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Referendum 12/13 Giugno

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    Registrato il: 18/03/2005
    Utente Junior
    00 24/05/2005 21:23
    Salve a tutti.
    Visto che se ne parla poco in giro mi permetto di postare questo messaggio sperando che questo mio post conduca a un dibattito sull'argomento. Qualunque sia l'esito della discussione... è positivo già solo per il fatto che se ne parla.

    Grazie a molecularlab

    I quattro quesiti referendari del 12-13 giugno sulla procreazione medicalmente assistita (legge 40/2005) mirano ad eliminare:
    - gli articoli che vietano la clonazione a fini terapeutici, la ricerca clinica sugli embrioni e il loro congelamento;
    - l’obbligo di creare in vitro non più di tre embrioni e l’obbligo del trasferimento nell’utero materno dopo la loro creazione;
    - l’articolo 1, perché con il referendum si vuole affermare che i diritti delle persone già nate non possono essere considerati equivalenti a quelli dell’embrione;
    - il divieto della fecondazione eterologa.


    Invito alla lettura dei seguenti post per meglio chiarirsi le idee. In caso di dubbi o incertezze chiedete pure: cercherò di documentarmi e di rispondere come meglio posso. Ricordo che è importante pensare con la propria testa e avere senso critico, per prendere una decisione al prossimo referendum, certo, ma anche alle prossime occasioni che la vita ci riserverà. Spero che le informazioni qui incollate possano esservi di aiuto nel prendere una decisione valida.

    La Legge: norme e leggi sulla fecondazione assistita.

    L'art. 13 comma 1 della recente legge sulla procreazione assistita vieta "qualsiasi sperimentazione sull'embrione umano". Il divieto concerne la clonazione in se', senza alcuna differenziazione della stessa in terapeutica e riproduttiva.
    La ricerca scientifica sicuramente non e' assoluta, ma e' sottoposta al limite della dignita' umana. Cio' non significa vietare qualsiasi forma di sperimentazione anche per esclusivi fini terapeutici.
    E' necessario chiarire, sia pur in poche righe, cosa sia la clonazione terapeutica: essa permette la creazione di cellule staminali embrionali, che, essendo totipotenti, possono differenziarsi in cellule di ogni tipo di tessuto, restando geneticamente identiche al donatore originario. Per questa loro peculiare caratteristica, l'uso di tali cellule puo' rivelarsi fondamentale per la riparazione di tessuti danneggiati e la sostituzione degli stessi con tessuti ed organi compatibili geneticamente con il corpo del malato.
    Una seconda digressione, ma normativa, e' d'uopo per giustificare quanto affermato in esordio.
    Non e', infatti, in discussione il rispetto della dignita' umana, principio che trova la sua proclamazione piu' recente nella Carta Europea di Nizza del 2001 -piu' volte utilizzata dalla Corte Costituzionale come riferimento interpretativo- che dedica il Capo I alla "dignita' umana" appunto. Proprio in esplicazione di tale tutela, la Carta vieta, all'articolo 3, "la clonazione riproduttiva degli esseri umani".
    Cio' significa che la clonazione, quand'anche venga effettuata per esclusivo fine terapeutico, non lede in alcun modo la dignita'. Vi e' di piu'. L'Italia ha ratificato, con Legge del marzo 2001, la Convenzione di Oviedo ed il suo Protocollo addizionale del gennaio 1998, n.168, sul divieto di clonazione degli esseri umani. I documenti ratificati vietano "la creazione di embrioni umani al fine esclusivo di ricerca", restando in tal modo consentito il loro utilizzo a scopo terapeutico.
    In questo contesto si inserisce la Legge n. 40 del 2004, che vieta categoricamente qualsiasi forma di sperimentazione e che pertanto potrebbe dar luogo a profili di costituzionalita', dal momento che la stessa legge non definisce in alcun modo lo status giuridico dell'embrione. Infatti, se la legge avesse sancito "embrione=persona", il divieto sarebbe stato giustificato costituzionalmente, ma tale definizione non e' rinvenibile, oltre che in altra dell'ordinamento italiano, in nessuna norma della legge in esame, profilando cosi' dubbi di costituzionalita' per la liberta' "di scienza", e quindi di ricerca scientifica, sancita dall'articolo 33 della nostra Carta Costituzionale.



    Le regole sulla fecondazione assistita
    Ecco in sintesi le regole sulla fecondazione medicalmente assistita.

    * Accesso.
    Sarà consentita per risolvere problemi di documentate sterilità o infertilità e solo se non ci sono altri metodi terapeutici efficaci . Potranno ricorrere alle tecniche coppie formate da persone maggiorenni di sesso diverso, sposate o conviventi, in età potenzialmente fertile ed entrambe viventi. No, insomma, a single, «mamme-nonne» e fecondazione post mortem.
    * No all’eterologa.
    Il testo vieta il ricorso alla fecondazione eterologa, cioè con seme di persona estranea alla coppia.
    * Tutela del nascituro.
    Assicura to il diritto a nascere del concepito. I bambini che nasceranno dall’applicazione di queste tecniche saranno figli legittimi della coppia o acquisiranno lo status di figli riconosciuti della madre o della coppia stessa.
    * Consenso informato.
    La coppia dovrà essere costantemente informata sulle tecniche e sulle fasi della loro applicazione, in modo da consentire una scelta consapevole. Una volta che l’ovulo è fecondato deve essere impiantato entro sette giorni e non è possibile alcun ripensamento. Unica eccezione per accertati motivi di ordine medico-sanitario.
    * Sperimentazione.
    Vietate la sperimentazione sugli embrioni e la clonazione umana. Ricerca clinica e sperimentazione sull’embrione sono ammesse solo se finalizzate alla tutela della sua salute e del suo sviluppo. Vietata qualsiasi tecnica che possa predeterminare o alterare il patrimonio genetico dell’embrione.
    * Produzione di embrioni.
    È possibile produrre non più di tre embrioni per volta, numero necessario ad un unico e contemporaneo impianto.
    * Adottabilità.
    Prevista l’adottabilità degli embrioni congelati di cui non si conoscano i genitori biologici o dei quali non sia stato chiesto l’impianto da almeno tre anni.
    * Crioconservazione.
    È consentita solo quando il trasferimento nell’utero degli embrioni non risulti possibile per gravi e documentati problemi di salute della donna che non erano prevedibili.
    * Strutture autorizzate.
    Gli interventi potranno essere eseguiti solo in strutture pubbliche o private autorizzate dalle Regioni e iscritte in un apposito registro presso l’Istituto s uperiore di Sanità.
    * Sanzioni.
    Chi utilizza gameti estranei alla coppia rischia una multa che va da 300 mila a 600 mila euro; tra i 200 mila e i 400 mila euro saranno pagati a chi applica la fecondazione medicalmente assistita a un single, una minorenne, a copie dello stesso sesso. S e la struttura non è autorizzata la sanzione può arrivare a 300 mila euro. Per il commercio di embrioni o gameti è prevista la reclusione da 3 mesi a 2 anni e multe da 600 mila a un milione di euro, per tentativi di clonazione si rischia la reclusione da 10 a 20 anni e la multa da 600 mila a un milione di euro.


    Ciao a tutti e scusate il disturbo!
    "...and Paul would like to thank Linda
    and Linda would love to thank Paul
    and thanx Denny"
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    Truth )O(
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    Registrato il: 18/03/2005
    Utente Junior
    00 24/05/2005 21:24
    Beh.. io voterò certamente 4 si.
    Se non altro perchè ritengo che l'autodeterminazione della donna non dovrebbe neanche andare ai voti!
    Quanto all'eterologa (che sembra il peggior incubo degli italiani), la genitorialità non è solo un fattore biologico, idem la parentela.

    Riporto un paio di articoli che possono aiutare chi ancora può avere dei dubbi:


    La scienza si mobilita contro la legge sulla fecondazione assistita. Il documento del Comitato "Ricerca e Salute" invita a votare quattro sì ai quesiti referendari del 12 e 13 giugno. L´invito è stato sottoscritto da un centinaio di scienziati, biologi e genetisti, tra i quali, Umberto Veronesi, Edoardo Boncinelli, Alberto Piazza, Giulio Cossu, Carlo Alberto Redi e Antonio Forabosco. Sarà presentato nelle prossime ore, dopo la conferma definitiva di tutte le adesioni, tra le quali si attendono quelle dei Nobel Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco.
    Cinque le motivazioni che hanno indotto i firmatari dell´appello a scendere in campo. In primo luogo, si legge nel documento, perché la legge, limitando a tre il numero di ovociti che si possono fecondare e vietando il congelamento degli embrioni, aumenta i rischi per la salute della donna e diminuisce le probabilità di successo. Punto secondo: vietando la donazione dei gameti impedisce a molte coppie sterili di avere figli anche quando uno dei due partner potrebbe essere genitore biologico. Terzo: la legge proibisce la diagnosi pre-impianto nei casi di coppie a rischio per malattie genetiche, anche quando le probabilità di far nascere un bimbo affetto da una grave malattia sono altissime. Paradossalmente le stesse coppie potranno ricorrere poi all´aborto terapeutico. Quarto punto: attribuendo al concepito, già allo stadio di poche cellule indifferenziate, gli stessi diritti delle persone già nate, la legge preclude qualsiasi ricerca scientifica anche sugli embrioni che andranno persi. Ultimo punto: l´equivalenza delle cellule staminali adulte rispetto a quelle embrionali non è scientificamente provata. Ma così la legge vieta la possibilità di utilizzare le ricerche attraverso le cellule embrionali per combattere gravi malattie, da quelle degenerative a quelle tumorali.
    «La legge sulla fecondazione assistita vanifica la grande speranza di ridurre drasticamente il tragico peso umano e sociale di 30 mila bambini che ogni anno nascono in Italia con gravi malformazioni - ha dichiarato pochi giorni fa il professor Umberto Veronesi, intervenendo a Roma ad un convegno sulla legge - vietando qualsiasi analisi di una cellula uovo fecondata nega uno dei maggiori progressi della medicina degli ultimi anni».
    «Da credente voterò quattro sì - afferma il professor Carlo Bulletti, direttore dell´Istituto di Fisiopatologia della Riproduzione dell´ospedale di Rimini - perché non condivido che lo Stato imponga a tutti un principio religioso e cattolico». Commenta Antonio Forabosco, ordinario di Genetica a Modena, «È inammissibile bloccare la ricerca che ci permette di capire le tante malattie genetiche e degenerative e individuare una cura in base ad un credo religioso secondo cui l´embrione sarebbe persona».




    Margherita Hack: Uniti a favore del sì, contro una legge iniqua e medievale

    «Invito tutti i cittadini, e soprattutto le donne, a ricordare l’appuntamento dei referendum sulla fecondazione assistita, referendum contro una legge iniqua e medievale». Le parole sono dell’astrofisica Margherita Hack, tra le figure più importanti del panorama scientifico italiano e internazionale. La Hack, da pochi giorni consigliere regionale in Lombardia (Pdci), si era già impegnata attivamente nel periodo della raccolta firme a favore dei referendum e torna all’attacco contro la legge 40: «Si tratta di una legge antiscientifica, perché impedisce la ricerca sulle cellule staminali embrionali che potrebbero guarire enormi malattie, e di una legge liberticida, perché incide sulla libertà più intima dei cittadini, in particolare delle donne. Inoltre, non si può imporre la morale cattolica a tutti i credenti e non credenti. Per questo, va assolutamente cancellata». La Hack commenta, inoltre, lo slittamento dell’appuntamento referendario al 12 giugno, ultima domenica utile per il voto: «Un modo di fare subdolo. È evidente che cercano di non far raggiungere il quorum». E a chi sostiene che bisogna boicottare i referendum perché chiamano la gente comune a esprimersi su materie troppo complicate, l’astrofisica replica duramente: «Ma figuriamoci! È una cosa talmente ovvia, invece. Qui si parla della salute e della libertà di avere figli. Mi pare sia una cosa che tocca la gente da vicino, nel suo intimo, e mi pare che chiunque la possa capire». Infine, un appello a tutti gli uomini e le donne di scienza a sostenere la causa del comitato per il sì ai referendum: «Penso che sia doveroso appoggiare il comitato. Io l’ho fatto fin dall’inizio. È nostro dovere contrastare una legge che va contro la scienza e la libertà»



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