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Un bacio, Eleonora.

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    webcop
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    00 26/01/2005 11:00
    UN BACIO, ELONORA


    Un bacio, Eleonora.
    di Gabriella Vitali D'Andrea


    Nel terzo millennio, in un Paese considerato civile, si può morire in punta di piedi, uscire di scena senza rumore, ignorati da tutti, senza che gli altri, al tuo fianco, si accorgano.
    Può succedere se si appartiene alla schiera – purtroppo tutt’altro che esigua – dei “senza voce”, dei senza diritti, se, per esempio, si è una bambina di pochi mesi, nata per malasorte in un “nido”, dove non valgono neppure le leggi dell’istinto, perché le bestie hanno cura della loro prole.
    Ma sarebbe troppo semplicistico liquidare tutto con lo sdegno e scagliarsi soltanto contro i due “genitori” dal comportamento aberrante.
    Nessun essere umano vive isolato. Attorno all’improbabile “nucleo familiare” (e mi ripugna usare questa definizione davvero immeritata) della piccola Eleonora viveva altra gente.
    Nessuno ha visto. Nessuno ha voluto sapere. Nessuno ha pensato di agire.
    Nessuno. Non i privati, non le istituzioni preposte.
    La voce di una bimbetta di sedici mesi è troppo esile, perché rechi molestie alle coscienze incallite e le sproni ad intervenire!
    “Sembrava uscita da Auschwitz “, ha commentato il Pubblico Ministero.
    Un’immagine forte, per descrivere un esserino che pesava cinque chili e non dimostrava neppure la metà dei suoi quattrocentottanta giorni di stenti, in un mondo che non lo voleva, che l’ha subito respinto, che l’ha condannato senza appello a sparire, uscire di scena. Un essere scomodo, di cui sbarazzarsi, perché “inutile” al mondo…
    Un mondo, abbiamo detto, …non solo e non tanto una sventurata famiglia.
    Perché il barbaro assassinio di Eleonora grava sulle spalle e sulle coscienze di tutti noi, sulle nostre coscienza malate d’indifferenza.
    I problemi “degli altri” non ci toccano finché restano, appunto,“degli altri”. Possono scuoterci e coinvolgerci ,solo, se e quando diventano molesti anche per noi, quando la loro “voce” riesce a bucare il muro di gomma che abbiamo steso – e in questo siamo davvero maestri – attorno al nostro “egoismo autarchico”, che, proprio nell’accezione del termine, “basta a se stesso. Vive, si nutre e si appaga, delle sue sole forze”.
    Ma, come abbiamo detto nella premessa, che forza può avere la flebile voce di una bambina, per farsi sentire, per scuoterci, per “forzarci ad agire”?
    Eleonora, piccola stella, non ce l’hai fatta a chiedere aiuto, perché le “orecchie del mondo” hanno scelto di atrofizzarsi. Perché nel terzo millennio, in un Paese considerato civile, vive una specie di esseri umani che segue modelli ispirati all’indifferenza, all’insensibilità verso i deboli…
    Che preferisce restare sorda alla voce di bimbi e ai loro diritti. Che ha tutt’altro da fare che pensare ai bambini…
    Un bacio Eleonora e perdonaci, tutti.

    [Modificato da webcop 26/01/2005 11.05]

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    ostro
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    00 26/01/2005 23:39
    Re: UN BACIO, ELONORA

    Scritto da: webcop 26/01/2005 11.00


    Un bacio, Eleonora.
    di Gabriella Vitali D'Andrea


    Nel terzo millennio, in un Paese considerato civile, si può morire in punta di piedi, uscire di scena senza rumore, ignorati da tutti, senza che gli altri, al tuo fianco, si accorgano.
    Può succedere se si appartiene alla schiera – purtroppo tutt’altro che esigua – dei “senza voce”, dei senza diritti, se, per esempio, si è una bambina di pochi mesi, nata per malasorte in un “nido”, dove non valgono neppure le leggi dell’istinto, perché le bestie hanno cura della loro prole.
    Ma sarebbe troppo semplicistico liquidare tutto con lo sdegno e scagliarsi soltanto contro i due “genitori” dal comportamento aberrante.
    Nessun essere umano vive isolato. Attorno all’improbabile “nucleo familiare” (e mi ripugna usare questa definizione davvero immeritata) della piccola Eleonora viveva altra gente.
    Nessuno ha visto. Nessuno ha voluto sapere. Nessuno ha pensato di agire.
    Nessuno. Non i privati, non le istituzioni preposte.
    La voce di una bimbetta di sedici mesi è troppo esile, perché rechi molestie alle coscienze incallite e le sproni ad intervenire!
    “Sembrava uscita da Auschwitz “, ha commentato il Pubblico Ministero.
    Un’immagine forte, per descrivere un esserino che pesava cinque chili e non dimostrava neppure la metà dei suoi quattrocentottanta giorni di stenti, in un mondo che non lo voleva, che l’ha subito respinto, che l’ha condannato senza appello a sparire, uscire di scena. Un essere scomodo, di cui sbarazzarsi, perché “inutile” al mondo…
    Un mondo, abbiamo detto, …non solo e non tanto una sventurata famiglia.
    Perché il barbaro assassinio di Eleonora grava sulle spalle e sulle coscienze di tutti noi, sulle nostre coscienza malate d’indifferenza.
    I problemi “degli altri” non ci toccano finché restano, appunto,“degli altri”. Possono scuoterci e coinvolgerci ,solo, se e quando diventano molesti anche per noi, quando la loro “voce” riesce a bucare il muro di gomma che abbiamo steso – e in questo siamo davvero maestri – attorno al nostro “egoismo autarchico”, che, proprio nell’accezione del termine, “basta a se stesso. Vive, si nutre e si appaga, delle sue sole forze”.
    Ma, come abbiamo detto nella premessa, che forza può avere la flebile voce di una bambina, per farsi sentire, per scuoterci, per “forzarci ad agire”?
    Eleonora, piccola stella, non ce l’hai fatta a chiedere aiuto, perché le “orecchie del mondo” hanno scelto di atrofizzarsi. Perché nel terzo millennio, in un Paese considerato civile, vive una specie di esseri umani che segue modelli ispirati all’indifferenza, all’insensibilità verso i deboli…
    Che preferisce restare sorda alla voce di bimbi e ai loro diritti. Che ha tutt’altro da fare che pensare ai bambini…
    Un bacio Eleonora e perdonaci, tutti.

    [Modificato da webcop 26/01/2005 11.05]




    La vicenda è assurda, ma ancora di più il rimpallo delle responsabilità! Il servizio sociale del comune di Bari, sembrava cadere dalle nuvole, primo ente , a mio parere, responsabile. In compenso questa notizia ha ingrassato trasmissioni e giornali che sul dolore e le disgrazie altrui fanno le loro fortune!
  • @Ranzani@
    00 03/08/2005 23:45
    Le istituzioni sono impegnate permettere agli immigrati di lavarsi i piedi nei lavandini piuttosto che aiutare i nostri figli e i nostri fratelli
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    betaboy
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    00 05/05/2006 15:15
    una bacio anke da parte mia [SM=x165034]
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    zeppa
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    00 05/05/2006 21:45
    ...ho una bambina di venti mesi, sentire certe cose e sopratutto averle viste dal vero, fa perdere ogni senso di dignità umana... Anche se non sei colpevole ti ci senti, come se quel corpicino sia di tua figlia e tu non hai potuto salvarla... Un bacio anche da me Eleonora....
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    pensionato(w)
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    00 03/06/2006 19:26
    un bacio grande anche da parte mia piccola [SM=g27767]