Un po' pittori e un po' scultori, i seguaci della modding-art (dal vocabolo inglese "modifying") si distinguono per la loro capacità di trasformare un anonimo computer in un oggetto unico.
Il tutto senza compromettere e intaccare le funzionalità della macchina, oggetto di questo radicale restyling, grazie a una gran dimestichezza con attrezzi tipici del fai-da-te quali trapano, lima, saldatore, seghetto, cacciavite a stella, bombolette spray e martello (tutti strumenti indispensabili a un modder che si rispetti) e a tanta fantasia e creatività.
Ma se in origine la trasformazione del personal computer di casa era puramente a fini tecnici (lo scopo primario era quello di aumentarne le potenzialità tecniche e di calcolo), ora sempre più modder puntano sull'impatto estetico esclusivamente con l'intento di personalizzare il proprio calcolatore.
La conseguenza? Niente più cassoni d'acciaio e anonimi cavi che collegano i vari componenti. Al loro posto: cabinet colorati prodotti in diversi materiali, magari dotati di un oblò laterale in plexigal o addirittura interamente trasparenti. Senza dimenticare kit a liquido, display Icd, luci al neon, cavi di diverse tonalità, ventole di dissipazione sgargianti, led e schede madri fosforescenti.
Insomma, tutti componenti non comuni ma comunque di facile reperibilità. L'interesse sempre crescente verso il mondo della modding-art ha portato alcuni produttori di hardware a mettere in commercio prodotti che rispondessero alle esigenze dei modder. Molti poi i siti dove poter ordinare o acquistare direttamente online i pezzi necessari per cambiare radicalmente look al proprio personal computer.
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