00 09/05/2003 22:42
spesso e volentieri viene utilizzato il termine canzone in maniera impropria per riferirsi ad una composizione con caratteristiche formali proprie che con la "canzone" non hanno nulla a che vedere.

tantissime volte, soprattutto dalle bocche dei non addetti ai lavori (ma il tragico è che anche i musicisti sono affetti da questo vizio...), ho udito utilizzare terminologie improprie per riferirsi a vari brani strumentali, vocali o misti. cerchiamo di fare chiarezza sul termine "canzone".

dalla garzantina:



canzone: composizione di struttura strofica che per lo più è intonata dal canto ma puo' anche essere esclusivamente strumentale.



ora, secondo voi, una fantasia (forma tipicamente episodica e non strofica) puo' essere considerata una "canzone"? certamente no. eppure proprio ultimamente amici si sono riferiti ad un brano che sto suonando, la "sevillana" di turina (una fantasia, appunto), chiamandola "canzone".

puo' sembrare una disquisizione di poco conto, ma è proprio da errori di concetto come questi che parte l'incredibile ignoranza italiana nel campo che più dovrebbe essere di sua competenza.

purtroppo il fenomeno è accentuato dall'utilizzo del termine "canzone" in tv più di ogni altro termine che designi una qualsiasi forma musicale. quando non è "canzone" è "pezzo", "brano", ma mai chiamato con il suo vero nome. "rondò", "fantasia", "suite", "sonata", "madrigale", sembrano parole consegnate alle polverose scartoffie di occhialuti studiosi, non degne di rientrare a far parte del vocabolario corrente dell'italiano medio. anche brani con evidente irregolarità metrica o addirittura strumentali per intero vengono chiamati "canzoni". forse perchè quest'italia dalla cultura musicale atrofizzata considera sanremese il musicista per antonomasia? non so...

fatto sta che consiglio a tutti un bel manuale di analisi formale, prima di pronunciare ancora la parola "canzone". dite "brano", "composizione", "pezzo". ma non più "canzone", vi prego!!!

[Modificato da metropolis999 09/05/2003 22.53]