00 21/09/2006 18:35
Sono nel mio “paradiso” da un paio di settimane e ,anche alternando mare ad acqua dolce , non
sono soddifatto; un amico locale vedendomi irrequieto mi da un consiglio “vai a Zaza, tra lago e
fiumi locali, fra tarpon, robalo e truce (boccaloni) ne hai da stancarti”.

Detto e fatto, il giorno dopo sono a Zaza, uno dei più grandi bacini artificiali di Cuba, l’hotel mi
mette in contatto con la guida/accompagnatore/lancero/estatal, unico autorizzato a condurmi per
mano nel nuovo paradiso; accordi presi : tre giorni sul lago e due sul fiume, non Rio Zaza un
altro, domani inizia.

Non sia detto che aspetti domani, c’è ancora luce e voglio vedere il lago, Mmm, mi piace poco:
sabbia scura cosparsa di lumache e carcasse di tartarughe morte, nienti canneti, niente erbe
galleggianti e niente mangrovie, sembra morto rispetto a quelli che sono abituato a frequentare;
qualche lancio di malavoglia e desisto.

La sera vengo a sapere che qualche dirigente “genio” turistico/estatal ha deciso, visto che le
guide riferiscono che i pescator/turisti perdono molte attrezzature, di risolvere il problema al
sistema cubano dragando le rive per evitare questi inconvenienti ?!!!!! Staremo a vedere domani.

Alba, freschino 20-25 gradi,si monta in barca ; qualche pescatore locale, a mollo su una gomma
di autocarro, è già in pesca (anche se è vietato “ruba dinero turistico allo stato” e se lo pescano lo
abbattono sul posto) ma sembra non alare niente.

Al centro, mezzo sommerso, un vecchio zuccherificio mezzo demolito è la nostra meta, bene, in
mezzo a quelle rovine sicuramente sta riposando il nonno dei boccaloni, niente di meno vero :
un’ora di macinamento, con vermoni e artificiali, vedo solo un paio di pesci sul mezzo chilo; la
guida mi propone allora di battere le rive, dove? niente canne ,erbe o nascondigli, provo per
un’altra oretta e ributto in acqua due o tre pescetti lunghi come l’artificiale.

La guida, vedendo la mia faccia teme per la sua pelle e mi propone “Trolling??” Boccaloni a
traina? Beh, proviamo.

Dopo due ore, due panini, due birre, una trucia da due chili e una mezza insolazione desisto, mi
avevano promesso 20-30 pesci al giorno e forse qualcuno anche sopra i 5 chili; discussione
animata, salta tutto il programma, basta lago , domani tutti al fiume.

Alba, fuoristrada russo scassatissimo, mezz’ora e ci infiliamo in un sentiereo costeggiato dalle
immancabili piante spinose, devo chiudere il finestrino, il caldo comincia a rompere ma almeno
le zanzare stanno fuori.

Arriviamo a un paio di catapecchie e due cani rognosi ci danno il benvenuto, la barca almeno è
buona e il motore pure ; scendendo il fiune arriamo a uno zuccherificio/fabbrica di rum , lì
scaricano tutto in acqua, l’odore dolciastro della canna da zucchero spremuta e fermentata è
ovunque, l’acqua è verdastra e ribolle ma i pesci non sembrano farci caso più di tanto: qualche
carpa salta vicino a riva e un boccalone va via storto ma sembra felice IO NO !!

Ombre funeste si addensano sul capo del lancero (guidatore di lance/barche) che si affretta a
rassicurarmi (più avanti è meglio) infatti è vero salvo un coccodrillo che tranquillo attraversa il
fiume in superfice, lo incontreremo tutti i giorni alla stessa ora.

Inventario finale della prima giornata: 5 robali di cui due sopra i 7 chili, buono ma speravo
meglio, grandi promesse per il giorno dopo.
Secondo giorno, dopo aver preso due o tre robali , niente di eccezionale, ci spostiamo alla foce e ,
sfidando i guardiacoste ( senza autorizzazione non si può andare in mare) battiamo il rif; quasi
subito un barracuda mette alla prova sia filo che artificiale, sarà sui dieci chili, finalmente ci
siamo! ; Balle, due ore dopo sono ancora lì che faccio il bagnetto ai rapala senza risultato,
qualche pellicano ci passa sopra speranzoso e se ne va; ce ne andiamo anche noi.

Alla sera smaronato, prendevo di più dove stavo prima e senza spendere un tubo, disdico il resto
della settimana e solo dopo lunghe insistenze accetto di uscire ancora una volta.

Terzo e ultimo giorno, stessa solfa . fuoristrada, barca, zuccherificio, coccodrillo e solo due colpi
senza aver visto una coda; schifato lo faccio ancorare su una punta sotto un albero per la
colazione, dopodichè stressato per il caldo e l’inazione decido per una pennichella:

Filo un trenta metri di lenza a valle con un rapala testa rossa da 15 cm., metto un cappio alla
canna e me la assicuro alla caviglia ( ho già perso una canna dalla barca e non deve ripetersi) e
mi assopisco.

Uno strattone che quasi mi trancia il piede e mi risveglio intontito con le grida del lancero che mi
rimbombano nelle orecchie Tarpon . Tarpon . Tarpon, il tempo di mettere a fuoco ed è uno
spettacolo incredibile : il fiume ribolle, mi sembra che migliaia di tarpon delfinino o saltino da
una riva all’altra, quasi potri attraversare il fiume camminandovi sopra.

Un altro strattone quasi mi butta in acqua, recupero la canna e ferro: sparito!! Quasi subito altra
botta, sparito; rilancio ed è la stessa storia, uno stattone, due testate, un salto e via, sotto un altro
(le ancorette fanno fatica a piantarsi nella bocca ossea del tarpon).

In mezzo a tutto quel caos uno ci rimane e incomincia la lotta, sarà sui 30-40 chili, come si
accorge del guaio schizza in aria per due metri, tengo il filo teso e lo accompagno, so che dopo
due o tre salti quasi sempre si sboccano, al quarto c’è ancora e la speranza aumenta, smette di
saltare e incomincia a tirare come un mulo, è quasi sotto la barca e Sbamm!!! si sporge con la
testa e molla il rapala che mi schizza in faccia, per fortuna ho il cappello sugli occhi per il
riverbero, e si pianta sulla visiera. Ciao tarpon.

Ricomincio a lanciare ed è gioia pura, mezz’ora o poco più e tutto è finito, spariti come se non ci
fossero mai stati, inutile la ricerca lungo il fiume, nada , nisba, finito!!!!!

Spossato ma felice tiro le somme: presi e rialasciati 3, botte lo sa Dio quante, ogni tiro due o tre;
mi fanno male le braccia ma sono al settimo cielo, il lancero sorride che quasi gli vedo
l’appendice, mi assicura che non ha mai visto niente di simile, grandi branchi si ma mai così tanti
tutti riuniti in un solo punto.

Ci ho riprovato diverse volte ma non è più successo, però valeva la pena di tutte quelle delusioni
e arrabbiature per una esperienza simile.