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fumo e reparto di psichiatria

  • Messaggi
  • marta
    00 08/04/2003 20:21
    Ciao sono infermiera in un SPDC,

    vorrei sapere se in altri reparti psichiatrici si fuma, si lascia fumare o non si fuma. Insomma se è stato affrontato l'argomento e se eventualmente mi potete suggerire le strategie utilizzate.

    Grazie a tutti
  • Valter
    00 09/04/2003 00:04
    Ti rispondo in breve. Nel SPDC del nostro DSM, in cui svolgevo il ruolo di coordinatore infermieristico, si coniugava il rispetto della normativa anti fumo con le particolari esigenze della tipologia assistenziale del paziente psichiatrico.
    Nella prassi quotidiana il problema è stato affrontato - anche se non del tutto risolto - attraverso l'adozione di alcune iniziative, quali:
    - attività di educazione/prevenzione (per quanto possibile);
    - deposito delle stecche presso l'infermeria con consegna regolata/concordata individualmente tra lo staff sanitario e il paziente;
    - predisposizioni tecnologiche (posizionamento di una ventola aspira fumi nel soffitto del corridoio di reparto;
    - predisposizione di un apposito-riservato locale "fumoir" o camera fumatori (obbligatorio per legge e dotato di aspiratore di fumi);
    - divieto assoluto di fumare nelle camere e gli altri locali comuni.

    Soltanto attraverso questi rimedi si può (forse)derogare alla normativa, la quale prevede l'assoluto divieto di fumo nei locali pubblici.
    Valter
  • marta
    00 09/04/2003 21:26
    fumo
    a Walter

    Grazie della risposta, ma volevo delle delucidazioni in merito al tipo di consegna regolata/concordata individualmente tra lo staff sanitario e il paziente: potresti specificarmi???

    grazie
  • Valter
    00 10/04/2003 00:13
    Per consegna delle sigarette regolata/concordata con ogni singolo paziente intendo che al momento dell'accettazione
    in reparto o successivamente (in caso di acuzie), previa fase informativa in merito al regolamento presente, si concorda-contratta con il paziente una "gestione" il più condivisa possibile. Quanto sopra valutando in staff e nei vari briefing medico-infermieristici, da un lato le necessità di ogni paziente (sanitarie, ma anche economiche - le sigarette costano - educative, ecc.)e dall'altro i vincoli normativi e del servizio.
    In pratica, quindi: con alcuni pazienti si "concorda" di tenere le sigarette in un apposito armadio presente in infermeria consegnandole in base ad un calendario accettato dal paziente; con altri, maggiormente capaci di autogestirsi, si concorda affinchè le sigarette siano tenute da loro stessi.
    Per quanto riguarda gli accendini, è previsto il deposito in infermeria, come da apposito regolamento interno, vistato dal Direttore, pubblicato sul libretto di reparto e consegnato all'ingresso, per conoscenza, ad ogni degente e ai famigliari.
    Ora, non dico che tutto fili sempre liscio, ma per un buon 80% dei casi sì. Parliamo di reparto di Psichiatria no...?
    Valter
  • sonobeso
    00 13/04/2003 22:43
    la tua richiesta di informazioni mi sembra maggiormente legata ad una richiesta di aiuto per tentare di dare un minimo di consistenza ad un problema che rientra nella cura del rapporto con l'ospite del reparto di psichiatria. anche questo spazio dovrebbe far parte di un progetto assistenziale che accompagni il paziente durante la fase acuta della permanenza presso il reparto. molteplici sono le esigenze da osservare e da tenere presente, frutto anche di esperienze vissute sul campo. per tanto farei una serie di considerazioni valutando caso per caso per la loro possibile attuabilità in spdc chiuso (spazi, affiatamento di equipe, collaborazione del degente). partendo dal presupposto che si tratta di un reparto per acuzie dove si dovrebbero erogare cure di carattere relazionali e farmacologiche per il periodo necessario alla remissione della patologia cosi come canonicamente è conosciuta, il problema della consegna delle sigarette non dovrebbe limitare la libertà di scelta su come una persona decide di impegnare le proprie risorse, ne tantomeno colpire l'identità comportamentale gia provata per altri motivi. spesso la gestione della sigareta viene usata in maniera contrattuale inescando una serie di comportamenti viziosi poco edificanti per la nostra professione: i tempi di ricovero si dilatano nel tempo, vanificano il tentativo di intendere il luogo ospedaliero come sede di cure per acuti, con il rischio di incistarsi; rinforzano stili di vita scellerati; viene interrotto il rapporto relazionale con l'infermiere: si è stabilito che nessun ip deve uscire ad accompagnare i degenti durante i permessi per fumare(è vietato fumare all'interno); uscita fumo solo con permesso firmato dal mdg (spesso firmati in ritardo, non sempre si rispettano gli orari di uscita, di durata o di rientro) oppure accompagnato da parenti; per la sicurezza incendi si consegnano sigarette contate ed accendino all'uscita, requisiti all'entrata. un lavoro che può dare qualche risultato di conforto ma che inevitabilmente aumenta l'immagine dell'operatore come custode.[SM=g27806]
  • enzo
    00 29/07/2003 23:31
    fumo si fumo no!
    S.P.D.C. – da noi, dapprima le sigarette le razionavamo noi,( ed eravamo i tabbaccari), ad orario,
    ( non più di una ogni ora), poi una decisione del responsabile ha fatto cambiare l’usanza, le sigarette le tengono i ricoverati, mentre gli accendini noi, ma i più furbi (pazienti), che sono sempre quelli che controllano gli operatori, hanno qualche accendino nascosto nei luoghi più impensati.
    Poi una bella cosa del nostro lavoro è che dobbiamo anche razionare l’acqua, perché, come riferisce l’amministrazione, spetta ad ogni paziente solo due litri di acqua, e quindi facciamo anche gli acquaroli, che è bella la Sicilia!
    Una stanza del fumo con due finestre ed una porta che va sul corridoio della corsia che resta quasi sempre aperta, e noi in continua combutta con i degenti andiamo a chiuderla ogni volta , facendo così anche i chiudiporta!
    Non so per quanto possa essere lungo un ricovero poter fare opera di educazione o prevenzione, fare depositare le sigarette poteva essere una buona cosa, ma qualche collega impietosito dalle richieste di qualche degente che ne era sfornito, ne prendeva qualcuna da qualche altro e li dava a chi non aveva, ma a volte succedevano dei tafferugli, così noi facciamo anche gli accendinari
    Averle loro le sigarette è lo stesso con una cicca ne accendono una seconda e ben presto restano senza sigarette e i problemi sussistono lo stesso.
    Provate a tenere un energumeno fumatore senza sigarette e con tante regole, maggiormente se è in T.S.O. o sia un ricoverato non conosciuto al servizio, chi lo tiene, noi a turno siamo tre e a volte due donne ed un uomo, e lontano da ogni reparto e dal D.S.M., chi ci viene in soccorso, la polizia? Dopo quando può arrivare?
    Poi apri e chiudi porte e facciamo anche i portinari.
    Poi un ennesimo telefono e facciamo i telefonari.
    E cosi via, cosa c’è da educare? Pensate che oggi 29/07/03 alle ore 14.00 il nuovo turno non era ancora attaccato in bacheca, che è bella la psichiatria! Che è bella la psichiatria! Che è bella la psichiatria!
    Il fumo forse è l’ultimo dei mali.
    enzo [SM=g27808]
  • Zuweila
    00 30/07/2003 09:10
    Ciao a tutti.
    Enzo nella drammaticità delle cose riesci a trovare sempre un tono ironico.
    Questa del fumo è una richiesta ricorrente su vari forum. E qui si notano le differenze di risposta dei vari luoghi d'italia. Al Nord dove vige una perfetta organizzazione, si cerca di risolvere il problema insieme, attraverso delle regole che si stabiliscono insieme, infermieri, medici e altri. Al sud tutto è lasciato al buon senso dell'operatore o del primario che cambia le regole a seconda di come ha sognato la notte.
    Due modi diversi, due risultati diversi... immagino.
    Da noi, e io sono al centro, credo che in reparto abbiano individuato una zona fumatori, per medici e pazienti, ora hanno individuato, in ogni servizio psichiatrico e non, anche un responsabile del controllo al non fumare, così che se arrivano i NAS questo viene pensalizzato senza nessun incentivo in cambio. Nel reparto, individuando una zona fumatori, si è constatato che i pazienti rispettano le regole mentre gli operatori le violano (un medico, infatti, ha preso una multa).
    Nel mio servizio (Centro salute mentale) quando un paziente entra con la sigaretta, gli indichiamo i bocchettoni dell'aria condizionata in alto sul soffitto, e gli diciamo che sono l'allarme antincendio che suona in presenza di fumo.
    Il nostro problema al fumo è michele e monique, due colleghi micidiali che non li spegni neanche con il lanciafiamme.
    ciao
    zu[SM=g27800]
  • nefasto
    00 07/08/2005 01:36
    un anno è passato
    tutti si dimenticano ora si fumerà ancora in ospedale, aspettiamo un altro paio di giorni.
  • robertona
    00 07/08/2005 13:02
    ieri ho sentito al tg che il TAR ha stabilito che i baristi e altri esercenti non sono + responsabili di quanto accade nei loro locali a proposito del fumo, dal momento che non possono venir multati se le forza dell'ordine entrano nel loro locale e trovano la gente che fuma (questi si che prendono la multa, ma quale forza dell'ordine entra di sua spontanea volentà in un bar a multare chi fuma?)

    ma sa che per gli ospedali sarà lo stesso, il "reponsabile del fumo", che esiste dappertutto e non solo in psichiatria, non sarà + vincolato a nulla, e si ricomincierà a fumare dappertutto, l'unico ostacolo sarà la buona educazione.

    da noi i genitori dei bambini ricoverati (e non solo quelli, anche tutti gli altri visitatiri, compresi gli amichetti dei sedicenni) fumavano tranquillamente sul balcone (di quelli lunghi e antiche, comprende tutti le stanze compresi gli isolamenti), loro dentro e la mano fuori, una presa in giro, le cicche erano tutte per terra perchè la ditta esterna, da contratto, pulisce il balcone una volta al mese e solo d'estate, su nostra richiesta perchè se ne dimenticano, e se puliscono il balcone quel giorno non puliscone le stanze.

    l'unica soluzione, seppure a malincuore, è stata drastica: dopo mesi di suppliche e fegato amaro perchè la puzza di fumo si sentiva fino al corridioi, figurarsi nelle stanze, abbiamo chiuso il balcone a chiave, adesso si aprono solo le finestre che sono grandi e sufficienti per areare. adesso chi vuol fumare deve andare in giardino che è solo al piano di sotto, mica chilometri. chi ci ha rimesso sono i bambini, che non hanno + il balcone (che era comunque inusabile dalla sporcizia), e le mamme sole dei lungodegenti, per la maleducazione di pochii che credevano che l'ospedale infantile fosse un logo d'incontro: bambino malato che magari dorme e riunione di nonni, zii, parenti e amici a disturbare tutti insieme per un'ora, poi tutto il resto del giorno bambino e mamma soli

    W l'italia[SM=g27806]

    come vedete il fumo non è solo questione psichiatrica
  • cocco.infermiere
    00 10/08/2005 13:53
    Re: fumo si fumo no!

    Scritto da: enzo 29/07/2003 23.31
    S.P.D.C. – da noi, dapprima le sigarette le razionavamo noi,( ed eravamo i tabbaccari), ad orario,
    ( non più di una ogni ora), poi una decisione del responsabile ha fatto cambiare l’usanza, le sigarette le tengono i ricoverati, mentre gli accendini noi, ma i più furbi (pazienti), che sono sempre quelli che controllano gli operatori, hanno qualche accendino nascosto nei luoghi più impensati.
    Poi una bella cosa del nostro lavoro è che dobbiamo anche razionare l’acqua, perché, come riferisce l’amministrazione, spetta ad ogni paziente solo due litri di acqua, e quindi facciamo anche gli acquaroli, che è bella la Sicilia!
    Una stanza del fumo con due finestre ed una porta che va sul corridoio della corsia che resta quasi sempre aperta, e noi in continua combutta con i degenti andiamo a chiuderla ogni volta , facendo così anche i chiudiporta!
    Non so per quanto possa essere lungo un ricovero poter fare opera di educazione o prevenzione, fare depositare le sigarette poteva essere una buona cosa, ma qualche collega impietosito dalle richieste di qualche degente che ne era sfornito, ne prendeva qualcuna da qualche altro e li dava a chi non aveva, ma a volte succedevano dei tafferugli, così noi facciamo anche gli accendinari
    Averle loro le sigarette è lo stesso con una cicca ne accendono una seconda e ben presto restano senza sigarette e i problemi sussistono lo stesso.
    Provate a tenere un energumeno fumatore senza sigarette e con tante regole, maggiormente se è in T.S.O. o sia un ricoverato non conosciuto al servizio, chi lo tiene, noi a turno siamo tre e a volte due donne ed un uomo, e lontano da ogni reparto e dal D.S.M., chi ci viene in soccorso, la polizia? Dopo quando può arrivare?
    Poi apri e chiudi porte e facciamo anche i portinari.
    Poi un ennesimo telefono e facciamo i telefonari.
    E cosi via, cosa c’è da educare? Pensate che oggi 29/07/03 alle ore 14.00 il nuovo turno non era ancora attaccato in bacheca, che è bella la psichiatria! Che è bella la psichiatria! Che è bella la psichiatria!
    Il fumo forse è l’ultimo dei mali.
    enzo [SM=g27808]




    Volevo porre un grazie perchè non ero a conoscenza della questione sigarette nei reparti di psichiatria..., non sapevo che venivano distribite da noi o che era concesso a loro di fumare...
    ma ciò avviene nonostante il divieto di fumo? [SM=g27807] [SM=g27807] [SM=g27807]
  • enzo
    00 17/08/2005 19:51
    si
    Si, anzi il Nostro grande capo " come riferisce di esser lui " [SM=g27808] ci ha programmato un progetto e noi da bravi inf. ubbidienti, [SM=g27794] visto che non si può fumare dentro il reparto, accompagniamo i nostri ricoverati, come il buon pastore può accompagnare il suo gregge fuori dall'ovile, cos'ì si fumano la loro bella sigaretta e noi subiamo il fumo passivo! e poi quando finiscono con un " Bruuuu" tipico rumore emesso dalla bocca del pastore per farsi forse notare dalle pecore, li facciamo rientrare nel recinto, no il reparto, poi da bravi segretari ci sediamo nella scrivania e compiliamo il registro del fumo, calcolando, magari in eccesso qualche minutino in più, UUUUUU, pensate quanti soldi ci debbono dare in più.
    Si questa è una nostra triste realtà, nonostante ………………………………

    [SM=g27806]
  • Marta
    00 17/08/2005 20:42
    ciao
    mi ha fatto un certo effetto veder ripescare un post scritto nel 2003:o ,
    in quel periodo stavamo lavorando alacremente per gestire il fumo e nello stesso tempo evitare conflitti. avevamo raggiunto a metà 2004 un buon sistema, con una riduzione di circa il 30 % del fumo.
    Sono entrata in materità quasi 1 anno fa...nel frattempo si era quasi sfasciato tutto:
    nuovi opersatori in servizio che fumani, pazienti più gravi e sconosciuti, il medico responsabile che fuma e visioni diverse.
    Quindi è cambiato tutto nuovamente, inoltre è cambiata la sede del reparto e non era prevista "una stanza fumo" per cui fumo poco controllato.
    Fortunatamente non sono in servizio...ma al mio rientro sarà un inferno [SM=g27808] (per me).

    grazie per le esperienze portate a tutti


    Marta
  • enzo
    00 17/08/2005 22:09
    be!
    Pensa che è da ben 5 anni che non fumo più, ora per far fumare, mi danno anche una possibilità di quadagnare di più.
    Fra pochi anni, quando si dimenticheranno della legge del fumu, vedi quello che deve succcedere.
    Enzo
    Dai profondi inferi dello stivale, oltre la punta, quel triangolino, vicino l'africa.[SM=g27808]
  • fancaz
    00 18/08/2005 16:20
    chi fuma, come gino, lino, pino e beppe, è un cattivo professionista sanitario.
    digli di smettere di far del male agli altri.
  • adriana pisani
    00 19/08/2005 07:50
    No no no no, questo non si fa!!!!!
  • OFFLINE
    cocco.infermiere
    Post: 34
    Registrato il: 04/08/2005
    Utente Junior
    00 19/08/2005 08:33
    Re:

    Scritto da: fancaz 18/08/2005 16.20
    chi fuma, come gino, lino, pino e beppe, è un cattivo professionista sanitario.
    digli di smettere di far del male agli altri.





    E vero il fumo è un bruttissimo vizio e noi operatori sanitari conosciamo bene anche i rischi ma non è giusto affermare che si è cattivi professionisti.
    L'importante è non fumare sul luogo di lavoro sopratutto in ospedale. anche io sono fumatrice....quando lavoravo in reparto cercavo di evitare di portarmi le sigarette e fumavo fuori....