TrgMedia Il forum di TRG Media

Goracci 10 e lode

  • Messaggi
  • OFFLINE
    la tipa
    Post: 70
    Sesso: Femminile
    Utente Junior
    00 19/05/2007 05:23
    Chiaro, analitico, posato ha difeso da ateo la figura di S.Ubaldo senza farcela scarnificare e strumentalizzare da un bigotto razzista e sessofobico con un microfono in mano.

    SINDACO GORACCI SULL’OMELIA DI MONSIGNOR BETORI
    Il sindaco Orfeo Goracci interviene con una nota a commento dell’omelia di monsignor Betori in occasione della Festa del Patrono: « Gubbio ha vissuto due giornate intense e belle: il 15 maggio la Festa dei Ceri, che ha avuto anche una rilevantissima visibilità mediatica, ed il 16 la festa del Santo Patrono della Città S. Ubaldo. Per i Ceri sono stati graditissimi ospiti diversi autorevoli membri della CEU (Conferenza episcopale umbra) ed il 16 siamo assurti alle cronache nazionali per l’omelia fatta dal segretario della Cei Monsignor Betori. Gubbio è città solidale, ospitale, tollerante, comunità sicuramente cattolica ed è una realtà dove la connotazione politica è comunque la più a sinistra e comunista d’Italia. L’intervento del segretario della CEI ha preso spunto dal richiamo al ruolo e alle iniziative che il Vescovo Ubaldo Baldassini (poi nominato Santo Ubaldo) assunse nel 12° secolo in difesa della città di Gubbio, allora assediata e a rischio di essere distrutta da Federico Barbarossa. Utilizzare questo richiamo storico, ben noto a noi eugubini, per continuare in una campagna di preoccupante chiusura antistorica e di una allarmante visione integralista, ci sembra una forzatura inopportuna. Nel rispetto delle idee degli altri, non si può non sottolineare che una visione così “chiusa” , che i vertici della chiesa stanno da tempo accelerando, rischia di portare indietro il Paese tutto a forme di “oscurantismo” che sono figlie di altri tempi che credevano passati e che sempre di più portano l’Italia fuori dal comune sentire ed agire dell’Europa. Diritti individuali e progresso scientifico non possono essere messi in discussione da chiusure integraliste di tipo religioso. Le forme integraliste e populiste, pur rispettando totalmente il pensiero e l’agire di milioni e milioni di persone che concepiscono e vivono la famiglia nello spirito del Family Day, vengono poi cavalcate e strumentalizzate sul piano dell’opportunità politica da figure come quella dell’ex premier Silvio Berlusconi che con la famiglia pensata, voluta, desiderata, vissuta dai tanti a Roma e in Italia del Family Day non ha proprio niente a che spartire. Pur non volendomi addentrare in ruoli e compiti che non mi appartengono e competono, voglio ricordare che anche nello Statuto del Comune di Gubbio, approvato con delibera di Consiglio Comunale già nel 1991 , si fa riferimento a S. Ubaldo come Santo di riconciliazione: “Il Comune di Gubbio ispira la propria azione agli ideali di pace, di solidarietà e di cooperazione fra i popoli, anche nel segno della vicenda umana e civile del Vescovo Ubaldo, Patrono di Gubbio, Santo di riconciliazione”. Ciò non mi sembra proprio nello spirito e nel messaggio che Monsignor Betori ha lanciato da Gubbio, dove sono prevalse chiusura, integralismo e scarsa tolleranza. »

  • OFFLINE
    qualcosalaso
    Post: 173
    Sesso: Maschile
    Utente Junior
    00 19/05/2007 07:40
    pace e bene
    Questa la parte di una mail mandata l'anno scorso:
    La tradizione se è fine a se stessa diviene sterile, è una “rappresentazione”... La tradizione deve essere, secondo me, il filo che unisce le diverse generazioni, filo che tramanda i modi ma soprattutto i sentimenti, lo spirito, il significato di quello che si fa ma in sintonia con l’evoluzione dei tempi e delle persone.
    Lo spirito dei ceri, secondo me, è quello di rendere omaggio ad un uomo Sant’Ubaldo (uomo di fede cioè fedele al suo impegno verso Dio e verso gli uomini) che ha amato la sua città e i suoi concittadini, che si è adoperato per salvare la sua città, che ha combattuto in prima persona la violenza, che ha cercato di appianare le dispute. Questo deve recuperare la festa dei Ceri.
    Si dirà “ma è una festa religiosa”, d’accordo, ma anche chi 'non crede' sicuramente si ritrova nello stesso sentimento di volere onorare un uomo che ha lasciato dei valori comunque umanamente condivisibili e da rinnovare.
    A volte penso: ai figli degli extracomunitari non cattolici o non cristiani sentendosi ormai eugubini perchè nati e cresciuti a Gubbio, vieteremo di portare i Ceri perchè non della nostra religione?
    Oppure partecipare alla Festa dei Ceri può diventare un segno di fratellanza al di là della razza o del colore della pelle o della religione?


    Ho assitito al pontificale di mercoledì in cattedrale, questo il mio commento:
    Quello di Betori era un DISCORSO PRETTAMENTE POLITICO, non ho sentito parole come: misericordia, pacificazione, concordia, pace, dialogo. Ho sentito solo e soltanto tanto INTEGRALISMO che sicuramente è molto, molto lontano dalla figura di Ubaldo (se è simbolo della pacificazione) e dalla mansuetudibe di Francesco...

    pace e bene
    qualcosalaso
  • OFFLINE
    UBI46
    Post: 3
    Età: 78
    Sesso: Maschile
    Utente Junior
    00 19/07/2007 12:44
    Credo che abbia scritto senza nemmeno ascoltare o leggere l'Omelia di Betori
    Qualche volta fanno più male i giornali che tutto il resto. se foste stati presenti al pontificale avreste ascoltato la grande Omelia di Mons. Betori su Sant'Ubaldo. Chi meglio di un Vescovo sa quale è il compito di un vescovo. Te ne faccio leggere un brano:"Perché proprio questo fa grande Sant’Ubaldo e quindi da sempre e da tutti in Gubbio venerato e amato: il suo essere servitore della comunità ecclesiale e civile. Gli episodi che ne arricchiscono la biografia vanno tutti in questa direzione: la riforma della vita del clero, l’accettazione delle sofferenze che gli procura il suo comportamento mite e pronto al perdono, la povertà e l’uso benefico dei beni materiali a vantaggio dei poveri, il mettere a repentaglio la propria vita per riportare la pace, il ripudio di ogni timore davanti ai potenti per difendere la causa dei deboli, la serena accettazione delle sofferenze che colpiscono il suo corpo con il progredire degli anni, le numerose guarigioni di malati e afflitti durante la sua vita e dopo la sua morte."
    Lo sapwevi che sant'Ubaldo era tutto questo? [SM=g27812]
  • OFFLINE
    qualcosalaso
    Post: 173
    Sesso: Maschile
    Utente Junior
    00 19/07/2007 19:20
    Re: Credo che abbia scritto senza nemmeno ascoltare o leggere l'Omelia di Betori
    UBI46, 19/07/2007 12.44:

    Qualche volta fanno più male i giornali che tutto il resto. se foste stati presenti al pontificale avreste ascoltato la grande Omelia di Mons. Betori su Sant'Ubaldo. Chi meglio di un Vescovo sa quale è il compito di un vescovo. Te ne faccio leggere un brano:"Perché proprio questo fa grande Sant’Ubaldo e quindi da sempre e da tutti in Gubbio venerato e amato: il suo essere servitore della comunità ecclesiale e civile. Gli episodi che ne arricchiscono la biografia vanno tutti in questa direzione: la riforma della vita del clero, l’accettazione delle sofferenze che gli procura il suo comportamento mite e pronto al perdono, la povertà e l’uso benefico dei beni materiali a vantaggio dei poveri, il mettere a repentaglio la propria vita per riportare la pace, il ripudio di ogni timore davanti ai potenti per difendere la causa dei deboli, la serena accettazione delle sofferenze che colpiscono il suo corpo con il progredire degli anni, le numerose guarigioni di malati e afflitti durante la sua vita e dopo la sua morte."
    Lo sapwevi che sant'Ubaldo era tutto questo? [SM=g27812]




    Salve fratello, ma a chi ti riferisci?
    L atua mi sembra una replica un pò fuori tempo massimo. Comunque da parte mia ti dico questo:
    Il Pontificale è finito intorno alle 12,30. Tornato a casa, prima di mettermi a tavola, ho aperto il pc per vedere la posta ed ho dato una scorsa alla home page di la Repubblica e già alle 13 si riportava il contenuto dell'omelia di Betori. Come lo chiami questo: miracolo? io lo chiamo strumentalizzazione del povero Sant'Ubaldo e di una città che ha accolto il segretario della CEI, nella persona del suo rappresentante, con il massimo rispetto. Durante l'omelia alcune persone sono anche uscite tanto era la intolleranza che si evidenziava dalle parole del vescovo, da cui non mi sento certamente rappresentato. Ma questa è una mia personale opinione. [SM=g27823]

    ciao
    qualcosalaso
  • OFFLINE
    UBI46
    Post: 3
    Età: 78
    Sesso: Maschile
    Utente Junior
    00 20/07/2007 09:36
    Non è mai fuori tempo
    Il testo dell'omelia è partito dai giornalisti eugubini presenti nella sagrestia della Cattedrale non in forma integrale, ma solo in una parte che nel contesto sociale italiano si stava discutendo in quel periodo. Non è fuori tempo perchè quello che Betori ha detto in cattedrale farebbe bene a tutti gli eugubini che vogliono conoscere sul serio Sant'Ubaldo rileggerlo e meditarlo. Non basta riempirsi la bocca con il Santo della riconciliazione, perchè l'amore senza verità non conta nulla.
  • OFFLINE
    qualcosalaso
    Post: 173
    Sesso: Maschile
    Utente Junior
    00 20/07/2007 10:54
    Re: Non è mai fuori tempo
    UBI46, 20/07/2007 09.36:

    Il testo dell'omelia è partito dai giornalisti eugubini presenti nella sagrestia della Cattedrale non in forma integrale, ma solo in una parte che nel contesto sociale italiano si stava discutendo in quel periodo. Non è fuori tempo perchè quello che Betori ha detto in cattedrale farebbe bene a tutti gli eugubini che vogliono conoscere sul serio Sant'Ubaldo rileggerlo e meditarlo. Non basta riempirsi la bocca con il Santo della riconciliazione, perchè l'amore senza verità non conta nulla.




    La tua caro Ubi46 è "una" opinione.
    Per fortuna tra i "cristiani" c'è il diritto ed io aggiungo, il dovere, di pensare anche con la propria testa e di seguire la propria coscienza.

    Tra i "cattolici" non so.

    Pace e bene[SM=g27823]
    qualcosalaso
  • OFFLINE
    UBI46
    Post: 3
    Età: 78
    Sesso: Maschile
    Utente Junior
    00 20/07/2007 12:26
    CERCA DI CAPIRE CHE TUTTE QUESTA LIBERTA' NON VIENE DA TE.

    La coscienza deve essere educata e il giudizio morale illuminato. Una coscienza ben formata è retta e veritiera. Essa formula i suoi giudizi seguendo la ragione, in conformità al vero bene voluto dalla sapienza del Creatore. L'educazione della coscienza è indispensabile per esseri umani esposti a influenze negative e tentati dal peccato a preferire il loro proprio giudizio e a rifiutare gli insegnamenti certi.

    L'educazione della coscienza è un compito di tutta la vita. Fin dai primi anni essa dischiude al bambino la conoscenza e la pratica della legge interiore, riconosciuta dalla coscienza morale. Un'educazione prudente insegna la virtù; preserva o guarisce dalla paura, dall'egoismo e dall'orgoglio, dai sensi di colpa e dai moti di compiacenza, che nascono dalla debolezza e dagli sbagli umani. L'educazione della coscienza garantisce la libertà e genera la pace del cuore.

    Nella formazione della coscienza la Parola di Dio è la luce sul nostro cammino; la dobbiamo assimilare nella fede e nella preghiera e mettere in pratica. Dobbiamo anche esaminare la nostra coscienza rapportandoci alla croce del Signore. Siamo sorretti dai doni dello Spirito Santo, aiutati dalla testimonianza o dai consigli altrui, e guidati dall'insegnamento certo della Chiesa.

    L'essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della propria coscienza. Se agisse deliberatamente contro tale giudizio, si condannerebbe da sé. Ma accade che la coscienza morale sia nell'ignoranza e dia giudizi erronei su azioni da compiere o già compiute.

    Questa ignoranza spesso è imputabile alla responsabilità personale. Ciò avviene « quando l'uomo non si cura di cercare la verità e il bene, e quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all'abitudine del peccato ».77 In tali casi la persona è colpevole del male che commette.

    All'origine delle deviazioni del giudizio nella condotta morale possono esserci la non conoscenza di Cristo e del suo Vangelo, i cattivi esempi dati dagli altri, la schiavitù delle passioni, la pretesa di una malintesa autonomia della coscienza, il rifiuto dell'autorità della Chiesa e del suo insegnamento, la mancanza di conversione e di carità.


  • OFFLINE
    qualcosalaso
    Post: 173
    Sesso: Maschile
    Utente Junior
    00 20/07/2007 16:17
    Re:
    UBI46, 20/07/2007 12.26:

    CERCA DI CAPIRE CHE TUTTE QUESTA LIBERTA' NON VIENE DA TE.

    La coscienza deve essere educata e il giudizio morale illuminato. Una coscienza ben formata è retta e veritiera. Essa formula i suoi giudizi seguendo la ragione, in conformità al vero bene voluto dalla sapienza del Creatore. L'educazione della coscienza è indispensabile per esseri umani esposti a influenze negative e tentati dal peccato a preferire il loro proprio giudizio e a rifiutare gli insegnamenti certi.

    L'educazione della coscienza è un compito di tutta la vita. Fin dai primi anni essa dischiude al bambino la conoscenza e la pratica della legge interiore, riconosciuta dalla coscienza morale. Un'educazione prudente insegna la virtù; preserva o guarisce dalla paura, dall'egoismo e dall'orgoglio, dai sensi di colpa e dai moti di compiacenza, che nascono dalla debolezza e dagli sbagli umani. L'educazione della coscienza garantisce la libertà e genera la pace del cuore.

    Nella formazione della coscienza la Parola di Dio è la luce sul nostro cammino; la dobbiamo assimilare nella fede e nella preghiera e mettere in pratica. Dobbiamo anche esaminare la nostra coscienza rapportandoci alla croce del Signore. Siamo sorretti dai doni dello Spirito Santo, aiutati dalla testimonianza o dai consigli altrui, e guidati dall'insegnamento certo della Chiesa.

    L'essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della propria coscienza. Se agisse deliberatamente contro tale giudizio, si condannerebbe da sé. Ma accade che la coscienza morale sia nell'ignoranza e dia giudizi erronei su azioni da compiere o già compiute.

    Questa ignoranza spesso è imputabile alla responsabilità personale. Ciò avviene « quando l'uomo non si cura di cercare la verità e il bene, e quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all'abitudine del peccato ».77 In tali casi la persona è colpevole del male che commette.

    All'origine delle deviazioni del giudizio nella condotta morale possono esserci la non conoscenza di Cristo e del suo Vangelo, i cattivi esempi dati dagli altri, la schiavitù delle passioni, la pretesa di una malintesa autonomia della coscienza, il rifiuto dell'autorità della Chiesa e del suo insegnamento, la mancanza di conversione e di carità.





    Va bene Ubi46,
    vedo che hai certezze "assolute" (o assolutistiche) che io non ho anzi, ti confesso che sono molto prevenuto nei confronti di chi si sente depositario delle verità "assolute" e/o le enuncia come tali.
    Ho ascoltato Bettazzi, anche lui è un vescovo o mi sbaglio?, quando venne a Gubbio nel marzo dell'anno scorso. Io mi ritrovo su quella lunghezza d'onda, da lui non ho sentito tutte queste "sentenze" anzi... un grande sforzo e tensione al dialogo...

    Io chiudo qui.

    Ti auguro qualche "sereno" dubbio e ti consiglio (ho qualche anno sul groppone e diversi capelli bianchi) un pò più di predisposizione all'"ascolto"

    pace e bene
    qualcosalaso