Scritto da: antobrun 11/11/2006 12.23
La durata del giallo, ad un semaforo, è regolamentata dal codice della strada? La risposta è no. Non esiste una normativa specifica in questo senso, in quanto la decisione viene lasciata ai singoli Comuni, o addirittura agli automatismi di certi semafori, in base all’intensità del traffico.
Ma è anche vero che il codice della strada impone all’automobilista di fermarsi alla vista del giallo, in modo che chi ha già impegnato l’incrocio, passando con il verde, possa liberarlo. Il punto, però, è che un giallo troppo veloce potrebbe essere visto tardi da un automobilista che procede in colonna.
Esiste, a tal proposito, uno studio del Cnr pubblicato sul bollettino ufficiale n° 150 del 12 dicembre 1992 intitolato “Norme sull’arredo funzionale delle strade urbane”. In esso si sostiene che “la durata del giallo, in città e con il limite dei 50 all’ora, dovrebbe essere di almeno 5 secondi”.
Quel dovrebbe fa già capire che non è un’imposizione ma una indicazione rivolta ai Comuni, affinchè ne tengano conto nel programmare i tempi dei loro impianti semaforici. Lo studio del Cnr parte da una serie di dati riguardanti la velocità del veicolo e il tempo di reazione.
Esiste inoltre una sentenza della Cassazione (numero 23301 del novembre 2005) secondo la quale la rilevazione dell’infrazione mediante semaforo con telecamera deve essere fatta in presenza di agenti. Ma è altrettanto vero che tale sentenza riguarda il modello di rilevatore Photored F17. Bisogna dunque capire se si tratta dello stesso strumento usato ad Altavilla.
Nei ricorsi presentati dagli automobilisti, e accolti, si fa riferimento al fatto che una fotografia può dar luogo ad equivoci interpretativi circa l’attraversamento dell’incrocio. Tuttavia, il sindaco di Altavilla Giannira Petucco ha risposto che il congegno rilevatore scatta 4 fotogrammi, indicando vari parametri.
Questo fa sì che si debba superare abbondantemente la linea bianca quando il semaforo è già rosso prima di essere immortalati e multati. Insomma, uno strumento che non lascierebbe dubbi secondo il sindaco. Dello stesso parere, ovviamente, anche Raul Cairoli, amministratore delegato della Ci.Ti Esse srl di Rovellasca, in provincia di Como, che ha in gestione il sistema di Altavilla che genera per la sua azienda il 30 per cento di ogni infrazione elevata.
Egli ha spiegato pubblicamente che le apparecchiature di Altavilla sono state omologate dal Ministero delle infrastrutture il 15 dicembre del 2005, il quale ha previsto che per ogni infrazione siano scattati almeno due fotogrammi.
Il manager ha sottolineato che il tempo del giallo è di quattro secondi, dunque ogni automobilista è nella condizioni di avere 56 metri per potersi fermare.
Tuttavia c’è anche chi si affida al buon senso nell’utilizzo dell’apparecchiatura e quindi anche nella taratura del giallo. È vero che è da folli passare con il rosso, ma è pensabile che migliaia di automobilisti all’improvviso si dedichino al brivido dell’attraversamento degli incroci a mo’ di roulette russa?
Confermo che il tempo di durata del giallo è, nella maggior parte dei casi, stabilito in 4 secondi.
Preciso che in tali tipologie di rilevatori automatici delle infrazioni di cui all'articolo 146/3° c. del Nuovo CdS, con telecamere, l'apparecchio effettua la rilevazione filmata di continuo con "acquisizione" dell'infrazione solo nel caso in cui i rilevatori magnetici posti appena sotto il manto d'asfalto, (le c.d. spire), confermino, sia quella posta prima della fascia d'arresto che quella posta dopo la fascia d'arresto, il passaggio con il semforo proiettante la luce rossa.
Ciò non esclude la possibilità che vengano programmati per rilevare anche il passaggio col c.d. "giallo pieno" (che comporta la medesima sanzone pecuniaria e la medesima decurtazione di punti prevista per chi passi col rosso) ma tale possibilità per la non indifferente difficoltà gestionale e per il conseguente contenzioso che genererebbe viene relegata alle ipotesi in cui siano gli Agenti a rilevarla direttamente.
Può apparire "crudele" ma è bene ricordare che il nostro Paese
si è assunto l'impegno di ridurre la sinistrosità stradale in considerazione, soprattutto, dell'alto costo sociale dei sinistri e della disperazione delle famiglie (quasi ottomila all'anno a piangere dei lutti e molte di più a curare i loro cari di malattie anche assai gravi ed invalidanti).
Cordialmente.
Carlo vigile
[Modificato da carlovigile 17/11/2006 0.13]