00 25/08/2004 22:28
La mia storia

Mi chiamo Giovanna Nigris, ho 54 anni, e il mio lavoro è quello di impiegata.

Vi scrivo nella disperazione più assoluta per essere aiutata,
rendendo pubblico il mio caso, descritto per legittima difesa anche su internet (vedi sito: www.mobbing-sisu.it

Mi chiedo dove sono coloro che per la loro funzione dovrebbero tutelare l'integrità fisica e morale dei propri dipendenti. Con l'enorme potere che deriva dalla loro posizione gerarchica, potenziato da una fitta rete di connivenze (è risaputo che tra cani non si mordono), fanno sì che il malcapitato languisca per anni, passando di comitato in comitato, di rapporto in rapporto e a volte addirittura condannandolo, stravolgendo ad arte la verità sostanziale dei fatti di servizio.

Per timore che si scopra e si parli della loro colpa, la loro mancanza quotidiana di rispetto nei confronti dei più deboli, essi ricorrono a tutti i mezzi possibili (anche con la politica del terrore rivolta contro chi è stato fatto divenire disabile e sempre più ammalato) per distorcere la verità, creando una sempre più estesa rete di connivenze tra gli amici di cordata (facendo offrire loro promozioni, privilegi e prestigio in cambio di connivenza, omertà e false attestazioni o testimonianze) senza riflettere sul fatto che questi amici si sentiranno così autorizzati ad utilizzare sistematicamente il potere ignobile e criminale di maltrattare, torturare e
distruggere completamente la vita altrui verosimilmente traendone persino un sadico godimento.

Oggi mi trovo nella condizione di disabile mobbizzata, sono improvvisamente diventata trasparente e invisibile, o almeno è questa la sensazione che provo, sono sola e disperata, ho assoluto bisogno di essere ascoltata, per questo adesso provo a scrivervi.

Preciso che ho sempre goduto di buona salute, fino a quando non ho contratto la TBC per causa professionale.

Dal 2/2/87 ho lavorato e lavoro come impiegata presso l'Ospedale
Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano.

Sono stata dapprima presso l'ufficio rilevazione presenze dal 2/2/87 al 14/2/88, poi presso l'ufficio Contenzioso Solventi dal 15/2/88 al 5/5/92, in questo periodo ero di sana e robusta costituzione fisica, però nella mia vicenda qualcosa stava cambiando.

Infatti dal 6/5/92 al 30/11/95 mi adibirono a lavorare presso il Servizio di Anatomia Patologica per circa tre anni. Durante tale servizio fui esposta a contagio in un ambiente contaminato, nella totale mancanza anche dei più elementari mezzi di protezione dagli infortuni sul lavoro e dalle malattie professionali e senza nessuna nozione sull'utilizzo degli stessi, essendo il mio lavoro estraneo a tali eventualità, o almeno così pensavo.

Non avevo nessuna cognizione di manipolazione di campioni biologici, non essendo né infermiera né altra figura opportunamente formata per tale mansione, inoltre anche l'ambiente non era idoneo, mancando perfino delle usuali barriere fisiche trasparenti di divisione tra personale ed utenza.

Non mi furono mai fornite spiegazioni sul come maneggiare materiale infetto, ma fui adibita ugualmente alla ricezione e registrazione al http://www.mobbing-sisu.itinfo@mobbing-sisu.it computer dello stesso.

In quel posto di lavoro, fui contagiata e contrassi la tubercolosi, che ho dovuto curare per 14 mesi complicata da una pericardite e da reumatismo tubercolare, con una seconda pericardite nel 2002 che mi ha indotto ad una seconda chemioterapia antitubercolare per altri nove mesi.

La mia malattia non mi è stata riconosciuta come causa professionale e la mia lotta contro l'amministrazione sembra essere ad armi impari.

Dopo aver ottenuto ragione da due sentenze del TAR della Lombardia, mi trovo con la vicenda impugnata dall'Ospedale in questione, lo stipendio prima decurtato, poi azzerato con tempi biblici per la risoluzione del caso e nella disperazione totale per dover sostenere spese per le cure e per la mia difesa. Ora sono vivo solo grazie all'aiuto di prima necessità dei Servizi Sociali del Comune di Milano, dopo avere prestato un servizio di pubblica utilità con abnegazione per numerosi anni.

Oggi lavoro nell'Unità Operativa Spedalità dove sono dal 1/12/95, cammino a fatica con l'ausilio di stampelle, ho disturbi respiratori e cardiaci e la mia situazione di mobbing complica ulteriormente il mio stato di salute, indebolendo le difese immunitarie e obbligandomi a cicli ulteriori di terapia, quando riacutizza la malattia tubercolare. Qui potrete trovare ogni dettaglio riguardante la mia situazione:
http://www.mobbing-sisu.it - http://www.mobbing-sisu.it/sisu2.htm

Ho bisogno di voi, della vostra voce, delle vostra presenza, perché io sono diventata trasparente, nessuno mi ascolta nessuno mi vede, sono come aria.

AIUTATEMI PER FAVORE

Giovanna Nigris


Se volete dare voce alla mia disperazione inviate questa mail a quotidiani, siti internet, trasmissioni tv, ovunque la mia trasparenza possa diventare visibile e tangibile, tanto quanto lo è il dolore che mi sta realmente distruggendo, spingendomi a gesti estremi, nell'indifferenza di tutti.

Grazie fin d'ora.


links a quotidiani

Il Corriere della sera
http://www.corriere.it/mondo_corriere/mailcenter/carta.shtml

Il Foglio
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Il Manifesto
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redazione milanese
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Il Secolo XIX
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