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È vero, ce ne siamo occupati spesso in passato. E anche a me resta l’amaro in bocca, vedendo che, nonostante i fiumi di parole spese, alla fine si continuano a ripetere i soliti luoghi comuni, triti e ritriti. Senza polemica, Gira, ma fammi capire per l’ennesIma volta: perché definisci gli ordini di attacco al Cellon orientale come “sciagurati”, dando implicitamente ragione all’articolo che dice che l’azione sarebbe stata un “inutile suicidio”? Perché, Gira, piaccia o non piaccia, questa è un’emerita sciocchezza, visto che l’azione in questione fu portata a termine pochissimi giorni dopo i tristi fatti dell’ammutinamento del gruppo di alpini della 109esima, con pieno successo, con grosso bottino di materiali e prigionieri e con perdite assolutamente irrisorie. Evidentemente il piano di attacco non era così idiota, ti pare? E non è nemmeno vero che, comunque, l’attacco fosse solo dimostrativo e inutile, visto che la conquista della cima est del Cellon mando’ in crisi lo schieramento austroungarico di un buon tratto del settore di Monte Croce Carnico, che dovette essere modificato. La Grande Guerra fu assurda e crudelissima nel suo complesso. Da parte italiana (non certo solo da parte italiana, ma stiamo parlando di noi...) le decisioni e le azioni insensate, mal condotte ed inutili si sprecarono. Abbi pazienza, Gira, ma la conquista del Cellon non fu certo una di queste e, se vogliamo dirla tutta, fu, da parte italiana, forse l’azione più brillante e quella con miglior rapporto costi-benefici portata a termine in due anni e mezzo di guerra in Carnia. Sono il primo a provare pietà per i fucilati: ma evitiamo, per favore, di mistificare la realtà e la storia.