parlare fin da bambino e certo non la si può considerare una colonizzatrice che depreda le ricchezze dei terrirori, come se vuoi la Torno, l'Astaldi e altre.
    Sono felicissimo che quelle persone sono tornate libere.

    [Modificato da webcop 27/02/2007 0.06]

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    00 27/02/2007 09:27
    SI MA GUARDA CHE QUESTI qui i soldi non li vogliono
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    00 27/02/2007 09:36
    Re:

    Scritto da: CRYPTO+ 27/02/2007 9.27
    SI MA GUARDA CHE QUESTI qui i soldi non li vogliono


    Si, certo, nemmeno le FARC li volevano, o almeno così facevano credere, poi però li intascavano eccome, naturalmente tutto in religioso silenzio che altrimenti si intaccava l'immagine di nobili combattenti rivoluzionari.
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    00 27/02/2007 21:27
    Il Mend: "Valete cento ostaggi"
    I due friuliani, liberati ieri, partiranno stanotte dal Delta del Niger
    I guerriglieri scrivono all'agenzia Ansa: "Ci garantite maggiore visibilità"
    Nigeria, domani a casa gli italiani

    PORT HARCOURT (NIGERIA) - Potrebbero essere a casa già domani. Lucio Moro e Luciano Passarin, i due tecnici friuliani liberati ieri in Nigeria dopo tre giorni di sequestro, sono sulla via del ritorno. L'Impregilo, la società per la quale lavoravano, confermato che rientreranno domani in Italia. "Del rimpatrio - ha detto un portavoce della società - si sta interessando la Farnesina, ma partiranno appena possibile. Stanno bene e qui tra noi c'è una felicità immensa per l'esito positivo della vicenda".
    Ma nonstante la felice conclusione, il livello d'allarme per i nostri connazionali che lavorano nella zona del Delta rimane altro. Il Mend ha già avvertito che i nostri connazionali sono ancora nel mirino dei rapitori, anche se non corrono rischi immediati. Una questione di visibilità internazionale. "Un italiano vale altri cento ostaggi - ha dichiarato Jomo Gbomo, portavoce del Movimento, in una email inviata all'Ansa - Ma siamo soddisfatti di ciò che abbiamo e non abbiamo intenzione di prenderne altri per ora". Nessun accenno, però, a Cosma Russo e Franco Arena, i due impiegati dell'Eni rapiti a dicembre e ancora nelle mani del Mend dopo tre mesi. I vertici del movimento avevano precedentemente fatto sapere che non sarebbero stati liberati prima di maggio.
    Dopo le minacce, Gbomo ha comunque specificato che la responsabilità del sequestro di Moro e Passarin non è da imputare al Mend. "La maggior parte dei sequestri nel Delta - ha spiegato - sono effettuati da piccole bande di criminali". E ha invitato l'Italia a considerare il Mend l'unico interlocutore da contattare se dovessero capitare altri casi. "Noi possiamo fermare questo genere di sequestri, se decidiamo di farlo - ha avvertito - perché conosciamo coloro che ne sono gli autori"
    (27 febbraio 2007)


    In perfetto stile mafioso, alla faccia dei guerriglieri dai nobili ideali. [SM=x165044] [SM=x165048]
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