Scritto da: silvano.s 31/08/2005 16.27 Caro Davide, sono un macchinista in pensione (e felicemente in pensione senza rimpianti) da 2 anni e ti posso assicurare che la vita del macchinista è dura. Però ti devo confessare che se rinasco , nella prosssima vita rifarei il macchinista. E' vero che c'è stato un enorme peggioramento sull'orario di lavoro, ma nella prossima vita quando tornerò a fare il macchinista tornerò anche a fare il COBAS come negli anni novanta. Per chi ti dà del pazzo, sappi che anche a me nei primi giorni di lavoro i vecchi colleghi mi davano del pazzo, quindi non gli ascoltare. Ringrazio il lavoro da macchinista che mi ha permesso di vivere dignitosamente, anche se con grandi sacrifici ed ora di godermi la mia anzianità con una dignitosa pensione. So benissimo quello che sta succedendo adesso in ferrovia, lo schifo dei nuovi stipendi e della nuova normativa di lavoro. Auguri Davide, spero che tra una decina di anni ti siederai sulla poltrona di guida di un ETR 500 dove quasi sicuramente ci sarò stato seduto anch'io. Ricordati però che il lavoro del macchinista va amato, altrimenti non lo potrai sopportare.
Scritto da: silvano.s 03/09/2005 19.22 auguri, Cid Highwind 40 anni portroppo passano anche troppo in fretta. Mi ricordo ancora il mio primo servizio. Mattina prestissimo, un treno merci raccoglitore, tratta Campiglia - Piombino e ritorno su un loc. 636. Mi ricordo che durante una manovra stavo al finestrino (naturalmente lato 2° agente). Il manovratore che doveva effettuare l'aggancio iniziò a battere le mani per invitarmi a congiungere la locomotiva al carro. A scuola non mi avevano insegnato quel gesto, infatti non sta nei regolamenti. Io non capendo quel gesto iniziai a ridere. Quel manovratore mi guardò in un modo strano, forse mi prese per pazzo, cambiò posizione e si portò lato del macchinista. Solo successivamente chiedendo ai colleghi ho capito il perchè di quello sguardo. Auguri a tutti i nuovi miei ex colleghi