00 18/06/2021 15:05
ozymandias, 18/06/2021 11:29:

Purtroppo anche la miniserie estiva non sembra all'altezza di quella a mio avviso abbastanza buona dell'anno scorso...

E' una storia che mi par prevedibile che serve a introdurre definitivamente la presenza aliena e la velocità di curvatura nell'universo Nathaneveriano [SM=x75021]


La lettura del NN 359 non era certo il miglior viatico per approcciare questo albo, primo della miniserie di quattro intesa a celebrare il trentennale del personaggio. E invece, qui Vigna imbastisce tutt'altra storia rispetto all' avvilente "Ritorno nel multiverso"; certamente siamo solo a un quarto del cammino, quindi siamo ancora in tempo per lo svacco, tuttavia l'esordio lascia sperare altrimenti - e spero vivamente che così sarà. L'autore non rinuncia, ahinoi, ad alcuni dei cliché che hanno ammorbato gli ultimi (parecchi) anni della sua produzione, e quindi andiamo alla grande di complottoni che attraversano la storia dell'umanità e di menate metafumettistiche; però, pagato lo scotto di un paio di pagine a ricordarci la tiritera, il resto del racconto è solido. Vigna pone le basi di un racconto tra i più classici della fantascienza, strutturando la trama di un'esplorazione spaziale arricchita di un mistero di alieni passibile di virare nell'horror fantascientifico. L'albo ha un ritmo meditato e riflessivo, quasi solenne, si prende tutto il tempo di raccontare gli avvenimenti e di gettare al lettore spunti per stuzzicarne la curiosità. Senza fretta, Vigna squaderna tutti gli elementi che, verosimilmente, costituiranno l'ossatura della storia e ne orienteranno gli sviluppi. Restano giustamente appena accennati, a parte ovviamente Nathan, i personaggi che compongono la Squadra Hawks, che nel finale dell'albo si predispone alla partenza verso il sistema di Giove per compiere la propria missione. Un racconto introduttivo, dunque, ma che ha svolto assai bene il proprio duplice compito: introdurre appunto gli aspetti che si immaginano fondamentali della narrazione, e suscitare interesse e curiosità del lettore per il proseguimento degli eventi. Buona, per me di nuovo sorprendentemente, la prova ai disegni di Bertolini e Bonazzi, forse un po' rigidi e freddi, ma che hanno reso molto bene le atmosfere "soffuse" della storia.



V.

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"Ahi serva Italia, di dolori ostello
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non donna di provincie ma bordello"

Settecento anni e non è cambiato un ca**o