Concordo con quanto si sostiene nell'articolo "la storia delle arti marziali". Credo che il proliferare di federazioni sia la prova documentale del consumismo: chi lavora per dividere le arti marziali lo fa perchè considera queste ultime come un qualunque prodotto da commercializzare. Andrebbero combattuti con forza questi commerciali dello sport. Semplicità, efficacia, armonia, consapevolezza, dignità, umiltà; credo siano questi gli elementi che unificano tutte le arti marziali. Personalmente sono rimasto disgustato dal karate, forse la disciplina più diffusa almeno in italia. Mille federazioni suddivise in base alla distanza tra il pollice destro e quello sinistro, in base al nulla e spesso (se non sempre) solo per biechi motivi d'interesse personale in uno sport dove tra l'altro da "rubare" c'è veramente poco. Invito tutti gli appassionati a smascherare i buffoni e a trovare in sè e nelle discipline praticate ciò che unisce attraverso il confronto ed il combattimento. Chi non partecipa è il buffone da abbattere. Perchè, come sostiene l'articolo relativo alla storia delle arti marziali, non s'è mai visto un guerriro sottrarsi alla prova del combattimento perchè l'altro non apparteneva alla stessa federazione e magari teneva il piede destro un pò più vicino a quello sinistro.
Un saluto a tutti
Leonardo