00 26/09/2006 17:23
Re: Re: Re:

[SM=g27811] Grande Carlo.

Sono convintissimo che quello che ci fa crescere, a noi Italiani, sono le nostre risposte dettate dall'esperienza e dalla razionalità dei nostri sentimenti.

Quello che ci raccontano, volta per volta le nostre AMMIRATRICI, gli va dato il tempo ed il colore che trovano...naturalmente, questo servizio va riservato anche a certi nostri fenomeni Nazionali.



Scritto da: cocoloco 26/09/2006 15.09
Scritto da: maverick.41 26/09/2006 9.09

...Ma poi, se è stata una CURATRICE di sogni tradisce SFRONTATAMENTE il suo popolo.


Ha raccontato le sue esperienze, le sue mecanicas applicate da tutte le sue ex-colleghe.
Ha tradito il suo popolo? Forse. Magari piú precisamente ha infranto quel tacito accordo che porta tutte quelle che di questo vivono a considerare lo yuma di turno una vacca da mungere il piú possibile durante il suo breve soggiorno.

Non dimentichiamoci che il popolo cubano NON VUOLE che nessuno perda i suoi sogni.
[SM=x82287]


I sogni sono tali sull'isola. Ognuno realizza i propri ed in qualche modo raccoglie i frutti di ció che ha seminato.
Certo ci sono persone che pur comportandosi correttamente e con rispetto hanno ricevuto tranvate pazzesche, ma in qualche modo ne erano responsabili. Per aver perso lucidità o per mancanza di esperienza.

Anche le curatrici di sogni possono parlare apertamente di mecanicas con uno straniero che per vari motivi non é piú sfruttabile.

Sai quante conoscenti mie o di mia moglie non si fanno piú problemi a raccontarmi le loro storie di lucha?
Capita che dicano anche se quello della notte prima é bueno o malo.
Puó succedere, avendo già comprovato che non sei un chismosos (nel senso che tieni per te le verità piú scomode), che ti dicano che il novio storico é solo uno sponsor mentre ti presentano el marido cubano o l'amante yuma di quella notte.

Quando una curatrice di sogni é fuori da quel mondo per un lungo periodo, perde la complicità delle sue compagne di lucha. A volte perde anche quelle, cmq poche, amiche che aveva. Inevitabile conseguenza della tremenda envidia che regna nell'isola e della lotta per la salvaguardia del territorio di caccia.