00 08/02/2021 11:13

È stata una bella edizione, rigorosamente on-line, purtroppo, si sono visti molti bei film, i direttori artistici sono stati bravi a condurre lo spettacolo come se fosse in presenza.
www.triestefilmfestival.it/

Questi sono i film che ho visto io col mio voto personale.

(Tra una morte e l’altra / In Between Dying)
Hilal Baydarov.
É la storia di Davud, un giovane alla ricerca della sua vera famiglia, che completa il suo ciclo di vita in un singolo giorno. Quando trova l’Amore è nel luogo dove ha sempre vissuto. Ma è troppo tardi. Una riflessione dura e allo stesso tempo poetica sull’amore, la vita, la morte e il tempo. L’esordio nella fiction di uno dei documentaristi più innovativi degli ultimi anni, in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.
Voto: 6


BERLINER
(La campagna / The Campaign)
Marian Crișan. RO, 2020, col., 93’ v.o. rumena
Viorel, un conducente di trattore onesto e taciturno di una cittadina rumena, incontra Mocanu, un politico in campagna elettorale per un seggio al Parlamento Europeo. La sua auto si rompe e Viorel e sua moglie lo accolgono nella loro modesta abitazione. Un convincente apologo su populismo e corruzione.
Voto: 5

FRANCUZ
(Il francese / A Frenchman)
Andrej Smirnov.
Nel 1957 lo studente Pierre Durand si reca a Mosca per un tirocinio e conosce la ballerina Kira Galkina e il fotografo Valera Uspenskij. Insieme esplorano la vita culturale di Mosca, ma il tirocinio e l’esperienza di vita sovietica non sono le uniche ragioni del suo viaggio. Un film che riprende lo stile e la freschezza delle nouvelles vagues degli anni Sessanta.
Voto: 6,5

ACASĂ, MY HOME
(Casa mia)
Radu Ciorniciuc.
La famiglia Enache ha vissuto in una baracca nell'area disabitata e selvaggia del delta di Bucarest. Quando la zona viene trasformata in un parco nazionale, la famiglia è costretta a trasferirsi in città e a confrontarsi con un nuovo modello di vita. Uno dei documentari più premiati al mondo nel 2020.
Voto: 7

TAKO DA NE OSTANE ŽIVA
(Così lei non vive più / So She Doesn’t Live)
Faruk Lončarević.
Un giorno qualunque nella provincia bosniaca dalla quale Aida cerca di emanciparsi. Dopo la rottura con il fidanzato, il violento Kerim, Aida inizia una relazione con un altro uomo, cercando di liberarsi dal passato. Il film si basa su un evento realmente accaduto, il più efferato caso di omicidio della Bosnia post-bellica.
Voto: 4

MOJ JUTARNJI SMEH
(Le mie risate mattutine / My Morning Laughter)
SRB, 2020, col., 94’ v.o. serba
Dejan ha quasi 30 anni ed è ancora vergine. Si sforza di domare il caos emotivo dentro di sé per vedere se la sua amicizia con Kaća può trasformarsi in altro. Dopo l’umiliazione subita durante una seduta con un sensitivo, Dejan capisce che non ha nulla da perdere: c’è ancora speranza per lui. Uno dei migliori esordi del cinema balcanico dell’anno, un Kammerspiel tra humour e realismo psicologico.
Voto: 4

SWEAT
(Sudore)
Magnus von Horn
Sweat racconta tre giorni nella vita di Sylwia Zając, una influencer di fitness di Varsavia, diventata una celebrità grazie ad un uso ossessivo dei social media. Quando un post su Instagram nel quale confessa di sentirsi sola diventa virale, uno stalker si presenta fuori dal suo appartamento. Vivido ritratto di una influencer tra esibizionismo e fragilità.
Voto: 8

OTAC
(Padre / Father)
Srdan Golubović. SRB - F - D - HR - SLO - BIH, 2020, col., 120’ v.o. serba
A Nikola vengono portati via i propri figli dopo che i servizi sociali hanno deciso che era troppo povero per offrire loro un ambiente dignitoso dove vivere. Si avvia così a piedi dal suo villaggio per sporgere denuncia a Belgrado. Una storia commovente sulla disuguaglianza e sulla corruzione raccontata da uno dei registi serbi più interessanti della sua generazione.
Voto: 10

(Padre nostro / Holy Father)
Andrei Dăscălescu, RO, 2020, col., 85’ v.o. rumena
Il regista Andrei e la sua fidanzata Paula diventeranno genitori. Mentre la futura mamma fatica a trovare un modello da seguire, il futuro papà vuole confrontarsi con la figura del padre diventato monaco sul Monte Athos.
Voto: 6

PARI
Siamak Etemadi. GR - F - NL - BG, 2020, col., 101’ v.o. farsi - inglese - greca / Farsi - English - Greek o.v.
Babak, uno studente iraniano in Grecia, non si presenta in aeroporto per accogliere i genitori in visita ad Atene. Pari e l'anziano marito, entrambi devoti musulmani, all'estero per la prima volta, sono poco preparati a cercare il figlio in un ambiente estraneo e ostile. Opera prima ambientata in una Atene trasfigurata dagli occhi di un regista iraniano.
Voto: 6

JAK NAJDALEJ STĄD
(Non piango mai / I Never Cry)
Piotr Domalewski.
Ola è un'adolescente schietta e coraggiosa: vuole diventare una tassista per aiutare la famiglia. Quando suo padre muore in un tragico incidente sul lavoro, Ola va in Irlanda da sola per riportare il corpo del padre in Polonia. Racconto emblematico sul rapporto tra est e ovest con una sobrietà che ricorda i fratelli Dardenne.
Voto: 6

STRAH
(Paura / Fear )
Ivaylo Hristov. BG, 2020, b-n / b-w, 100’ v.o. bulgara - inglese / Bulgarian
Svetla è una vedova che ha recentemente perso il lavoro come insegnante. Mentre è a caccia nella foresta, Svetla incontra un migrante africano e decide di accoglierlo in casa. Questo porta la sua vita ad una svolta drammatica. Un racconto sull’immigrazione, tra xenofobia e solidarietà umana. Vincitore al festival Black Nights di Tallinn nel 2020.
Voto: 8

GARAGENVOLK
(La gente dei garage / Garage People)
Natalija Jefimkina. D, 2020, col., 97’ v.o. russa
Nel nord della Russia, nella periferia di un quartiere desolato, c'è una distesa infinita di garage. Sono capanne di lamiera, poco accoglienti dall'esterno, dove un gran numero di persone si rifugia per coltivare attività minimali. Un film di osservazione a tratti ironico e mai cinico.
Voto: 5

O JEDNOJ MLADOSTI
(C’era una volta un giovane / Once Upon a Youth)
Ivan Ramljak. HR, 2020, col. & b-n / b-w, 78’ v.o. croata
13 anni dopo la morte improvvisa del suo migliore amico, Ivan Ramljak cerca di ricostruirne la vita e il rapporto di amicizia che li legava. Un film sulla perduta generazione croata della fine degli anni Novanta, in cerca di identità dopo la devastazione della guerra.
Voto: 5

LIBRO DI GIONA
(Book of Jonah)
Zlatolin Donchev.
In una piccola automobile colma di oggetti, Massimiliano è immerso nella lettura di un libro. Lì dentro mangia, dorme e sogna. Costellazioni di fotografie intrecciano la sua vita quotidiana con quella interiore. Opera prima di un assistente dei fratelli De Serio, prodotta dagli autori di Spaccapietre.
Voto: 3

VERA DE VERDAD
(Io sono Vera)
Beniamino Catena. I - RCH, 2020, col., 100’ v.o. italiana - spagnola
Vera, una bambina di undici anni, scompare senza lasciare traccia. Due anni dopo ritorna. Quando i ricordi riaffiorano, Vera capisce di essere misteriosamente connessa con un uomo cileno che ha forse vissuto un’esperienza parallela. Un fantasy interiore e intimo da un autore che sa filmare volti e paesaggi.
Voto: 4

BEYNIMDƏKI MISMARLAR
(Chiodi nel mio cervello / Nails In My Brain)
Hilal Baydarov. AZ, 2020, col., 80’ v.o. azera
Un giovane vaga tra le rovine di quella che potrebbe essere la sua casa d'infanzia. I ricordi si susseguono, quelli dei suoi giorni di scuola, di persone care ormai lontane, di cose meravigliose, d'indifferenza e di sconfitta. Il nuovo capolavoro del cineasta azero sul tema del rapporto con la madre, del ritorno al villaggio natio e del tempo ritrovato.
Voto: 7

DOMOVINE
(Patrie / Homelands)
Jelena Maksimović.
Una donna scopre il villaggio di montagna dove nacque la nonna che fuggì durante la guerra civile greca. Frammenti di paesaggi, immagini d’archivio e canzoni della resistenza trasmettono il ritratto di un paese che esiste solo attraverso le idee di uguaglianza e lotta per la libertà.
Voto: 7

UEZDNYJ GOROD E
(Città gloriosa / Town of Glory)
Dmitrij Bogoljubov. RUS - D - CZ, 2019 - 2020, col., 82’ v.o. russa /
Durante la guerra, Stalin permise alla città di El'nja di liberarsi dal nazismo invasore e ne fece un simbolo di speranza ed eroismo. Il regista ha seguito alcune famiglie di “patrioti locali” tra cui emerge il ritratto di una giovane che si esibisce in canzoni patriottiche e adora Putin.
Voto: 7


PLEASE HOLD THE LINE
(Prego resti in linea)
Pavel Cuzuioc.
I tecnici delle telecomunicazioni dell'Europa dell'Est portano la modernità nella Torre di Babele di oggi. Con imperturbabile humour e una certa dose di filosofia, un film che racconta come il mondo digitale stia entrando nelle case moldave e ucraine.
Voto: 5

KOMUNIA
(La comunione / Communion)
Anna Zamecka.
Quando gli adulti sono incapaci, i bambini devono crescere in fretta. Ola ha 14 anni e si prende cura di suo padre alcolizzato, di suo fratello autistico mentre sua madre vive da un’altra parte. Premio per il miglior documentario agli EFA nel 2017 e al 28° Trieste Film Festival.
Voto: 6,5

MALMKROG
Cristi Puiu
Nikolai, un aristocratico proprietario terriero, mette la sua tenuta di campagna a disposizione di alcuni amici. Discorrono sulla morte e sull’Anticristo, progresso e morale. Tratto dal testo del filosofo russo Vladimir Solov'ëv, il film è un viaggio attraverso il tempo e la storia raccontato da una delle voci romene più vibranti, Cristi Puiu.
Voto: 10

CÓRKI DANCINGU
(Il richiamo / The Lure)
Agnieszka Smoczyńska.
Due sirene, sorelle, emergono dal mare e si ritrovano in un nightclub della Varsavia degli anni Ottanta. Sono bellissime, sexy e affamate di vita. Diventano star nell'arco di una notte e una di loro si innamora di un giovane e affascinante bassista. Questo spingerà il loro legame al limite, portandole a scelte crudeli e sanguinose.
Voto: 3

SOMETHING BETTER TO COME
(Qualcosa di meglio verrà)
Hanna Polak.
Il suo nome è Jula. La sua casa è la discarica più grande d’Europa, nella periferia di Mosca. Questa è la storia della sua vita. Something Better to Come è stato presentato all’IDFA 2014 di Amsterdam dove ha vinto il Premio Speciale della Giuria e ha vinto il premio Miglior Documentario al 26° Trieste Film Festival.
Voto: 5

TO VLEMMA TOU ODISSEA
(Lo sguardo di Ulisse / Ulysses' Gaze)
Theo Angelopoulos.
Un regista greco-americano, noto semplicemente come A., torna nella sua città natale nel nord della Grecia per la proiezione del suo ultimo controverso film. Ma la vera ragione per cui è tornato è quella di rintracciare tre bobine di pellicola, scomparse da tempo, dei fratelli Manakis, mitici pionieri del cinema che viaggiarono attraverso i Balcani, ignorando conflitti nazionali ed etnici, filmando persone comuni, in particolare artigiani.
Voto: 10

WIEŻA. JASNY DZIEŃ
(La torre. Un giorno luminoso / Tower. A Bright Day)
Jagoda Szelc. PL, 2017, col., 106’ v.o. polacca
Una famiglia è nel pieno dei preparativi per un ricevimento e per una cerimonia religiosa. In occasione della Prima Comunione della figlia, Mula riceve la visita di sua sorella Kaja che manca da tempo. Non è un incontro felice, Kaja è temuta da tutti in famiglia.
Voto: 6,5