Francesco Renga Francesco Renga Forum

ARTICOLI SU FRA!!

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    saretta1987
    Post: 60
    Sesso: Maschile
    00 06/03/2005 20:52
    Grazie a tutti per gli articoli!!! smack!!!!!!!!!
    cmq nn vi sembra che la piccola jolanda abbia la stessa bocca del papà?! [SM=g27768]
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    Monica di Torino
    Post: 690
    Sesso: Femminile
    00 06/03/2005 21:43
    Due parole, a caldo, dopo il trionfo

    «Sono felice, dedico la vittoria a mio padre»



    Dal nostro inviato Stefania Piredda Sanremo«Grazie mille. Non so che cosa dire. Sono felice». Ambra è emozionata, lui la guarda, sorride e poi canta Angelo. Francesco Renga non sa cosa dire anche perché la tensione è tanta. La sua canzone viene dedicata simbolicamente a Nicola Calipari, l'eroe della Patria che il pubblico ha appena applaudito commosso. Poi la festa è tutta per lui, per Francesco. Concede un'intervista breve, da domani sarà l'artista più ricercato Felice per questo grande risultato? «Certo sono contento, ma giuro che non ho sentito la gara. Sono venuto a Sanremo per promuovere il mio lavoro e questo mi bastava. Riesco a dare a tutto questo la giusta dimensione». Anche alle polemiche legate alla partecipazione della sua compagna Ambra in qualità di opinionista? «Volete la verità? Nessun fastidio. Credo che si sia trattato esclusivamente di una polemica montata dai giornali. La gente è superiore a tutto». Il pubblico quindi ha ascoltato Bonolis che ha sempre sostenuto che le giurie non sarebbero state influeanzate? «Paolo ha voluto Ambra perché la stima enormemente e non si è preoccupato delle polemiche che alla fine non hanno che fatto bene allo spettacolo. Tuttavia credo che una chiacchiera non possa offuscare il valore di una bella canzone e la classifica lo ha dimostrato. Credo che alla fine le persone che a Sanremo stanno male siano quelle che credono che dietro i tanti teoremi giornalistici ci sia qualcosa di concreto». Crede che il valore della sua canzone sia stato colto al cento per cento? «Non credo che sia stata capita a fondo anche perché io sono il primo a non averne un'idea ben chiara. Non ha un significato preciso, non racconta una storia. Però piace già al primo ascolto. La gente apre il cuore e coglie il mio messaggio, qualunque esso sia. La magia della musica è proprio questa. Ora spero che la riedizione del mio cd Camere con vista che contiene anche il brano di Sanremo (che ha già superato il traguardo del disco di Platino ndr) possa convincere ancora di più». Pensa mai al suo passato con i Timoria? «Rappresentano la mia giovinezza, una parte del mio percorso artistico che però è finita. Non ho nessun rimpianto per le scelte che ho fatto, ora guardo soltanto avanti». Torniamo alla vittoria. Sia sincero, ci ha creduto un po' dalla prima sera? «No, davvero. Però mio padre sì. Ha vissuto questo festival con tutto l'entusiasmo che forse io non ci ho messo. Dedico tutto a lui». Con suo padre ha tifato tutta la Sardegna. Sa che è sempre stato in testa ai sondaggi di Radiolina? «Mi fa enormemente piacere che a sostenermi ci sia stata la terra che sento maggiormente mia. Mio padre è di Alghero e per quanto io non sia nato in Sardegna mi sento molto più legato all'Isola che a Brescia dove ho vissuto per 35 anni. Ci torno ogni volta che posso. Fosse per me ci trasferirei anche il festival, pensate come sarebbe bello».


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    Sanremo, Renga:la mia vittoria per Ambra e la mia bimba


    di Ilaria Polleschi

    SAN REMO (Reuters) - E' contento Francesco Renga, il vincitore assoluto della 55esima edizione del Festival di Sanremo, scelto dagli spettatori da casa tramite il televoto.

    "La dedico ad Ambra (Angiolini, la sua compagna, ndr) e alla mia bimba, ai miei collaboratori, alla mia casa discografica, a tutti quelli che mi hanno permesso di ottenere questo risultato", ha detto l'ex-cantante dei Timoria a chi ieri notte, subito dopo la proclamazione, gli chiedeva a chi era dedicata la vittoria.

    "E' stato piacevole essere stato votato anche dalla gente", ha aggiunto. "Io sono venuto, ci credevo sin dall'inizio, sapevo che Paolo (Bonolis) avrebbe fatto un ottimo festival. Sono molto felice di essere in ottima compagnia", ha detto facendo riferimento ai vincitori della varie categorie.

    Già, perché Renga è il vincitore assoluto di questa edizione, scelto tra i vincitori delle cinque categorie che hanno animato la kermesse 2005.

    L'artista bresciano, primo della categoria Uomini, ha ottenuto il maggior numero di voti da casa, seguito da Toto Cutugno con Annalisa Minetti (primi nella categoria Classic) con "Come noi nessuno al mondo", Antonella Ruggiero (Donne) con "Echi d'infinito", Nicky Nicolai & Stefano Di Battista Jazz Quartet (Gruppi) con "Che mistero è l'amore" e Laura Bono (Giovani) con "Non credo nei miracoli".

    "E' molto più eclatante il fatto che io sia arrivato secondo con il televoto", ha detto Toto Cutugno. "In fondo io manco da sette anni dal panorama musicale italiano, sono convintissimo che il merito sia anche di Annalisa... se mi fossi presentato da solo non sarei qui".

    Tutti e cinque i vincitori hanno trovato buona l'idea delle eliminazioni dirette nelle varie categorie ogni sera, che secondo molti hanno risvegliato interesse nei confronti della manifestazione.

    "Trovo che chi ha deciso di venire, aveva deciso di rischiare...Credo che tutti noi avevamo messo in preventivo anche questa ipotesi (di essere eliminati)", ha detto ancora Renga. "Credo cha abbia vinto proprio questa formula, che sia stata questa formula a far sì che molta gente che ci guardasse..."

    "E poi ho sentito gli eliminati, molti sono miei amici....Nessuno è disperato, in fondo si vive tutto un gioco... le eliminazioni, la gara tutto il resto... spero che sia motivo di 'sollevamento' per la musica italiana in televisione", ha aggiunto.


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    Trionfa la voce dell’«Angelo» bresciano
    Francesco Renga vince a Sanremo, 16 anni dopo Fausto Leali: «Lo dedico a mio padre»



    Maurizio Matteotti



    E così, Papà Renga ha battuto Papa D’Alessio. Il Francesco che - per far levare in volo «Angelo» - s’è ispirato nel testo alla figlia Jolanda ha sconfitto il Gigi entrato in conclave già con l’abito bianco, per poi uscirne da cardinale. Conclusione non solo giusta, ma anche «salvafestival» sotto vari profili. A cominciare dalla distanza, negli esiti, da una rassegna definita eterodiretta politicamente e dunque già decisa. Corrette o meno che fossero queste valutazioni, sono state smentite dalla vittoria di un cantante non targato, la cui forza davanti all’Italia è la voce. Renga - che ha dedicato il successo al padre ed alla famiglia - ha anche riscattato, con la centralità della sua dignità artistica, la marginalità dei concorrenti nel contesto di questa manifestazione, visto che da anni ormai Sanremo, nonostante le affermazioni di segno opposto, è contenitore televisivo nel quale i cantanti debbono sopportare ogni tipo di (mal)trattamento di collocazione (anche se, vien detto loro, quale altra trasmissione garantirebbe numeri Auditel così?). Schema, quest’anno, diventato quasi grottesco con le Nuove proposte, le quali, peraltro, hanno subìto la stessa condizione che, in generale, viene riservata ai giovani nel nostro Paese: omaggiati con grandi affermazioni di principio per poi essere poco rispettati in concreto. Va anche detto, comunque, che il lotto delle novità era abbastanza modesto. Ed il solo che sembra poter aspirare ad un futuro - Max De Angelis - non è neppure approdato alla serata decisiva (anche per colpa di una canzone non efficace come i suoi primi singoli).
    La prima classificata, Laura Bono, aveva piegato la sua anima rock alle ambizioni di vittoria: le è andata bene e si spera, se non altro, che usi bene questo trampolino. Renga avrebbe meritato pure il Premio della critica, attribuito invece a Nicola Arigliano (forse in termini di compensazione per la frettolosa eliminazione del «grande vecchio» del Festival). Può anche darsi che abbia penalizzato il cantante bresciano l’ascolto (che alcuni giornalisti avevano compiuto prima della rassegna) della versione da sala di registrazione di «Angelo», meno caratteristica e coraggiosa di quella portata all’Ariston. Francesco si è, comunque, rifatto con il riconoscimento assegnatogli (ex aequo con i Negramaro) dagli inviati delle radio e tv private. Il che significa che il suo motivo è già pronto, anche, per un air-playing massiccio: proprio quello che, alla fin fine, conta di più. E se l’Associazione fonografici italiani ha scelto «Dov’è la terra capitano» di Enrico Boccadoro - sul tema dell’immigrazione - quale brano da premiare come migliore canzone d’autore, c’è da dire che proprio questa indicazione dimostra come il materiale nel quale pescare non fosse abbondante. Le giurie demoscopiche si sono, stavolta, comportate molto bene. Non solo perché hanno spinto in alto Renga sin dall’inizio, ma anche perché sono riuscite a sottolineare, con le loro indicazioni, le uniche altre proposte realmente di qualità: quella di Nicky Nicolai (con band annessa) e quella di Antonella Ruggiero. La prima - nonostante non si possa gridare al prodigio - è un’altra vincitrice vera del Festival, avendo ottenuto quell’attenzione sinora riservatale dagli addetti ai lavori. La seconda non aveva un brano indimenticabile, ma è apparsa pienamente recuperata per tranquillità e maturità. L’aver superato, nella finale a 5, sfidanti così fa brillare ancora di più l’astro del Trionfatore.


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    «L’approvazione del pubblico è il regalo che mi porto a casa»


    Francesco Renga, acclamato come il nuovo re di Sanremo, ha trascorso la vigilia senza stress, mantenendo una tranquillità invidiabile. «Sono rimasto quasi tutto il giorno in albergo riuscendo a pranzare con Ambra e la nostra piccolina. Ho fatto alcune interviste, servizi fotografici ma il sabato è trascorso senza particolari angosce. Dopo il tour de force di questi giorni ho cercato di ritagliarmi qualche ora per coccolare Jolanda» racconta papà Francesco, sfoggiando un sorriso che incanta. «Certo, quando si arriva alla serata finale c’è sempre un pizzico di ansia in più. Ma ho mantenuto i piedi per terra. E con grande sincerità posso dire che l’ipotesi di una mia vittoria non ha condizionato la serenità delle mie ultime ore a Sanremo perché il calore, l’approvazione del pubblico per questa mia nuova canzone è davvero il regalo più bello che possa portarmi a casa». Un distacco dalla competizione che il cantante bresciano ha ribadito anche all’agenzia Ansa. «Ho già detto che la vittoria finale non mi interessa e che avevo intenzione di scommettere sulla vittoria finale di Gigi D’Alessio» ha dichiarato Renga. Curiosamente, proprio le società di scommesse l’avevano dato quasi subito per favorito: le ultime quotazioni davano la vittoria di Renga a 2,00 sia per Match-point, sia per Snai e al 2,25 per Totosì, a fronte di D’Alessio quotato 3,50 per Totosì, 3,75 per Match-point e 5 per Sna. «’’Angelo’’ - ha aggiunto il cantante - è un pezzo del quale in principio non avevo colto le potenzialità popolari, anzi confesso che mi sembrava anche un po’ troppo sofisticato. Le cose sono andate al di là di ogni previsione e il fatto che in veste di opinionista sul palco ci sia Ambra, non fa che rendere ancora più bella questa mia avventura». Che non si ferma qui: dopo i festeggiamenti d’obbligo a Brescia con la famiglia, gli amici e i fans, il cantante ripartirà subito per il tour sospeso proprio per permettere la partecipazione al Festival (è saltata anche la data bresciana del 26 febbraio, che sarà recuperata il 12 luglio in piazza Duomo). Già l’8 marzo Francesco sarà in concerto a Borgo Valsugana (in provincia di Trento), per poi proseguire per l’Italia. Il tour porta in scena i brani di «Camere con vista», l’album uscito il 30 aprile scorso, che verrà ora rieditato con il pezzo sanremese. «Angelo» è già intanto uscito come singolo: il cd contiene il brano portato in gara, più «Angelo (...vorrei avere i tuoi angeli)» e il riarrangiamento per pianoforte e orchestra di «Nel nome del padre». Come si legge sulla copertina, i proventi della vendita del singolo saranno devoluti all’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma di Roma.






    Renga, un rocker sbanca l´Ariston
    Vince l´ex dei Timoria:
    dopodomani sarà a Borgo


    Francesco Renga a Sanremo canta «Angelo», il nuovo hit. Il vincitore del festival sarà a Borgo Valsugana martedì sera


    Di ALOIS FINK

    SANREMO - Si era capito subito, che la gara per la vittoria era limitata fra quei due: Gigi D´Alessio e Francesco Renga. Il primo era così favorito che - giustamente - al primo giorno aveva detto «essere favorito non è che porti bene». Francesco Renga invece è andato crescendo in sicurezza, con una canzone («Angelo») molto più bella di quella del napoletano. Alla fine, il rocker bresciano ha trionfato, e ora lo aspettiamo a Borgo Valsugana, prima data del suo tour italiano: martedì 8 marzo alle ore 21 al Palasport.
    Con Renga super-vincitore, in vetrina vanno anche gli altri quattro «vincitori di categoria»: Laura Bono («Non credo nei miracoli») fra i giovani. Antonella Ruggiero (Echi d´infinito») per le donne. Toto Cutugno e Annalisa Minetti («Come noi nessuno al mondo») per i «classic» e la sorprendente Niky Nicolai con Stefano Di Battista Jazz Quartet.
    La serata era iniziata in un modo fin troppo allegro: nel giorno del dolore per la vicenda irakena e per la morte del nostro agente segreto Calipari, il Festival non ha saputo fare un passo indietro: nel pomeriggio si era vagliata l´ipotesi di rinviare la finale a domenica. Ma alla fine si è andati in onda. E solo dopo mezzanotte, quando il TG1 aveva preso la linea per trasmettere l´arrivo della salma di Calipari a Roma, Bonolis ha chiesto al pubblico «un minuto di silenzio per l´assurdità di ogni guerra». Alla ripresa, Bonolis ha detto: «Sto cercando un alibi nella mia testa, sono stato rimandato in onda dopo questo... ma la vita è questa, la gente muore tutti i giorni. Per il sottoscritto, questa situazione è totalmente assurda».
    L´apertura, ore prima, doveva essere l´apoteosi di Vasco Rossi: atteso, osannato, commentato come non mai, l´arrivo del rocker emiliano si è rivelato un penoso spot. Vasco Rossi evidentemente non ha voluto farsi intervistare: «Non voglio rubare altro tempo perchè ho un brutto vizio, fumo. E come tutti i fumatori fumo fuori. Ricordo però che nei 10 comandamenti si dice non rubare, ma no non fumare».
    Giacca di pelle lunga e nera, cappellino grigioverde militare, Vasco Rossi ha così commentato il suo ritorno a 22 anni di distanza sul palco dell´Ariston. «Una volta scappavo sempre. Ora ho smesso di scappare - ha detto a Paolo Bonolis che lo ha richiamato dopo l´esibizione - sono tornato su questo palco per restituire il microfono che ho portato via 20 anni fa (il riferimento è all´incidente tecnico durante l´esibizione di "Vita spericolata"). Vorrei ringraziare questo palcoscenico - ha proseguito Vasco Rossi - perchè da qui è cominciata questa straordinaria avventura e auguro a tutti i cantanti in gara questa sera di vivere una storia come la mia. In più volevo salutare tutti quelli che stanno guardando il Festival e che domani diranno che non è vero».
    Un´eredità, quella di Vasco, che va nelle mani di Francesco Renga. Ex leader dei «Timoria», bresciano, il giovane cantante è in questo momento anche al top delle radio con il terzo album da solista «Camere con Vista» e soprattutto con il suo singolo «Meravigliosa (Laluna)



    http://www.ladige.it/articoloHtml.asp?IDNotizia=489298
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    An.NINA
    Post: 179
    Età: 38
    Sesso: Femminile
    00 07/03/2005 09:26
    da unita.it

    Renga: «Io, un ponte rock con gli anni '70»

    Abbiamo sentito Francesco Renga poche ore prima dell’avvio dell’ultima serata del Festival di Sanremo. Le sue quotazioni, altissime per la strada e nelle radio, nel palazzo erano così discrete da garantirgli una onorevole sconfitta. Abbiamo riflettuto: sinceramente ci importa poco di chi vince il polpettone, importa poco persino alle case discografiche, pensate quanto può interessare a dei sinceri rockettari come la piccola pattuglia dell’Unità, spiazzata davvero dall’atroce assassinio di Nicola Calipari che col suo corpo ha protetto Giuliana Sgrena dal fuoco fraterno degli Usa. Mentre ci si chiedeva mesti che cavolo stavamo a fare in questo Barnum fatto di niente, abbiamo pensato: no pasaran, nemmeno a Sanremo. Va bene, passeranno ma sui nostri corpi. Passeranno chi? I Toto Cutugno, coi loro italiani veri, i Gigi D’Alessio col loro core in una mano e nell’altra il portafogli. Renga sei tutti noi.

    Coi tuoi riccioli, la tua voce e la tua cultura di vita. Forza Renga. Eccolo. Francesco, ti rendi conto di essere diventato l’ultimo baluardo della civiltà contro lo strapotere di Cutugno e di D’Alessio, delle loro melensaggini, della loro musica che non ci rappresenta per nulla?

    o l’ultima spiaggia? Non me ne rendo conto. Sanremo è zona loro: qui hanno vinto quasi sempre percorsi diversi dal rock. Sapere che il mio Angeli, che è un ponte con il rock degli anni ‘70, sia ancora in gara, sia papabile è per me una grande soddisfazione.

    Senti, perdona un filo di enfasi ma la stiamo vivendo così: non sarà in atto una guerra di religione, ma un confronto tra culture, questo sì, perfino a Sanremo 2005. Non crediamo che le giurie così come sono state costruite possano esprimere un giudizio neanche pallidamente oggettivo rispetto ai gusti degli italiani, stiamo difendendo un’alternativa eterna alle frattaglie di cuore cantate con bella voce?

    Se vuoi, prendila così, la storia delle culture è abbastanza vera. Ma, vedi, io ho già vinto, il confronto. Mi dicono che il mio brano è il più trasmesso dalle radio, che c’è già un bel po’ di gente che lo canticchia. Meglio di così... Grazie a Sanremo e grazie a Bonolis che mi ha offerto l’opportunità di partecipare senza star lì a farmi sezionare da questa o da quella commissione. Lui ha detto: vieni, e io mi son detto: ci provo. Era, è la quarta volta che salgo su questo palco. Stavolta è la migliore, la convocazione diretta mi ha regalato un senso di libertà piena che è già una vittoria. Così ho vissuto un Sanremo felice; viene da qui, credo, la forza comunicatrice di una bella canzone, al di là del palco; forse il pubblico sente il profumo della libertà, chissà?

    proposito di confronto di civiltà, i tuoi fans avrebbero reagito come hanno fatto quelli di D’Alessio se tu fossi stato un po’ strapazzato da Vendrame?

    Bisogna capire: fans o claque? Ho seguito quella brutta storia, l’ho vista. Mi ha colpito la violenza di quella reazione tra il pubblico, comunque eccessiva. Tra l’altro, Vendrame è uno pulito come un bambino e aveva fatto esattamente quello che gli era stato chiesto: criticare senza paure. Lo ha fatto e i risultati si sono visti, una vicenda tv che sarebbe stato meglio evitare.

    D’Alessio e Cutugno stanno dove sono, ma intanto la musica italiana dove se ne va?

    Credo si stia andando verso una riscoperta della musica degli anni ‘70, così come stanno facendo le Vibrazioni, ad esempio. Si torna al canto, vedi anche Tiziano Ferro, si torna al talento, una virtù perduta.

    Sarà, ma quel che abbiamo sentito dal palco di Sanremo non racconta una storia di virtù perdute e poi recuperate. Con qualche eccezione, sono tutti lì, classic, gruppi, uomini e donne, a far palestra d’ugola. Cercano l’effetto, l’emettere suoni mirabilmente modulati è il fine e il mezzo, il cantare come racconto, come esperienza di vita, sparisce per far posto a una sorta di tecnocrazia, figliastra di una tradizione che è stata militarizzata da quella avvilente scuola per cloni gestita da Maria De Filippi. Che tristezza, non ti sembra?

    Il canto non si può insegnare, ne sono convinto. Io penso che cantare sia una manifestazione che ha molto a che fare col mistero della vita. Non si impara e non si insegna. Quante volte ci hanno spiegato quanto Battisti avesse una voce poco o niente educata, poco o niente intonata... Quante balle ci hanno raccontato e come hanno distorto, magari senza volerlo, la verità. Cantare è musica, cantare è comunicare, raccontare: vedi un po’ dov’è finita la musica, il canto meraviglioso di Battisti se non nel cuore e nell’anima di tutti noi. E Vasco? Prova a passare un brano di Vasco Rossi a uno qualunque degli allievi di Amici e senti l’effetto che fa: non arriva da nessuna parte. Invece Vasco arriva, eccome. E Giorgia? Ha una bellissima voce, molto educata, ma mi stanca. Il canto è anima, dolore, vita è una cosa che hai o che non hai.

    Sono d’accordo, ma ci crede sempre meno gente, siamo in pochi dietro questa barricata?

    So come ci siamo formati in tanti. Cantine, pochi soldi, puzza di furgoncini, fatica, fatica; non per aver successo ma per amor della musica e di noi stessi. Allora, il fine era la musica, ora il fine è la televisione, andare in televisione, essere la televisione. Auguri, non sanno dove vanno. (ha ragione lui, abbiamo sempre vinto, solo che a volte non ce ne siamo accorti).
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    RoSSeLLa78
    Post: 2.779
    Età: 43
    Sesso: Femminile
    00 07/03/2005 12:46
    Davvero molto interessante questo articolo dell'Unità!!

    [SM=x38475]


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    FEDERYCA
    Post: 91
    Sesso: Femminile
    00 07/03/2005 14:26
    Finalmente un articolo che parla solo di musica e di cultura.....Che meraviglia sentir parlare così di francesco!!![SM=x38462] [SM=x38462] [SM=x38462] [SM=x38462] [SM=x38462]

    Ahhhhhh come si respira meglio!!!!![SM=x38518]



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    paolo769
    Post: 68
    Sesso: Maschile
    00 07/03/2005 15:12
    Intervista a Francesco su "Il Messaggero"

    Il vincitore del Festival il giorno dopo: ho partecipato per incoscienza
    «Basta cantanti fifoni»

    Renga: cari colleghi mettetevi in gioco, come me

    dal nostro inviato

    PAOLO ZACCAGNINI

    SANREMO - Francesco Renga, vincitore, bel tenebroso, udinese 37enne con sangue sardo nelle vene, bresciano per elezione, il giorno dopo. «Che posso dire, non so, una banalità... ma sono felice e contento. Soprattutto che alla gente sia “arrivata” la canzone, sia piaciuta da subito. Me ne sono accorto sin dal primo giorno, ho capito che avrebbe fatto il suo corso e che il percorso non sarebbe stato così ostico come credevo. Che avesse potenzialità per poter vincere lo avevo intuito, ma ascoltandola sempre più durante la settimana nelle radio ho capito che funzionava». Con che spirito è venuto al Festival? «Non per vincere, per dare nuova energia al mio disco, Camere con vista , che ha superato le 120mile copie. Ho accettato l’invito di Paolo perché per la prima volta non c’erano di mezzo commissioni lì a dar giudizi preventivi. Però, ci tengo a ribadirlo, è stato Angelo il motore principale. E poi basta, veramente, con tutti quei miei colleghi che hanno paura a mettersi in gioco temendo di fare brutta figura su un palco importante ma che può diventare pericoloso come è quello dell’Ariston. E’ stato, diciamo così, un atto di incoscienza. E di riconoscenza verso il Festival».
    Perché? «Mi ha già accolto quattro volte, nel ’91 con i Timoria nella categoria Nuove Proposte con L’uomo che ride , che ci fece vincere la prima edizione del premio della critica; nel 2001 con Raccontami , altro premio della critica; nel 2002 nella categoria Big con Tracce di te (dedicata alla madre scomparsa da poco, ndr) e quest’anno . Ho fatto mio, senza saperlo, lo spirito di Vasco Rossi che è tornato a Sanremo per ringraziarlo, visto che è da lì che è partito il suo successo».
    La sua compagna, Ambra Angiolini, ha dato prova di grande pacatezza e tranquillità esprimendo giudizi chiari. Viene da chiederle quanto averla accanto abbia cambiato il Francesco Renga artista e uomo? «E’ stata fondamentale. Così come Jolanda, la nostra bambina. Attenta, misurata, riservata. Il suo è stato un silenzio rumoroso. Sarò banale, ma non penso perché credo nella famiglia, ma questa vittoria è tutta dedicata a lei e a nostra figlia. Grazie a loro sto vivendo un momento di grazia assoluta. Per la prima volta sono maturato, sono diventato padre e mi sento finalmente uomo. Credo che sul palco dell’Ariston abbia dato la leggerezza e la profondità giuste ai suoi interventi senza mai scendere in polemiche sterili. Voglio sottolineare l’atmosfera rilassata che abbiamo vissuto noi artisti, non ci sono stati i soliti momenti di tensione. E’ stato un bel gioco».
    Renga, come monetizzerà questa vittoria che poi tanto insperata, vista la bontà del brano, non era? «Grazie. Semplicemente continuando a fare il mio mestiere. E con la speranza che questa affermazione possa allargare ulteriormente il mio pubblico. Intanto da Trento riprenderò il tour teatrale che ho dovuto interrompere per organizzarmi l’avventura a Sanremo. Dopo questa tranche di concerti mi fermerò per un po’».
    Considerato che le ha dedicato la vittoria e tanto l’ha cambiata, avete mai pensato di collaborare , lei e Ambra? «Facciamo due mestieri diversi, non credo succederà. Almeno per un po’. Questa vittoria è servita e servirà, credo, molto anche ad Ambra che in questa televisione strillata non ci si ritrova proprio. Ora ha la famiglia, è mamma, è molto felice, viviamo a Brescia e spesso con Jolanda ce ne andiamo a Roma a trovare i nonni. Ambra vorrebbe tornare ma lo farà, con calma. E solo con qualche idea in cui si riconoscerà».
    Troppo presto per parlare di un nuovo album? «Direi di sì. L’album nuovo ho intenzione di farlo uscire per la fine dell’anno prossimo, anche se ho una dozzina di pezzi quasi pronti, Angelo è stato proprio uno di quelli ». Il che significa che c’era qualche altro brano papabile per il Festival? « Prima di incontrarci è stato quello che più ho rischiato di cantare al posto di Angelo che, secondo me, è profondamente diverso da tutti i brani che ho scritto . Io la vedo come me oggi, un uomo che ha spostato la sua esistenza non più su me stesso e il lavoro ma su una famiglia».






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    Monica di Torino
    Post: 690
    Sesso: Femminile
    00 07/03/2005 20:29
    Gruppi di ascolto in tante case bresciane. Al pub frequentato dal cantautore l’urlo seguito dall’applauso: «Ha vinto!»
    Renga: «Mio padre sarà contento»
    Paola, la gemella, sveglia il papà in ospedale: «Ce l’ha fatta»


    Non si lascia andare al «Sono arrivato uno», ma chi lo conosce sa che ironicamente l’avrà pensato. Francesco Renga, invece, lancia un pensiero al padre ricoverato: «Sarà contento».
    Intanto comincia a sentire, a distanza, l’abbraccio di Brescia e se tende l’orecchio può acoltare quell’urlo che arriva dalla cucina del Crackpot, il pub di via Zima dove Francesco Renga passa le sue serate libere. Le casse trasmettono musica rock, le foto di Francesco sono un po’ ovunque, così come i disegni che il cantautore tratteggia (forte dei suoi corsi di grafico a Brera) in alcuni momenti: sono prevalentemente corpi femminili, ma anche qualche caricatura di amici. Al centro del bancone, in una nicchia, il tapiro d’oro assegnato a Francesco a Sanremo 2002.
    A urlare in cucina, dove c’è il televisore, è Attila, il gestore del Crackpot, uno degli «intimi» di Renga. Con lui ci sono Monica (portoghese naturalizzata bresciana) e Irene (albanese, anche lei a Brescia da lungo tempo). Le ragazze sembrano impazzite: «Il nostro Fra’ ce l’ha fatta», ripetono con gli occhi umidi. Applausi anche degli avventori che sono soliti averlo in mezzo a loro. 48 anni, fisico asciutto, Attila è noto per i numerosi locali che ha aperto. Nell’ultimo, il Crackpot appunto, è arrivato una sera di molti anni fa Francesco. Aveva appena lasciato i Timoria ed era un po’ a terra. Si è trovato bene e da allora ha eletto il locale a «seconda casa». Molti dei testi di Renga sono stati scritti lì, tra una birra e l’altra. Anche la televisione che ha permesso ad Attila di seguire la finale sanremese c’entra un po’ con Renga: è stato il suo regalo di compleanno, nel maggio scorso, al suo barista preferito.
    Attila non si trattiene: è un fiume in piena. «Venerdì sera - racconta - gli ho mandato un messaggio con scritto "vittoria" dopo averlo sentito con il maestro Zappatini (anche lui di casa al Crackpot). Stasera, l’ho rimandato».
    Poco dopo comincia la processione degli amici. Arrivano Pietro Paolo Pettenadu, «Pette», avvocato, e Gianluigi Arnaboldi, «Arna», geologo: il primo è stato bassista dei Timoria, il secondo compagno di classe di Francesco. Si festeggia brindando. Pette ricorda gli inizi: «Omar ed io cercavamo un cantante per partecipare a Deskomusic, siamo andati a chiedere a Stefano Renga se voleva cantare con noi. Aveva già un impegno, ci ha indicato il fratello minore, Francesco. Lo abbiamo "provinato" ed è stata una bella sorpresa».
    Altri compagni di liceo (rimasti legatissimi a Francesco) hanno guardato la finale sanremese a casa di uno di loro, l’avvocato Marco Molinari. «C’era un tifo da stadio - racconta Marco Lancini, dirigente di un’azienda agroalimentare -, noi eravamo sicuri che Francy ce l’avrebbe fatta».
    In casa Renga l’entusiasmo è alle stelle. Stefano ha seguito la serata in casa di amici. Ingegnere, il fratello maggiore di Francesco non ha mai abbandonato la passionaccia per la musica e canta ancora in alcuni gruppi, principalmente negli Ifix Tchen Tchen. Racconta: «Ho ricreato, per scaramanzia, il gruppo d’ascolto di martedì scorso. Qualche amico, i miei musicisti, e abbiamo tifato per mio fratello. All’appello mancava solo Greg, il tastierista, che stava facendo piano-bar al Tivoli. Mi ha chiamato dicendomi che, quando si è sparsa la notizia, anche lì c’è stato un applauso per Francesco».
    La biondissima gemella Paola ha preferito restare a casa, pochi gradini sopra quella in cui vivono il celebre gemello e Ambra. «Ho seguito la serata con un amico. Ogni tanto Francesco mi telefonava. Diceva poche parole, poi lasciava con il suo solito "ti chiamo dopo". Quando sono stata certa del risultato ho chiamato papà, che è ricoverato in una clinica cittadina. L’ho sentito esultare. Non vedo l’ora che tornino a casa, ho voglia di abbracciare la piccola Jolanda».
    Papà Salvatorico Renga, ex maresciallo della Guardia di finanza, è ricoverato per controlli. In altri anni non ha visto di buon occhio la carriera musicale del figlio e gli ha ripetuto spesso: «Quand’è che ti trovi un lavoro serio?». Ha dovuto ricredersi dopo il Sanremo 2001, quello di «Raccontami», ed oggi va fiero di Francesco, «anche se non si è laureato», ripete con rammarico. In reparto viene festeggiato anche lui che, impettito, adesso ammette: «Mio figlio è bravo davvero».
    Francesco, intanto, adempie gli ultimi «doveri» sanremesi prima del ritorno a Brescia e alle ultime date della sua tournée. Si concede alle radio e alle ultime interviste, va a "Domenica In", saluta tutti e ammette: «Non avevo preventivato la vittoria, ma questo è il brano migliore che io abbia mai portato a Sanremo e credo che sia stata la canzone a vincere, un felice connubio tra la mia anima pop melodica e il rock da cui provengo. Sono contento che la vocalità sia tornata in primo piano, anche in gruppi come Le Vibrazioni. Sono naturalmente felicissimo della vittoria, e ne sarà felicissimo mio padre».

    Tiziano Zubani



    http://www.bresciaoggi.it/storico/20050307/Spettacoli/SOST_A.htm



    - Renga a «Domenica In»
    «Canto per proteggere chi amo»
    E i suoi amici, a Brescia, festeggiano la vittoria con sobrietà


    Sanremo. «Questa canzone è il tentativo di proteggere le cose che amo. Grazie di cuore a tutti», ha detto il vincitore di Sanremo, Francesco Renga in diretta a Domenica in in una puntata che Mara Venier ha chiuso ricordando Alberto Castagna, «un amico che non c’è più, ciao Alberto».
    Se per l’artista bresciano questo 55° Festival della canzone ha rappresentato una tappa doppiamente importante, i suoi famigliari e gli amici hanno accolto la bella notizia con gioia, un pizzico di commozione ma senza isterismi.
    Il trionfo sanremese, con la canzone Angelo, è stato accolto con sobrietà, anche nei posti e tra le persone che l’ex vocalist dei Timoria frequenta da quando, da piccolo, è arrivato con la famiglia da Udine, dove è nato.
    Così è successo l’altra notte al "Crackpot bar", nel centro di Brescia, dove Renga è di casa. Nel pub in piena gara sanremese, si sentiva solo musica rock, soprattutto straniera. In sala niente televisori o radio. L’ attenzione, però, a quanto accadeva sul palco dell’Ariston era malcelata e lo si capiva da qualche sguardo ansioso che la gente rivolgeva verso la cucina: il televisore acceso era lì.
    E proprio dalla cucina si è sentito un urlo quando Paolo Bonolis ha proclamato Francesco Renga vincitore dell’edizione 2005 di Sanremo: «Ha vinto!», ha gridato Attila, 48 anni, e una consolidata amicizia con il cantautore, «D’altronde, gli altri cantanti non avevano la sua energia, la sua voce». Attila era certo del successo finale: «Venerdì sera», racconta, «gli ho mandato un messaggio con scritto "Vittoria" dopo averlo sentito con il suo maestro. La stessa cosa ho fatto anche sabato».
    Tra gli amici di vecchia data del cantante c’è uno che agli esordi ha suonato con lui: Pietro "Pettè" Pettenadu è stato il primo bassista di Francesco. Erano gli anni ’80, quelli della New-wave, dei fiorentini Litfiba e Diaframma, ma soprattutto di Deskomusic, competizione riservata ai gruppi musicali delle scuole superiori bresciane. I Precious Time di "Pettè" (cover di Bowie e altri, look tra il dark e il rock-a-billy psichedelico) cercavano un cantante e si rivolsero a Stefano Renga, fratello di Francesco, che, però era già impegnato in un’altra band.
    «Ci disse che suo fratello cantava bene», racconta Pettenadu, che ha lasciato il basso, preferendo la professione d’avvocato. «Lo ascoltammo e non ci furono dubbi; diventò il nostro cantante. In finale si ritrovarono i gruppi dei due fratelli, ma vincemmo noi».
    Vinsero anche l’anno dopo e divennero i Timoria con Francesco Renga voce, Omar Pedrini alla chitarra, Diego Galeri alla batteria e Pettenatu al basso. Sono passati vent’anni da quando il liceale Renga era protagonista sul palco dell’oratorio della Pace a Brescia per Deskomusic. Da allora, centinaia di concerti, con il gruppo o da solo, la separazione dai Timoria, l’amore per Ambra che gli ha dato la piccola Jolanda e il ritorno a Sanremo, dopo la prima apparizione con i Timoria nel 1991. La notte scorsa, la consacrazione.



    http://www.larena.it/ultima/oggi/spettacoli/C.htm


    Intanto l’Ipsos fa sapere che Francesco Renga è sempre stato primo in assoluto per la giuria demoscopica, e che sabato sera ha avuto un voto medio altissimo, pari all’8,4.
    E per il televoto, Renga ha ottenuto il 54,41% dei consensi, Toto Cutugno e Annalisa Minetti il 17,79%, Antonella Ruggiero il 16,45%, la coppia Nicolai-Di Battista il 7,21% e la Giovane Laura Bono il 4,13%.


    è proprio il caso di dire che HA VINTO IL MIGLIORE!!![SM=x38495]
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    nannuzza
    Post: 2.077
    Città: REGGIO CALABRIA
    Età: 39
    Sesso: Femminile
    00 08/03/2005 10:32
    Re:

    Scritto da: Gaucho83 07/03/2005 21.19
    ho messo la foto qua a sinistra...sembro jack nicholson...[SM=x38513]




    a me sembravi una versione indemoniata di ascanio apicelli[SM=x38496] [SM=x38496] [SM=x38496] [SM=x38496]
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    An.NINA
    Post: 179
    Età: 38
    Sesso: Femminile
    00 08/03/2005 14:15
    FRANCESCO RENGA IN CONCERTO A P. S. ELPIDIO
    Reduce del Festival di Sanremo che lo ha coronato vincitore della cinquantacinquesima edizione con ³Angelo², Francesco Renga sta per arrivare nelle Marche con ³Camere con vista tour².

    PORTO SANT'ELPIDIO - Renga sarà in concerto in esclusiva regionale a Porto Sant¹Elpidio (Palasport) il 18 marzo su iniziativa del Comune della città adriatica e delle società Anno Zero e TVB Produzioni. Inizialmente il tour ­ prodotto da Friends & Partners - prevedeva una data anche a Fabriano rinviata in un primo momento a causa degli impegni dell¹artista legati al Festival di Sanremo e non più riconfermata. Coloro che avevano già acquistato i biglietti per Fabriano potranno usufruire del rimborso ­ entro il giorno 15 marzo - presso le prevendite dove i tagliandi sono stati acquistati (info al n. 071 2901224).

    Artista dalle mille sfaccettature e dalla voce ³inconfondibile² Francesco Renga inizia la sua ³storia professionale² con i Precious Time ribattezzati poi Timoria. Questa esperienza di 13 anni è fondamentale per Renga non solo dal punto di vista artistico ma anche personale. Girano l¹Europa tenendo centinaia di concerti e registrano ben 7 album. L¹anno 2000 segna il debutto di Francesco Renga come solista, e nel 2001 partecipa nella categoria ³giovani² al Festival di Sanremo vincendo il ³Premio della Critica². L¹anno successivo torna al Festival nella categoria Big con ³Tracce di te² e, l¹album ³Tracce² contenente il brano sanremese si piazza da subito nei posti ³alti² delle classifiche vendite. Il 30 Aprile 2004 esce il singolo ³Ci sarai² che anticipa l¹uscita del terzo album ³Camere con Vista² pubblicato il 30 Aprile, e si piazza nei primissimi posti del music control. L¹album ad oggi ha già superato le 100.000 copie vendute ed in questi giorni è uscito il video clip del secondo singolo ³MeravigliosaŠ. La luna² gia¹ suonatissimo da tutte le radio. Nel suo lungo ³viaggio² invernale Francesco Renga sarà accompagnato da Paolo Costa al basso, Giuseppe Cazzago alla batteria, Chicco Gussoni alla chitarra elettrica ed acustica, Stefano Brandoni alla chitarra elettrica e Vincenzo Messina alle tastiere.


    gomarche.it
    Annina

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    Gaucho83
    Post: 899
    Sesso: Maschile
    00 08/03/2005 20:38
    Si guardandolo bene ne ha molto di ascanio...grazie cmq anna![SM=x38472]
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    Pirikkitto
    Post: 1.044
    Età: 40
    Sesso: Femminile
    00 10/03/2005 13:17
    Grazie 1000 per tutti questi articoli bellissimi e interessantissimi....siete grandi!!!!Appena posso prometto che metto qualcosa anch'io dai giornali sardi...scusatemi ma in questo periodo sono un pò incasinata, infatti proprio nella settimana di sanremo non ho potuto venire nel forum...però Frà l'ho seguito attentamente!!!!Ora sono tornata!!!!!!
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    An.NINA
    Post: 179
    Età: 38
    Sesso: Femminile
    00 11/03/2005 12:13
    Camere con vista ed un angelo in più
    a cura di Gino Steiner Strippoli
    11 mar 2005



    Sanremo 2005E’ l’eleganza del pop italiano, uno stile interpretativo possente. Francesco Renga è da molti anni cantante solista impeccabile. Nulla di strano la sua vittoria a Sanremo. Chi ha seguito l’evoluzione e la maturità artistica di Renga sapeva da tempo che un successo del genere era nell’aria. Da quando nel 1998 uscì dai Timoria questo ragazzo, dalla folta chioma beat , ha costruito mattone su mattone la sua casa musicale, dando alla musica italiana la sua personalità forte ed espressiva. Con in più, e lo scrivo con un tocco di soddisfazione, visto che dal 1998 ho sempre creduto nell’artista Renga solista, una voce potente, capace di sfumature timbriche e di raffinatezze uniche. Ricordo sempre, nel 2001, quando si cimentò in un pezzo storico del rock italiano come “Impressioni di Settembre” della Premiata Forneria Marconi, dandone una versione a dir poco stupenda, “roba” per palati fini. Questo per dire che diventa dura, davvero dura, scoprire oggi Renga per la vittoria del festival dei fiori. “Angelo” già dalla prima sera era la vincitrice perché era la più bella canzone cantata dal più bravo cantante della manifestazione. Domenica sera, 13 marzo al teatro Colosseo di Torino organizzato da Metropolis, con inizio alle ore 21, Francesco Renga, salirà sul palco per cantare il suo ultimo album “Camere con vista” (Universal Music) ed una ciliegina chiamata “Angelo”. ne abbiamo parlato con Francesco.

    Che ne pensi di “Angelo” tuo brano samremese?
    Pensavo che il mio brano non avrebbe avuto vita facile al festival invece man mano che le ore passavano già dopo la prima sera mi rendevo conto che potevo anche vincere. Sentivo in sala che la gente sentiva positivamente in pezzo e ne era entusiasta.

    Tu sei salito altre volte sul palco dell’Ariston, da cantante dei Timoria prima a solista poi (“Raccontami” vinse il premio della critica) ma come vedi personalmente Sanremo?
    Ma sai lo vedo come un gioco che si fa guardare da oltre 16 milioni di persone qui in Italia, poi il bello la vera gara arriva dopo quando si chiudono i riflettori del palco e le canzoni devono essere vendute.

    Una vittoria si dedica sempre…
    Certo è una vittoria importante che dedico a Ambra e a Jolanda la nostra bimba. Loro due sono i miei angeli.

    Parliamo di qualche canzone del tuo ultimo album “Camere con vista” ad esempio “Meravigliosa (la luna).
    E’ una canzone ironica e amara nata da un giro di piano. La melodia l’ho incisa al volo su un registratorino scassato. Avevo paura di dimenticarla.

    Che dire di un’ora in più?
    E’ la prima cosa che mi manca quando finisce un amore è la fisicità. Io non ho mai avuto fiducia nella parola. E’ per questo che scrivo canzoni: con la musica so parlare. Le storie d’amore non smettono mai di darti emozioni da un ora all’altra. E’ un lento processo. Gli amori non finiscono, sono le strade che si separano. Io, a questo amore, chiedo soltanto un'altra ora, come quando c’era lei. La canzone ha un sapore vagamente anni ’70, potrebbe essere un Renato Zero doc. Forse pochi sanno che io sono stato un sorcino.

    Figure di bellezza in Come piace a me
    Come diceva Leonard Cohen, sono ossessionato dalle figure della bellezza. E’ il racconto dell’incontro con una sconosciuta, una notte qualunque. Un tempo ero attratto fisicamente, oggi mi limito alla testa. Quando accadeva, come nel caso della canzone, immediatamente prima o immediatamente dopo, avevo voglia di tornare da dov’ero venuto, portandomi dentro il dolore e il senso di colpa.
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    An.NINA
    Post: 179
    Età: 38
    Sesso: Femminile
    00 11/03/2005 12:35
    10 Marzo 2005 - 12:17
    INSIEME CON L'AIL PER SOSTENERE LA RICERCA
    Farmacia.it - 10 mar 2005

    I volontari dell’AIL (Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e i mieloma), nei giorni 11, 12, e 13 marzo in 2.800 piazze italiane distribuiranno uova di cioccolata, al fine di sostenere la ricerca. Basteranno 10 € per diventare “sostenitore” dell’AIL e appoggiare la ricerca a rendere queste malattie mali guaribili. L’anno scorso sono state distribuite 739.092 uova di cioccolato per un totale di 4.789.430,34 € devolute alla ricerca.

    Per conoscere la piazza più vicina dove acquistare le uova AIL e' possibile chiamare il numero 06/4402696 o visitare il sito www.ail.it. Per informazioni sui centri di trattamento in Italia e sulle malattie è possibile chiamare il numero verde "AIL Problemi Ematologici" (800-226524). È, inoltre, possibile effettuare un versamento sul conto corrente POSTALE AIL N. 46716007.

    Francesco Renga, reduce dal successo alla 55° edizione del Festival di Sanremo, destinerà parte dei proventi della vendita del suo ultimo singolo "Angelo" all'AIL.

    Fonte: Farmacia.it
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    Pirikkitto
    Post: 1.044
    Età: 40
    Sesso: Femminile
    00 11/03/2005 12:59
    Ragazze/i, ieri sera ho comprato un pò di giornali...Allora ci sono alcune foto e degli articoletti su Oggi,Chi e Gente di questa settimana...purtroppo non riesco a metterli nel forum, scusatemi tanto!!!
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    micola21
    Post: 306
    Città: SIENA
    Età: 38
    Sesso: Femminile
    00 19/03/2005 19:44
    TANTISSIME GRAZIE DI CUORE A TUTTE/I PER QUESTI BEI POSTS...mi passerà la voglia di leggere mi sa !!!

    Un articolo su FRA c'è anche su "INTIMITA'" (sinceramente non sapevo neppure dell'esistenza di questa rivista...ma ho spulciato tutte le riviste della tabaccheria)


    [SM=x38462] GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEE [SM=x38462]

    ...lauretta on [SM=x38515] the air...
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    ape.maia
    Post: 1.340
    Città: CAGLIARI
    Età: 45
    Sesso: Femminile
    00 28/02/2007 09:43
    avevo un articolo..ma nn riesco a scannerizzarlo.....uffa!!!!
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