Difficile dimenticare, anzi impossibile direi, la prima volta nell’Isla per chi non è stato in un villaggio.
Sono abbastanza giovane e la prima cosa che mi ha colpito è stato di vivere in un’altra epoca, tornare indietro in un tempo mai vissuto.
Difficile dimenticare la loro lingua, un misto di note che si legano tra loro formando
un’armoniosa melodia da ascoltare, riascoltare e ancora ascoltare.
Difficile dimenticare i loro sguardi, quei grandi occhi neri(per la maggior parte), gli occhi di questo popolo che fanno sentire a proprio agio anche i più timidi.
Difficile dimenticare i loro balli, due corpi in movimento che si amalgamano fosse uno solo, uno spettacolo per i miei occhi, una grande emozione per il mio corazon.
Difficile dimenticare le chiacchierate sull’atrio del padrone di casa mentre fumiamo un puro e beviamo ron.
Difficile dimenticare le giornate a Caletta Buena, tra un sole raggiante, un mare splendido, con amici Cubani sempre sorridenti, tra musica, balli, risate e tanta allegria.
Difficile dimenticare le cazzate che abbiamo fatto, con l’auto, girare ubriachi con lo scooter nei meandri di Cienfuegos e cantare a squarciagola, mi rimane persino difficile dimenticare le interminabili code alla Cadeca per prendere i soldi, in quel frangente di tempo ho conosciuto più persone lì che a prendere la metro a Roma per anni!!
Infine come dimenticare quell’atmosfera che si crea solo a Cuba. Un atmosfera che non si pùo spiegare a parole, ma che pùo capire solo chi ha vissuto quest’isola e ne è rimasto stregato.
Difficile me per dimenticare Cuba, ogni cosa ha i suoi pro e contro, tra un po’ parto per il mio terzo viaggio e questa volta da solo, cosa che non avrei mai pensato di riuscire a fare, forse è solo un sogno ma permettetemi di sognare 15 giorni l’anno, grazie!!
Dedicato ai miei amici cubani e soprattutto a Mairolys!!