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Evidentemente gli scioglimenti sono legati a motivazioni operative e colpiscono indipendentemente dal nome del reparto coinvolto. Questo comporta la sparizione di reparti storicamente significativi, spesso con un consistente numero di medaglie alla bandiera. In questo caso si interviene cambiando il nome ad un reparto in vita, ma con un minor lignaggio.
Esempi:
Nell’ottobre 1995 il Reggimento Savoia cavalleria (3) di stanza a Merano fu sciolto, ma immediatamente ricostituito a Grosseto, per cambiamento di denominazione del Reggimento Lancieri di Firenze (9)
Nel settembre 1992 il 4 Reggimento carri con sede a Ozzano Emilia fu sciolto, ma immediatamente ricostituito a Civitavecchia per cambiamento di nome del 33° Reggimento carri. Nel 1995 fu nuovamente sciolto ma immediatamente ricostituito a Bellinzago Novarese per cambiamento di nome del 31° Reggimento carri. Nel 2013 fu nuovamente sciolto, ma immediatamente ricostituito a Persano, per cambiamento di nome del 131° Reggimento carri.
E’ recentissimo il cambio di denominazione del 31° Reggimento carri che, a seguito della modifica della propria struttura organica, è diventato Reggimento Cavalleggeri di Lodi (15).
Negli anni 90 si sono verificati molti cambiamenti de denominazione per i reparti dei bersaglieri, proprio per mantenere in vita quelli più titolati.
Talvolta i cambiamenti hanno motivazioni campanilistiche
Nell’aprile 1991 l’85 Battaglione fanteria Verona, con sede a Montorio Veronese, fu sciolto, ma il successivo 26-09-1991 fu ricostituito come 85° Reggimento fanteria Verona, sempre con sede a Montorio Veronese, per cambio di denominazione del 30° Battaglione fanteria Pisa.