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I carnefici e le vittime

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    Città: ROMA
    Età: 52
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    00 13/05/2005 17:27
    Scusate se mi intrometto e soprattutto scusate se non mi faccio viva da un po'. Vi leggo spesso, ma riesco a scrivere poco, perchè ho sempre il mio capo alle calcagna! Se vi ricordate di me, io non soffro d'ansia o di depressione, ma una persona a me molto cara sì. Vorrei solo fare un'osservazione: qui quasi tutti scrivete che nessuno vi capisce o che avete dovuto buttare giù tanti rospi nella vostra vita o che voi fate tanto per gli altri, ma gli altri non fanno nulla per voi. Queste frasi, per altro, non le dite solo voi, ma il 99,9 per cento delle persone che quotidianamente si incontrano. Allora mi chiedo: chi è lo 0,1% delle persone che invece ci fa ingoiare rospi o che non fa nulla per noi? Con questo non voglio dire che nella vita non si soffra per causa di altri, ma che non sempre quelli che ci fanno soffrire lo fanno volontariamente. Tante volte siamo noi, depressi e non, ansiosi e non, che interpretiamo malamente tutti i segnali che ci provengono dall'esterno. E poi la vita è questa, fatta di gioie e dolori, di rabbia repressa o manifestata, di cose fatte per gli altri e di cose non fatte. Nessuno è perfetto e magari anche quelli che noi consideriamo i nostri "carnefici", in realtà non si rendono neanche conto di averci fatto del male, perchè magari non era quella la loro intenzione!
    Un saluto a tutti!

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    Deny77
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    Città: TORINO
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    VETERANO
    00 16/05/2005 09:51
    Certo Minu, quello che dici è giusto, ma qui si parla di vita di coppia e, si presume, di amore!
    Tutti subiscono delle delusioni o delle ingiustizie, ma ci sono persone che riescono ad uscirne indenni... altre no! Non è per vittimismo che dico questo, ma ognuno ha il proprio carattere e se noi siamo più sensibili di altre persone, da non riuscire a sopportare determinate cose, non è colpa nostra. Noi cerchiamo di migliorare, ma credo che tu, come i nostri compagni di vita, non possa capire quello che sentiamo realmente, perchè non ci sei dentro in prima persona.
    Con questo non sto dicendo che noi capiamo in tutto e per tutto i nostri compagni, ma loro non comprendono che questo nostro disturbo va la di là della nostra volontà. Se tu hai una persona al tuo fianco che si ammala di una qualsiasi altra malattia, non gliene fai una colpa... perchè noi invece dobbiamo essere colpevolizzati??? Non dico che la nostra sia una malattia, ma è comunque un disturbo della nostra personalità. Non mi sembra giusto essere amati di meno, solo per questo motivo.
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    rosi77
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    Età: 49
    VETERANO
    00 16/05/2005 10:29
    parole sante deny
    è senza dubbio vero,
    per questo male noi siamo amati di meno proprio dalle persone che ci stanno vicine per me è così ormai odiano il mio male e odiano me quando lo manifesto contro la mia volonta
    perchè non è colpa nostra quando stiamo male eppure veniamo colpevolizzati trattati male,
    non riesco a contare le volte che sono stata ingiuriata e trattata male proprio nel momento dell'attacco apostrofata di essere debole senza spina dorsale di usare il male come un alibi per sottrarmi alle responsabilita' della vita,
    e dovevo rispondere agli attacchi invece di essere aiutata a superare il disturbo ,
    questo proprio da alcune non tutte delle persone che più amo a questo mondo
    è terribilmente mortificante triste terribile...
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    Città: ROMA
    Età: 52
    JUNIOR
    00 16/05/2005 15:09
    Care Deny e Rosy,
    credo di essere stata fraintesa! Io non volevo assolutamente dire che non avete diritto di essere amate solo perchè soffrite di questo male, non era assolutamente mia intenzione! La mia era più che altro una riflessione sul fatto che tutti (qualche volta me compresa) sosteniamo di aver trovato sulla nostra strada prevalentemente persone che ci hanno fatto soffrire o che non ci hanno capiti. Ma se tutti sosteniamo questo, chi sono queste persone che ci hanno fatto stare male? Sono altre persone che magari pensano la stessa cosa di noi!
    Credo che questo discorso vada al di là delle ansie o della depressione. E' un discorso generale che vale per tutti. Anche io spesso mi sono trovata nella condizione di dire: "Nessuno mi capisce". Ma mi chiedo: "E' così facile capirmi?". E soprattutto: "E' così facile capire gli altri?". E chi sostengo che non mi capisca, lo fa realmente per cattiveria o per menefreghismo o semplicemente per spronarci o perchè non sa in che altro modo aiutarci?
    Io ogni tanto ci penso...
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    Deny77
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    Post: 273
    Città: TORINO
    Età: 46
    VETERANO
    00 17/05/2005 14:38
    Certo Minu... è giustissimo quello che dici! Purtroppo è difficile trovare una persona, che almeno una volta ti deluda, ma anche noi deludiamo gli altri. Ognuno ha il proprio carattere, ognuno la pensa a modo proprio e, nella maggior parte dei casi si fa del male senza volerlo e, spesso senza rendersene conto. Però si può rimediare... se mi viene detto di aver fatto del male e mi accorgo di aver sbagliato, posso farmi perdonare. Il problema nasce, quando, pur accorgendosi di aver sbagliato, non si fa nulla o, peggio ancora, si continua a deludere!
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    rosi77
    Post: 316
    Post: 316
    Età: 49
    VETERANO
    00 18/07/2005 08:51
    Re: parole sante deny
    Scritto da: rosi77 16/05/2005 10.29
    è senza dubbio vero,
    per questo male noi siamo amati di meno proprio dalle persone che ci stanno vicine per me è così ormai odiano il mio male e odiano me quando lo manifesto contro la mia volonta
    perchè non è colpa nostra quando stiamo male eppure veniamo colpevolizzati trattati male,
    non riesco a contare le volte che sono stata ingiuriata e trattata male proprio nel momento dell'attacco apostrofata di essere debole senza spina dorsale di usare il male come un alibi per sottrarmi alle responsabilita' della vita,
    e dovevo rispondere agli attacchi invece di essere aiutata a superare il disturbo ,
    questo proprio da alcune non tutte delle persone che più amo a questo mondo
    è terribilmente mortificante triste terribile[/DIM]...

    SCRITTO DA ROSI IL 18072005
    [/DIM][/QUOTE][G]è successo di nuovo e non capisco come lo posso permettere, sì anche io ho la mia parte di errore perchè mi sono lasciata prendere dalla paura anticipatoria all'evento considerato per me fonte di panico ma solo perchè non riesco a superare questo muro non ho anche io diritto nel momento in cui sto male ad essere confortata rassicurata come tutti i malati che hanno dei cari intorno a loro?voi mi risponderete, ma sabrina usi ancora il termine malata ? sopratutto me lo diceva rossella e nicoletta....
    ma se non è malata una persona che poi rimane completamente soggiogata ferita sofferente al buio di una stanza per ore mentre tutto il mondo scorre...fuori ditemi questa persona sta ....bene?[/G]sabrina

    [Modificato da rosi77 18/07/2005 8.52]

    [Modificato da rosi77 18/07/2005 8.54]

    [Modificato da rosi77 18/07/2005 8.56]

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    Deny77
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    Post: 389
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    00 20/07/2005 10:42
    Certo Sabri che hai diritto di essere compresa e confortata!!!
    Quando parli di malattia non hai tutti i torti... la nostra viene definita una malattia, ma non dobbiamo fissarci che lo sia... perchè le malattie si curano con i farmaci, la nostra invece con la psicoterapia (fino a prova contraria). Il mio psicologo la definisce "disturbo della personalità".
    Sabri, se tu continui a pensare di essere malata, di essere diversa... non ne uscirai mai!
    Tu sei circondata da persone "sbagliate", da persone che non riescono a comprenderti... Sai spesso io ho pensato che gli attacchi di panico mi venissero per chiedere aiuto... per dire "ehi, guardate che io sto male, così non ce la faccio più"
    Però, purtroppo, non è questo il "metodo" adatto. Forse il primo passo per la guarigione è smetterla di pensare che abbiamo bisogno dell'aiuto e della comprensione degli altri, ma che possiamo farcela da soli!!!!

    Un bacione Sabri... e fatti forza!!!
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    Presuming Ed
    Post: 217
    Post: 213
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    00 20/07/2005 10:54
    Re:

    Scritto da: Deny77 20/07/2005 10.42
    ...Forse il primo passo per la guarigione è smetterla di pensare che abbiamo bisogno dell'aiuto e della comprensione degli altri, ma che possiamo farcela da soli!!!!




    Sono assolutamente d'accordo!

    Eddie
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    rosi77
    Post: 319
    Post: 319
    Età: 49
    VETERANO
    00 20/07/2005 11:03
    Re: Re:

    Scritto da: Presuming Ed 20/07/2005 10.54


    Sono assolutamente d'accordo!

    Eddie

    sono contenta per voi che riuscite a parlare di contare solo sulle vostre forze,
    ma per me purtroppo non è ancora così!


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    Presuming Ed
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    00 20/07/2005 11:44
    Re: Re: Re:

    Scritto da: rosi77 20/07/2005 11.03
    sono contenta per voi che riuscite a parlare di contare solo sulle vostre forze,
    ma per me purtroppo non è ancora così!





    Per il momento io riesco solo a parlarne, ho capito che questa è la strada giusta, ma non sempre riesco a mettere in pratica i miei progetti; a volte rinuncio, altre volte mi faccio coraggio. Il percorso non è lineare, è tortuoso, ma non si torna indietro, al massimo si va un po' fuoristrada.

    Eddie
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    Deny77
    Post: 390
    Post: 390
    Città: TORINO
    Età: 46
    VETERANO
    00 20/07/2005 12:09
    Infatti, non è detto che dirlo vuol dire riuscire a farlo!!!
    TRA IL DIRE E IL FARE C'E' DI MEZZO IL MARE!!!
    Però Sabri, mi spieghi perchè se gli altri ce la fanno, noi non dovremmo farcela?
    Eddie ha ragione, la strada è tortuosa e spesso in salita, ma bisogna fare tutto a piccoli passi! Non si può pretendere che tutto cambi da un momento all'altro, ma cerca di fare delle piccole conquiste giorno per giorno e, vedrai che queste ti daranno la forza a continuare la tua strada. Ti sentirai più sicura e pian piano niente ti sembrerà impossibile!
    Poi ci saranno ancora dei momenti in cui ti sentirai scoraggiata, ma ti ritirerai su e ci riproverai ancora.
    Pian piano diventerai più forte e più coraggiosa... secondo me ce la puoi fare benissimo... ce la possiamo fare tutti!