Scritto da: webcop 01/02/2007 0.37
Sul forum credo proprio di no. Rientro alle Amministrazioni di provenienza ? Saranno quelli ancora nel periodo "a contratto", ma i bidelli, i barbieri, i portantini assunti ormai a titolo definitivo che fanno, li tengono ?
A me, come cittadino italiano, interessa che ci siano dei Servizi che funzionano, che ci sia gente che sappia cosa fa con un background possibilmente poliziesco specifico, ma particolarmente che la politica decida una volta per tutte che cosa devono fare i Servizi e come e la smettano di delegittimarli ogni volta che cambia governo. Basta con questa stramaledetta cultura dei Servizi "deviati" per definizione.
Si, infatti. Questo mi ricorda lo scherzo di "Attentati sventati dai servizi deviati o attentati deviati dai servizi sventati?". In fondo preferisco i servizi sventati.
Comunque cavolate a parte la mia impressione è che la delegittimazione sia di fatto solo mediatica perchè poi se andiamo ai fatti l'ultima riforma del settore è di trent'anni fa.
Nel frattempo mi sono anche ricordata dove avevo visto l'articolo e quindi lo posto:
Roma, 11 gennaio 2007 (Il Velino)
L'intervento deciso degli alti gradi militari su Francesco Micheli e Arturo Parisi potrebbero rendere l'iter della riforma dei servizi segreti piu' impervio. Hanno deciso, infatti, che nei prossimi giorni consegneranno al ministro per i Rapporti con il Parlamento e per le Riforme Vannino Chiti una serie di rilievi al testo base in discussione in commissione Affari costituzionali della Camera. Luciano Violante che della nuova legge vorrebbe essere il vero protagonista e che e' il relatore nella commissione Affari costituzionali che anche presiede, ha dato una forte accelerazione alla proposta che gli e' pervenuta dal Copaco - autori Emanuele Fiano dell'Ulivo e Alfredo Mantovano per la Cdl - che l'ha approvata all'unanimita', prendendo in contropiede le burocrazie militari e quelle dell'Interno e della Difesa. Ha aggiunto soltanto piccole integrazioni, difendendone comunque l'intero impianto sul quale e' stato trovato l'accordo bipartisan anche in commissione - dove soltanto la Lega si e' astenuta perche' chiede che il Copaco sia allargato a dieci membri, in modo da potervi fare parte - e che non intende sacrificare per i contrasti che sono sorti quasi improvvisamente all'interno del governo. Quanto al fatto che il governo si appresta a chiedere degli aggiustamenti al testo di riforma, e' Mantovano a dire la sua: "Che il governo intenda fare aggiustamenti e proposte non e' di per se' un ostacolo, ferma restando la sua condivisione del testo in discussione. Certo - aggiunge l'ex sottosegretario all'Interno - meglio sarebbe, pero', se palazzo Chigi comunicasse in tempi rapidi le proprie decisioni, in modo che gia' in commissione i partiti possano discuterne e procedere speditamente".
Il sottosegretario con la delega sui Servizi Micheli, comunque, dopo le piccole modifiche apportate al testo del Copaco lunedi' in commissione Affari costituzionali, deve far fronte anche ai rilievi mossi dal ministro dell'Interno.
Giuliano Amato ritiene, infatti, un duplicato la nuova figura - aggiunta nel testo da Violante - del ministro delle informazioni per la Sicurezza che avrebbe anche ripercussioni sul ruolo del capo della polizia. I distinguo all'interno del governo potrebbero cosi' far slittare di parecchi mesi la riforma dei servizi segreti che in questo momento si trovano in uno stato di stand by. Dopo la sostituzione dei vertici di Sismi, Sisde e Cesis che non ha soddisfatto piu' di un partito della maggioranza, soprattutto i diesse, si attendono le nomine dei vice. Una discussione aperta e che potrebbe andare per le lunghe. È una partita che avrebbe dovuto chiudersi questa settimana, ma ha subito un ulteriore slittamento: tutto dipende dal mancato accordo fra i partiti della maggioranza sui nomi da affiancare ai vertici e pure sugli equlibri da rispettare tra le forze di polizia e le forze armate e sul ruolo da assegnare a Gianni De Gennaro che fino a quando rimane capo della polizia blocca il turn over al Viminale dove sono in tanti ad aspirare al suo posto.
Intanto deve fare i conti con le rimostranze di alcune centinaia di agenti delle scorte di ministri e politici. E cio' perche' mentre due agenti di polizia della scorta del presidente del Consiglio sono stati recentemente "assunti" al Cesis - uno come dirigente, l'altro come funzionario - dove percepiranno uno stipendio che e' quasi pari al doppio di quello che che gli riconosceva fino a qualche mese fa l'amministrazione dell'Interno, quelli degli altri ministri di primo piano rimangono a carico dei carabineri, della polizia, della Guardia di finanza e della polizia penitenziaria, senza alcun beneficio economico. Problemi non meno rilevanti per una parte del personale dei servizi segreti. Al Sismi e al Sisde si prevede che il 20 per cento di dirigenti e funzionari debbano ritornare alle amministrazioni di appartenza, per lo piu' le tre forze di polizia, per questioni di bilancio, si sostiene. In realta' un vero e proprio turn over che trova molte difficolta' perche' alcuni dirigenti, fra i quali ufficiali delle forze di polizia, invitati a ritornare nelle amministrazioni di provenienza hanno respinto gli inviti minacciando ricorsi al Tar del Lazio.
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Al di là dei generici "ufficiali delle forze di polizia" che fa un po' ridere (gli ufficiali sventati!), ci sono altri articoli del genere in giro ma non li trovo, e poi la notizia di agenzia di ieri sui nomi.
[Modificato da |hyena| 01/02/2007 0.43]
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Like fools we trust the delivery
But it's all just drunk sincerity