Rasputin, un nome che risuona come eco mistico nella mente di chi abbia passione per il mistero, mi ricorda visi scorti in film di bassa lega o dal grande cinema distorto, molte opere teatrali, romanzi, che per quanto dimenticato ancora permea nefasta storia della grande Russia.
Chi era Grigorij Efimovic Novykh? null'altro che un contadino, nato in un villaggio della fredda Siberia, cresciuto lavorando, analfabeta e superstizioso come molti, eppure il suo destino era pronto a mutare.
In un freddo giorno d’inverno lui e il fratello cadono in un fiume della campagna siberiana, sarà proprio il fratello a salvarlo, entrambi s'ammalano di polmonite Grigorij (Rasputin) dalla forte tempra forgiata dai campi sopravvive, questa è la svolta , tutto comincia da un fiume gelido e tutto finirà in un fiume gelido.
La traumatica esperienza e la malattia lo conducono o forse gli inducono addirittura spesso a crisi spirituali , questa peculiarità gli fece conquistare ben presto la fama di santone e guaritore, molte le storie sui suoi poteri si racconta che in questi anni lui stesso fu attratto da figure carismatiche e mistiche dell’epoca, una vera setta per ben spiegare la sua conversione alla fede "
Clisthy, sedicenti monaci che professavano un credo al limite dell'eresia, denominati "
Lottatori dello spirito" praticavano la flagellazione come penitenza fisica, riti orgiastici purificatori e vivevano alle spalle della comunità ignorante e superstiziosa, attribuendosi miracoli e guarigioni.
Dopo un matrimonio contratto in giovane età, e la nascita di tre figli, Rasputin abbandonò la dura vita contadina e disse addio alle privazioni dedicandosi alla sua ascesa spirituale, iniziando anni di pellegrinaggio recandosi prima a Gerusalemme poi in Mesopotamia e infine nei Balcani, dopo essersi spostato a lungo tornò in Siberia fregiandosi dell'appellativo di "
Starec" che in russo significa "Sant'uomo" e cominciò a muovere di villaggio in villaggio, come questi uomini solevano fare fin quando nel 1904 giunto a Mosca e fra i salotti di Pietroburgo come un ragno sembrava aver intessuto una larga tela di conoscenze e amicizie finché non giunse per lui l’invito a Corte.
Qualcuno ha parlato di ipnosi, di carisma fuori dal comune, di sottomissione psicologica e dominazione queste le accuse fatte a Rasputin per il potere che la sua figura e parola imposero sulla coppia regale chiamato a Corte dalla Zarina Alessandra come ultima risorsa e speranza alla malattia che stava conducendo lentamente alla porta l’Erede il piccolo Zarievich, Alessio, affetto da una grave forma di emofilia.
Tale malattia genetica, una grave insufficienza nella coagulazione del sangue, all'epoca poco conosciuta degenerava nelle corti europee a causa dei frequenti matrimoni reali tra parenti e si trasmetteva nel ramo femminile portatore sano, medici e guaritori, convocati in gran segreto al capezzale dello Zarevich nonostante cure e riti di ogni sorta erano del tutto impotenti nel contrastare questo male che si manifestava con improvvise emorragie ed ecchimosi sottocutanee, anche le più piccole ferite non guarivano spossando il corpo del bambino.
Rasputin si trovò innanzi un bambino spaurito, accerchiato da medici e facenti tali, terrorizzato e debole, si racconta che benedisse gli strumenti medici, fece baciare al piccolo un crocifisso, ne conquistò l'attenzione e ben presto si videro i miglioramenti, cosa aveva fatto? il monaco aveva usato la psicologia aveva calmato il piccolo e ne aveva conquistato la fiducia, la calma aveva rallentato il cuore e così il circolo forsennato del sangue, donando tempo al corpo di guarire, un effetto placebo diremmo noi oggi, un acuto sotterfugio, fortuna o magia che condusse Rasputin a divenire lo Zar sopra tutti gli Zar.
La malattia non sarà mai completamente debellata, ma fino a quando Rasputin riuscirà a mantenere il controllo sulla psicologia del fanciullo e a debellare le crisi, il suo futuro a corte è assicurato, così si installa definitivamente a corte, diviene il consigliere personale dei reali, la mano dietro il bello e il cattivo tempo in corte, l’unico a poter entrare nella stanze della coppia reale a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Ed ecco che un umile contadino Siberiano prende potere, conduce i fili di un gioco politico e pericoloso, allungando la sua ombra rozza e mistica sulla Corte tutta, in particolare la sua figura era apprezzata se non adorata dalle donne, molte dame di corte caddero alle sue parole di purificazione e giustizia si racconta che la prestanza fisica, la personalità diretta seppur rozza e lo sguardo ipnotico lo portò in molti letti; si mormorerà persino di una relazione tra Rasputin e la Zarina, si vocifererà che Alessio sia loro figlio naturale, che lo Zar Nicola sia sotto una maledizione, succube del Monaco in virtù di diaboliche arti magiche, che le stesse principesse reali giacciano nell’alcova del Santone, che si prestino a riti sessuali orgiastici.
Sono calunnie infondate, maldicenze popolari amplificate dagli intrighi e dalle gelosie di corte.
Rasputin diventa ufficialmente il Consigliere degli Zar, l’Anima Nera della politica estera, il Richeliu di Nicola II, il confidente della Zarina Alessandra, il tutore di Alessio, l’erede al trono, e il benefattore delle principesse.
Presto l'invidia cala sulla sua posizione, i nobili ritengono ignobile che lo Zar non prenda decisioni senza consultarlo e che il suo potere pregiudichi persino le loro sicurezze imposte da secoli di aristocrazia.
In tutto ciò la Russia è sull’orlo di una catastrofe, Nicola II è un uomo incerto, non è votato al potere, cambia idea continuamente, concede privilegi democratici per poi revocarli subito dopo, riconosce il Parlamento per poi destituirlo, coinvolge il Paese in un conflitto che costerà due milioni e mezzo di morti.
La russia dei poveri e dei contadini soffre delle carestie e tutto questo sembra combaciare con l’ascesa al potere di Rasputin, ecco che ogni colpa trova in lui il principale indiziato e nel degeneramento di ogni certezza , il colpevole.
E’ così che la congiura come nella più classica delle trame vien ordita ai suoi danni dai nobili di corte, invitato ad una cena nella casa di una facoltosa dama di corte, i commensali avvelenano Rasputin con il cianuro o con dell’acido prussico, che assume in grande quantità e che dovrebbe avere un effetto letale fulminante, ma dopo alcune ore il veleno non sortisce effetto, i Congiurati , . Il principe Jusupov, vicino agli Zar, con il Granduca Dmitrij Pavlovic e il deputato Puriskevic, cominciano a credere che Rasputin sia davvero dotato di poteri, terrorizzati da tale idea decidono di sparargli e più di un colpo colpisce in pieno petto il monaco, l’organizzazione del delitto non era certa, si riuniscono nuovamente, abbandonano il corpo alla mensa ma quando ritornano nella sala esso non c’è più una scia di sangue porta all’ingresso e Rasputin si sta trascinando nella neve per salvarsi, viene finito a randellate dai suoi aggressori, trasportato in carrozza e gettato in uno squarcio del fiume Nieva gelato.
Quando il cadavere verrà ripescato, si scoprirà che Rasputin, avvelenato, colpito a morte con un’arma da fuoco, selvaggiamente percosso a randellate, era ancora vivo quando finì nell’acqua gelida, e che trovò la morte per annegamento nel corso di un fiume simile a quello da cui era scampato quando era ragazzo.Il suo corpo venne ritrovato miracolosamente conservato alcuni giorni dopo, fu fatto imbalsamare dalla Zarina, e ossequiato come una sacra reliquia per suo ordine.
Durante la rivoluzione bolscevica di Ottobre del 1917 i suoi resti furono violati, arsi in un rogo, e le ceneri disperse al vento (Nb. È curioso questo dettaglio, nel folklore di molti popoli come nei romanzi di streghe e vampiri per evitare che tornassero dall’ultima morte venivano disperse le ceneri) in un ultimo segno di spregio per colui che, per uno strano scherzo del destino, venne considerato l’unico responsabile di tutte le colpe del regime Zarista.
Politicamente la sua uccisione ideata per preservare il regno degli Zar o meglio il potere aristocratico, dal suo malefico influsso e per scongiurarne la fine annunciata, fu invece il primo sasso della frana e l’inizio della rivoluzione. Paradossalmente mentre la famiglia reale veniva deportata e la loro insensata e selvaggia strage era mascherata inutilmente da pubblica esecuzione, gli ideatori del complotto contro Rasputin, immediatamente allontanati dalla Madre Russia subito dopo l’assassinio da uno Zar fortemente indignato e da una Zarina addoloratissima, in terra straniera, ebbero salva la vita.
Il Mistero permane nella profezia che Rasputin aveva declamato qualche anno prima…
"...Sento che devo morire prima dell’anno nuovo. Voglio fare presente però al popolo russo, al Babbo, alla Madre della Russia ed ai Ragazzi, che se io sarò ucciso da comuni assassini, e specialmente dai miei fratelli contadini russi, tu, Zar di Russia, non avere paura, resta sul tuo trono e governa e non avere paura per i tuoi Figli perché regneranno per altri cento e più anni. Ma se io verrò ucciso dai nobili, le loro mani resteranno macchiate del mio sangue e per venticinque anni non potranno togliersi dalla pelle questo sangue. Essi dovranno lasciare la Russia. I fratelli uccideranno i fratelli, ed essi si uccideranno l'un l'altro. E per venticinque anni non ci saranno nobili nel Paese. Zar della terra di Russia, se tu odi il suono delle campane che ti dice che Grigorij è stato ucciso, devi sapere questo. Se sono stati i tuoi parenti che hanno provocato la mia morte, allora nessuno della tua famiglia, cioè nessuno dei tuoi figli o dei tuoi parenti rimarrà vivo per più di due anni. Essi saranno uccisi dal popolo russo... Pregate, pregate, siate forti, pensate alla vostra benedetta famiglia."
[Modificato da Thishar 12/03/2007 10.50]
Araldo della Corte Lilithiana in Terra
Sacerdotessa de'