La numerazione dei battaglioni di fanteria irreggimentati era I, II, III battaglione e le compagnie, come detto, avevano numerazione progressiva all’interno del reggimento.
Per gli alpini prima nacquero le compagnie e poi battaglioni e reggimenti. Inizialmente la numerazione rimase ordinata, poi ci furono cambiamenti di dipendenza e si perse la consequenzialità.. Quando poi alle tre compagnie tradizionali si aggiunsero le compagnie armi, mortai e infine, per un certo periodo, controcarri si utilizzarono numeri di battaglioni disciolti per mantenerne il ricordo La vita si complica con i battaglioni di arresto che potevano arrivare a 8/10 compagnie, spesso trasferire da uno all’altro, quindi si perse ogni logica..
Per bersaglieri, carristi e paracadutisti inizialmente si ebbe una numerazione progressiva, poi ci furono spostamenti di dipendenza, specialmente per le unità inviate a spizzichi sui vari fronti della II guerra mondiale, e la numerazione non ebbe più alcuna logica Idem per le compagnie.
Dopo la II guerra per bersaglieri e carristi si iniziò con una numerazione progressiva all’interno di ciascun reggimento, poi, per mantenere le tradizioni e la storia furono attribuiti i numeri di battaglioni ante guerra, cercando di collegarli al reggimento di appartenenza
Con la riforma del 1975 sparirono i reggimenti e le loro tradizioni furono assegnate ai vari battaglioni:
Con l’arrivo dei Reggiglioni i battaglioni di fanteria riassunsero il numero 1, mentre bersaglieri, carristi e paracadutisti mantennero il vecchio numero, diverso da quello del rispettivo reggimento.
Di massima l’artiglieria procedeva con una numerazione progressiva dei gruppi all’interno del reggimento, poi, sia durante la II guerra che dopo, ci furono trasferimenti da altre unità che comportarono l’inserimento di numeri diversi (per un certo periodo per esempio i Gruppi controcarr) o scioglimento di gruppi che che lasciarono un buco nella serie.
Con l’arrivo dei reggiglioni i gruppi ripresero il numero 1..