Diciannove arresti tra pedofili, genitori rom e operatori sociali per i nomadi Operazione antipedofilia nel Veronese I reati contestati sono sfruttamento della prostituzione minorile, violenza sessuale su minori, spaccio di droga e concussione
VERONA - I carabinieri di Verona e la polizia municipale hanno eseguito un'operazione contro la pedofilia. Le ordinanze di custodia cautelare sono 19 e riguardano i reati di sfruttamento della prostituzione minorile, violenza sessuale su minori, spaccio di droga e concussione. Un'altra ventina sono le persone denunciate, mentre su altre decine sono in corso accertamenti. Tra le persone raggiunte dal mandato di arresto ci sono due responsabili del progetto integrazione rom patrocinato dal Comune di Verona, e quattro genitori che avrebbero fatto prostituire i loro figli. In carcere anche otto presunti pedofili e due giovani zingari. Le sei vittime, secondo quanto si è appreso, sono ragazzi tra 12 e 15 anni.
IN AMBIENTI NOMADI - Le indagini hanno evidenziato che zingari residenti in città inducevano alla prostituzione minorenni, anche i figli, costringendoli a contattare i clienti simulando l'accattonaggio, e a spacciare cocaina. La permanenza in città dei rom sarebbe stata favorita da dirigenti della società privata responsabile dell'inserimento sociale dei nomadi nel contesto sociale che, in cambio di denaro, assicuravano la dimora abituale e procacciavano contratti di lavoro necessari per ottenere il permesso di soggiorno.
DA UN CONTROLLO - L'indagine è iniziata lo scorso gennaio durante un monitoraggio dei campi zingari della provincia di Verona. Gli investigatori avevano visto nei pressi di un campo alla periferia della città veneta un giovane rom salire e poi allontanarsi a bordo di un'auto il cui proprietario non aveva alcun legame con il minore. Tenendo quindi sotto controllo il campo è stato scoperto un giro di prostituzione minorile. Le vittime sarebbero sarebbero state cedute dai genitori ai pedofili.
30 giugno 2005
Rock'n'rollStar