Mi permetto, in quanto umilissimo appassionato di storia locale, di completare (in parte) quanto detto, ma sarò lietissimo di approfondire ogni argomento, soprattutto inerente a storia/gite/sentieri/fortificazioni e naturalmente trattorie….
La Contea di Nizza era quel territorio - di parlata italiana - che comprendeva quasi tutto il bacino del fiume Varo e parte della vallata del Roia e del Bevera. Il capoluogo era Nizza, denominata "Nizza Marittima" per distinguerla da Nizza Monferrato in Piemonte.
La Contea appartenne al Regno di Sardegna fino al 1860, in seguito fu ceduta dal Cavour alla Francia.
Venne "favorita" una progressiva diffusione della lingua francese a danno di quella italiana: ad esempio vennero chiuse tutte le pubblicazioni dei giornali italiani (come "La voce di Nizza"); furono cambiati persino molti cognomi degli autoctoni ("Bianchi" => "Leblanc"; "Del Ponte" => "Dupont" ).
La cessione di Nizza e Savoia alla Francia fu voluta da Camillo Benso conte di Cavour, per ottenere il benestare di Napoleone III che aveva mire nelle due regioni.
Cavour ritenne necessario il loro sacrificio alla Francia per portare a compimento l'unione d'Italia.
I risultati del plebiscito (
non parliamo di referendum, per favore!!!!) sono: nella Savoia 130.538 voti per l'annessione alla Francia e 235 contrari e a Nizza 24.448 contro 160, risultati, questi ultimi di Nizza, ottenuti con ogni mezzo illegittimo e contrastanti alla vera volontà della popolazione, che si sentiva italiana.
La cessione di Nizza venne approvata dal Senato con 92 voti contro 10. Il 10 giugno del 1860 Nizza Marittima e il suo territorio passarono, insieme alla Savoia, alla Francia :circa 10000 italiani lasciarono la Contea per arrivare esuli in Italia.
Di conseguenza, la val Roya ha subìto negli ultimi 140 anni, cioè da quando la Contea di Nizza passò alla Francia, i destini del confine occidentale dell’Italia.
Infatti con la cessione della Contea, il fiume Roia nasceva in Italia, per passare il confine di stato due volte, lasciando alla Francia i paesi di Breglio e Saorgio e all’Italia Tenda, Briga Marittima e ai vecchi "territori di caccia" dei Savoia.
Tale linea confinale è stata "ritoccata" nel 1947 quando sono stati sottratti all'Italia i paesi di Tenda e Briga Marittima.
Naturalmente, come diceva Simone, la strada militare appartiene alla Francia, per il semplice fatto che in questo modo rientravano in territorio francese anche le fortificazioni italiane.
Proprio negli anni antecedenti l'ultimo trattato la val Roya come le valli Arroscia e Argentina sono state teatro di guerra; queste valli sono state il fulcro della resistenza italo-francese, l' importanza delle lotte partigiane condotte in queste zone non è stata segnalata a dovere…e neanche le stragi compiute dalle milizie tedesche ( basta pensare al rastrellamento di Upega).
In particolare segnalo la singolare "trafila" storica di Briga Marittima la cosiddetta "terra brigasca", comprendente il vecchio comune di Briga Marittima e i paesi di Verdeggia (comune di Triora) e Viozene (comune di Ormea). Parte del vecchio comune di Briga Marittima è rimasto all’Italia, con le frazioni di Piaggia, Carnino e Upega, che costituiscono l’odierno comune di Briga Alta (prov. Di Cuneo) e Realdo che è stato attribuito a Triora (IM). Il paese con altre sue frazioni nel 1947 è invece passato dalla provincia di Cuneo alla Francia.
Negli anni immediatamente successivi all' annessione, la Francia operò una sorta di "pulizia etnica" senza spargimenti di sangue, eliminando lapidi, tombe, in italiano, mutando la toponomastica locale e sostituendo la scritta sotto il monumento al brigasco colonnello Giovanni Pastorelli, morto nella battaglia di Ain Zara (Libia) nel 1911, diventato Jean Pastorelli, caduto su un non meglio precisato "champ d'honneur".
Vi invito a visitare, oltre al già citato Saorgio (=Saorge), Sospello (= Sospel), Broglio, Fontane, Berghe, Granile e Nostra Signora del Fontan (andate a visitare la chiesa, è veramente stupenda, è detta la "Cappella Sisitina delle Alpi Marittime").
Come non citare la Valle delle Meraviglie, le ex Miniere ( a proposito, ottimo luogo frequentato da una moltitudine di fanciulle!!!), il monte Bego.
Ricordo anche che oltre le incisioni rupestri della valle delle Meraviglie, le "solite" tracce di saraceni e romani e di un presunto "passaggio" di Annibale con la sua "mandria" di elefanti, la stupenda, meravigliosa via del Sale, ricchissima di storia e aneddoti. Si potrebbe parlare anche della strada marenga, degli alpeggi, delle malghe, delle infinite "edicole", di Sant'Erim, della storia del passo del Flamagal, della biblioteca di Saorgio…….ma anche del rafting e canyoning in val roya!!!!!
Vorrei concludere riportando il dialogo di una coppia di turisti "italiani" in quel di Berge, due anni fa:
Lui: " sai qual'e la differenza tra questi paesini francesi e quelli italiani, appena al di là del confine?".
Lei: "No."
Lui: "In quelli francesi non ci sono c…i disegnati sui muri!"