Le Urla Di Guerra Battaglie Medievali e Giochi Di Ruolo dal Vivo

Bg, passerà? consigli utili

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    Thrayot
    Adepto
    00 28/08/2005 19:57
    “…e il Salvatore tornerà per liberarci dai nostri nemici, dinanzi a lui sia l’ Orda che i figli del Dio-Demone dovranno arretrare, mai più mostri né tiranni sulla nostra terra…”
    Thrayot passò oltre la piazza del mercato dove un vecchio prete parlava ad un gruppo di giovani contadini, era passato per lui il tempo delle favole. Nessun uomo può liberare un popolo pensava, e si immaginava come avrebbe reagito questo salvatore dinanzi ad un’ orda urlante di abomini del Caos, quando anche gli uomini più coraggiosi si ritrovano a voler piangere come bambini. Non c’è bisogno di “salvatori” solo di più lance continuava a riflettere, e intanto si avvicinava alla misera palizzata di legno eretta da poco dagli abitanti del villaggio. Cercò di ricordarsi il nome di questo avamposto umano allo sprofondo del mondo, forse era Trafel o Trakel, poco importante comunque, tra poche ore nessuno se ne sarebbe più ricordato. Erano rimasti a difendere questo posto poco più di duecento uomini tra i quali la metà o troppo giovani o male armati, una vecchia palizzata sul versante nord-est e colline scoscese ai lati, dietro di loro la strada dove si stavano incamminando vecchi, donne e bambini. “Povere anime non riusciranno mai a fuggire. Chissà quanto vale l’ illusione di una speranza. Io e i miei compagni abbiamo rinunciato anche a quella… i miei compagni… io sono partito da una valle ad Ovest dei Monti Alti per andare nelle zone di guerra degli uomini e trovare l’ avventura; spinto anche dal fatto che da lì a poco la valle sarebbe stata invasa dai guerrieri di Argentea, nemico assai terribile. Ho trovato per caso questi compagni sulle montagne dove ci sono due soli nemici da tenere a bada, il gelo e te stesso, una dura prova si, ma non dura quanto il mondo vero. Ci dirigemmo a Sud lungo i confini delle terre degli uomini, lungo la devastazione portata dal Caos; sento ancora nelle narici il puzzo della terra corrotta dal male di Kain.
    Dopo mesi di viaggio la sorte ci ha condotto infine qui, un villaggio sperduto che, ormai stremati, ci ha accolto come fossimo i suoi figli perduti. Solo poco prima che partissimo è arrivata la notizia dell’ Orda, si dirigeva qui… era una questione di dovere, non si lascia un debito in sospeso, costi anche la morte.”
    Parlando così con se stesso, forse cercando di convincersi che era una giusta morte, si guardava intorno ed elargiva sorrisi tristi ai suoi amici che si preparavano alla battaglia. Mentre si stava sedendo per affilare l’ arma un ragazzo si avvicinò al gruppo di guerrieri e con aria timida chiese a Thrayot di aiutarlo nell’ infilare un’ armatura torchiata che si vedeva chiaramente essere troppo grande per lui.
    Uno sguardo lungo negli occhi del giovane.
    “Va via da qui ragazzino, segui le donne.”
    Il giovane era offeso ma continuava lo stesso ad essere rispettoso.
    “Sono un uomo signore e voglio combattere, così mi è stato detto anche dal mastro del villaggio”
    “E io ti dico che serve una scorta alle donne, ci parlerò io col borgomastro; e comunque non sai neanche allacciare un’ armatura, fila prima che ti batta di brutto.” Una spinta ed uno sguardo duro e vide salire la rabbia nel ragazzo.
    Fatto ciò si allontanò guardando con la coda dell’ occhio il giovane che ferito nell’ orgoglio si dirigeva sulla strada dietro di loro.
    “Continua così e resteremo solo noi idioti a combattere contro l’ Orda con quei bastoncini a difesa… non che non saremmo in grado di batterli lo stesso ovviamente…” Un ghigno da sotto il cappuccio, era il Frate del gruppetto di avventurieri, un tipo strano.
    “Immagino la differenza che farebbe, che dici tre o quattro bestie del Caos le avrebbe uccise? O ci avrebbe portato la testa di Artax stesso? Ahr” Pochi sorrisi, troppa tensione.

    Le poche ore che mancavano passarono anche troppo velocemente tra una sorta di addestramento per i contadini e gli ultimi ritocchi alla barriera di difesa contro l’ esercito del Caos.
    “Fiammiferi ad arginare il Fuoco dell’ Inferno… quasi divertente.”
    Thrayot rifletteva se quasi fosse meglio toglierla del tutto la palizzata per non dare la soddisfazione di ridere ai servi della distruzione; poi si ricordò la priorità della battaglia: far perdere tempo al nemico per salvare le donne. Lo stava ricordando proprio ora il borgomastro nell’ osteria davanti a tutti i guerrieri riuniti.
    “Bah la mia priorità è solo far stare il maggior numero di quelle creature distese a terra senza vita, e una buona morte, magari anche veloce.” Gli uscì a bassa voce.
    “Ho paura che non sarai accontentato, amico mio.” Altro ghigno del Frate.
    “Fottiti fratello, Ahr!” E buttò giù in un sorso la birra rimasta nel boccale.
    Quando decise di uscire dall’ osteria il borgomastro lo apostrofò dichiarando che era importante rivedere tutti insieme la tattica, per l’ ennesima volta.
    “Voglio solo farmi una bella pisciata là fuori, finchè ancora si può, poi torno…” Uscì.
    Era quasi il tramonto, al di là della palizzata si stendeva la valle ed i campi coltivati in essa, le montagne innevate racchiudevano questo spettacolo come un quadro di bianca cornice. Pisciò contento, era un bel luogo in cui morire.
    Stava rientrando quando in lontananza vide un cavallo lanciato al galoppo verso il villaggio, era l’ esploratore mandato ad avvistare l’ Orda, Thrayot fu il primo che incontrò.
    “Arriva l’ orda! È entrata nella valle, tra poco saranno qui!”.
    “Beh almeno ho già pisciato…” Disse soprapensiero.
    “Cosa?!?” L’ esploratore era stupito.
    “Niente, vai ad avvisare il borgomastro, è in osteria e digli di accendere tutte le torce per la sera.”
    Lo disse anche se non pensava affatto che la battaglia sarebbe durata fino al buio.

    Le urla di delirio degli abomini già si sentivano nonostante una decina di miglia di campi ancora dividessero l’ esercito del Caos dal villaggio. La maggior parte dei combattenti rimasti erano già ai loro posti dietro la palizzata, Thrayot aveva consigliato loro di non guardare il nemico finchè non fosse stato proprio necessario ma dalle prime urla di panico capì che non era stato ascoltato.
    Neanche lui come molti di loro aveva mai incontrato in battaglia l’ Orda, ma aveva combattuto contro piccoli gruppi di guerrieri del Caos e uomini-bestia, e soprattutto l’ aveva già vista scagliarsi contro un villaggio e devastare tutto ciò che incontrava… Era tanto tempo fa e la grotta in cui allora si era nascosto puzzava di sudiciume e di sangue, a quel tempo preferì sopravvivere ma il suo cuore non glielo perdonò mai. Per molte notti prima di addormentarsi aveva desiderato essere tra i corpi maciullati di quel tempo passato, o almeno di non essere rimasto a osservare tutto. Non un solo grido d’ ogni uomo torturato si perse, nessuno di questi mai lasciò la sua mente, ormai erano diventati suoi compagni di vita.
    “Se cerchi la tua amica disperazione direi che non hai bisogno di rivolgerti al passato, idiota” Si apostrofò con durezza, il tempo della battaglia era ormai giunto.
    Nel perdersi tra i suoi pensieri era rimasto in brache ed armatura, migliore del cuoio borchiato non era mai riuscito a procurarsela, ora se ne pentiva seriamente. Finite di allacciare le ultime stringhe si mise a tracolla il corno che gli era stato donato da un capo villaggio per meriti alquanto dubbi.
    “Quella bestia d’ orso gliel’ ho fatto a pezzi si, però avevo già preso qualcosa in cambio… Ahr!” Un sorriso sincero ripensando a Tasha.
    “Ecco qualcosa per cui forse valeva davvero la pena vivere… scusa ancora piccola,
    dovevo andare.”
    Lo scudo tondo di quercia rinforzata si adattava perfettamente al braccio mentre lo imbracciava, nessun simbolo sopra come non vi era nessun collare al suo collo; gli piaceva vederla così. La spada lunga ben affilata e riposta nel fodero, con la destra afferrò l’ elmo di ferro preso mesi prima dal cadavere di un nobile umano trovato sotto le macerie in una città bruciata nell’ Ovest, opera dei seguaci del Dio-Demone aveva pensato; gli anelli dorati che scendevano sulla nuca tintinnarono mentre se lo calzava in testa, l’ effige sul paranaso non aveva mai capito bene cosa raffigurasse, forse un glorioso capotribù di tempi antichi. Con un gesto rapido infilò nella custodia sul fianco un lungo pugnale e si volto a guardare la palizzata dove gli uomini con arco si alternavano con i lancieri, quelli con uno scudo si stavano mettendo in formazione subito dietro, preparandosi a quando i legni sarebbero crollati, Thrayot poteva già vedere la scena nella sua mente.
    Il Frate iniziò a dispensare benedizioni tra i combattenti, a voce molto alta per sovrastare le urla dei caotici che ormai erano a poco più di un miglio dal villaggio, si avvicinò anche a Thrayot che rispose alle benedizioni con sbuffi e un “non ti stanchi mai di pregare eh…” sottovoce, tuttavia anche lui si inchinò dinanzi all’ amico intonacato.

    “Stanno per caricare!!” Urlò poco dopo un uomo dalla palizzata.
    Il tempo della battaglia era giunto, le mani che reggevano le armi sudavano e non trovavano pace con l’ impugnatura, nessuno della ridicola guarnigione aveva avuto la forza d’ animo di lanciare insulti all’ esercito nemico come succedeva di solito nelle battaglie, l’ aria era dominio indiscusso delle minacce e improperi dell’ Orda. Formarono il loro muro di scudo assai variopinto nelle facce dei guerrieri ma uguale sotto un unico colore, il rosso del sangue che si stagliava sullo sfondo di un tramonto chiarissimo. Dalla loro linea uscirono una decina di grossi uomini-bestia tatuati in tutto il corpo con simboli di Kain che si gettarono contro la palizzata roteando grosse asce o spadoni, i fanatici del Caos avevano iniziato il loro orrido teatrino.
    Caddero tutti sotto le frecce e le lance scagliate dalla guarnigione, e mentre cadevano cantavano e urlavano la gloria del Caos e della distruzione, e mentre cadevano facevano a pezzi la nostra unica debole difesa e le nostre ben poco salde speranze. Il legno era stato indebolito enormemente da soli dieci di loro, il resto sarebbe sciamato dentro senza problemi, ci fu comunque un attimo di calma e silenzio, anche i caotici tacevano; fu proprio un attimo.
    I guerrieri umani uniti nel muro di scudi che aspettavano dentro il villaggio non capivano cosa fosse quel silenzio; poi dal buco più profondo della terra, dalle bocche di mille anime dannate ad un’eternità di tormenti, dai volti malefici dei figli di Kain uscì un solo grido: “MORTEEEEEEE!!!” E il terreno tremò mentre l’ Orda caricava.
    La palizzata non resse all’ impatto e crollò a terra, eppur in qualche modo i tronchi abbattuti crearono un ostacolo per i caotici, quella e i cadaveri della guarnigione che vi stava sopra. Il muro di scudi degli umani riuscì a serrare bene i ranghi mentre alcuni guerrieri del Caos superavano i grandi tronchi caduti, ma invece di caricare aspettarono di riformare la linea di scudi con i propri compagni. Solo allora Thrayot vide un decina di scheletri guerrieri con spadoni ancestrali che avanzavano incuranti della distruzione attorno a loro, delle lance e frecce scagliategli contro; si avvicinavano inesorabili agli scudi umani con le dita scheletriche serrate sulle impugnature, orbite nere col fuoco dentro.
    “Eccoti gli inferi che tanto predichi a noi peccatori.” Disse Thrayot, al Frate che gli si era posizionato vicino, nella mente del guerriero doveva essere un’ affermazione ironica ma il tono con cui la pronunciò era minato dall’ angoscia.
    “Anche il peggior buco dell’ Inferno sarebbe spazio sprecato per un sudicio peccatore come te, amico” Un ghigno vagamente nascosto dal cappuccio del saio “E poi non senti gli angeli che vengono a prendermi?”
    Thrayot lo guardò con aria perplessa e il Frate girò la testa per guardare dalla strada dietro di se.
    “Dai magari se ti penti dei tuoi improperi, delle tue donne e del tuo carattere forse…” un altro ghigno.
    “Pentirmi?? Ma cosa ca…..” Il guerriero non fece in tempo a finire di rispondere che nell’ aria si udì chiaramente un suono di corno.
    “Aaauuuuuuuuuuu”
    Veniva dalla strada dietro di loro; suonò una seconda volta e i caotici cessarono di avanzare cercando di capire cosa stesse succedendo.
    A quel punto dalla foresta oltre il villaggio uscirono guerrieri a centinaia, volti rudi e cuoio e pellicce sul corpo, lo scudo con l’ effige delle due asce incrociate: il simbolo del Salvatore, il simbolo dei Ribelli.

    Thrayot a quel tempo non sapeva molto di quell’ esercito se non ciò che si udiva dal popolino; eroi che difendevano Elea dalla corruzione del Caos e dal dominio dei guerrieri di Argentea per alcuni, gente che aveva perso tutto e combatteva per vendicare ciò che gli era stato portato via per altri, briganti per altri ancora. Il guerriero proveniente dai Monti Alti non sapeva dunque chi fossero, ma fu tra i primi che reagirono al loro ordine di arretrare e schierarsi tra i loro ranghi.
    Una volta al sicuro dietro un solido muro di centinaia di scudi avrebbe potuto anche prendere e andarsene per la sua strada, nessuno glielo stava impedendo impegnati com’ erano con l’ Orda ora più furiosa di prima. Si avviò verso la foresta levandosi l’ elmo.
    Superato il luogo dove le curatrici assistevano i feriti ripensò alla strage di quel villaggio tanto tempo fa, a quegli spiriti senza pace. Da quando aveva deciso di restare a difendere il villaggio non aveva più sentito quelle voci nella testa. Ormai però il suo dovere l’ aveva fatto, e il ricordo dell’ angoscia provata da lì a poco era ancora opprimente.
    “Tanto non sei tu che farai la differenza, se devono morire lo faranno con o senza di te” Si diceva tra se e se.
    Si voltò a guardare la battaglia. Le urla attutivano e avvolgevano i suoi pensieri, vide un uomo senza un braccio continuare a fare affondi di spada, un altro che ormai rottasi l’asta della lancia lottava con uno scheletro con il legno, morirono entrambi pochi attimi dopo.
    Voltò di poco lo sguardo e ora notava i suoi compagni intenti a combattere, poco dietro vide il Frate che benediceva un uomo morente a terra e intanto prendeva la sua arma per partecipare alla battaglia.
    “Non ho nessun dovere verso queste persone ora, però se fuggo anche loro diverranno spiriti nella mia mente. Non potrei sopportare altre notti come quelle passate in compagni di spettri e morti… che si fotta l’ angoscia, tra fantasmi e guerrieri del Caos stai ancora qui a scegliere il tuo nemico brutto idiota?!” Si apostrofò duramente e sorrise perché aveva deciso.
    Con rinnovata forza dentro di se si rimise l’ elmo e sfoderò la spada, accelerò sempre di più il passo e infine corse ad unirsi ai Ribelli, si gettò nella battaglia incerta dove il nemico era si duro e terribile, ma poteva essere ferito da una spada.
    Fu così che Thrayot figlio di un fabbro dei Monti Alti, guerriero venuto dall’ Ovest, decise di unirsi all’ Esercito dei Ribelli, non tanto per la terra, per la vendetta o per l’ onore, ma perché era l’ unico modo per scacciare i suoi spettri.



    -Ogni consiglio è ben accetto-

    Aspettando la battaglia...




    [Modificato da Thrayot 07/09/2005 15.25]

    -Thrayot-
    Guerriero dell' Ovest.
    Esercito ribelle.

    Fratelli,vogliono la nostra terra,la nostra madre,per renderla irriconoscibile con i loro recinti, le loro costruzioni e i loro rifiuti. La loro nazione è come l'acqua che straripa e travolge tutto quello che trova al suo passaggio.
    Noi non possiamo vivere al loro fianco,perciò,fratelli miei, o ci sottomettiamo o gli diremo:
    "Prima uccideteci,poi potrete prendere possesso della nostra Madre...".

    Toro Seduto (Tatanka Iyotanka), Lakota (1831-1890)

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    Yarich
    Adepto
    00 20/09/2005 11:32
    io consiglio chiunque di leggerlo,è scritto molto bene.Molto realistico.Drammatico.Complimenti.
    "Addestramento? La vista delle mie terre ridotte in cenere è tutto l'addestramento di cui avevo bisogno."

    Yarich barbaro della tribù del Popolo Libero dei Monti Alti.

    Con passo di puma tra le rocce
    mi faccio strada,
    nemmeno la lepre si sveglia
    al mio passaggio.
    Ma quando colpirò
    colpirò con la forza del tuono,
    come il fulmine all' alba colpirò

    Canto di guerra Apache.