Testimoni di Geova Online Forum Questo forum nasce con lo scopo primario di analizzare e confutare le critiche rivolte ai cristiani testimoni di Geova e ristabilire la verità relativamente a luoghi comuni e disinformazione varia, diffusi in ambienti pubblici. Forum con partecipazione moderata

La Bibbia ha cambiato la loro vita!

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    Amalia 52
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    00 09/12/2021 20:32


    “Non sono cambiata dall’oggi al domani”. — CARMEN ALEGRE

    NATA NEL 1949

    PAESE DI ORIGINE: FILIPPINE

    TRASCORSI: FORTE BEVITRICE

    IL MIO PASSATO:
    Sono nata a San Fernando, nella provincia di Camarines Sur, ma ho passato la maggior parte della mia vita ad Antipolo, nella provincia di Rizal. Antipolo, situata in una zona montuosa e verdeggiante, era una cittadina tranquilla quando mi ci trasferii e di rado si vedeva gente in giro dopo il tramonto. Ora però è diventata una città grande e popolosa.

    Qualche tempo dopo essere andata ad abitare ad Antipolo conobbi un uomo di nome Benjamin, che poi divenne mio marito. La vita coniugale si rivelò più difficile del previsto. Nel tentativo di sottrarmi ai problemi iniziai a bere. Sviluppai un brutto carattere e il modo in cui trattavo mio marito e i miei figli non faceva che confermarlo. Perdevo spesso la pazienza con loro e non mostravo rispetto a mio marito. Inutile a dirsi, la nostra vita familiare non era delle più piacevoli.

    LA BIBBIA HA CAMBIATO LA MIA VITA: Mia cognata Editha, che è testimone di Geova, incoraggiò me e mio marito a studiare la Bibbia con i Testimoni. Nella speranza che questo ci aiutasse ad avere una vita familiare più felice, accettammo il suggerimento.

    Dallo studio della Bibbia apprendemmo cose molto belle. Mi toccarono specialmente le parole di Rivelazione [Apocalisse] 21:4. Riferendosi a coloro che vivranno nel futuro paradiso terrestre sotto il Regno di Dio, il versetto dice: “[Dio] asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore”. Volevo ricevere anch’io quelle benedizioni.

    Mi resi conto di dover fare grossi cambiamenti sia nel mio atteggiamento che nelle mie abitudini. Non sono cambiata dall’oggi al domani, ma alla fine sono riuscita a liberarmi dal vizio del bere. Sono anche diventata più buona e paziente con i miei familiari. Inoltre ho imparato a rispettare mio marito e a sostenere le decisioni che prende come capofamiglia.

    Quando io e Benjamin iniziammo ad assistere alle adunanze dei testimoni di Geova rimanemmo molto colpiti dal loro comportamento. I Testimoni non giocano d’azzardo, non fanno abuso di alcolici e non fanno parzialità. Rispettano la dignità di tutti. Ci convincemmo di aver trovato la vera religione. — Giovanni 13:34, 35.

    I BENEFÌCI: La nostra vita familiare è notevolmente migliorata. Io e Benjamin abbiamo un matrimonio felice e amiamo insegnare ad altri ciò che dice la Bibbia. Anche i nostri due figli e le rispettive mogli hanno cominciato a studiare la Bibbia. Speriamo che col tempo si uniscano a noi nel servire Geova. Questo è davvero il miglior modo di vivere.

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    Amalia 52
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    00 09/12/2021 20:34
    “Mi sentivo invincibile”. — MICHAEL BLUNSDEN

    NATO NEL 1967

    PAESE DI ORIGINE: AUSTRALIA

    TRASCORSI: KARATEKA

    IL MIO PASSATO:
    Sono cresciuto ad Albury, bella e prospera cittadina del Nuovo Galles del Sud. Come la maggioranza dei centri urbani, anche Albury ha il problema della criminalità, ma nel complesso è un luogo tranquillo in cui vivere.

    Ho avuto un’infanzia serena. Anche se quando avevo sette anni i miei genitori divorziarono, fecero in modo che a me, a mio fratello e alle mie due sorelle non mancasse mai nulla. Quanto all’istruzione, frequentai la migliore scuola privata della zona. Il desiderio di mio padre era che, una volta terminati gli studi, facessi carriera nel mondo degli affari. Io comunque ero più interessato allo sport, ed eccellevo nel ciclismo e nel karate. Per avere più tempo ed energie da dedicare all’attività sportiva iniziai a lavorare in un’autofficina.

    Mi tenevo in forma e ne ero orgoglioso. A volte mi sentivo invincibile. Avrei potuto facilmente usare la forza per prevaricare sugli altri. Ma il mio maestro di karate, sapendo che facevo fatica a dominarmi, mi insegnò a osservare una disciplina ferrea e rigorosi princìpi morali. Sottolineava di continuo l’importanza dell’ubbidienza e della lealtà.

    LA BIBBIA HA CAMBIATO LA MIA VITA: Quando iniziai a studiare la Bibbia appresi che Geova odia la violenza. (Salmo 11:5) Sulle prime ragionai che il karate non è uno sport violento ma una disciplina che si pratica in tutta sicurezza. Pensavo che le virtù e le norme elevate che incoraggia si sposassero abbastanza bene con gli insegnamenti della Bibbia. I Testimoni che studiavano con me furono molto pazienti. Non mi dissero mai che dovevo rinunciare alle arti marziali; continuarono semplicemente a insegnarmi la verità della Bibbia.

    Man mano che la mia conoscenza della Bibbia aumentava e la mia amicizia con Geova si faceva più forte, cominciavo a vedere le cose in un’ottica diversa. Rimasi colpito dall’esempio di Gesù, il Figlio di Geova. Pur essendo molto potente, Gesù non fece mai ricorso alla violenza. Le sue parole, riportate in Matteo 26:52, colpirono nel segno: “Tutti quelli che prendono la spada periranno di spada”.

    Più conoscevo Geova e più il mio amore e il mio rispetto per lui crescevano. Pensare che il Creatore, così saggio e potente, si preoccupasse di me mi toccava molto. Fu commovente sapere che anche quando deludevo Geova o quando pensavo di gettare la spugna, lui non mi considerava irrecuperabile a patto che continuassi a lottare. Trassi grande conforto da questa sua promessa: “Io, Geova tuo Dio, afferro la tua destra, Colui che ti dice: ‘Non aver timore. Io stesso di sicuro ti aiuterò’”. (Isaia 41:13) Quando mi resi conto che mi veniva mostrato questo tipo di amore decisi che non mi sarei arreso.

    Sapevo che quella di rinunciare al karate sarebbe stata la decisione più difficile che avessi mai preso. Ma sapevo anche che avrebbe fatto piacere a Geova, ed ero convinto che valeva la pena di fare qualsiasi sacrificio per servirlo. Direi che la svolta ci fu quando lessi le parole di Gesù riportate in Matteo 6:24: “Nessuno può essere schiavo di due signori”. Capii che sarebbe stato impossibile servire Geova al meglio e continuare a praticare il karate, perché mi sarei ritrovato inevitabilmente a dare la priorità a quest’ultimo. Era venuto il momento di scegliere.

    Non fu facile rinunciare al karate. Ero molto combattuto. Da un lato ero contento di sapere che stavo rendendo felice Geova. Dall’altro però mi pareva di tradire il mio maestro di karate. Chi pratica le arti marziali vede spesso la slealtà come un peccato imperdonabile. Alcuni preferiscono togliersi la vita piuttosto che convivere con la vergogna.

    Non ebbi il coraggio di spiegare al mio maestro perché lasciavo il karate. Semplicemente non mi feci più vedere, tagliando i ponti sia con lui che con i miei compagni. Sapevo di aver fatto la cosa giusta rinunciando al karate, ma mi sentivo anche in colpa per non aver spiegato le mie nuove credenze: avevo perso un’occasione di parlare ad altri della mia fede. Mi pareva di aver deluso Geova ancor prima di iniziare a servirlo. Tutto questo mi faceva soffrire. Molte volte cercavo di pregare Geova, ma per quanto stavo male finivo per piangere.

    Geova deve aver visto qualcosa di buono in me, dal momento che spinse i fratelli e le sorelle della congregazione a starmi vicino. L’amore, il conforto e l’amicizia su cui potei contare furono straordinari. Trassi conforto anche dall’episodio biblico di Davide e Betsabea. Davide commise dei peccati gravi, ma si pentì sinceramente e Geova lo perdonò. Riflettere su quell’episodio mi aiutò a vedere le mie mancanze nella giusta luce.

    I BENEFÌCI: Prima di cominciare a studiare la Bibbia non mi preoccupavo molto degli altri, ero tutto concentrato su di me. Ma con l’aiuto di Geova e di mia moglie, una bella donna con cui sono sposato da sette anni, ho imparato a mostrare molta più empatia. Abbiamo avuto il privilegio di trasmettere la verità della Bibbia a varie persone, tra cui alcune che vivevano situazioni molto difficili. Vedere come l’amore di Geova ha influito sulla vita di altri mi ha dato più felicità di quella che avrei potuto provare diventando un grande campione di karate.

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    00 12/02/2022 21:27
    “Non sono più una persona crudele”


    Narrato da SÉBASTIEN KAYIRA


    Anno di nascita: 1973

    Paese di origine: Uganda

    Trascorsi: Alcolizzato violento e immorale


    IL MIO PASSATO

    Sono nato in Uganda, nel distretto di Gomba. Lì la maggioranza delle persone era molto povera. Nella nostra città non c’era l’elettricità, quindi quando faceva buio usavamo lampade portatili.

    I miei genitori erano agricoltori che dal Ruanda si erano trasferiti in Uganda. Coltivavano caffè e banane, e con le banane producevano un liquore tipico chiamato waragi. Allevavano inoltre polli, capre, maiali e mucche. La nostra cultura e l’educazione che ho ricevuto mi hanno portato a ritenere che una moglie debba essere ubbidiente al marito sempre e comunque, e che non debba mai esprimere la propria opinione.

    Quando avevo 23 anni mi trasferii in Ruanda, dove iniziai ad andare in discoteca insieme ai miei coetanei. Andavo così spesso in una discoteca che mi diedero una tessera per poterci entrare gratis. Mi piaceva molto anche guardare film caratterizzati da combattimenti e scene cruente. L’ambiente che mi circondava e gli svaghi che sceglievo influirono negativamente su di me, facendomi diventare un alcolizzato violento e immorale.

    Nel 2000 iniziai a convivere con una donna di nome Skolastique Kabagwira, con la quale ebbi tre figli. Per via di quello che avevo imparato da bambino, pretendevo che lei si inginocchiasse davanti a me ogni volta che mi salutava o aveva qualcosa da chiedermi. Sostenevo anche che tutto quello che apparteneva alla mia famiglia era esclusivamente mio e potevo farne quello che volevo. Spesso la sera uscivo e tornavo a casa verso le tre del mattino, solitamente ubriaco. Quando bussavo alla porta, se Skolastique ci metteva troppo ad aprire la picchiavo.

    A quel tempo, lavoravo come responsabile in un istituto di vigilanza privata e guadagnavo bene. Skolastique cercava di convincermi ad andare nella chiesa pentecostale che lei frequentava, sicuramente perché pensava che questo mi avrebbe cambiato. Io però non ero interessato. Anzi, iniziai ad avere una relazione con un’altra donna. A motivo del mio comportamento violento e immorale, Skolastique prese i nostri tre figli e si trasferì dai suoi genitori.

    Un nostro amico di una certa età parlò con me del mio modo di vivere e mi incoraggiò a tornare da Skolastique. Mi disse che i miei splendidi figli non meritavano di stare lontani dal padre. Così nel 2005 lasciai l’altra donna e tornai da Skolastique. Nel 2006 ci sposammo. Comunque, ero ancora violento e aggressivo nei confronti di mia moglie.

    LA BIBBIA HA CAMBIATO LA MIA VITA

    Nel 2008 un testimone di Geova di nome Joël venne a casa nostra, e io ascoltai quello che aveva da dire. Per diversi mesi lui e un altro Testimone, Bonaventure, vennero regolarmente a trovarmi. Facevamo conversazioni interessanti, e io facevo tante domande, soprattutto sul libro di Rivelazione. Il mio obiettivo era quello di dimostrare che i Testimoni fossero nel torto. Ad esempio, chiesi come fosse possibile affermare che i componenti della “grande folla” menzionata in Rivelazione 7:9 vivranno sulla terra se il versetto dice che stanno “in piedi davanti al trono [di Dio] e davanti all’Agnello”, Gesù Cristo. Joël rispondeva con pazienza alle mie domande. Per esempio mi fece vedere Isaia 66:1, dove Dio definisce la terra “lo sgabello dei [suoi] piedi”. Quindi capii che la grande folla si trova sulla terra, al cospetto del trono di Dio. Inoltre riflettei su Salmo 37:29, che dice che i giusti abiteranno per sempre sulla terra.

    Alla fine accettai di studiare la Bibbia, e così Bonaventure iniziò a studiare con me e mia moglie. Studiare la Bibbia fece nascere in me il desiderio di fare dei cambiamenti. Imparai a trattare mia moglie con rispetto: non pretendevo più che si inginocchiasse davanti a me quando mi salutava o aveva qualcosa da chiedermi e smisi di sostenere che tutto quello che apparteneva alla mia famiglia era esclusivamente mio. Smisi anche di guardare film violenti. Fare questi cambiamenti fu difficile: ci vollero grande autocontrollo e molta umiltà.
    Sébastien e sua moglie, Skolastique, fanno le pulizie insieme. Lui spazza il cortile davanti alla loro casa mentre lei pulisce il cancelletto.

    La Bibbia mi ha aiutato a diventare un marito migliore

    Qualche anno prima avevo affidato il mio figlio maggiore, Christian, a dei parenti in Uganda. Ma dopo aver letto Deuteronomio 6:4-7, capii che Dio riteneva me e mia moglie responsabili dei nostri figli: dovevamo prenderci cura di loro e insegnare loro i princìpi della Bibbia. Decidemmo quindi di riportare nostro figlio a casa. Questa scelta rese tutti molto felici.
    I BENEFÌCI

    Ho capito che Geova è un Dio misericordioso, e sono sicuro che mi ha perdonato per i miei atteggiamenti e per quello che ho fatto in passato. Sono molto felice che Skolastique abbia iniziato a studiare la Bibbia insieme a me. Ci siamo dedicati a Geova e il 4 dicembre 2010 ci siamo battezzati insieme. Adesso tra di noi c’è un rapporto di fiducia, e siamo felici di lasciarci guidare dai princìpi della Bibbia in famiglia. Ora torno a casa subito dopo il lavoro, e mia moglie ne è molto contenta. Ed è felice anche perché la tratto con dignità e rispetto, perché ho deciso di non bere più alcolici e perché non sono più una persona crudele. Dal 2015 mi prendo cura della congregazione come anziano. Dei nostri cinque figli, tre si sono battezzati.

    Quando studiavo la Bibbia con i Testimoni di Geova non accettavo ciecamente tutto quello che mi insegnavano, ma facevo domande. Loro rispondevano usando la Bibbia, e questo mi colpiva molto. Io e Skolastique abbiamo imparato che chi afferma di servire il vero Dio dovrebbe vivere in armonia con le sue norme, senza annacquarle. Sono molto grato a Geova perché mi ha attirato a sé e mi ha permesso di far parte della sua famiglia spirituale. Ripensando alla mia vita, posso dire con convinzione che con l’aiuto di Dio chiunque abbia un cuore sincero può fare i cambiamenti necessari per piacergli.

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    00 02/03/2022 13:42

    Ho trovato la vera ricchezza

    Narrato da DONALD WILLIAMS


    Anno di nascita: 1968

    Paese di origine: Stati Uniti

    Trascorsi: Manager che pregò di diventare ricco


    Donald Williams da ragazzo, prima di diventare testimone di Geova.



    IL MIO PASSATO

    Sono cresciuto in una famiglia cattolica a Rochester, nello stato di New York. I miei genitori si separarono quando avevo otto anni. Così durante la settimana vivevo con mia madre in una modesta casa popolare e nel fine settimana con mio padre in un quartiere ricco. Vedevo quanto era difficile per mia madre crescere sei figli e sognavo di diventare ricco per aiutare la mia famiglia.

    Mio padre voleva che diventassi un uomo di successo e mi organizzò una visita a una prestigiosa scuola alberghiera. Mi piacque molto e mi iscrissi, pensando che Dio stesse esaudendo la mia preghiera: diventare ricco ed essere felice. Studiai amministrazione alberghiera, diritto commerciale ed economia aziendale per cinque anni lavorando contemporaneamente in un hotel con casinò di Las Vegas, nel Nevada.



    Il mio lavoro consisteva nel soddisfare i bisogni e i desideri di ricchi giocatori d’azzardo


    A 22 anni ero l’assistente del vicedirettore di un hotel con casinò. Ero considerato una persona ricca e di successo e spesso potevo permettermi i cibi più raffinati, oltre ai vini e ai liquori più costosi. I miei amici dicevano: “Pensa solo a quello che fa veramente girare il mondo: i soldi”. Secondo loro, solo con i soldi si poteva essere veramente felici.

    Il mio lavoro consisteva nel soddisfare i bisogni e i desideri delle persone molto ricche che venivano a Las Vegas per giocare. Anche se avevano tanti soldi, sembravano infelici. Cominciai a sentirmi infelice anch’io; in effetti, più soldi guadagnavo, più ero ansioso e meno dormivo. Cominciai a chiedermi se valeva la pena continuare a vivere. Deluso dalla mia vita, mi rivolsi a Dio chiedendogli: “Dove posso trovare la vera felicità?”

    LA BIBBIA HA CAMBIATO LA MIA VITA

    In quel periodo due mie sorelle che erano diventate testimoni di Geova si trasferirono a Las Vegas. Anche se non volevo le loro pubblicazioni acconsentii a leggere la mia Bibbia con loro. Nella mia Bibbia le parole di Gesù erano stampate in rosso. Dal momento che accettavo tutto quello che Gesù aveva detto, le mie sorelle si concentrarono sulle sue parole. Leggevo la Bibbia anche per conto mio.

    Molte delle cose che leggevo mi sorpresero. Per esempio, Gesù disse: “Nel pregare non ripetete indistintamente le stesse parole come fanno i pagani, che pensano di venire ascoltati per le loro molte parole” (Matteo 6:7, The New American Bible [NAB]). Eppure un sacerdote mi aveva dato un’immagine di Gesù e aveva detto che se pregavo attraverso quell’immagine recitando dieci “Padrenostri” e dieci “Avemarie”, Dio mi avrebbe dato tutti i soldi che mi servivano. Ma recitando tante volte quelle preghiere, non stavo ripetendo indistintamente le stesse parole? Lessi anche queste parole di Gesù: “Non chiamate nessuno padre sulla terra; avete soltanto un Padre, quello celeste” (Matteo 23:9, NAB). Così mi chiesi: “Perché noi cattolici chiamiamo ‘Padre’ i nostri sacerdoti?”

    Fu quando lessi il libro biblico di Giacomo che cominciai veramente a riflettere su come stavo usando la mia vita. Giacomo scrisse: “Non sapete che amare il mondo significa essere nemici di Dio? Chi dunque vuole amare il mondo si rende nemico di Dio” (Giacomo 4:4, NAB). Fui ancora più colpito dal versetto 17 dello stesso capitolo: “Chi dunque sa cosa è giusto fare e non lo fa, commette peccato” (NAB). Chiamai le mie sorelle e dissi loro che avrei lasciato il mio lavoro perché implicava cose che non ritenevo più corrette, come il gioco d’azzardo e l’avidità.

    “Fu quando lessi il libro biblico di Giacomo che cominciai veramente a riflettere su come stavo usando la mia vita”

    Desiderando migliorare il mio rapporto sia con Dio che con la mia famiglia, decisi di semplificare la mia vita, ma non fu facile. Ad esempio, ricevetti offerte allettanti che mi avrebbero permesso di ricoprire un ruolo ancora più prestigioso nello stesso settore e di guadagnare il doppio o il triplo rispetto a prima. Ma dopo aver menzionato la cosa in preghiera decisi che quella vita non faceva più per me. Lasciai il lavoro e andai a vivere in un appartamentino che avevo ricavato dal garage di mia madre, dove avviai anche una piccola attività: plastificavo i menu dei ristoranti.

    Anche se la Bibbia mi aveva aiutato a capire quali erano le cose veramente importanti, ancora non andavo alle adunanze dei Testimoni di Geova. Le mie sorelle mi chiesero cosa avessi contro i Testimoni. Risposi: “Il vostro Dio, Geova, separa le famiglie. Gli unici momenti che posso passare con la famiglia sono in occasione del Natale e dei compleanni e voi non li festeggiate”. Una delle mie sorelle scoppiò a piangere e mi disse: “Dove sei tutti gli altri giorni? Noi ti aspettiamo sempre a braccia aperte, ma tu vuoi venire solo in quei giorni e solo perché ti senti in dovere di farlo”. Le sue parole mi colpirono profondamente e cominciai a piangere anch’io.

    Mi resi conto che i Testimoni di Geova amano moltissimo la famiglia e che io mi sbagliavo di grosso. Decisi allora di assistere a una delle loro adunanze nella Sala del Regno del posto. Fu lì che conobbi Kevin, un insegnante molto capace che cominciò a studiare la Bibbia con me.

    Kevin e sua moglie conducevano una vita semplice per dedicare più tempo possibile ad aiutare altri a conoscere la Bibbia. Quello che guadagnavano consentiva loro anche di pagarsi le spese di viaggio quando andavano in Africa e nell’America Centrale a costruire le filiali dei Testimoni. Erano molto felici e si amavano. Pensai: “Questa è proprio la vita che vorrei”.

    Kevin mi fece vedere un video che illustrava le gioie del servizio missionario e io decisi che era quello che volevo fare. Nel 1995, dopo un intenso studio della Bibbia durato sei mesi, mi battezzai come testimone di Geova. Invece di chiedere a Dio di farmi diventare ricco, pregai: “Non darmi né povertà né ricchezza” (Proverbi 30:8).

    I BENEFÌCI

    Ora sono davvero ricco: non in senso materiale, ma spirituale. Ho una moglie adorabile, Nuria, che ho conosciuto in Honduras, e insieme abbiamo servito come missionari nel Panama e ora serviamo in Messico. Queste parole della Bibbia sono proprio vere: “È la benedizione di Geova che rende ricchi, e a questa egli non aggiunge alcun dolore” (Proverbi 10:22).




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    00 09/06/2023 13:44

    “Avevo un temperamento esplosivo”

    Narrato da Cristóbal Díaz

    Anno di nascita: 1975

    Paese di origine: Messico

    Trascorsi: Carattere violento; ex detenuto




    IL MIO PASSATO

    Sono nato a San Juan Chancalaito, un paesino dello stato di Chiapas, in Messico. La mia famiglia appartiene alla popolazione chol, un gruppo etnico di discendenza maya. Sono il quinto di 12 figli. Quando ero piccolo, io e i miei fratelli studiammo la Bibbia con i Testimoni di Geova. Purtroppo, però, da ragazzo non misi in pratica i consigli della Bibbia.

    Già a 13 anni mi drogavo e commettevo furti. A quell’età andai via di casa e cominciai a spostarmi senza meta da un luogo all’altro. A 16 anni iniziai a lavorare in una piantagione di marijuana. Ero lì da circa un anno quando, una notte, mentre trasportavamo con una barca un grosso carico di marijuana, fummo assaliti da un gruppo di uomini armati fino ai denti che appartenevano a un cartello della droga rivale. Riuscii a sfuggire agli spari tuffandomi in acqua e riemergendo più avanti lungo il fiume. Dopo quell’episodio scappai negli Stati Uniti.

    Lì continuai a essere coinvolto nel traffico di droga e mi ritrovai in guai ancora più grossi. A 19 anni fui arrestato e messo in prigione con le accuse di rapina e tentato omicidio. In carcere mi unii a una banda di criminali e fui protagonista di altri episodi di violenza. Di conseguenza venni trasferito nel carcere di massima sicurezza di Lewisburg, in Pennsylvania.

    Nel penitenziario di Lewisburg il mio comportamento non fece che peggiorare. Dato che dai miei tatuaggi si capiva che appartenevo a una banda, non ci volle molto perché, anche in quel carcere, mi unissi ai membri della stessa banda. Diventai ancora più violento e mi cacciavo in una rissa dopo l’altra. Una volta, nel cortile della prigione, partecipai a uno scontro fra bande. Fu un combattimento feroce: utilizzammo delle mazze da baseball e dei pesi da palestra. Per sedare la rissa le guardie dovettero usare del gas lacrimogeno. In seguito a quell’episodio, le autorità carcerarie mi trasferirono in un’area riservata ai detenuti violenti. Avevo un temperamento esplosivo e usavo un linguaggio sfrontato. Non solo bastava poco perché picchiassi qualcuno, ma mi piaceva proprio farlo. Non provavo nessun rimorso per il modo in cui mi comportavo.

    LA BIBBIA HA CAMBIATO LA MIA VITA

    Nell’area riservata ai detenuti violenti ero costretto a rimanere da solo nella mia cella per la maggior parte della giornata e così, per passare il tempo, cominciai a leggere la Bibbia. Dopo qualche tempo una guardia mi diede una copia del libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca. a Più leggevo questo manuale per lo studio della Bibbia, più mi tornavano in mente tante delle cose che avevo imparato da bambino studiando la Bibbia con i Testimoni. Cominciai così a rendermi conto di quanto fossi caduto in basso a causa della mia personalità violenta. Pensavo anche alla mia famiglia. Due delle mie sorelle erano diventate testimoni di Geova e quindi mi ritrovavo a pensare: “Loro vivranno per sempre”. Poi mi chiedevo: “Perché io no?” Fu allora che decisi veramente di cambiare.

    Sapevo però di aver bisogno di aiuto per riuscirci. Quindi, per prima cosa, pregai Geova Dio e lo implorai di aiutarmi. Poi scrissi alla filiale dei Testimoni di Geova degli Stati Uniti e chiesi di poter cominciare un corso biblico. La filiale fece in modo che venissi contattato dai fratelli di una congregazione vicina. A quel tempo potevo ricevere visite solo dai miei familiari, quindi un fratello di quella congregazione cominciò a scrivermi lettere incoraggianti e a inviarmi pubblicazioni basate sulla Bibbia. Così il mio desiderio di cambiare diventò ancora più forte.

    Feci un grande passo avanti quando decisi di uscire dalla banda a cui appartenevo da tanti anni. Nell’area riservata ai detenuti violenti si trovava anche il capo della banda, quindi durante una delle nostre ore d’aria lo avvicinai dicendogli che volevo diventare testimone di Geova. Con mia sorpresa mi disse: “Se è davvero questo che vuoi, fallo. Non posso mettermi tra te e Dio. Ma se vuoi semplicemente lasciare la banda, sai bene a cosa vai incontro”.

    Durante i due anni successivi, i membri del personale della prigione notarono che la mia personalità stava cambiando e di conseguenza diventarono più gentili con me. Le guardie, ad esempio, smisero di mettermi le manette quando mi facevano uscire dalla cella e mi accompagnavano a lavarmi. Una di loro addirittura si avvicinò a me un giorno e, riferendosi ai cambiamenti che stavo facendo, mi incoraggiò a non arrendermi. Le autorità carcerarie poi mi trasferirono in una struttura a bassa sicurezza nei pressi del carcere perché passassi lì il mio ultimo anno di reclusione. Nel 2004, dopo aver scontato 10 anni di pena, fui rilasciato, espulso dal paese e riportato in Messico con un pullman del carcere.

    Poco dopo essere tornato in Messico, cercai una Sala del Regno dei Testimoni di Geova. Alla mia prima adunanza indossavo l’uniforme della prigione, l’unica cosa decente che avevo da mettermi. Nonostante il mio aspetto, i Testimoni mi accolsero calorosamente. Percependo la loro considerazione nei miei confronti, sentii che mi trovavo tra veri cristiani (Giovanni 13:35). A quella stessa adunanza gli anziani della congregazione fecero in modo che potessi iniziare un vero e proprio studio biblico. Un anno dopo, il 3 settembre 2005, mi battezzai come testimone di Geova.

    Nel gennaio 2007 intrapresi il servizio a tempo pieno, cioè cominciai a dedicare 70 ore ogni mese a parlare ad altri della Bibbia. Nel 2011 mi diplomai alla Scuola biblica per fratelli non sposati (ora Scuola per evangelizzatori del Regno). Questa scuola mi ha aiutato molto ad assolvere i miei incarichi di responsabilità nella congregazione.
    Cristóbal Díaz partecipa all’opera di testimonianza pubblica

    Ora sono felice di insegnare agli altri a essere pacifici

    Nel 2013 ho sposato una sorella di nome Pilar. Con un pizzico di umorismo, la mia cara moglie dice che trova difficile credere alle cose che le racconto del mio passato. Non sono mai più tornato al mio vecchio modo di vivere. Io e mia moglie siamo convinti che quello che sono oggi dimostra quanto la Bibbia abbia il potere di trasformare le persone (Romani 12:2).

    I BENEFÌCI

    Penso proprio che le parole di Gesù riportate in Luca 19:10 si applichino a me. Lì si legge: “[Sono] venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. Non mi sento più senza uno scopo nella vita. E non vado più in giro a far del male alla gente. Grazie alla Bibbia ho l’obiettivo più nobile che ci si possa prefiggere nella vita, sono in pace con gli altri e, cosa più importante, ho un buon rapporto con il mio Creatore, Geova.

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