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Le opinioni della Siliquini sulla riforma delle professioni - 4 luglio

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    Luigi Levita
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    Il Sole 24 Ore (PRIMA PAGINA) - 4 Luglio 2004
    (05/07/2004)
    Legali, formazione a un bivio
    AIGA e Cnf chiedono anche una revisione degli esami di Stato - Ma la Giustizia resta scettica sul progetto



    IL SOLE 24 ORE, 4 Luglio 2004

    GIUSTIZIA/Il sottosegretario all’Istruzione, Siliquini, rilancia la parificazione tra scuole forensi e atenei

    Legali, formazione a un bivio

    AIGA e Cnf chiedono anche una revisione degli esami di Stato - Ma la Giustizia resta scettica sul progetto

    ROMA • È scontro tra il ministero dell’Istruzione e quello della Giustizia sulla formazione dei futuri legali. Non si è fatta attendere, infatti, la risposta del sottosegretario all’Istruzione, Maria Grazia Siliquini (An), alle «perplessità» sollevate venerdì dal sottosegretario alla Giustizia, Michele Vietti (Udc), sulla riforma della laurea in legge e sulla revisione delle Scuole di specializzazione, alle quali sta lavorando da qualche mese la commissione voluta dal ministro Letizia Moratti (si veda «Il Sole-24 Ore» di ieri). Siliquini ha approfittato della stessa cornice da cui sono giunte le riserve di Vietti — la TERZA GIORNATA NAZIONALE DELLE SCUOLE FORENSI, conclusasi proprio ieri a Taormina — per ribadire significato e obiettivi della commissione insediata presso il ministero di Viale Trastevere e da lei stessa diretta: «Mi ha stupito — ha precisato Siliquini — apprendere delle obiezioni del sottosegretario alla Giustizia sui contenuti di una riforma, universitaria e dell’accesso alle professioni, che è di esclusiva competenza del ministero dell’Istruzione. Obiezioni che, del resto, mi sembrano infondate considerando che sia dal mondo universitario che da quello delle professioni sono arrivati molti segnali sull’inadeguatezza del modello "3+2" per la formazione universitaria di avvocati, notai e magistrati. Per questo il ministro Moratti ha voluto una commissione che, con il contributo della categorie interessate, rivedesse sia il percorso degli studi in legge, sia quello delle scuole di specializzazione». Sul primo punto, il sottosegretario all’Istruzione ha rivendicato la bontà dei risultati raggiunti, come «la creazione, già dal prossimo anno accademico, di un ciclo unitario, l’1+4, che dopo un anno base permetterà di scegliere tra quattro anni "professionalizzanti" e una laurea in scienze giuridiche triennale che darà accesso anche al livello direttivo del pubblico impiego». Sul riordino delle scuole di specializzazione, ha precisato Siliquini, la commissione sarà impegnata, con l’apporto dei rappresentanti delle professioni e dell’università, nei prossimi mesi. «Intendiamo dar vita a un sistema di accreditamento che dia lo stesso peso sul territorio nazionale alle scuole forensi e a quelle di specializzazione universitarie. Scuole che non doppino l’università e non costituiscano accademie elitarie, ma siano un mix di “pratica teorica” nelle scuole e “pratica sul campo” con il tirocinio». Siliquini ha anche chiarito che non sarà assunto alcun testo base. Non si partirà, dunque, dal testo bipartisan «Pecorella-Finocchiaro» cui Vietti aveva fatto riferimento, che invece per la Siliquini contiene «numerosi aspetti contestabili». «La proposta che da me sottoscritta con Pecorella — ha ribattuto, quasi in diretta, Anna Finocchiaro, responsabile Giustizia dei Ds, presente all’incontro di Taormina — è stata sottoscritta da tutti i capigruppo in commissione Giustizia alla Camera. In sostanza, fa proprio il testo approvato dal Csm, in accordo con Anm, Cnf e Consiglio nazionale del notariato per ridare vigore alle scuole di specializzazione cosiddette "Bassanini".
    È una proposta di qualità che certamente va concertata con tutte le rappresentanze dell’avvocatura, ma che già riconosce percorsi formativi autonomi alle professioni. Quella della formazione dei legali è una questione cruciale che non andrebbe idelogizzata».
    SEMPRE DA TAORMINA, IERI, ASSOCIAZIONE DEI GIOVANI AVVOCATI E CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE HANNO PRESENTATO UNA MOZIONE COMUNE PER CHIEDERE «URGENTEMENTE» UNA RIFORMA DELL’ACCESSO ALLA PROFESSIONE DI AVVOCATO CHE FACCIA «PERNO» SULLE SCUOLE FORENSI. E L’INTRODUZIONE DI UN PERCORSO CHE, COORDINANDOSI CON L’EFFETTIVO SVOLGIMENTO DEL TIROCINIO, SI ARTICOLI IN UNA PROVA SELETTIVA PER L’AMMISSIONE ALLE STESSE SCUOLE, IN CONTROLLI INTERMEDI SULL’ACQUISIZIONE DEI CONTENUTI FORMATIVI PROFESSIONALIZZANTI E NELLA TRASFORMAZIONE DELL’ATTUALE ESAME NOZIONISTICO IN UNA VERIFICA CONCLUSIVA. CNF E AIGA HANNO, INFINE, DENUNCIATO «LA CARENZA DI INIZIATIVE DEL GOVERNO E DELLE FORZE POLITICHE DIRETTE A VALORIZZARE LA REALTÀ DELLE SCUOLE GESTITE DAGLI ORDINI PROFESSIONALI, A FRONTE DI PROPOSTE LIMITATE A UNA RIFORMA DELLE SCUOLE UNIVERSITARIE DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI, IL CUI RUOLO NELLA FORMAZIONEDEGLI ASPIRANTI AVVOCATI È ASSOLUTAMENTE RESIDUALE».

    M.Bellinazzo
    Luigi Levita

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    ert
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    Molto assiduo
    00 03/09/2004 17:31
    Un invito per il presidente Levita
    Caro Luigi,
    questo è il testo dell'articolo apparso sul Sole 24 ore del 2 agosto scorso: praticanti / Parla Gaetano Romano (Anpa): «Meglio il tirocinio delle scuole»
    L’associazione degli aspiranti procuratori contraria a superare il vecchio modello. Disponibilità a sostenere i sacrifici, ma da avvocati. Gaetano Romano, presidente dell’Anpa (l’Associazione nazionale dei praticanti che riunisce oltre 4mila giovani tirocinanti ma anche legali iscritti all’Albo da meno di sei anni) sintetizza in questa formula il significato del conflitto generazionale. Formula che si traduce, da un lato, nell’appoggio alla proposta di riforma previdenziale della Cassa forense («a patto, però, che si rafforzino le agevolazioni per i giovani nei primi anni di attività») e, dall’altro, nell’opposizione alle ipotesi di riordino dell’accesso alla professione allo studio della commissione insediata presso il ministero dell’Istruzione e coordinata dal sottosegretario Maria Grazia Siliquini. «Il vero conflitto — osserva Romano — è su questo aspetto.

    Dopo la riforma dell’esame forense varata lo scorso anno, gli squilibri nelle percentuali di bocciature e promozioni sono aumentati. Del resto, non poteva andare altrimenti. Il nodo dell’accesso va sciolto a monte del tirocinio, non a valle, impedendo con strumenti validi la pratica fittizia». Secondo il presidente dell’Anpa, infatti, circa i due terzi dei praticanti non svolge un tirocinio effettivo, utilizzandolo piuttosto come un "parcheggio" per dedicarsi alla preparazione del concorso in magistratura o di altri concorsi pubblici. «Il Cnf — sottolinea Romano — conosce il fenomeno, ma finora ha fatto poco per debellarlo. Contrastare la pratica fittizia impone, in primo luogo, di incrementare i controlli prima dell’iscrizione al registro dei praticanti e, in secondo luogo, di stabilire sanzioni disciplinari per quegli avvocati che tollerano i finti praticanti. Ad esempio, vietando loro di poter avere veri tirocinanti se scoperti». Di certo, per l’Anpa, non sarebbe una soluzione quella pure prospettata dalla commissione Siliquini. «Subordinare l’accesso alla professione alla frequenza delle scuole forensi e delle scuole di specializzazione post universitarie — denuncia Romano — a discapito della pratica tradizionale è un errore. Si mutua un modello, quello anglosassone, che non ci appartiene. Inoltre, questo modello conduce a strutturare l’accesso alla professione in base al censo». Non solo, secondo Romano, in questo modo non si va verso l’attuazione dell’articolo 26 del Codice deontologico, che riconosce ai praticanti un compenso proporzionato all’apporto professionale ma, per quanto si possa minimizzare questo contributo, «li si obbliga a pagare le tasse d’iscrizione alle Scuole. Non consentendo poi ai praticanti una presenza stabile nello studio legale gli si toglie quel piccolo sostentamento rappresentato dal patrocinio legale». Contro questa "accademizzazione" dell’accesso alla professione, peraltro, si starebbe verificando una convergenza tra praticanti e avvocati. «I lavori della commissione Siliquini hanno fatto il miracolo di far superare il conflitto generazionale — commenta Romano — perché, di fatto, anche se per opposti interessi, sia gli avvocati, che adesso si avvalgono della collaborazione di tirocinanti, sia i giovani, che aspirano ad entrare nell’avvocatura, non intendono accettare queste conseguenze».

    Come potrai notare è pieno di bugie. Parla infatti di disparità di risultati tra le varie corti d'appello italiane nonostante la riforma varata l'anno scorso, quando è noto a tutti che i provvedimenti più incisivi di tale riforma entreranno in vigore solo col prossimo esame di dicembre. Parla di tirocinanti retribuiti, come vuole il codice deontologico, quando è noto a tutti che la quasi totalità dei praticanti non viene retribuita ed inoltre sostiene l'incompatibilità tra la frequenza di uno studio legale e di una scuola di specializzazione, cosa questa che impedirebbe al tirocinante abilitato di poter patrocinare...Come vedi le menzogne sono molte. Ti chiederei quindi, in qualità di presidelte dell'associazione SSPL Italia di scrivere un articolo di risposta e di inviarlo al Sole.

    Grazie per l'attenzione e l'impegnoche hai sempre dimostrato.
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    francmail
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    Registrato il: 22/10/2003
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    Scrittore
    00 05/09/2004 23:07
    censo?
    è ora di finirla con questa storia del censo e delle sspl che sono appannaggio solo degli ottimati. Esistono borse di studio ed esoneri dalle tasse per i non abbienti che vengono effettivamente erogati!
    E poi la sspl dura solo due anni; con la media di 1500 euro ad anno di tasse si arriva a 3000 euro complessivi. Non mi sembra che le tasse universitarie per la laurea siano tanto più basse: con una media di 1000 euro all'anno per 5-6 anni di studi fanno 5000-6000 euro solo per arrivare alla laurea!!!
    Ma nessuno di questi soloni si sogna di alzare un dito contro le tasse universitarie perchè è ovvio che l'obiettivo di costoro è(rectius era) affossare le sspl sempre e comunque e a costo di ricorrere alle menzogne.

    [Modificato da francmail 05/09/2004 23.08]

    [Modificato da francmail 05/09/2004 23.10]

    franc
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    giuliana.n
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    Post: 1
    Registrato il: 10/09/2004
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    Novello
    00 10/09/2004 16:51
    Dov'è finito il PDL bipartisan?
    Vi chiedo che fine abbia fatto il PDL bipartisan cui tenevamo tanto.
    Ve lo dico io.La Siliquini ha bloccato tutto con la sua commissione ministeriale.E sapete perchè?
    Perchè come ha detto al Convegno AIGA di Taormina (io c'ero) ha intenzione di formulare una disciplina transitoria.Ergo gli specializzandi saranno favoriti agli esami di avvocato tra non meno di tre anni.
    Nel frattempo si continueranno a sostenere gli esami tutti,specializzati e non) con il DL Castelli.
    Poi vi dico di non cercare lo scontro con ANPA o AIGA.Quellli hanno migliaia di iscritti,una forza politica immensa.
    Gli iscritti a questa nostra associazione di rappresentanza saranno si e no 60,80 e scoprendoci (specie sulla stampa)mostreremmo la nostra debolezza di mezzi e di numeri;specie se le altre associazioni ci chiedono la nostra rappresentatività (anche a livello di numeri e mezzi).Allora dico non facciamoci prendere in giro dalla Siliquini che a taormina ha detto che proprio la volontà del PDL bipartisan di favorire gli specializzandi da subito è "quantomeno discutibile".Ciò ha fatto incazz.... Vietti che invece ci vede di buon occhio e vorrebbe favorirci già da subito.
    Dobbiamo far ripartire il PDL dove lì AIGA,ANPA OUA e CNF non possono nulla essendo fuori dai giochi.
    Se non blocchiamo la commissione siliquini ,il pdl continuerà a restare fermo.Non ci facciamo prendere in giro dalla Siliquini.Spero che su questo si potrà dibattere altrimenti non saremo mai un'associazione vera e democratica.Spero che il Presidente rifiuterà di avallare o presenziare alle scelte contrarie agli specializzandi della Siliquini.
    Dobbiamo far tutto per mostrare la contrarietà degli specializzandi alla Commissione.
    Dimenticavo;complimenti per il sito e manteniamoci uniti!
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    francmail
    Post: 251
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    Registrato il: 22/10/2003
    Sesso: Maschile
    Scrittore
    00 11/09/2004 12:21
    siamo tantissimi
    Cara amica, tranquillizzati!
    Sono più di 80 i simpatizzanti dell'Associazione!
    Molto di più!
    A presto