Ciao. E' da un po' di tempo che per me questo sito è un appuntamento saltuario per tenermi informato sui resti di quella che era, negli anni 80, una grande passione di molti: il football.
No, non il football AMERICANO: il football e basta. Invito tutti quelli che non possono sopportare i post sui "good ole times" a fermarsi qui, perché questo sarà un post di quel tipo, pure lungo e noioso.
Io ero un appassionato di football. Vediamo cosa significava.
Significava anzitutto che come me eravamo tanti, di una specie che credo oggi estinta: spettatori! Leggendo le cronache delle partite di oggi, superbowl compresi, ho sempre l'impressione che il totale dei presenti corrisponda grossomodo al numero dei giocatori+dirigenti+addetti moltiplicato per amici+fidanzate+familiari.
Facile si dirà: allora il football (se lo chiamavate americano CI giravano le palle....) tirava... Si ma perché tirava? Pubblicità? Ma dove... Leggende metropolitane... Televisione? Poca e male!
Una parola, sempre la stessa: passione. Passione nei giocatori, passione negli arbitri, passione negli spettatori.
Analizzo in ordine sparso: spettatori. L'appassionato di football era uno che conosceva il football e lo faceva conoscere. Era un passaparola, prima veniva la curiosità, ma si poteva stare certi che dopo un po' si masticava football.
E' lo sport a fare il miracolo: se ti piace, dopo 1 mese cominci a "parlare" football. A capire i giochi, gli attacchi le difese. E vedendo le partite le capisci (dal vivo!). In due anni vidi, nel mio ambiente che era un semplice liceo, il numero della gente che ne capiva salire esponenzialmente. 5, 10, 20... Si andava alle partite.
Si giocava a football fra noi! Si giocava al Parco Sempione (e forse qualche milanese se lo ricorda), sulle spiagge, a scuola. Mi ricordo di aver visto più di una volta giocare in piazza Leonardo davanti al Politecnico! Sento un sacco di gente parlare di stampa - televisione - sponsor. Beh sapete una cosa : non c'era nulla di tutto questo nell'84. Andatevi a vedere gli spettatori del superbowl, e nell'85, nell'86... Furono COSTRETTI a riprenderlo! Perché 16.000 cristiani ci andavano... Qualcuno di voi c'era alla finale Eurobowl di Legnano Frogs-Crusaders? Raccontatelo allora.
A Bologna (3 squadre!) gli spettatori erano 8.000 fissi. A Legnano meno, ma non ce ne stavano 8.000. Io mi ricordo un derby Rhinos-Seamen giocato all'Omnicomprensivo a Lampugnano, che aveva capienza 750 su tribuna in tubi Dalmine, e c'erano almeno 3.000 persone. Ovunque, anche in strada dietro alla recinzione.
Perché? Me lo sono chiesto spesso. E adesso provo a rispondere: per quello che si vedeva in campo.
In campo si vedeva GIOCO. E gente che SAPEVA giocare. Una delle domande che ci facevamo spesso: ma a che livello saremo? Eravamo, si seppe, NCAA II. La nazionale perse di poco da loro.
MA il GIOCO era quello vero. Si giocava più piano degli americani, meno veloci, meno forti, meno potenti, ma il GIOCO era lo stesso: stessi fondamentali individuali, stessi plays, stesse difese.
Se andavi a vedere una partita, ti ci ritrovavi con quello che vedevi in tv, cioé la NFL! E vennero i quarterback italiani: ma perchè nessuno parla mai di loro, dei QB italiani di quegli anni? Gente che giocava molto meglio di molta roba di importazione venuta dopo... Farò un nome solo: Pier Gallivanone. Se l'avete visto giocare, bene. Altrimenti per favore leggetevi una statistica di una partita di quei Frogs. Poi una a caso del miglior QB di oggi. Il football è uno sport di numeri.
Il campo era tutto. Il gioco era tutto.
3 anni fa sono andato al Vigorelli a vedere il Superbowl. Questo non è gioco. Quarti down e lungo alla mano nel primo quarto. Safeties che difendono coi piedi dalla parte sbagliata. OG che bloccano basso su un pass. RB che rollano sulle off-tackle, e magari passano anche (mi piacerebbe vedere Talone come SS dall'altra parte, e sentire il rumore dell'impatto...)
Mix pass-rush inesistente, mia cugina con una monetina fa meglio. Potrei continuare ma mi vero, certo di avervi già irato a sufficienza. Ma credetemi, è la verità.
Del gioco vorrei analizzare un altro aspetto: gli arbitri. Quando leggo di quello che successo, AIAFE, FIAFE e acari vari che si sono divisi per gemmazione, mi cadono le braccia. Magari un appassionato potrebbe anche arbitrare, anche oggi no?
Negli anni '80 ci pensavo. Quelli, che avevano per definizione tutti meno di 5 anni di esperienza, ARBITRAVANO BENE. Molto meglio dei BASINATO a stars e stripes. Anche qui se qualcuno c'era lo dica. ERA GIOCO: 10 chiamate per gara erano tante. Eppure quelle giuste c'erano.
Oggi: faccio solo due esempi. Se non vedi un Ineligible Receiver Downfield da Linesman, non fare l'arbitro di football. Soprattutto, non fare l'arbitro in generale se lanci la flag a palla morta perché uno spettatore te lo urla dopo, creando un ginepraio (milano, 1997)
Vigorelli, Superbowl, sequenza: su punt, encroachment chiamato alla difesa ad uomo di linea che in seguito NON ha partecipato attivamente all'azione. Succesivo: sweep, dal lato opposto OG che, per girarsi a guardare, urta col braccio il bloccato (30 metri dall'azione), HOLDING. Successiva: Dive, il centro si butta da dietro fra le gambe di un difensore seguendo il ball carrier ben oltre le 5, nulla chiamato, ma conciliabolo di 3 minuti, e nulla chiamato di nuovo. Totale chiamate 2, inutili. Chiamate da fare 1, non fatta. NON E' FOOTBALL.
Mi fermo, certo di avere attirato l'odio di molti. Saluto chi ha capito cosa voglio dire, e ricordo a tutti che il football consiste nel portare in meta una palla. Con quel che ne consegue che, da qualunque angolazione lo si guardi, è molta roba.
Con affetto e rispetto
Carlo