Neri gli occhi – GaiaBessie
Premio per il “Miglior Pathos”
Grammatica e stile: 7.63/10
“Sposa Rodolphus perché sua madre ha detto di no: e Druella non s’è nemmeno presentata a quel matrimonio poco candido, senza i bioccoli che le ha donato sua figlia Narcissa alla festa di fidanzamento di Lucius Malfoy. Ma, e anche questa è la cruda verità, senza la bruciatura sull’arazzo che ha causato Andromeda, che pure era la sua figlia preferita, la primogenita, l’erede.”
Prima di tutto, non c’è concordanza tra i verbi “sposa” e “presentata”. Perché dovrebbe essere “Druella non si presenta”, dato che “sposa” è al presente.
Nella seconda frase, dal “Ma” in poi non c’è un verbo reggente! Quindi si perde totalmente la frase, lasciando il lettore un po’ con il fiato sospeso. Inoltre, “non s’è presenta senza”, implicherebbe un “si è presentata con”. E da qui iniziano i dubbi riguardo a questa frase. Non capisco molto il senso del nominare la bruciatura sull’arazzo. Provo a spiegarmi meglio: non trovo la correlazione tra il non presentarsi di Druella e il fatto che Andromeda è stata diseredata; capisco il “senza i bioccoli”, perché il matrimonio di Bellatrix era privo di qualcosa che aveva quello di Narcissa. Ma, seguendo il filo logico, allora se era privo di bioccoli, nella parte successiva il matrimonio è privo della bruciatura, e per questo non ha partecipato? Oppure, sì il matrimonio di Bellatrix è privo di purezza, ma almeno non ha causato una bruciatura come quello di Andromeda? Credo che la resa stilistica e grammaticale della frase faccia perdere il senso complessivo di ciò che volevi dire. -1
“Il colore delle prostitute, ha sibilato scandalizzata sua madre, nel vederle.” Non credo sia corretto l’uso della virgola, perché così sembra che la frase “ha sibilato scandalizzata sua madre” sia un inciso, che separa la frase principale. Ma a quel punto la frase principale dovrebbe essere “Il colore delle prostitute nel vederle”. Quindi penso che la resa giusta sia: Il colore delle prostitute, ha sibilato scandalizzata sua madre nel vederle. -0.05
“Generato, ma anche creato, e fatto della stessa sostanza di un uomo che, padre, non lo sarà mai.” Io capisco che tu volessi sottolineare la parola padre per inciso, ma non avendo mai citato la parola padre, finisci per commettere un errore. Se tu avessi scritto Generato, ma anche creato, e fatto della stessa sostanza di un padre che, padre, non lo sarà mai, sarebbe andato bene. Così, mettendo la parola padre per inciso, significa che per il senso della frase principale si possa omettere, ma così non è. -0.05
«Un’affare tra donne, tra madri. Potrai capirla meglio di chiunque altro, non trovi?». Un affare -0.25
“Perché Alastor Moddy e la sua squadra li osservano” errore di distrazione, “Moody”. -0.01
“avvolto in un lembo di tessuto rossosangue, il martirio di un essere che non ha vissuto abbastanza per respirare la sua prima aria.” Credo che, scrivendo tutto unito rossosangue, tu volessi sottolineare come quel tessuto avesse quella specifica gradazione di rosso. Ma, comunque, rossosangue tutto unito è scorretto, mi limiterei a scrivere rosso sangue staccato, e magari a mettere in corsivo “sangue”, per accentuare. Se, invece, vuoi comunque dar vita a un neologismo, ti direi di scrivere rosso-sangue con il trattino. -0.01
Per quanto riguarda lo stile, subito ti dico cosa ne penso, ma prima di tutto voglio segnalarti questa frase, che a livello stilistico non mi ha convinto molto:
"Alice Longbottom si contorce sotto il peso delle sue Cruciatus ma, nonostante tutto, non si scioglie sotto il peso di quelle lacrime che le incrinano l’iride lignea. Eppure provengono dalla sede dell’anima purissima, dovrebbe esser facile permetterle di disciogliersi in un miscuglio insensato d’acqua salina ma lei, Alice, non lo fa mai."
Hai mantenuto il tono ridondante e pieno che vediamo per tutta la storia, come vediamo in seguito, ma qui mi sembra un po’ forzato, perché per dire una cosa apparentemente semplice, trovo complicanza. Ti dico la mia interpretazione: le lacrime provengono dalla sede dell’anima purissima (che è la mente? Non lo so) e quindi, dato che la sede è purissima, dovrebbe essere facile sciogliersi in pianto, ma non lo fa. Però, ecco, per me la frase risulta troppo carica e macchinosa, a livello di comprensione!
Comunque, tralasciando questo, lo stile da te adottato risulta essere consono per tutta la narrazione. Ci sono degli elementi che mi sono piaciuti davvero molto: l’uso della L maiuscola in “Lui”, quando si parla di Voldemort, il ripetersi dei bioccoli, che bianchi si contrappongono al nero di Bellatrix e soprattutto, ho apprezzato questo ripetere in un crescendo il “Generato e non creato”. Questi sono i tre elementi che più hanno saputo coniugare un buono stile con la trama, con i personaggi, in un procedere armonico.
Un peccato che, purtroppo, data la lunghezza della storia, questo stile caricato, tragico e aulico si sia scontrato con periodi macchinosi o poco comprensibili (i due che ti ho segnalato).
IC dei personaggi: 5/5
Devo farti davvero i miei complimenti per questo parametro. Bellatrix è… Bellatrix. È proprio lei, il personaggio d’inchiostro nero di cui abbiamo letto nella saga. Ho amato questo venerare Voldemort come se fosse una divinità intoccabile, imperturbabile. Ho trovata azzeccata la proposta inedita di vedere Bellatrix che sposa Rodolphus NON per volere dei genitori, ma per il volere del suo Signore, di Voldemort. Ho trovato anche molto funzionale per dipingere il personaggio questa sua mania del vino, questo suo essere caratterizzata da una follia sempre ubriaca, sempre macchiata di rosso (del vino, delle rose, del sangue) e di nero. Rosso perché non è pura, nera perché incarna tutto ciò che c’è di male.
L’ho sentita molto vivida in ogni dialogo, in ogni risatina isterica, in ogni frase velenosa, in quella remissività che concede solo a Voldemort, perché con tutti (anche con suo marito) tira fuori gli artigli. Ma non l’ammazza perché Voldemort non vuole.
A proposito del Signore Oscuro: è credibile tanto quanto Bellatrix. Infatti, come a molti, la relazione di Bellatrix e Voldemort in TCC m’ha fatto storcere il naso. Ma questa tua proposta, la trovo molto funzionante. Voldemort non si riproduce per impulsi sessuali (troppo umani) ma solo come piano B, se gli horcrux non funzionassero, come sangue del suo sangue che può farlo rivivere un giorno. Voldemort, d’altro canto, a maggior ragione dopo la morte di James e Lily Potter sa di non essere così imbattile, quindi è comprensibile che voglia tutelarsi in tutti i modi.
Poi ci sono altri personaggi, che ballano intorno a Voldemort e a Bellatrix. Rodolphus è praticamente un OC, non posso analizzarlo in ottica dell’IC, ma posso dire che è un personaggio tridimensionale, non piatto nel suo quasi-odio per la moglie che lo tiene in pugno.
E poi c’è Narcissa, che non si può definire il personaggio principale di questa vicenda, ma che riesce a spiccare nel suo candore, nell’essere una madre vera, una donna devota al proprio marito, nell’essere tutto quello che Bellatrix non è.
Infine, ci tengo a dire che non è facile muovere questi personaggi in una vicenda, personaggi di cui sappiamo la storia ma con cui difficilmente entriamo in empatia. Li hai mossi bene, in modo credibile!
Attinenza al tema (tragicità, pathos) e uso del pacchetto: 14/15
Per quanto riguarda la tragicità e il pathos, sono contenta che tu abbia proposto questa storia per questo contest. La tua storia trasuda di pathos, proprio per lo stile complesso che hai scelto. Ma non solo per quello, anche e soprattutto per la trama in sé: Bellatrix è crudele nel suo desiderio, nel suo odio, nella sua rabbia. Bellatrix catalizza tutta l’attenzione di questa storia e non fa altro che dire cose, commettere cose, che non possono non rientrare nell’ambito “tragico”. È crudele come lo è Medea in Euripide.
Come dicevo, anche lo stile è stato congeniale. Uno stile alto, soprattutto quando ci si concentra sul rapporto con il Voldemort, a cui ci si riferisce sempre come una divinità. Questo è congeniale anche se si pensa al rapporto che nei miti/nella tragedia si aveva con le divinità, anche se non proprio specificatamente nel mito di Medea.
Per quanto riguarda il pacchetto, invece, da una parte penso tu abbia fatto un ottimo lavoro nel reinterpretare il mito (che analizzerò poi nel parametro originalità), dall’altra in questo excursus della vita di Bellatrix, si è perso un po’ il carattere fondamentale: infanticidio per vendicarsi del marito.
L’infanticidio c’è, anche doppio in un certo senso, ma sembra solo una parte della vita di Bellatrix, di devozione al signore oscuro, di odio per un marito che non ha voluto, e non il fulcro centrale della storia. Il vendicarsi del marito lo rivedo nell’uccisione di Nott, che però non è più un infante, è un giovane adulto che combatte per la propria vita. Non penso assolutamente che tu sia andata fuori tema, ma forse avrei messo degli accenni in più sull’infanticidio come espressio della vendetta sadica di Bellatrix.
Invece, ottimo l’uso della citazione, dato che “Soffro, lo capite che soffro?” è ripetuto e ripreso per tutta la storia.
Originalità: 5/5
Tutte le intuizioni che ho citato nei parametri precedenti sono state molto, molto originali. Non mi ripeterò, quindi mi limito a mettere in luce un aspetto che ho precedentemente tralasciato. È veramente integrante il modo in cui ha interpretato la tragedia Euripidea, soprattutto per la concordanza Rodolphus/Giasone. Infatti il primo infanticidio, che vediamo declinato in un aborto volontario, è del figlio di Voldemort e NON è per vendetta. È per salvaguardiare il suo Oscuro Signore, per evitare che il bimbo che è in grembo venga allevato da qualcun altro, o ucciso da qualcun altro, senza farlo diventare un’arma come Voldemort voleva. Voldemort qui, non è Giasone, anche se è padre del figlio che Bellatrix ha in grembo. L’infanticidio per vendetta, in realtà, è di un figlio non suo, di un figlio bastardo che non ha colpe se non d’avere come padre Rodolphus Lestrange. Non è nemmeno un infante, Theodore Nott, e forse proprio per questo è ancora più originale.
Gradimento personale: 5/5
Questa storia m’è piaciuta moltissimo, perché mi ha dato modo di riscoprire di un lato di TCC che non avevo per niente apprezzato, e mi ha fatto quasi empatizzare con il lato oscuro della saga. Nota di merito per il titolo: bellissimo!
Totale: 36.63/40