Scritto da: scarlets 12/08/2005 23.39
oppure parlarne onestamente. ammesso e non concesso che si possa fare.
Parlarne è un conto, pensare di confutare le risultanze di un'indagine, tanto più a procedimento chiuso, mi sembra un tantino avventuroso. Se poi lo si fa traendo i presupposti da un'"indagine" giornalistica, mi sembra ancor più pericoloso. Vedi, Scarlets, non so quale sia la tua funzione nell'Amministrazione e il tuo incarico, però per quella che è la mia modesta esperienza, ti propongo questa mia riflessione.
Ho avuto modo di conoscere, parlare, colloquiare, confrontarmi, discutere (anche aspramente) con alcuni rappresentanti della stampa. Alcuni degni della massima stima e apprezzamento, altri assai meno. Un elemento comune a quasi tutti, però, è l'innamoramento delle proprie o altrui tesi "investigative" su questo o quel fatto e la pessima abitudine a leggere in questa chiave ogni elemento di cui hanno conoscenza, non di rado anche su indagini in corso (torno a ripetere che tagliare le manine di chi li "aggiorna" sugli sviluppi di un'indagine non sarà mai troppo tardi).
In particolare, ho riscontrato che li affascina molto l'idea di smentire attraverso le loro contro"indagini" le risultanze di quelle degli organismi preposti, nonchè la dietrologia e la ricerca del "mistero" a tutti i costi.
Ora, finchè lo fanno loro, va bene (per modo di dire), ma noi, noi poliziotti questo lusso non ce lo possiamo permettere. Ti che dici di essere "istituzionalista", non puoi non afferrare la differenza.
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Esos cueros llevan sueños al otro lado del mar... y un viento de arrabal
(Gotan Project)
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