Capitolo primo, in cui c'è il curry che prende alla testa
-.....e quando arrivi alla rotonda giri e segui l'indicazione per Andorno Micca appena entri nel paese trovi un ristorante sulla destra di un incrocio, "al cacciatore pentito, cucina vegetariana" ecco prendi a destra e io ti vengo incontro, che macchina hai?-
- un'alfa rrrossa -
-un'alfa rrrrrrossa, ti piace arrotare la rrr quando dici un'alfa rrrrrossa.....- lo prendeva in giro sempre la Rossella con quel sorriso un po da gattamortesca.
-sta zitta ..... - sibilò con una smorfia che a chi lo conosceva sembrava un sorriso, per tutti gli altri era uno sputo di veleno -.....o ti faccio sanguinare un labbro....-
- non provarti a baciarmi....-
- ti do un pugno scema.....-
- ma va là va...- Rossella aggrottò le spalle e si mise a ridere -sei proprio scemo, e cambiala st'alfa rossa, è una giulietta del 73, sta insieme con la vernice, è piena di spifferi, consuma come uno spitfire.....-
- ci siamo, a destra al ristorante-
appena fatta la curva c'era Alessandro che li aspettava in auto, una spregevole Micra grigia, che subito partì, dopo un paio di chilometri entrarono nel cortile di quella disastrata e fatiscente ex filanda, un bel freddo, rigagnoli di acqua ghiacciata nelle zone d'ombra, e in mezzo proprio sotto le finestre dello studio di Marta, quel corpo disteso, rigagnolo di rosso che colava dalla testa e un vaso rotto a metà.
scesero dall'auto e si avvicinarono
- un altro con il geranio - fece il Pizzetti
- pelargonio, Piz è un pelargonio non un geranio, è un pelargonio profumato, curry direi -
il Pizzetta ripensò con piacere al pollo al curry che aveva mangiato la sera prima a casa di Paola
- hai chiamato la polizia? -
- no....-
- e cosa aspetti dai chiama -
Alessandro e il Pizzetta, Piz, Pizza, Pizzè erano amici da praticamente da una vita da quando il Pizza, poliziotto celerino basco nero e il Cina, così era chiamato Alessandro a quei tempi, capellone frikettone puzzolente e fumato, si erano scazzottati a una manifestazione per la pace a Firenze, ci avevano ancora tutti e due bei ricordi di quella volta, il Pizza cinque punti alla nuca che si vedevano ancora quando si faceva tagliare i capelli corti e il Cina una bella cicatrice sul sopracciglio sinistro che gli dava una bell'aria da combattente eroico.
Il Cina era stato fermato e sul cellulare, nel tragitto fino alla questura, ci avevano avuto la mano un po' pesante, quella stessa mano pesante, ma molto più pesante che in tempi più recenti i colleghi del Pizzetta avevano avuto in occasione di un G8 con annesso vernissage violento; insomma una brutta storia e il giorno dopo il Pizza si era dimesso dalla polizia, va be lui stava alla omicidi, non centrava con quelle storie ma non gli piaceva mica più stare in polizia così.
E poi forse proprio non ne poteva più di commissariato e si era messo in società con Rossella, con ironia la loro società si chiamava PS investigazioni, PS che sta per Pizzetti e Sachervilla non Polizia di Stato.
Piz fece le presentazioni: - Rossella Sachervilla, la mia socia.-
Rossella era la sua socia da tre anni ma si conoscevano da vent'anni, lui indagava su un caso di stupro e omicidio e lei era una psicologa appena laureata impegnata nel movimento femminista e insieme li avevano beccati quei tre stronzi assassini.
Rossella Sachervilla, ma a secondo delle occasioni, come lui era il Piz o il Pizza lei era Sachertorte, Sachermasoch, Caterpillar o SakerWiller, quest'ultimo era il nomignolo preferito da quando aveva partecipato a un corso di giardinaggio estremo con tanto di lezioni di arrampicamento sugli alberi e potatura volante, si insomma quella raffinata chirurgia vegetale chiamata dendrologia.
Rossella era una specie di Nero Wolf, un'investigatore appassionato di piante ma non di orchidee come il corpulento Wolf, la sua passione i gerani odorosi, anzi i pelargoni, le salvie e le iris, e poi era magra, magra magrina, di quelle che dici che il vento le porta via, ma aveva due occhi uno sguardo che ti tagliava a metà e anche in quattro o in otto.
- Sono Rossella Sachervilla investigatore.....-
- Alessandro è un mio vecchio amico - la interruppe maleducatamente maleducato qual era il Piz - si è ritirato qua con Marta, dice che solo qua in tranquillità riesce a creare -
- Sì qua abbiamo un mucchio di spazio per lavorare alle sculture e anche Marta ha bisogno di un grande spazio per il suo lavoro, poi vi faccio vedere il suo laboratorio e quella sua collezione di gerani profumati, tutti lì in fila sui davanzali, tranne quel vaso che è venuto giù in testa a quel tipo
- E chi è quel tipo?..-
- Mai visto.... trovato li stamattina appena entrato nel cortile...-
- L'hai toccato? -
- Lo appena scosso un po' nella spalla ma ho visto subito che era morto.... faccio il volontario qua alla Croce Bianca e..... si insomma ho capito che c'era più niente da fare.... e poi ti ho chiamato -
- Quindi sospetti qualcosa .....se hai chiamato me non hai pensato a un incidente...... a un vaso caduto per caso -
- ....sììììì un vaso che cade da solo e centra in pieno l'unico che passa?? -
- ... e Marta dov'è?
- E' via, è a Bologna sta preparando una mostra in una galleria importante, da Garimaldi, una collettiva di artisti futurdadaisti désengagé, adesso ha fatto comunella con sti deficienti, si è messa a fare delle cose con pezzi di ferro che recupera qua attorno dai ferrivecchi o in qualche fonderia che ha chiuso, degli avanzi di fusione, attrezzi o pezzi di strutture metalliche -
- e tu che fai invece?
- sono ritornato al silicone, il marmo costa troppo e mi fa troppa fatica adesso faccio dei pezzi più piccoli, silicone e vetro....-
-.....ah ... ti sei messo a fare dei box doccia......-
- cretino.... - Alessandro gli diede una pacca sulla spalla e lo spinse via con un sorriso, aveva un bel sorriso Alessandro, sì un bel sorriso.
Rossella aveva assistito indagatrice al dialogo tra Alessandro e il Pizza, ora toccava a lei.
- E abiti qua? .....qua vicino? ......chi poteva esserci qua attorno stanotte o stamattina a lanciare vasi di pelargoni in testa ai rari passanti? -
- no io e Marta abitiamo giù verso il paese, dieci minuti di strada a piedi......-
- e lo studio di Marta - lo interruppe il Pizza - è aperto? chi ha le chiavi? chi ci può entrare quando Marta non c'è? -
- beh un mucchio di gente ha le chiavi, io, i suoi assistenti: Giorgio e Romina, e poi il Cartapani, il suo gallerista di qua, e Rita, che lavora un po con lei e poi Luca Invernelli quello che la tirata dentro in quel gruppo futurdadaista....-
le sirene della polizia interruppero Alessandro.
Un gran sbattere di portiere, era sempre la solita messa in scena da Polizia con quelle alfe azzurre e bianche e come al solito il Pizzetta scosse la testa, per lui le alfe potevano essere solo rosse.
- toh chi si vede, la giardiniera e il pizzaiolo - era il Martuzzi, il commissario Martuzzi, l'odioso Martuzzi - com'è che adesso sapete le cose prima di noi, sarete anche PS ma la Polizia di Stato siamo noi.-
- ma ingoiati una Grevillea e sturati per bene quel collo di bottiglia che hai - gli rispose Rossella con tutto l'odio botanico che aveva in corpo.
- buongiorno Rossella ciao Pizz, come va? - dietro al Martuzzi c'era Volpi della scientifica, lui era simpatico e con Rossella e il Pizza si scambiano spesso informazioni, insomma si aiutavano - roba per te Rossella eh? da quando piovono gerani?
- Pelargoniiiiiiii!!!!, Volpiiiii.... è un pelargonio!
[Modificato da tremis 04/07/2005 14.11]