Compagnia del Giardinaggio

Il mio regalo di Natale...

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    thevivons
    Città: FIRENZE
    00 22/12/2005 11:23
    Dato che sono stata malata per un sacco di tempo, ho finalmente terminato di tradurre un brano tratto da un libro di Ray Bradbury del 1946, Dandelion Wine, che non credo sia mai stato tradotto in italiano.
    Beh, non è un'opera di alta letteratura, ma questa fiolosofia del taglio del prato mi fa sempre pensare a tutti voi(noi), e specialmente al babbo Inzàina (chissà perchè?)
    La traduzione è un po' così così, ma io non sono una gran traduttrice, soprattutto perché il mio italiano spesso vacilla. Spero che sarete pazienti e poi...a caval donato...[SM=g27761]

    Millebacions e tanti auguri a tutti!!!


    Il nonno sorrise nel sonno; e si destò, chiedendosi il perché del sorriso.
    Giacque tranquillo, tendendo l'orecchio, ed ecco la spiegazione: un suono, molto più importante del canto degli uccelli o del fruscio delle foglie nuove. Una volta all'anno il nonno si svegliava in questo modo e restava disteso aspettando il rumore che segnava l'inizio ufficiale dell'estate. E l'estate aveva il suo inizio in un mattino come questo, quando un pensionante, un nipote, un cugino, un figlio, o il figlio di un figlio uscivano nel prato sottostante e si muovevano in piccoli quadrati consecutivi, verso nord, est, sud e ovest, in mezzo a un clangore di metallo rotante fra la dolce erba estiva. Dalla falciatrice chiacchierina zampillava una fontana di un limpido verde, misto a fiori di trifoglio, ai pochi denti di leone non raccolti, a formiche, stecchi, ciottoli, resti di fuochi d'artificio dell'ultimo Quattro Luglio. Una fresca e morbida fonte: il nonno la immaginava solleticare le sue gambe, spruzzare il suo viso accaldato, riempire le sue narici con l'odore senza tempo di un nuovo inizio di stagione, accompagnato dalla promessa che, sì, tutti avremmo vissuto per altri dodici mesi.
    Che Dio benedica la macchinetta tagliaerba, pensò. Chi è stato quel cretino che ha istituito il Capodanno il primo di gennaio? No, avrebbero dovuto mandare qualcuno a ispezionare l'erba di un milione di prati tra l'Ohio, l'Iowa e l'Illinois, e quel mattino in cui fosse stata alta abbastanza da dover essere tagliata, anziché confusione, urla e squilli di tromba ci sarebbe dovuta essere una grande, piena sinfonia di falciatrici intente a raccogliere l'erba fresca nelle praterie. Anziché usare coriandoli e fischietti, la gente avrebbe dovuto buttarsi addosso l'erba falciata, nel solo giorno, ogni anno, che davvero rappresenta l'Inizio!
    Grugnì in risposta alla sua stessa disquisizione, andò alla finestra e si affacciò nel tiepido sole, e lì davvero c'era un pensionante, un giovane giornalista di nome Forrester, intento a terminare una striscia di prato.
    “Buongiorno, signor Spaulding!”
    “Forza, Bill, fagli vedere chi sei!” gridò il nonno con calore, e presto fu al piano di sotto a mangiare la colazione preparata dalla nonna, con la portafinestra aperta, in modo che il ronzio sferragliante della tagliaerba lo cullasse mentre mangiava.
    “Ti dà sicurezza. Quella falciatrice. Ascoltala!”
    “Non la useremo ancora per molto”. La nonna appoggiò sul tavolo una pila di focacce. “C'è un nuovo tipo d'erba che non ha mai bisogno di essere tagliata: Bill Forrester la pianterà stamattina. Non so come la chiamino, ma cresce solo fino a un certo punto, e non di più.”
    Il nonno fissò la donna. “Come scherzo non è granché.”
    “Va' a vedere tu stesso. Accidenti” disse la nonna, “è stata un'idea di Bill. La nuova erba è li che aspetta a lato della casa, in dei contenitori piatti. Fai solo dei buchetti qua e là e la pianti. Alla fine dell'anno avrà soppiantato quella vecchia, e potrai rivendere la falciatrice.”
    Il nonno saltò su dalla sedia, attraversò l'ingresso e fu fuori dalla porta in dieci secondi.
    Bill Forrester lasciò andare la macchinetta e si avvicinò, sorridendo e strizzando gli occhi nel sole.
    “E' vero” disse. “Ho comprato l'erba ieri. Ho pensato di piantarla per voi, visto che sono in vacanza.”
    “Perché non sono stato consultato? E' il mio prato!” gridò il nonno.
    “Pensavo che l'avreste apprezzato, signor Spaulding.”
    “Beh, non credo proprio che mi piaccia quest'idea. Vediamo un po' questa benedetta erba.”
    Si fermarono vicino ai cuscinetti quadrati di piantine. Il nonno li toccò sospettosamente con la punta della scarpa. “Mi sembra proprio della semplice vecchia erba. Sei sicuro che qualche imbroglione non ti abbia preso in giro, magari la mattina presto, prima che fossi del tutto sveglio?”
    “L'ho vista crescere in California. Diventa alta così e non di più. Se riesce a sopravvivere in questo clima, l'anno prossimo non ci toccherà più uscire una volta alla settimana per tenere in ordine questa dannata roba.”
    “Questo è il guaio della vostra generazione” disse il nonno. “Bill, mi vergogno di te, e dire che sei un giornalista. Tutto ciò che nella vita esiste per essere assaporato, voi lo eliminate. Si risparmia tempo e lavoro, così dite.” Dette una spintarella poco rispettosa ai contenitori d'erba. “Bill, quando arriverai alla mia età, ti accorgerai che i piccoli piaceri e le piccole cose contano molto più di quelle grandi. Una passeggiata a piedi in un mattino di primavera è meglio di una corsa di ottanta miglia in un'auto col motore truccato, e lo sai perchè? Perchè è piena d'aromi, piena di tante cose che crescono. Tu hai tempo per cercare e trovare. Lo so, adesso sei attratto dai grandi effetti, e penso che questo sia giusto e naturale. Ma anche se lavori in un giornale, devi ricercare i chicchi d'uva oltre che le angurie. Tu ammiri molto gli scheletri e a me piacciono le impronte digitali; e va bene. Queste cose adesso ti annoiano, forse perché non hai mai imparato ad usarle. Sono certo che, se potessi, faresti approvare una legge per abolire ogni lavoretto. Ma allora non ti rimarrebbe nulla da fare tra un'occupazione importante e l'altra; faresti una fatica bestiale a inventare passatempi per non impazzire. Invece, perché non lasci che sia la natura a insegnarti qualcosa? Tagliare l'erba e strappare le erbacce può essere un modo di vivere, figliolo.”
    Bill Forrester gli stava sorridendo in silenzio.
    “Lo so” disse il nonno. “Parlo troppo.”
    “Non conosco nessuno che mi piaccia di più ascoltare.”
    “Allora continuiamo la conferenza. I cespugli di lillà sono migliori delle orchidee. E i denti di leone e la gramigna sono ancora meglio! Perché? Perché ti costringono a chinarti, ad allontanarti per un po' da tutti e da tutto, e ti fanno sudare, e ti fanno ricordare che possiedi ancora un naso. E così, avvivinandoti al tuo essere, per un poco sei veramente te stesso; cominci a pensare davvero a fondo, da solo. Il giardinaggio è la scusa più pratica per essere filosofi. Nessuno cerca di indovinare, nessuno accusa, nessuno sa, ma ecco lì Platone fra le peonie, Socrate costretto a coltivare la sua stessa cicuta. Un uomo che trasporta un sacco di letame sul suo prato è come Atlante che permette al mondo di girare liberamente sulla sua spalla. Come Sir Samuel Spaulding disse una volta: “Scava nella terra, cerca nell'anima.” Fa' girare queste lame di falciatrice, Bill, e entra nella Fontana della Giovinezza. Fine della conferenza. Inoltre, una manciata di foglie di dente di leone è buona da mangiare, una volta ogni tanto.”
    “Quanti anni sono passati dall'ultima volta che avete cenato a denti di leone, signore?”
    “Lasciamo perdere!”
    Bill dette un colpetto col piede a uno dei contenitori piatti, annuendo. “A proposito di quest'erba; non avevo finito il discorso. Cresce così fitta che è garantita per eliminare il trifoglio e i denti di leone...”
    “Gran Dio del Cielo! Ma questo significa che l'anno prossimo non potremo fare il vino di tarassaco! Significa che le api non passeranno sulla nostra terra! Ma sei uscito di testa, figliolo! Quanto ti è costato tutto questo?”
    “Un dollaro a vassoio. Ne ho comprati dieci, per farvi una sorpresa.”
    Il nonno si frugò nella tasca, tirò fuori il suo vecchio borsellino, sganciò il fermaglio d'argento che lo chiudeva e ne estrasse tre biglietti da cinque dollari. “Bill, hai appena ricavato il gran profitto di cinque dollari da questa transazione. Voglio che tu vada a buttare questo mucchio di prosaica erba giù per la scarpata, nella spazzatura, dove vuoi; ti chiedo umilmente e cortesemente di non piantarla nel mio giardino. Non hai proprio nulla da rimproverarti, ma dato che mi sto avvicinando agli anni più difficili, penso che le mie idee debbano passare avanti alle tue.”
    “Sì, signore”. Bill intascò le banconote con fare riluttante.
    “Bill, questa nuova erba potrai piantarla un altr'anno. Il giorno dopo la mia morte, Bill, sarai libero di fare a pezzi tutto il dannato prato. Pensi di poter aspettare ancora, più o meno cinque anni, finché questo vecchio oratore tiri le cuoia?”
    “So benissimo di poter aspettare”, disse Bill.
    “C'è qualcosa nella falciatrice che non riesco proprio a spiegarti, ma per me ha il suono più bello del mondo, il suono più nuovo e fresco, il suono dell'estate, e mi mancherebbe terribilmente se non ci fosse, e mi mancherebbe l'odore dell'erba tagliata. “
    Bill si chinò a raccogliere uno dei contenitori. “Vado subito alla scarpata.”
    “Sei un giovanotto bravo e intelligente, e sarai un reporter brillante e sensibile” disse il nonno, aiutandolo. “Questo posso predirtelo!”

    La mattina passò e arrivò il mezzogiorno. Il nonno dopo pranzo si ritirò, lesse un po' di Whittier e dormì ancora. Quando si svegliò, verso le tre, il sole entrava a fiotti dalle finestre, nuovo e luminoso; ma rimase stupito sentendo il vecchio, familiare, memorabile suono.
    “Ma come,” disse ”qualcuno sta usando la falciatrice! Ma il prato è stato tagliato stamattina!”
    Ascoltò di nuovo, e sì, eccolo, il monotono chiacchericcio senza fine, su e giù, su e giù.
    Si affacciò alla finestra e rimase a bocca aperta. “Ma è Bill. Ehi, Bill Forrester! Hai preso un colpo di sole? Stai di nuovo tagliando il prato!”
    Bill alzò lo sguardo, sorrise e agitò la mano. “Lo so! Credo di aver trascurato qualche punto!”
    E mentre il nonno se ne restava a letto per altri cinque minuti, sorridente e rilassato, Bill Forrester tagliò il prato verso nord, verso ovest, verso sud, e alla fine, immerso in un grande spruzzo verde, verso est.

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    (alena)
    Città: PERUGIA
    00 22/12/2005 11:45
    è veramente un regalo bellissimo [SM=g27758]
  • Conni
    00 22/12/2005 22:11
    Grazie Vaiv! Che bel pensiero!
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    LucaI
    Città: PISTOIA
    00 23/12/2005 11:25
    Grazie Lauretta, è proprio un pensiero meraviglioso [SM=g27758] [SM=g27758] [SM=g27758]
    Lo stampo e lo porto a casa, così lo leggo alla bimba in queste vacanze di Natale.
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    tazzina76
    Città: CAGLIARI
    00 23/12/2005 13:13
    Bellissimo. Grazie Luara.
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    LucaI
    Città: PISTOIA
    00 23/12/2005 13:42
    Luara? [SM=g27765]






    [SM=g27763] [SM=g27763] [SM=g27763]
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    thevivons
    Città: FIRENZE
    00 23/12/2005 13:48
    Certo, è il mio nome hawaiano! [SM=g27760]


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    LucaI
    Città: PISTOIA
    00 23/12/2005 13:57
    [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766]
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    niknik962
    00 23/12/2005 14:23
    Grazie del bellissimo brano!
    Augurisimi a tutte/i!
    niknik
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    Quaglione primo
    00 31/12/2005 05:31
    Le scoperte delle 5 e mezza.. la notte porta coniglio.
    Vaiv, il libro in questione è uno dei miei 4-5 preferiti! E non semplicemente perchè io abbia letto una decina di libri in tutto vita mia, ma perchè è bellissimo. E stop.
    In Italia (lo tengo pure quello inglese) va sotto il nome di "L'estate incantata" e lo comprai quando uscì con l'Unità nel '93.
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    thevivons
    Città: FIRENZE
    00 09/01/2006 10:53
    Ah, ma allora esiste in italiano!
    L'avevo cercato sul web ma non avevo trovato nulla...[SM=g27758]
    Anche a me il libro piace molto, questo tipo di scritti di Bradbury forse mi piacciono ancora di più dei suoi libri "di fantascienza" (che pure sono fra i miei preferiti).
    Quaglions, però sei incredibile, sai TUTTO di tutto!!! [SM=g27766]