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La razza kendot ha un aspetto slanciato e longilineo, che ricorda molto quello dei bambini umani con cui verrebbero spesso confusi se non fosse per le orecchie, leggermente allungate e a punta come quelle degli elfi. Nonostante il fisico minuto, sono tuttavia muscolosi.
Hanno un altezza che varia tra il metro e venti ed il metro e cinquanta e pesano da un minimo di 40 ad un massimo di 60 chili.
Hanno un carnato chiaro ma si abbronzano facilmente.
Vivono fino a 120 anni, raggiungendo la maturità a 20 anni. La vecchiaia inizia intorno ai 70 anni.

Hanno un metabolismo molto veloce per cui difficilmente si vedranno kendot grassi, se non in un età avanzata. Anche così il grasso tende ad accumularsi solamente sulla pancia.
Sono onnivori e nutrono nei confronti del cibo la stessa curiosità che rivolgono a qualsiasi altra cosa, mangiando tutto ciò che sembri anche solo vagamente commestibile.

I kendot possono avere figli con membri della propria razza e con rappresentanti della razza umana. E’ possibile anche altra prole naturale, ma al momento non esiste alcuna registrazione di casi in sui si siano avuti figli tra kendot e razze diverse dalle due sopraccitate. Raramente i kendot hanno più di due figli. La gestazione è di circa otto mesi ed il parto presenta spesso non poche difficoltà a causa della costituzione esile delle femmine di razza Kendot, che presentano fianchi piccoli.

Per quanto riguarda l’anatomia interna non sembra vi siano particolari differenze con quella umana per tanto cure efficaci per gli umani lo possono essere anche per i kendot.
I Kendot non presentano alcuna capacità particolare di rigenerazione e, quindi, in caso di ferita, il tempo di remissione è quello comune alla razza umana.

Per quanto riguarda le malattie più comuni, possono essere annotate quelle tipiche dei bambini.
Ma più che a malattie virali i kendot sembrano soggetti ad un enorme numero di “incidenti domestici” dovuti alla loro curiosità.
Infatti posono incastrarsi le dita nelle estremità di un bastone cavo, ingoiare oggetti curiosi, cadere da un albero su cui si erano arrampicati per vedere le uova di un uccello, ustionarsi con dell’acqua bollente giusto per vedere se è calda.

Per loro inoltre nessun disturbo è mai troppo grave o troppo trascurabile e potrebbero rivolgersi ad un cerusico per delle sciocchezze e poi ignorarne gli aiuti per problemi più seri.

I kendot in effetti sono più soggetti a malattie o disturbi di tipo psicologico che di tipo fisico, probabilmente a causa della loro sensibilità emotiva.
Due malattie riconosciute a tutt’oggi sono la “tristezza kendot” e la “cleptomania schizofrenica”.

La tristezza Kendot
Un Kendot può, a causa di un grosso trauma psicologico, diventare "triste" e perdere la sua voglia di scherzare e la sua gioiosità.
Cura:
Incurabile.

Cleptomania Schizofrenica
Un Kendot malato di questa patologia, ruba tutto ciò che vede senza interesse, non dorme pur di continuare a rubare e a volte perde il lume della ragione (sempre che l'abbia mai avuta). Nei casi più gravi si può morire di stanchezza o uccisi dalle guardie di un tesoro o finire in un burrone cercando di rubare un uovo ad un'aquila.
Cura:
Va curato con un calmante potente e due giorni di riposo forzato

Spesso per le loro malattie immaginarie o per i loro piccoli disturbi come mal di testa, mal di stomaco, mal di piedi, dolori alle giunture, eruzioni cutanee, alito cattivo, ecc., la cura può benissimo essere una caramella di zucchero, un po’ di latte cagliato, o un qualche elisir “miracoloso” magari a base di foglie di eucalipto e di ciliegio pestate.
Tali rimedi vanno ad influire sulla componente psicologica del kendot che, convintosi della loro efficacia, ne troverà giovamento.

In caso di malattia, per i Kendot è importante curare anche lo stato d’animo e non solo quello fisico. Questa razza, infatti, presenta una forte vitalità e male si adatterà, ad esempio, a restare ricoverata in ospedale, pertanto è altamente consigliabile portare il Kendot che si trovi in casa di cura, a fare delle lunghe passeggiate che lo svaghino, oppure trovare degli intrattenimenti che gli facciano scordare lo stato di cattività in cui è costretto a vivere per curarsi.

Nella somministrazione di farmaci e medicamenti è bene controllare strettamente il Kendot in quanto potrebbe, per curiosità, esagerare nelle dosi



[Modificato da Coccadelsol 24/02/2003 16.41]