Trovo ingiustificabile l'atteggiamento di chi si cala dall'alto su una realtà che non conosce, se non per sentito dire (e sentendo dire da fonti tutt'altro che affidabili e obiettive), e spara sentenze.
Quello che ha scritto stamattina Pizzorni sul XIX è assurdo, ancor prima che calunnioso. Ed è uno schiaffo alla verità e alla logica.
Per prima cosa occupiamoci della logica. Nello stesso articolo in cui si ricorda l'episodio del cavalcavia dopo Piacenza-Samp del 1998, si presenta la faccenda del dopo-Cittadella come una conseguenza del fatto che «il gruppo di tifosi fedeli alla linea di Enrico Mantovani sono passati all'opposizione». Ma porca puttana, esimio signor Pizzorni, ma nemmeno a farlo apposta si può essere così imbecilli: il giorno dell'imboscata del cavalcavia, ottobre 1998, chi cazzo era il presidente? Sgarlata? Salatti? Colantuoni? Ce la fa, signor Pizzorni, a collegare il cervello alle dita che pestano i tasti della macchina da scrivere e a rispondersi a quella domanda?
Il signor Pizzorni fa finta di dimenticare che il problema in questi giorni non sono gli Ultras. Il problema è che il fatto dell'autogrill ha fatto scoppiare una merda galattica tra squadra e società, altro che Ultras. Si veda quel che dice Vasari, che senza nemmeno prenderla troppo alla larga indica un nesso causale preciso tra il «se fossero miei dipendenti li prenderei a calci», detto da Garrone dopo Samp-Ancona, e l'episodio dell'autogrill. E allora? Cosa significa? Significa che gli Ultras, anziché «all'opposizione», sono diventati il braccio armato di Garrone?
Vedo in giro una preoccupante voglia di ostracizzare un'esperienza e una storia che evidentemente hanno sempre dato fastidio. Non sarò certo io a dire chi sono stati e chi sono gli Ultras, e che cosa hanno sempre fatto per la Sampdoria. Ridurli a gente che «passa all'opposizione» secondo il presidente che c'è è un'operazione talmente squallida da diventare incommentabile. Altrettanto squallida di quella, portata avanti dallo stesso XIX fino a pochi giorni fa, che cercava di far credere ai nuovi dirigenti (e vivaddio non ci sono cascati) che per far tornare i tempi d'oro e la pace sociale in gradinata sarebbe bastato riassumere due persone, che a questo punto sono sempre più convinto che abbiano manovrato (e continuino a manovrare) nell'ombra per creare le condizioni per un loro ritorno nell'unico posto dove, ampiamente sopravvalutati, sono stati qualcuno.
Gli Ultras all'«opposizione» della nuova dirigenza? Ma guardate i commenti sulle prime due scelte operative concrete della nuova società, e cioé la Fassio all'ufficio stampa e Marotta direttore sportivo. Sul sito USF: commenti positivi, elogi, dichiarazioni di consenso. Su altri siti: ironie, malcontento, distinguo, «non ci siamo» eccetera. E allora?
Quando una baruffetta all'autogrill sembra bastare per controbilanciare anni di violenze morali e fisiche, intimidazioni e ostracismi commessi da giornalisti («fino a che Mantovani e Salvarezza saranno alla Samp, non gli darò pace» scriveva qualcuno: il signor Pizzorni se ne è mai scandalizzato?), opinionisti televisivi, sedicenti capi della tifoseria ecc., vuol dire che qualcosa non va.
Lo scazzo post-Cittadella era una cosa semplice semplice: tu vai a Padova contro una squadra che non è sull'atlante, prendi gol da un marocchino ossigenato che lavora in un mobilificio, pareggi a rotta di collo, il caso vuole che alcuni tifosi incontrano due giocatori all'autogrill, e che i giocatori siano i più indisponenti per il rapporto tra resa in campo e potenzialità tecniche, ci sono un po' di scintille, la cosa finisce lì. Io mi ricordo che sul finire degli anni Settanta, nello spiazzo sotto i distinti da dove uscivano i giocatori, una volta Giovanni Re fu preso a schiaffi da un tifoso dopo una partita in cui aveva fatto un'autogol. Allora era colpa degli Ultras che erano all'opposizione?
Cambio discorso ma non lo cambio. Io tutte le volte che c'è il derby e sento dire che quello di Genova è civile e corretto per merito dei due pubblici ecc., ricordo sempre il primo derby dell'era del prufissuri «simpatico e genuino», Coppa Italia, agosto 1989, 1-0 gol di Vialli: quando Victor Munoz fu aggredito all'uscita dello stadio dai tifosi bibini e per salvarlo un vigile urbano dovette sparare in aria. Che io sappia, è l'unico caso in Italia di un giocatore aggredito dai tifosi della squadra avversaria dopo un derby. Ma allora nessuno si scandalizzò, l'episodio finì nelle ultime righe dei giornali, l'importante era il prufissuri che diceva «siccome tra noi e loro ci sarebbero tre gol di scarto, aver perso solo uno a zero è come se avessimo vinto noi due a zero», oppure che il rigore di Collovati su Vialli c'era ma siccome Vialli era stato furbo a cercarselo (quelli di Francioso invece sono tutti evidenti e chiari...) allora non era rigore. Il signor Pizzorni, se faceva già il giornalista, che cosa scrisse quella volta?
Troppo comodo mettere su un piatto della bilancia tutte le sconcezze e le ingiustizie che sono state perpetrate dall'estate del 1997 in poi e sull'altro il fatto dell'autogrill, e far pesare di più quest'ultimo. Per scandalizzarsi e condannare questo fatto, era necessario avere un altro atteggiamento prima, rispetto a cose molto più gravi, che avevano colpito tra gli altri giovani donne incinte o gravemente ammalate. Nessuno tranne noi lo ha fatto, e allora il signor Pizzorni e tutti quelli come lui si mettano la lingua nel culo, tanto più che non mi risultano conseguenze pratiche ai danni né di Vasari né di Possanzini.
Io capisco che ci sia gente che voglia prendere il posto degli Ultras. Nessuno è eterno, tutti siamo uomini e sbagliamo. Che ci si provi anche utilizzando un evento come il derby per fare una coreografia «a uso interno», come è successo all'andata, lo trovo solo squallido. Ma appunto, tutti sbagliamo. Ma che dall'esterno arrivi qualcuno a dire chi è buono e chi è cattivo senza conoscere le cose mi fa paura. Perché mi sembra la vecchia tattica di chi seminando zizzania in campo avverso ne agevola il disfacimento.
Guardate la politica: ora che D'Alema è in ribasso, a destra tutti a dire «com'è bravo, è il meglio degli altri». Lo fanno sinceramente? No, lo fanno per seminare casino tra i vari Rutelli e C.. Stesso discorso a parti inverse: tra quelli di sinistra che fanno il culo a Berlusconi, quasi tutti dicono «Fini è meglio, è un politico vero». Sono sinceri? No, sperano che Fini si monti la testa prima del tempo e quando andasse in sella allora state tranquilli che gli ritirano fuori tutte le storie del passato.
Questo per dire che tra i sampdoriani VERI nessuno ha da guadagnare, se viene messa in discussione la storia e il presente degli Ultras. E tutti i sampdoriani VERI dovrebbero indignarsi per quel che ha scritto Pizzorni. Io non posso esprimermi a nome loro, ma credo che gli Ultras di una cosa sola saranno sempre all'opposizione: di tutti quelli che fanno e dicono e vogliono il male della Sampdoria. E' la loro storia a dimostrarlo.