00 21/05/2007 20:32
Grazie ad una intervista a tutto campo concessa a Elsa Martinelli nel 2002, è venuto alla luce un interessante quadretto sul percorso evolutivo del giovane Panella e della sua passione per il teatro. Una vocazione urgente e imperiosa, mai abbandonata e continuamente ripresa come parte più vera di sé, compensata ora dal clamoroso successo come librettista di Riccardo Cocciante. Panella non si è mai privato di questa sua antica predilezione e anche durante la collaborazione con Battisti, si è spesso divertito con leggerezza quasi goldoniana a mettere assieme canzoni dotate di un forte impianto teatrale. Una di queste - Equivoci amici - ricalca l'architettura della commedia classica, dall'intreccio animato e dall'altrettanto consumata trappola degli scambi d'identità. Un pasticcio? No, sono solo delle esilaranti situazioni con nomi immaginari ( ma non tanto ) presi in prestito dalla pubblicità e stravolti ad uso e consumo per generare nonsense e burle tipiche della Commedia dell'Arte. Totalmente giocata sull'equivoco linguistico la canzone inizia con una sfilza di nomi inusueta per una canzone: sembra infatti di assistere ad uno spettacolo teatrale con tanto di travestimenti, colpi di scena, beffe, equivoci e burle. In pratica tutti gli elementi della commedia brillante, dove sarà possibile per noi spaesati spettatori diventare tutti un po'pazzerelli, saldati, e anche fusi, in questo surreale teatrino panelliano. Un bel teatro per buona parte occupato da un grande palcoscenico e noi dunque facenti parte del pubblico, disposti in ossequioso silenzio in platea. I protagonisti sono indirizzati sul vano scenico, vero grembo materno per questi personaggi, dove tutti ( compresi i sostituti ) cercano il loro posto. Non riescono a rappresentarsi poichè manca il copione e un vero ruolo, ed è così che la commedia nella commedia ha inizio: i personaggi invadono il palco, mentre il loro maestro ( il capocomico) alla fine risolverà questo intricato e divertente gioco delle parti.

Cassiodoro Vicinetti

Ma chi è costui ?
Forse un misto fra Avidio Cassio - colui che nell'età d'oro dell'impero Romano si autoproclamò imperatore - oppure un pubblicitario del Wc Net ?

Olindo Brodi.Ugo Strappi

E questi ? Olio d'oliva e doppio brodo Star - un tipo che reclamizza pancere e fasce antistrappo ?

Erminio Pasta. Pio Semi

Olio di semi e pasta.

Sofio Bulino. Armando Pende

Un manager del Mulino Bianco - un giornalista rinomato ( Stella Pende ? )

Andriei Francisco Poimò

Uno straniero - Il re del pomodoro e dei pelati...

Tristo Fato. Quinto Grado

E questi due da dove sbucano?
Un tizio dal destino avverso - un vero e proprio terremoto...

Ottone Testa. Salvo Croce

Ah, ma qui si gioca con il lancio della monetina !

Facoffi Borza. Aldo Ponche (o Punch)

Due industriali: uno del caffè e l'altro di liquori...

Ed ora ecco lo sdoppiamento di persona e il continuo sovrapporsi di realtà diverse:

Uno andò saldato

Nel senso che uno dovrebbe essere un saldatore, mentre l'altro partire per il militare. Bulino e Ottone sono elementi attinenti alla saldatura. Quinto grado rappresenta un graduato militare.

Uno vive all'estro

Uno vive nella fantasia e nella genialità, l'altro all'estero oltre confine( Francisco Andriei Poimò )

Uno s'è spaesato
Uno ha perso l'orientamento, mentre l'altro si è sposato.
( le due parti della stessa medaglia: Testa e Croce )

Uno ha messo plancia

Un marinaio e uno che ha messo su pancia ( Ugo Strappi )

e fa il trans-aitante

Colui che è di passaggio e l'altro che fa fa il bellimbusto...

Uno fa le more

L'altro fa l'amore...

Uno sta invecchiando
perché è un nobile scotch


Una persona che invecchia come un liquore scozzese nella botte.
( facile a dirsi Aldo Ponche ...)

Uno fa calzoni dai risvolti umani

Fa il sarto e i risvolti ai pantaloni mentre l'altro fa canzoni dai risvolti umani. ( Il direttore degli orchestrali )

Uno ha un solo naso
Uno ha mani e polsi
Uno è su due piedi


La normalità inganna: c'è sempre una doppia identità in noi.

Uno è calvo a onde

( Come Poimò, il re dei pelati... )

Uno si nasconde
poi non sa
in che vano sta
la verità viene sempre a palla


Mentre l'orchestra accompagna gli attori nel loro evolversi, qualcuno sul buffè si ubriaca: sarà colpa del maraschino ? Incredibile a dirsi ma pure il " semino " si sdoppia, non ci si raccapezza più, ma la verità al momento giusto rimbalza e verrà a galla . Il maestro della compagnia fischiettando con indifferenza tra questa ridicola confusione, metterà infine tutti al loro posto; lui conosce a perfezione tutti i risvolti. Il tema dominante della Commedia degli Equivoci è sempre quello del "doppio". In definitiva il divertimento è assicurato ma rimarrà nel pubblico un senso di inquietudine per una mancanza d'identità ,di quel chiedersi " chi sono io? " oggi più che mai attuale, in un mondo in cui tutti abbiamo una doppia anima.