Riporto alcuni pezzi di un articolo che potete trovare
interamente qui
Il 13 febbraio 2017 il fondatore e amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg ha ricevuto una lettera dall’Italia.
“Nel discorso pubblico dilaga l’odio” era il senso del messaggio. La firma, quella della presidente della Camera Laura Boldrini. (...) e ancora:
Facebook incassa 70 miliardi di dollari l’anno con la pubblicità, c’era scritto sulla pagina manifesto pubblicata dal Los Angeles Times, e li usa “per amplificare le voci dei razzisti, dei violenti e dei negazionisti”. Un'accusa pesante che chiedeva alle aziende una forte azione simbolica: sospendere le inserzioni pubblicitarie a luglio.
Da quell’appello si è generato un movimento: il boicottaggio pubblicitario delle multinazionali americane ogni giorno ha aggiunto nomi importanti. (...)
Il problema nasce dal fatto che il modello di business dei social network, il motivo per cui sono formidabili macchine che producono montagne di soldi, è l’engagement, ovvero il fatto che gli algoritmi ci mostrano automaticamente i contenuti che faranno più traffico, quelli che ci terranno incollati al sito. Una volta si diceva che “
fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”: siamo fatti così, è un tema che riguarda la psicologia cognitiva degli esseri umani, questa cosa non l’ha inventata Facebook. Ma è grazie a Facebook che abbiamo la sensazione che cadano moltissimi alberi col risultato che molte più persone tentano di abbatterli invece di piantarne altri.
Una rissa, una minaccia, una violenza o anche solo una bufala sono il modo più facile per catturare la nostra attenzione; ma questo inesorabilmente modifica i nostri sentimenti ovvero la nostra visione del mondo; e, rapidamente, distrugge la coesione sociale.
Questo sì, deve cambiare. E un mese di boicottaggio non basterà.
Cosa ne pensate?
Io concordo pienamente con tutto quello che è stato detto e penso che ognuno di noi dovrebbe fare qualcosa nel suo piccolo.