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Revisione BG Urur

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    Urur
    Post: 203
    Registrato il: 28/05/2012
    Città: ROMA
    Età: 31
    Sesso: Maschile
    Utente Junior
    00 19/09/2020 19:26
    Buonasera a tutti,

    come anticipavo via missiva vi posto il background revisionato di Urur.

    Come concordato con la gestione, ho riscritto quello che presentai al momento della prima candidatura a Mannaro per incorporare tutta la storia reale del pg senza che questa vada perduta assieme ai quasi 13 anni di gioco :)

    Ovviamente rimane, come comunicatomi dalla gestione stessa, il vincolo basilare : il BG deve essere visionato ed approvato dal moderatore di razza.

    E quindi eccovelo qui, buona lettura.

    A disposizione per qualsiasi cosa, come sempre.
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    ATTO I : L’inizio
    Trentuno anni, tanti ne sono passati da quando quel Troll è nato.
    Una gelida notte nel villaggio di Colonna Innevata, illuminata dai lampi e squassata dai rombi cupi dei tuoni potenti.
    Con uno di questi si è fuso il primo vagito del neonato. Un segno? Forse, in ogni caso così pensò all'epoca ognuno dei presenti.
    La stazza del piccolo, già alla nascita, era al di fuori del normale cosa che, assieme al rombo particolarmente potente del tuono, fece guardare al nuovo giunto come un favorito dai Padri.
    La madre morì nello sforzo immane di darlo alla luce, altro simbolo dell'essere intimamente legato alle Terre dell'Estate : una vita sacrificata in cambio della venuta al mondo di un guerriero certamente destinato alla Grande Sala del Coraggio. Così interpretò i segni il padre, Niall, uno fra i più feroci Razziatori della tribù.
    Fu così che il ragazzino venne cresciuto nella rigida ed implacabile dottrina del Popolo secondo l'ottica del padre: la supremazia del combattente, il voto di donare sangue in battaglia e conquistare brutali vittorie per la propria gente.
    Cresce forte e robusto, molto più dei suoi coetanei.
    Cresce e matura nella violenza dell'unica, semplice e totale legge : quella del più forte.
    Guadagnarsi il proprio posto nella Grande Sala del Coraggio diviene la sua unica ragione di vita. Una vera e propria ossessione, un fanatismo talmente estremo che lo porta nei peggiori abissi della violenza.
    Impara ad utilizzare spade, asce, mazze e martelli, tutto ciò che può portare morte e distruzione in mischia. Alle volte utilizza anche degli scudi.
    Non gli ci vuole molto per imparare a sfruttare la propria stazza e forza sovrumana e spesso si distingue in battaglia per il numero di avversari abbattuti o l'efferatezza delle sue uccisioni.
    Continua a crescere prendendo parte ai continui scontri con le altre tribù dei monti, a volte dovuti alla difesa dei confini della propria tribù, altre per la razzia ai danni di quelle confinanti.

    ATTO II : L'Armata dei Troll
    Non passa ancora molto tempo prima che il Troll si decida a spostarsi, lascia indietro il padre, il villaggio e tutta la tribù.
    L'obiettivo è semplice: raggiungere la tanto rinomata Armata dei Troll per unirsi ai loro ranghi e dimostrare il proprio valore, così da conquistare il posto che è convinto di dover guadagnare ad ogni costo.
    E' il Maturen Prescelto Ardgas ad accoglierlo fra i ranghi dell'Armata facendo di lui un Iniziato.
    Da quel momento inizia la vita prettamente militare del Troll, non più le semplici scaramucce fra tribù alle quali prendeva parte da ragazzo. Li apprende la vera essenza della guerra, dello spirito combattivo dei Troll. Li matura i primi legami camerateschi con gli altri del Popolo che sembrano condividere quella sua sfrenata passione per il combattimento.
    Assieme a loro versò sangue per il Popolo, sia il proprio che quello dei nemici affrontati sul campo.
    Il suo valore sul campo di battaglia venne riconosciuto nel momento in cui Ardgas decise di promuoverlo a Razziatore.
    Segue il Maturen Prescelto nella guerra contro gli Urda combattendo al suo fianco insieme a Taras, uno dei fratelli razziatori. Fu proprio insieme a lui che, quando i Troll si imbatterono nella carovana di Sali Mangiadita, venne a ritrovarsi rinchiuso nel misterioso sepolcro di Glulivan Stan per svariati giorni.
    Alla fine i due Troll riuscirono ad uscirne dopo uno scontro armato contro dei lucertoloidi venendo poi recuperati da Ardgas in persona assieme a Karack, uno dei più anziani ed esperti Troll dell'Armata.
    Quando Ardgas sparì misteriosamente le redini dell'Armata vennero prese da Tork, fino a quel momento fedele Guardia d'Onore che continuò la guerra contro gli Urda fino a schiacciarli facendo prevalere il Popolo.
    Non si fermarono lì le campagne del nuovo Maturen Prescelto, portò aiuto ai Nani contro orde di demoni e venne sancita un alleanza fra i due popoli. Urur continuò a seguire l'Armata ed a combattere con ferocia ogni singola battaglia arrivando a conquistarsi l'ambito rango di Razziatore Veterano. Un esempio per i suoi fratelli ed un traguardo per se stesso, ancora intenzionato a guadagnare il proprio posto nella Grande Sala del Coraggio.
    Quando anche Tork scompare si forma una spaccatura netta nell'Armata: da una parte lo Sciamano Fram_Grondar, sostenuto da Urur, e dall'altra l'apparente folle Gurzuk sostenuto da Hurok. Lo scontro è feroce e durissimo riducendo tutti e quattro in pessime condizioni ma costringendo gli ultimi due alla resa. Hurok parte solitario alla ricerca dell'Iride Nera, un' antica reliquia perduta mentre Gurzuk scatena una guerra fratricida contro i Troll che lo hanno battuto.
    Sono momenti bui per il Popolo che attraversa una vera e propria guerra civile al termine della quale poco rimane. L'Armata risulta vincitrice degli scontri sanguinari, Gurzuk muore in battaglia e Fram scompare misteriosamente. Fra i superstiti dei Troll più anziani si contano solamente Urur e Karack. E' quest'ultimo che prende le redini dell'Armata nominando Urur Capo Razziatore.
    Serve sotto il nuovo Maturen Prescelto partecipando alle campagne contro i Muten ed una nuova offensiva degli Urda che sono tornati a sollevarsi contro i Troll.
    Assiste all'ennesimo cambio di vertice nell'Armata, Karack si fa da parte lasciando il proprio posto ad Ulker.
    Quest'ultimo è un Troll astuto, con una propensione al comando ed una capacità tattica ereditate dalla sua militanza in un rinomato gruppo di mercenari. Anche sotto la sua guida l'Armata conosce momenti di gloria con battaglie sanguinose nei quali i Troll escono vittoriosi. Fra loro è sempre presente Urur, distinguendosi per la ferocia inarrestabile e la costante presenza in prima linea. Sempre il primo a scagliarsi nel cuore della mischia e l'ultimo ad abbandonare il campo di battaglia. Per questa sua spiccata fedeltà al Popolo, ai suoi ideali che incarna nella maniera più totale e brutale gli viene conferito da Ulker stesso uno dei massimi onori per un Troll: essere riconosciuto come Guardia d'Onore.
    Indossa la pesante armatura corazzata che le contraddistingue ed imbraccia lo spadone che solo quei pochi privilegiati possono arrivare a brandire sul campo di battaglia. Allo stesso modo porta lo stendardo che rappresenta la guerra totale per i Troll: la Sentinella della Morte.
    Quando Ulker parte per un viaggio l'Armata rimane senza un Maturen Prescelto ed è Urur, come più alto in grado ed anziano fra i Troll, a guidarla attendendo il ritorno del Prescelto.
    Al suo ritorno Ulker è mutato, non ha più le sembianze di un Troll ma sembra uno strano animale rosa feroce oltre ogni limite. Sembra possedere un potere sovrannaturale che affascina e cattura Urur iniziando a corromperne l'animo, spingendolo verso una ferocia inaudita che supera ogni altro limite fino a quel momento raggiunto dal già brutale Troll.
    E' così che i due iniziano il loro sodalizio, portando la guerra contro gli Gnomi, gli Elfi e gli Umani.
    La battaglia infuria feroce ma stavolta i Troll non hanno la meglio, arrivando a scontrarsi contro la magia apparentemente inarrestabile delle creature che affiancano i loro nemici.
    E' proprio lì che Ulker decide di abbandonare l'Armata al suo destino. Stavolta è Urur a prenderne le redini, venendo acclamato come nuovo Maturen Prescelto.
    Riesce a concludere la guerra, stabilendo una tregua e successivamente la pace con i tre popoli, permettendo così il ritorno dei Troll superstiti verso i monti.
    Non può permettersi di perdere il controllo del Popolo, dunque dichiara Ulker un traditore ordinando la sua uccisione a vista ed inizia una campagna di riunificazione del Popolo cercando di portare tutte le tribù, ancora divise e frammentate, sotto al proprio controllo.


    ATTO III : Il Demone

    La campagna continua, l'Armata trova nuova forza e nuove reclute sotto la guida di Urur.
    Eppure il Troll è cambiato molto nel tempo, ormai la sete di potere è divenuta inarrestabile, così come l'ossessione di diventare il guerriero più letale e distruttivo di tutte le terre conosciute. Non conta più il solo raggiungere la gloria, le Grandi Sale del Coraggio non gli bastano più.
    Vuole quella forza, quella capacità distruttiva che ha visto in Ulker. Ecco perché inizia a trascurare l'Armata iniziando a cercare il suo predecessore. S'allontana definitivamente dall'istituzione nella quale ha militato per anni, dimentica il bene del Popolo anteponendogli la propria sete di potere insaziabile.
    Arriva ai limiti estremi delle terre conosciute, in quelle lande desolate dove nessuno s'azzarda ad addentrarsi. Lì continua la propria ricerca fino a quando non viene in contatto con qualcosa.
    Uno scontro con un essere che gli ricorda vagamente Ulker, uno scontro dal quale a fatica esce vittorioso e, soprattutto, cambiato. E' li che sacrifica definitivamente gli ultimi valori del Troll, è lì che la sua corruzione arriva all'apice innescando lo stesso processo che vide anni prima nel suo predecessore. Inizia a vagare solitario, selvaggio e dedito al caos totale.
    Semina morte e distruzione senza alcun motivo che non sia il semplice appagamento personale, non conta più chi o cosa abbia davanti. Ed intanto inizia a mutare, lentamente. Inizia a perdere le fattezze del Troll subendo la trasformazione dovuta alla corruzione del male. Tornato presso l'Armata ne riprende le redini per qualche tempo, fino a quando il suo interesse per il possesso di un esercito svanisce del tutto. Senza dare spiegazioni di alcun tipo si allontana e svanisce, abbandona i monti nativi spingendosi a vagare nelle terre degli uomini mentre il suo corpo continua a cambiare riflettendo la malvagità che lo anima.
    Ormai la corruzione demoniaca lo ha plagiato del tutto, deformandolo e facendogli assumere l'aspetto di un Minotauro: zoccoli, corna, zanne ed artigli. Non rimane nulla della sua essenza mortale, perfino la magia inizia a scorrere nel corpo maledetto e corrotto del fu Troll. L'unico obiettivo è seminare il caos e portare la distruzione ovunque dando prova del proprio potere sconfinato.
    Almeno così credeva. E' con l'avvento dei nuovi Dei che tutto cambia.
    Non sa spiegarsi il perché, non sa se è l'opera di qualcuno di quegli Dei sconosciuti ma dopo aver perso i sensi si risveglia sui monti. E' in una grotta, non sa dire da quanto tempo. Ma quel che più lo turba è un dettaglio tutt'altro che insignificante: è tornato ad essere un normalissimo Troll.

    ATTO IV : Umano
    Non riesce a spiegarsi quel cambiamento e non conosce quei nuovi Dei. Il mondo è diverso da come lo ricordava, mutato dal tempo del quale non ha risentito vestendo le spoglie immortali di un Demone corrotto. Eppure ora è tornato ad essere un comune mortale, solo e senza più nulla. Non può tornare ai propri monti, esiliato dal suo stesso popolo.
    Inizia a condurre una vita solitaria, da eremita, incapace di spiegarsi quel che è successo.
    Ed inizia a covare il proprio odio verso quegli Dei che, secondo la sua visione distorta ed ormai poco lucida, lo hanno condannato alla miseria. Inizia a conoscere i loro culti, i loro nomi e non riesce a far altro che disprezzarli.
    Tutti, tranne uno.
    Il Signore delle Battaglie, Khorr, attira la sua attenzione con quella dottrina rigida e ferrea che gli riporta alla mente gli insegnamenti del padre e della sua tribù.
    Poi succede quel che non si sarebbe mai e poi mai aspettato. La maledizione di Feryi si abbatte su tutto il popolo dei Troll e da un giorno all'altro si ritrova ad essere un semplice uomo.
    Grosso più di ogni altro, mantenendo quel tratto distintivo che da sempre l'ha caratterizzato, ma pur sempre un uomo per quanto forte e grande.
    E' in quel momento che bestemmia il nome del Dio che l'ha costretto a vivere quella beffa, è lì che giura di distruggerlo e di annegare nel sangue il suo credo per sradicarlo da Aengard.
    Con la vendetta nel cuore discende dai monti per andare alla scoperta di quel nuovo mondo, ritrovandosi nel Brehorn.

    ATTO V : Dalsida
    Passa ancora tempo, il Nord non è più posto dove trascorrere le proprie giornate.
    Sempre solitario s’avvia verso Sud, vaga in vari luoghi senza perdere troppo tempo ad approfondire storie e conoscenze locali. Solamente in un posto si ritrova, infine, a soffermarsi.
    Dalsida.
    C’è qualcosa, un qualcosa che avverte istintivamente a pelle, non saprebbe come definirlo, che lo attira in quel luogo.
    Incontra Herkerer dopo qualche giorno che gironzola nella cittadina, un colloquio diretto e schietto. In un qualche modo quell’uomo gli va a genio, come per la cittadina non riesce a spiegarsi cosa sia di preciso.
    In ogni caso decide di fermarsi. Gli è stata promessa azione, combattimenti, sangue, onore e gloria.
    E li ottiene, soprattutto quando si ritrova ad affrontare da solo un centinaio di strani esseri.
    Il lago s’è tinto di nero, avvelenato da una misteriosa morchia che sembra trasformare le persone in questi strani esseri che sprizzano lo stesso liquido da tutti i pori. Messo alle strette, nella strada principale accanto al bordello, li affronta sterminandoli dal primo all’ultimo. Un impeto frenetico in cui Khorr lo avvolge con la sua benevola approvazione salvaguardandolo e conducendolo alla vittoria.
    Viene riconosciuto e proclamato campione di quella battaglia, il suo nome sulle labbra di tutti i cittadini scampati.
    Poco tempo dopo, invece, si ritrova ad affrontare a mani nude due uomini armati.
    Anche qui la natura violenta e brutale del nordico ha il sopravvento, la ferocia lo muove e lo conduce nuovamente alla vittoria con l’efficace e pittoresca eliminazione dei due tizi.
    Episodio che gli vale, tra gli appartenenti alla milizia cittadina, il soprannome di “Macellaio di Dalsida” tanta è l’efferatezza con cui pone fine a quelle due vite.
    Rimane ancora a Dalsida, ha sempre quel sentore che si tratta del posto in cui dovrà sviluppare il proprio futuro, approfondire la conoscenza delle proprie capacità e raggiungere l’apice della gloria come Campione di Khorr.
    Una notte un sogno, vago e confuso. Sogna di un tempo passato, di un feroce essere che popolava i monti. Monti aspri e duri, casa di una razza tribale robusta. Fra loro il più grande, forte e violento. Proprio quella figura si tramuta in quell’essere di cui parlano gli altri, nella Bestia delle Montagne. Il volto è piatto, contorto in un’espressione rabbiosa e malvagia, zanne e corna che lo contornano. Poi, all’improvviso, tutto scompare, al posto di quel volto vede se stesso… Si vede mutare, il pelo che cresce sulla pelle mentre i denti si allungano in zanne. Dopo non molto tempo si ritrova a fissare un nero orso, l’espressione feroce, l’occhio rosso che sembra ruggire sprizzando una brutalità grezza, atavica. Sente la terra sotto le zampe, sente la propria forza e sente la sete di sangue. Sente echeggiare una risata beffarda, maligna, accompagnata da una voce sconosciuta eppure terribilmente familiare, una voce che pronuncia una maledizione antica.
    Sente…
    La Bestia di Khorr.

    Altezza : 290 cm
    Lunghezza : 350 cm
    Peso : 700 kg
    Sottorazza : Orso
    Struttura corporea : La massa muscolare, ed inevitabilmente anche la grassa, aumenta cosi come l’intera struttura ossea, più pesante e robusta. Le spalle si incurvano appena formando la classica gobba, l’intero corpo è ricoperto da una folta pelliccia nera. Il volto s’allunga leggermente andando ad assumere la forma del muso, anch’esso ricoperto di pelliccia nera, fanno contrasto gli occhi d’un rosso acceso. Mani e piedi assumono la forma di zampe robuste munite di forti, e letali, artigli. Zanne aguzze e resistenti, letali tanto quanto gli artigli.
    Pelliccia: Nera
    Occhi: Rossi
    Segni particolari: -


    N.B. : ho eliminato i "segni particolari" in quanto quel che c'era segnato era dettato semplicemente dall'unica immagine che avevo trovato all'epoca per il PG; al tempo stesso ho aggiornato e leggermente modificato i parametri come il peso per renderli più coerenti alla stazza effettiva di un grosso orso.
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    Siyr
    Post: 198
    Registrato il: 08/10/2018
    Città: SASSARI
    Età: 31
    Sesso: Femminile
    Utente Junior
    00 20/09/2020 23:32
    Ciao!

    Avendo visionato il precedente BG e le candidature, per me va bene.
    Anche per quanto riguarda i parametri, essendo stata accettata l'altezza oltre a quella massima a causa di quella da umano, la mia risposta è positiva.

    Se non ci sono altre domande/dubbi, passo e chiudo!