Era tradizione toscana, tra il XV ed il XVI secolo, comporre i cosiddetti canti carnascialeschi e cioè delle ballate che accompagnavano i festeggiamenti del carnevale. Tutto questo soprattutto nel periodo di dominio della famiglia Medici ed in particolare di Lorenzo detto il Magnifico. A lui è attribuito probabilmente il canto più famoso di questo genere, e probabilmente anche di quel periodo, "il trionfo di Bacco e Arianna" conosciuto anche come "Canzona di Bacco".
Ebbene, riprendo un passaggio di quella canzone che mi pare adatto al nostro momento...
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi sian, giovani e vecchi,
lieto ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Godiamo dei 7 punti in tre giornate che ci hanno riportato a vedere la luce in fondo al tunnel. Festeggiamo le quattro reti portate a casa dal giovane portoghese ma anche il dinamismo di D'Alessandro, un Caldirola ed un Marrone quasi impeccabili, un Donati tuttocampista, l'equilibrio di Barberis e di Pedro, un Machin... Beh, come minimo è almeno diventato un calciatore!!! La spregiudicatezza di Colpani, l'attenzione dell'uomo Digre e la beata gioventù di Samu. Vero, di doman non c'è certezza ma oggi... Cazzo, dopo tre partite così dove gioie, dolori, sofferenze e imprese si sono succedute in maniera repentina possiamo assolutamente dire di esserci! Il Monza c'è! C'è ed ha ritrovato gioco e quadratura. Molti dettagli da sistemare, non ultimi alcuni movimenti difensivi ed alcune soluzioni offensive, rimaniamo leggerini davanti a livello fisico, se non altro, ma siamo una squadra che lotta, combatte e che sa giocare al pallone. Eccome se sa giocare al pallone. Niente facili entusiasmi ma credo che possiamo lasciarci andare un pelo pensando ad un futuro roseo anche se c'è molto da pedalare.
Parafrasando...
Chi vuol esser lieto, sia:
a dumàn, gà penserèm. 😉