00 23/03/2005 17:41
Seedorf: "Ne avevo la facoltà"
Il caso di Gattuso e Pancaro ha fatto riaprire il dibattito in merito ai controlli incrociati sangue-urine in Italia. Seedorf rivela: "Anche io ho rifiutato di fare l'esame del sangue. E' successo il 5 marzo a Bergamo, l'ho fatto perché avevo la facoltà di scegliere. Non è successo nulla di irregolare". Poi una proposta: "Sedersi e discutere per arrivare a metodologie che rendano tutti contenti e che diano risultati".


Il rifiuto di Gattuso e Pancaro sta dunque innescando una serie di reazioni sulla questione dei controlli incrociati sangue-urine. Adesso Clarence Seedorf rivela di essere fra quei giocatori che in passato hanno rifiutato, prima di Pancaro e Seedorf, si sottoporsi al prelievo del sangue. "Mi dispiace che siano venuti fuori i nomi di giocatori del Milan quando ce ne sono almeno dieci di altre squadre - ha detto - Io ho rifiutato il 5 marzo a Bergamo, o meglio non ho rifiutato, ho scelto un altro metodo per effettuare lo stesso esame quello cioè dell'analisi doppia dell'urina piuttosto che quello del sangue. L'ho fatto perché avevo la facoltà di scegliere. Oggi per legge l'esame del sangue non può essere obbligatorio ma se diventasse obbligatorio saremmo tutti contenti. Prima però dobbiamo sederci tutti attorno a un tavolo, giocatori, dirigenti e rappresentati della federazione per trovare un modo che vada bene a tutti ed evitare così equivoci. Siamo super controllati facendo anche gli esami del sangue molto spesso".

L'olandese prosegue nei dettagli: "Anche con le sole urine si controlla tutto. Senza prelievo del sangue si viene controllati lo stesso. Mi spiace che siano venuti fuori solo i nomi dei giocatori del Milan, quando la scelta è stata anche da altri giocatori e da altre squadre. I nostri non sono casi, sono situazioni nelle quali il giocatore può scegliere il modo attraverso il quale venire controllato. Io a Bergamo ho fatto una scelta precisa e ne ho immediatamente spiegato i motivi a Galliani. Il Milan non ha niente da nascondere, è propositivo e disponibile al cento per cento, il Milan è favorevole anche ai controlli a sorpresa".

Seedorf stempera la tensione attorno a quanto successo: "Non è successo nulla di irregolare. Voglio semplicemente aggiungere che il nostro dottore, il dottor Sala, non deve essere messo in mezzo. E' una persona che con noi lavora benissimo, ci tiene moltissimo alla nostra salute ed è favorevole a trovare soluzioni che possano essere soddisfacenti per tutti su questo tema. Il dottor Sala è responsabile su queste tematiche per conto del Milan e anche a Bergamo aveva cercato di convincermi a fare il prelievo, ma io ho semplicemente esercitato una mia facoltà e lui non c'entra nulla".

"Perché vengono fatti due prelievi quando con un solo esame si può controllare tutto? I giocatori vorrebbero capire di più queste cose sono pronti a parlarne, a discutere con chi poi decide". Poi una rassicurazione che anche altri colleghi in questi giorni hanno fatto: "Il principio di un calcio più sano vede tutti i giocatori uniti sotto gli stessi colori, non ci sono differenze di colori o di club. Ribadisco comunque che quello di non sottoporsi al prelievo del sangue non è un rifiuto, chi non fa l'esame non è vero che si sottrae al controllo, sceglie di farsi controllare attraverso le urine. L'Italia ci tiene ad avere un calcio sano e onesto e investe tanti soldi nei controlli". Infine una proposta: "La mia proposta ai medici, ai miei colleghi calciatori e a tutti i dirigenti di società è quella di sedersi e discutere per arrivare a metodologie che rendano tutti contenti, e che diano risultati efficaci nella lotta al doping".