Sì, lo vale!
E la cosa quasi mi commuove, te lo dico.
Non un albo perfetto, ma indubbiamente una storia dal sapore antico, e con questo intendo che è migliore pure delle ultime 5-6 annate della testata storica.
SPOILER
La trama è in continuity con l'albo precedente, cosa che non c'è mai stata nella testata originale, se non per sparute dinamiche che si ripresentavano ed evolvevano.
L'incipit e la parte conclusiva narrano del Nick Raider di oggi, ormai sessantenne, direi. Non credo che ne sentissi il bisogno e non sono la mia parte preferita, anzi: sono di troppo. Sono però bilanciate e interessanti, quanto meno.
Ciò che invece mi illumina è la storia del mese: non c'è solo un caso poliziesco da risolvere, ben calato nella realtà di un Nick Raider di fine anni Ottanta... ci sono anche i personaggi che ho amato e sono proprio lì! Bastano poche battute per riappropriarsi di Marvin (proprio in forma), Jimmy e Art, per capire quanto Alfie sia un fenomeno, per riavere il solito Blum e il solito Ciao Cara. Ward fa una comparsata più esile del solito, mentre manca Bowmann, che tra le figure di contorno è sempre stato il più presente.
Per una settantina di pagine è tutto lì: Rigamonti imbastisce una trama indubbiamente discreta, che non avrebbe sfigurato accanto alle altre degli anni buoni.
E anche se è un Nick Raider ancora sofferente per il lutto, leggere questa storia è stato un vero piacere.