Raymond Moddy dal libro: La vita oltre la vita
Un uomo sta morendo e, nel momento in cui ha raggiunto l'acme della sofferenza fisica, sente dalle parole del dottore di essere clinicamente morto.
Avverte allora un rumore sgradevole, come un tintinnio o un ronzio, e contemporaneamente sente di muoversi con estrema rapidità lungo una galleria buia. Giunto al termine avverte improvvisamente di essere uscito dal proprio corpo ma di trovarsi ancora nell'ambiente in cui si trovava prima e vede in lontananza il suo stesso corpo come se egli fosse soltanto uno spettatore. Da quella posizione privilegiata osserva il tentativo di rianimazione e prova un senso di sconvolgimento emotivo.
Dopo breve tempo si riprende e si abitua alla sua strana condizione. Avverte di avere ancora un "corpo", ma di una natura assai diversa e dotato di poteri assai diversi da quelli del corpo fisico che ha lasciato dietro di se. Cominciano allora ad accadere altre cose. Altri individui gli si fanno incontro per aiutarlo. Scorge gli spiriti di parenti ed amici già morti e gli appare uno spirito di amore come egli non ha conosciuto mai: un essere di luce.
Questo gli rivolge, senza parole, una domanda che lo esorta a valutare la propria vita, e l'aiuta mostrandogli come in un playback, gli avvenimenti più importanti della sua esistenza.
______________________
Mi piace credere che sia davvero così! Ci sarebbero ancora sensazioni, e sentire, in un certo senso è ancora vivere.
Ma a volte penso, se fosse come una narcosi...all'improvviso il buio....
_____________________________
Ama....e fà ciò che vuoi!