Sul tesseramento diretto mi ero espresso a suo tempo molto favorevolmente. Oggi, dopo un sondaggio autunnale fra i soci del mio circolo, sono un po’ più scettico e do ragione a Carlo.
Purtroppo siamo un popolo che ama i sotterfugi, da Jesi a Pattaya via UK.
Il tesseramento diretto soddisferebbe tutti quei giocatori che non ammortizzano la quota annuale con le proprie giocate e questi sono proprio tanti! Ma le quote annuali servono a mantenere i circoli.
Il tesseramento diretto dovrebbe portare più green fee, ma da dove? Dai soliti 50/60000?
In prima battuta molti circoli perderebbero soci e non so quanti circoli, soprattutto fra quelli minori, riuscirebbero a sopravvivere in attesa che il tesseramento diretto moltiplichi i giocatori.
Diversamente dai pani e dai pesci, moltiplicare i golfisti richiederebbe una promozione così massiccia che… non basterebbe un miracolo, e comunque, se anche intervenisse il santo protettore dei golfisti (Andrew?) ci vorrebbero comunque degli anni, prima di raggiungere un numero tale di golfisti da soddisfare tutti i circoli, compresi quelli a nove buche sperdute sui monti o nelle campagne.
Forse sarebbe meglio realizzare i famosi campi pubblici (anche campi pratica), almeno uno per regione, e tramite questi, a fronte di una quota di iscrizione minima, dare la tessera f.i.g. a chi non vuole essere socio di un circolo privato.
Anche dei campi pubblici si è parlato molto, mentre il decentramento è già partito, di questi (a parte l’esperimento di Casalborsetti) non se ne vedono ancora, neanche in fase progettuale.
Purtroppo fare confronti con gli altri Paesi, serve ma non troppo.
In Svezia si insegna il golf a scuola.
In Francia i comuni sono invitati ad inserire i campi pubblici nei propri piani regolatori.
Oggi ho giocato su un campo tropicale che costa caro come il fuoco, infatti c’era quasi nessuno. Eppure il circolo, giura il direttore, è in super attivo, tant’è che ne è appena stato costruito un altro di fianco, ma… avete idea di quanto costi al mese un greenkeeper creolo? Ve lo dico: 200 euro, gli operai invece ne prendono 30 e naturalmente sono tantissimi.
Per concludere cambiando discorso (perché questo non ha fine), sul nulla osta c’è da dire che anche se un po’ talebano, è un modo efficace per non permettere ai soci morosi di abbandonare il circolo prima di aver saldato i propri debiti, quindi… evviva il nulla osta.
Buon anno a tutti.