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Casi trattati con le medicine non convenzionali

  • Messaggi
  • Faust
    00 22/07/2005 20:42
    Perche' non raccontiamo qualche esperienza personale su casi trattati o visti trattare con tecniche inusuali?


    Il primo ve lo racconto io.

    Signora anziana, 90enne, affetta da cancro metastizzato, immobilizzata al letto da piu' di un mese.
    La paz. si presenta lucida e collaborante, con addome teso e dolente.
    Si scarica solo con perette e intervento diretto sui fecalomi.
    Trattata con farmaci oppiacei e antidolorifici di sintesi.

    La stitichezza cronica sembra imputabile all'eta', all'immobilita', all'uso di oppiacei.

    Viene trattata per venti minuti con Massaggio zonale del piede,
    sulle aree: fegato-intestino tenue e crasso, che risultano dolenti[ nelle zone riflesse].

    Secondo l'infermiera che la segue,il giorno dopo la paziente si scarica da sola, con feci abbondanti e formate.

    Il trattamento non viene piu' ripetuto per impossibilita' pratica.

    l


  • angelo
    00 23/07/2005 12:30
    La reazione da te riferita ho avuto modo di sperimentarla spesso sui "clienti" da me trattati con la rifle. Lavorare sul fegato aiuta la secrezione di bile e la stimolazione della peristalsi, ed anche il rilassamento del sn è implicato nel processo.
    in oncologia sono intervenuto più volte sullo stomaco (riflesso) per tamponare una nausea: il sintomo cessava o si attenuava, solo una volta la paziente ha vomitato dopo la stimolazione, ma poi ha avuto un netto miglioramento soggettivo.
    un'altra paziente giovane in chemioterapia si è rifiutata di ricorrere agli antiblastici per non accentuare la sua stitichezza: le ho suggerito le umebosci in compresse, ed ha sopportato bene la terapia senza antiblastici di sintesi.
  • l
    00 23/07/2005 19:25
    soggetto spastico
    Caso di soggetto femminile affetto da una sindrome spastica genetica con grave ritardo mentale.Eta' 6 anni.
    Trattata per dieci trattamenti bisettimanali.
    La stimolazione era a tutte le zone riflessogene del piede, insistendo sulla colonna vertebrale e sulla zona cerebrale.
    Non era possibile stabilira se i punti trattati erano dolenti.

    Non si sono avuti miglioramenti visibili, salvo la risoluzione di stipsi cronica trattata con perette a giorni alterni.
    Se si interrompeva il trattamento la stipsi ricompariva.
    Il trattamento e' stato insegnato alla madre che lo ha continuato da sola.
    Oggi la ragazza ha circa vent'anni e ha fatto parecchi progressi.
  • L
    00 25/07/2005 21:54
    dolori dorsali e lombari, con risentimenti periferici
    signora trentenne. Da alcuni giorni afflitta da una scitalgia con dolori lombari.
    Al piegamento non riesce ad arrivare al ginocchio.
    Dopo alcune manovre di manipolazione delle vertebre dorsali e lombari, viene invitata a riprovare.
    Riesce a pigarsi fino quasi a toccare i piedi, ed il dolore lombare si e' molto attutito. Si consiglia riposo e attenzione a movimenti di flessione e rotazione della colonna. Gli vengono insegnati alcuni semplici esercizi ginnici.

    Lo stesso tipo di patologie e' curabile con mezzi meno violenti e meno pericolosi, anche se non altrettanto rapidi.
    Sopratutto per quegli stati dolorosi cronici della colonna, ma anche delle articolazioni, come l'articolazione del manubrio e in qualche caso di lombosciatalgie, laddove non vi e' protrusione del disco intervertebrale, che deve essere disgnosticata dopo relativa indagine medica.

    Si tratta del metodo Zilgrei, una variante della ginnastica dolce che associa alla respirazione diaframmatica [come quella praticata nello Yoga] a precisi movimenti di flesso-estensione e rotazione della colonna, utilizzando il movimento degli arti.

    cerca: zilgrei

    Con questo sistema, praticabile anche senza una precisa indicazione medica e che ha carattere preventivo, in soggetti predisposti, e curativo, nelle sindromi dolorose della colonna vertebrale e delle principali articolazioni, si ottengono risultati brillanti nel giro di alcuni giorni, continuando con gli esercizi fino a due\tre settimane.

    Non ci sono spese oltre ad un manuale o all'imparare gli esercizi piu' appropriati da un esperto conoscitore del metodo.
    Il trattamento fa parte di quei presidi considerati autocurativi e gestibili dallo stesso paziente.

    E' comunque bene sentire prima il parere medico, anche del medico di familia, che e' sufficiente.
  • l
    00 26/07/2005 19:29
    un caso di calcolosi renale
    Uomo di circa 50anni. Sul luogo di lavoro avverte dei dolori lombari, a cui pero' non da peso in quanto si presentano ormai con una certa frequenza.Non vuole fare accertamenti medici.

    Accetta di essere trattato con massaggio riflessogeno plantare, con l'intenzione di mitigare il dolore.

    Viene massaggiata la zona reni-uretere-vescica-uretra, che sono dolenti a six.
    Dopo venti minuti di massaggio senza apparente sollievo il paziente riprende il suo lavoro. dopo circa un'ora viene ripreso da forti dolori e un' impellente stimolo di minzione.

    Emette spontaneamente alcuni calcoli della grandezza di granelli di sale fino e renella, che rimangono in fondo alla tazza.

    Il dolore scompare in breve tempo.

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    Dookie®
    Post: 80
    Registrato il: 10/05/2005
    Utente Junior
    00 26/07/2005 20:57
    Pur conoscendo discretamente le MNC, sia per mio interesse che per motivi professionali, ed anche perchè applicandole (in special modo l'Omotossicologia, limitatamente all'ambito nutrizionale e piccole patologie curabili anche con l'automedicazione) ho avuto riscontri positivi, la mia formazione prettamente accedemica mi fa sempre essere fondamentalmente sui succesi terapeutici di alcune pratiche.

    Tanto che, ancora oggi, spesso mi chiedo: esiste un nesso causale fra ciò che ho proposto ed il risultato, oppure lo stesso risultato si avrebbe avuto anche spontaneamente?

    Per cui, nell'ultimo caso da te citato (l'emissione di renella), questa sarebbe stata espulsa ugualmente anche senza stimolazione delle zone riflessogene oppure no?

    Questo dubbio deve essere sempre la nostra guida, il nostro faro, che ci consente di restare sempre con la guardia alzata contro i facili entusiasmi e ci permette di verificare nel lungo periodo, gli effetti di una qualsiasi pratica, sia convenzionale che non.

    [SM=g27790]

  • angelo
    00 27/07/2005 18:40
    l'esperienza è fondamentale per poter dissipare il dubbio. dopo un tot di stimolazioni sui diversi punti riflessi, e su diverse tipologie di soggetti, si dovrebbe essere in grado di prevedere l'eventuale reazione organica, e riconoscerla, quando si manifesta. l'empirismo, del resto, è spesso presente anche nella medicina ufficiale. non dimentichiamolo.
    quello che conta, è semplicemente la serietà e il buon senso.
  • L
    00 27/07/2005 19:35
    caso di calcolosi della cistifellea
    Quello che dice dookie e' vero.
    Infatti non e' possibile stabilire una relazione di causa effetto neppure in questo caso.
    Pero' , come dice Angelo, l'esperienza empirica viene in aiuto, con l'osservazione, e cercando di non correre rischi inutili.

    Vi espongo un caso di calcolosi della cistifellea.

    Femmina di quarant'anni. Si sottopone a un ciclo di massaggi riflessogeni plantari per disturbi del tratto digerente.
    Una dispepsia vaga che non viene presa in considerazione dal medico.

    La paziente viene trattata per alcune sedute sui punti dolenti, che sono: fegato-colecisti-intestino tenue e crasso-stomaco-reni ureteri vescica.

    Dopo alcune sedute iniziano i dolori all'epicondrio dex.
    Si aspetta la risoluzione dei dolori prima di ricominciare.

    Passati i dolori si riprende la stimolazione delle zone riflesse e la paz.ha una colica epatica.
    Si sospende ogni manovra e il medico prescrive una colecistografia, sospettando una calcolosi biliare.

    L'esame evidenzia la presenza di un calcolo grande quanto una bilia di circa un cm di diam.
    Evidentemente la stimolazione provocava una contrazione della cistifellea, ma il calcolo [per fortuna] non usciva in coledoco.

    Questo dimostra, oltre alle possibilita' della tecnica, anche l'importanza di intervenire su quadri precedentemente diagnosticati con i mezzi opportuni.

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    monik.G
    Post: 196
    Registrato il: 05/06/2004
    Utente Junior
    00 27/07/2005 21:57
    Io vi posso parlare delle mie esperienze personali, quindi soggettive e riguardano il Reiki, l'omeopatia, la Kinesiologia.

    Reiki (lo potrei definire: la rivelazione)

    Mi sono accostata al rieki circa 1 anno fa. Me ne aveva parlato un amico qualche mese prima, così quasi per caso (per me il caso non esiste!!) in un bar bevendo una birra, un caffè...
    prima neanche sapevo cosa fosse.

    Ed è stato una rivelazione...

    Quando mi sottopongo ai trattamenti sento l'energia fluire nel mio corpo, riempire il mio corpo. E dopo tutto sembra più pacato, tranquillo, quieto. Soprattutto quando insieme al trattamento classico, la mia strega (la definisco affettuosamente così), aggiunge il riequilibrio mentale nei periodi in cui i miei pensieri corrono, corrono e sembrano non fermarsi mai... e tutto ciò che prima sembrava doloroso, acuto, insostenibile diventa quello che è veramente, senza eccessi, più pacato e sostenibile.

    E i pensieri tornano ad essere pensieri chiari, limpidi, semplici...
    Certo è pur sempre un'esperienza soggettiva, ma così reale, oggettiva e tangibile per me...

    Omeopatia

    Un solo approccio in un momento "molto particolare del mio vissuto".

    La visita è stata molto accurata, precisa, professionale; durata 1 ora circa forse di più. Terminata con la prescrizione di alcuni farmaci omeopatici e fiori di Bach. Assunti con regolarità e aggiungo con convinzione. Risultato: ZERO! Acqua fresca, neanche l'effetto placebo!


    Kinesiologia

    Mi incuriosisce molto e la vorrei approfondire.

    Ho iniziato qualche pochi mesi fa, poi interrotto perchè chi mi faceva i trattamenti si è poi ammalata (è un'amica naturopata che sta seguendo un master in kinesiologia).

    In una delle sedute toccandomi e muovendo alcune parti del mio corpo mi disse: "il rene oggi non rientra" (nel suo gergo) e continuò chiedendomi se avevo qualche paura particolare quel giorno. In effetti io ero "terrorizzata" per un fatto personale...Proseguì il tutto mettendomi davanti un cofanetto con molti flaconcini di fiori di Bach e mi disse: "prendine uno a caso, velocemente".

    Indovinate un po' cosa ho scelto? Il fiore di Bach che tratta la paura di qualcosa (adesso mi sfugge il suo nome).

    Caso? Coincidenza? Mah... Non so valutare

    [SM=g27789] Monik
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    monik.G
    Post: 197
    Registrato il: 05/06/2004
    Utente Junior
    00 28/07/2005 07:54
    Vorrei aggiungere al post scritto sopra... è principalmente la mia curiosità e la voglia di conoscere altre discipline oltre quelle classiche che mi spingono a provare tutte queste esperienze, più che per un bisogno reale, oggettivo.

    [SM=g27789] Monik
  • angelo
    00 28/07/2005 10:14
    vorrei ripetermi
    il problema delle mnc è che non funziona in un contesto sintomo-rimedio, come nel caso delle allopatiche, ma necessitano una valutazione del soggetto, che può essere fatta con l'iridologia, la kinesiologia, la fisiognomica, l'esame psico-morfologico del piede, la fisiognomica, ecc...
    senza questa valutazione l'intervento non ha senso, ma dopo questa valutazione, la reazione eventuale del soggetto al trattamenton diventa chiara ed inequivocabile. il funzionamento delle mnc prevede l'interferenza di cose come l'"energia" che per la medicina allopatica non esiste, l'interrelazione "energetica" tra gli apparati, che è possibile spiegare attraverso la formazione degli stessi durante la fase embrionale, e che si esplica nella teoria dei 5 movimenti della mtc.
    in aqltre parole, alcuni interventi e reazioni che per il naturopata sono naturali, per il medico possono essere visti come casuali, perchè non considera la visione d'insieme sopra descritta. ne consegue che una sperimentazione classica è impossibile (come nel caso della cura di bella che prevedeva una terapia diversa per soggetto e non per patologia).
    l'unica possibilità, per il momento, resta la sperimentazione diretta e lo scambio di esperienze.
  • L
    00 29/07/2005 19:44
    un caso seguito di cura omeopatica
    Scrive Angelo:

    "l'unica possibilità, per il momento, resta la sperimentazione diretta e lo scambio di esperienze"

    parole sacrosante.

    Monica, ma poi il fiore che hai scelto te l' ha fatta passare la paura?

    Un caso di trattamento omeopatico.
    Femmina settant'enne, con calcolosi biliare e ostruzione coledocica.
    Operata. Viene dimessa senza terapie, ma con una bilirubina piuttosto alta.
    La figlia, entusiasta dell'omeopatia, la cura con preparato plurimo D5 [su consiglio del farmacista omeopata [dice lui].
    La madre e' progressivamente peggiorata fino al decesso.






  • L
    00 29/07/2005 19:51
    Epatite cronica C
    Paz. con epatite C.
    Senza terapie da parte medica. Decide di sottoporsi a diversi cicli di trattamento riflessologico, perche' ha sentito parlare di questa tecnica.

    Ho seguito diversi cicli di trattamento, opportunamente distanziati [12 sedute e poi sospensione per due medi per tre cicli]

    Il paziente si e' sentito soggettivamente meglio per un lungo periodo[ Meno astenia, piu' appetito, piu' volonta'], ma ai controlli le transaminasi non sono mai scese e le gammaglobuline hanno continuato progressivamente a salire.

  • L
    00 29/07/2005 19:58
    caso di insufficenza renale
    Paz. femmina di circa 50anni. Affetta da insufficenza renale cronica e prossima alla dialisi.

    Si sottopone a sedute di riflessoterapia per un tot. di 15 trattamenti.
    Migliora leggermiente l'azotemia e l'uricemia dopo le prime sedute.
    L'emocromo resta stabile [HB 9].

    Dopo un periodo di sospensione per gravi motivi di famigli riprende, ma gli esami fatti per controllo rilevano una caduta dell'emoglobina a 6.
    Viene inviata d'urgenza al PS. La paz. sara' posta in regime dialitico.
  • OFFLINE
    monik.G
    Post: 199
    Registrato il: 05/06/2004
    Utente Junior
    00 31/07/2005 05:29
    Per L
    La paura è passata perchè contemporaneamente all'assunzione del fiore di Bach, si è risolto anche il problema che causava questo stato d'animo.
    Quindi una variabile in più...

    [SM=g27789] Monik
  • the cat
    00 31/07/2005 17:52
    personalmente non credo che si possa sostituire terapie importanti per patologie gravi come quelle raccontate da L.
    Sono pero' convinta che per piccole cose, per lacorare sugli stati d'animo, le medicine non convenzionali siano utilissime...

    In PS dove lavoro, ho preso da tempo l'abitudine di avere con me una bottiglietta di rescue remedy (una combinazione già pronta di 5 essenze, un rimedio di fondo ma solo negli stadi di disagio provvisorio) e spesso mi sono ritrovata ad usarla con i bimbi ( che magari arrivano spaventati perche' si sono fatti male) o con pazienti che hanno un disagio emotivo acuto in atto ( attacco di panico, per capirsi).
    Mai fatto bere nulla a nessuno, ma se e quando ci riesco, mi limito a toccargli i polsi ( senza chiedere nulla, altrimenti potremmo parlare di suggestione...), io lo so che è difficile da crederci, ma lo stato emotivo migliora, e la cosa è più evidente nei bambini...

    Paziente 30 anni, sofferente da 5 anni di attacchi di panico, in cura con sedute psicoanalitiche e terapia con psicofarmaci ...
    viene inviata dallo stesso psicologo che la segue da un omeopata a fare i fiori di bach...
    nel corso degli anni ha smesso di prendere gli psicofarmaci...

    sara' tutto un caso...
    saluti
    the cat
  • linus
    00 31/07/2005 19:48
    un caso di squilibrio ormonale
    Paz.femmina, 60enne, dimessa in terapia con ormoni per non meglio chiariti
    squilibrio della risposta ormonale, che causava dimagrimento, tremori, astenia, mancanza di appetito, disturbi dell'attenzione.

    Si sottopone anche a sedute riflessologiche, come sostegno.

    La paz. migliora vistosamente dopo alcune sedute e dopo alcune settimane decide, daccordo con il medico, di sospendere la terapia ormonale.
    Tutale delle sedute: 16

    Il miglioramento si fa sostanziale e la paz. ritorna alla vita normale.
    Continua con un giornaliero massaggio riflessogeno con uno strumento adatto[rullo],in regime di autocura [15-20 minuti al giorno].

    A 75 anni era ancora molto attiva.

  • L
    00 31/07/2005 19:57
    periartrite scapolo-omerale
    Paz, in cura per bronchite cronica.
    Il medico invia in fisioterapia per una periartrite dex silente, con deficit funzionale su base artrosica.

    Oltre alla riabilitazione respiratoria viene fatto un breve massaggio riflessogeno plantare zone manubrio-torace-braccio bilateralmente per 15 minuti.

    Al termine viene invitato a riprovare il movimento del braccio.
    Il movimento passa dai 100 gradi precedenti il massaggio a 140 gradi, con somma sorpresa del paz. e del terapista [e poi del medico].

    Il trattamento viene ripetuto ancora due volte, poi il paziente viene dimesso.

    Dopo un mese, al controllo, viene domandato quale e' la situazione dell'articolazione.
    Tutto era tormato alla condizione iniziale nell'arco di due settimane.

  • Linus
    00 03/08/2005 19:29
    Casi di epatite C
    Casi di epatite C

    Tre amici adolescenti giocano a fare i drogati per breve tempo.
    E’ sufficiente per ammalarsi tutti e tre di epatite C, chiaramente dello stesso ceppo virale.

    Il primo continua la sua vita disordinata e “mette giudizio” a tent’anni suonati.
    Muore a 41 anni per arresto cardiaco in cirrotico grave.

    Il secondo , dopo quella parentesi, cerca di riabilitarsi e conduce una vita normale, seguito dal medico e con frequenti ricoveri ospedalieri. Muore a 46 anni, per coma epatico in cirrotico grave.

    Il terzo, cerca di rimediare da subito all’errore. Conduce vita intensa, ma cercando di trovare una soluzione. Un medico consiglia terapia cortisonica, mentre un altro solamente vitamine e escusione di alcool.

    Diventa un nostro collega, e segue tutte le novita’ ufficiali e di altra medicina che riesce a conoscere.
    Dieta, digiuni periodici, riflessologia del piede e dell’orecchio, omeopatia, suggestione, argilla, fitoterapia. E’ dinamico e grintoso per molti anni, ma poi progressivamente perde energia.
    Muore a 49 anni, per carcinoma epatico.

    Quale e’ stata la soluzione migliore?







  • L
    00 05/08/2005 20:10
    nessuno ha fatto esperienze?
    domanda:

    ma e' possibile che nessuno abbia mai fatto esperienze di queste pratiche?
    Nessuno a mai trattato nessuno?
    Nessuno a mai seguito un caso trattato da un naturopata o simili?


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