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Candidatura Eldingar

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    Raisha_Fra
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    10 07/04/2020 18:40
    Eccoci qui...





    Scheda del pg:

    Nome completo: Eldingar Beriardir – Nestarhilion (il cognome è composto, in quanto ha scelto di tenere il cognome della madre come riconoscimento all’appartenenza del clan dei boschi e Custode dell'Irminsul)

    Livello: 5

    Razza: Elfo, Clan dei boschi.

    Allineamento: legale buono

    Psicologia: Nonostante il passato e l’infanzia molto dura ed il trauma subìto con l’omicidio dei suoi genitori da parte di suo fratello, è rimasta salda e di sani principi, attaccandosi fortemente al valore della vita di ogni essere vivente. E’ silenziosa, molto riflessiva, riesce a gestire facilmente le emozioni grazie alla sua logicità, chiusa, ma educata e gentile, accetta le sue paure, riconoscendole ed affrontandole con coraggio e senza ripensamenti.


    Background:

    La famiglia dell’elfa era composta da una lunga stirpe di elfi votati alla vita e alle armi in difesa dell’Aengard. La madre, Liriel Nerarhilion, appartenente al Clan dei Boschi era guaritrice e custode dell’Irminsul, ha dedicato la sua vita alla sua missione e a preservare la vita sull’Aengard tutto, ricevendo onori da tutti i popoli conosciuti. Il Padre Hart-Zal Beriardir, Pluri blasonato Generale degli incursori dell’esercito elfico, passò la vita a difendere le terre dell’Aengard ed il popolo dalle angherie dei tiranni, e dall’ombra che di tanto in tanto cercava di riaffiorare dalla Discrepanza. Il fratello, Krum, ragazzino intenzionato a seguire le orme eroiche del padre, legatissimo alla sorella che seguiva ad ogni passo crescendo, giocando con lei, e aiutandola nell’istruzione e negli allenamenti, anche quando questi divennero eccessivi. La sorellina Elhion, mezz’elfa nata da uno stupro, subìto dalla madre in una delle sue missioni, avevaun legame con Eldingar molto profondo e quasi simbiotico, non risucì a notare le differenze che aveva dai suoi fratelli fin quando non fu abbastanza grande da seguire sua madre nelle missioni, più votata alle arti curative, di certo che al combattimento a detta del padre, che in fondo mai riuscì a riconoscerla come sua figlia.

    Un’ultima missione comandata da Hart, fu la fine della felicità dell’intera famiglia. Trascinando il Generale in un cupo vortice di dolore, frustrazione che riversò sulle reclute in apprendimento, sui sottoposti e sui parigrado, fin quando fu deciso che la sanità mentale fu inadeguata per mantenere il ruolo attivo nell’esercito. Nello stesso periodo L’esercito elfico si unì ai Paladini dell'Ordine di Thalas, dando vita così alla Grande Alleanza, alla quale il generale chiese di far nuovamente parte. La sua domanda venne rifiutata, e questo spaccò totalmente la psiche dell’uomo che si accanì sui propri figli, esasperato e perseguitato da quel accadde il giorno della sua disfatta. Fin dalla tenerissima età li obbligò a subire una serie di allenamenti durissimi, ed una vita di rigida disciplina e reclusione.
    La madre, spesso assente per la sua missione, sottovalutò la questione limitandosi a curare le ferite dei loro figli, non volendo ammettere, forse per troppo amore, in che cosa stava scivolando quell’attaccamento morboso all’educazione dei ragazzi, facendoli così crescere tra soprusi e vessazioni continue intenti a spronarli a migliorare nell’arte del combattimento e della sopravvivenza, con eccessivi ed estenuanti allenamenti. Nonostante questo, la giovane elfa, continuò a provare profonda ammirazione nei confronti del padre, conscia che il suo atteggiamento era spinto solo ed esclusivamente dall’immenso desiderio di proteggerli da delle minacce che lui stesso non fu in grado di abbattere. Al contrario il fratello, come il padre, si rifugiò nella parte più oscura dell’animo facendo emergere rabbia ed odio nei confronti dei genitori che infine uccise dopo una lunga premeditazione e rapì Elhion. Eldingar assistette suo malgrado all’efferato crimine, costringendo il fratello a fuggire, lasciandola, e fu ritrovata ormai sotto shock dopo diversi giorni priva di sensi e sull’orlo della disidratazione. Per un lungo periodo perse l’uso della parola e non ricordò mai ciò che vide, e ad oggi è convinta che suo fratello e sua sorella siano morti a causa degli stessi assassini che gli han rubato i genitori.

    Pian piano si riprese, mantenendo quella sua voglia di entrare nella Grande alleanza per poter difendere il prossimo e le terre dell’Aengard, come suo padre, dai tiranni e dalle ombre che minacciano di fuoriuscire dalla discrepanza, facendo risbocciare il suo carattere gentile, temerario e ostinato




    Avvenimenti successi in on:

    - Ingresso nel Clan dei Boschi;

    - Viene accettata come recluta della Grande alleanza in cui cresce fino a diventare Incursore Scelto, partecipando sotto al suo araldo a molte battaglie ed affrontando molte sfide.

    Motivazioni dietro la scelta della razza:

    E’ molto affine con l’elfa, amante della vita in generale, e difensore dei deboli, da BG ha una particolare avversione verso tutto ciò che si muove dalla discrepanza, votandosi a combatterne ogni singolo abominio di cui possa venire a conoscenza. Buona, aiuta spesso il prossimo anche sacrificando sé stessa, ha il pensiero proteso al benessere dei molti, in qualsiasi scelta o mossa che faccia, tiene ai popoli e alle Terre di tutto l’Aengard, come anche il clan di appartenenza sottolinea

    Motivo dietro al retaggio sul pg:

    Nessuno dei due genitori è direttamente Aasimar, ma in passato in entrambe le famiglie sono presenti avi celesti, anche se non si è a conoscenza di questo fatto, in quanto il sangue probabilmente nelle generazioni, a parte qualche raro caso, non si è risvegliato, giustificando quindi la debolezza sia del padre che del fratello, troppo abbindolati dai drammi terreni per poter risvegliare il sangue celeste in loro. Questa cosa, invece, non ha scalfito Eldingar, mantenendola forte sui suoi ideali di bontà ed altruismo, dando forse per questo, motivo al sangue Aasimar di risvegliarsi in lei

    Spero di aver dato con questo tutte le info necessarie per la valutazione, per qualsiasi cosa vedo di rispondere tempestivamente, grazie mille dell'attenzione e della possibilità
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    Artemidia-
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    Utente Junior
    00 08/04/2020 17:54
    Ciao e grazie per aver presentato la tua candidatura per la razza Aarimar. Ho letto il tuo background e l'ho trovato molto interessante, nella sua essenzialità, ma mi sono sorti alcuni dubbi, così ho elaborato per te qualche domandina:


    Eldingar assistette suo malgrado all’efferato crimine, costringendo il fratello a fuggire, lasciandola, e fu ritrovata ormai sotto shock dopo diversi giorni priva di sensi e sull’orlo della disidratazione. Per un lungo periodo perse l’uso della parola e non ricordò mai ciò che vide, e ad oggi è convinta che suo fratello e sua sorella siano morti a causa degli stessi assassini che gli han rubato i genitori.


    1. Come tu sottolinei Eldingar è completamente all'oscuro di ciò che è stato compiuto dal fratello e dal padre. Se mai il tuo pg dovesse recuperare la memoria, venendo così a scoprire che il proprio padre e il proprio fratello le hanno rovinato la vita per sempre, rivaluterebbe la sua presenza all'interno della Grande Alleanza?
    Te lo chiedo perché mi pare che grazie alla carriera militare Eldingar ha maturato ideali probabilmente simili a quelli iniziali del padre (giustizia, onore, preservazione della vita e via dicendo);

    2. Supponiamo per un secondo che Eldingar riuscisse nella sua trasformazione in Aasimar: ha nel segue i geni del padre (così come quelli del fratello) e, anche se in parte, è stata influenzata da parole, gesti e azioni della sua famiglia. Supponiamo ancora che il destino si ripeta e che, quindi, Eldingar sprofondi in un vortice di dolore, frustrazione che riversò sulle reclute in apprendimento, sui sottoposti e sui parigrado, tutto ciò dovuto magari ad un grave insuccesso, ad una missione andata tragicamente. Sarà in grado di rialzarsi tirandosi fuori da questa sua condizione? O continuerà a far peggiorare le cose, abbandonando i suoi ideali (un Aasimar dedica e sacrifica la propria vita per quella degli altri), proprio com'è successo al padre?


    Al contrario il fratello, come il padre, si rifugiò nella parte più oscura dell’animo facendo emergere rabbia ed odio nei confronti dei genitori che infine uccise dopo una lunga premeditazione e rapì Elhion.


    3. La sorella (bastarda) Elhion, da background, è stata rapita dal fratello successivamente al fattaccio. Un giorno Eldingar incontra per strada Elhion, trascurata, con i vestiti sporchi, strappati e anche insanguinati, la sua pelle è piena di cicatrici, gli occhi spenti, il volto pallido, i capelli arruffati e sporchi. Eldingar, da quell'incontro, viene a sapere che il fratello Elhion l'ha tenuta tantissimi anni prigioniera, segregata nella cantina di qualche edificio, magari anche torturandola e abusandola (in fin dei conti abbiamo detto che il fratello si è aggrappato al suo lato più oscuro, che magari lo ha portato alla follia). Come reagirebbe Eldingar a tutto questo? Cosa farebbe? Come agirebbe?
    Perdonami per questa domanda che è un po' estrema, molto supposta ma ritengo che possa, in realtà, essere uno scenario alquanto probabile.

    Prenditi pure tutto il tempo di cui hai bisogno per rispondere!

    Piuttosto invito gli altri Aasimar a prendere visione della candidatura, se vorranno potranno anche loro partecipare ponendo domande/esponendo dubbi/chiedendo chiarimenti.
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    Raisha_Fra
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    Utente Junior
    00 08/04/2020 20:31
    Ciao!! In vero, le domande che mi hai fatto sono state stimolanti, per poter farmi anche personalmente un punto più chiaro dell'indole del personaggio e ti ringrazio, quindi dopo aver pensato a fondo a lei, sono arrivata a queste conclusioni:


    1. Dal fratello si, è totalmente all'oscuro, del padre, invece, sa la storia, da lui spesso raccontata durante i duri allenamenti come monito e input al superamento dei loro limiti, lei, dal canto suo cercò di dare il massimo per poter tranquillizzare un poco il suo animo distrutto, con scarsi risultati, ma era il motivo reale che la spingeva ad impegnarsi sempre di più, e nonostante questo i suoi ideali sono rimasti sempre i medesimi, anzi, le piacerebbe riportare in alto il nome del padre tramite le proprie gesta.(non giustifica gli atti commessi dal padre, ma comprende ciò che lo ha spinto a tali gesti). In caso scoprisse dell'accaduto riguardo al fratello, sicurerebbe ne soffrirebbe moltissimo, tanto da mobilitarsi a cercare il fratello e la sorella scomparsa per comprendere come siano cresciuti ad oggi conscia e fiduciosa del fatto che chiunque possa redimersi, un giorno. Nonostante questo a meno che la situazione sia particolare farebbe in modo che la giustizia si compia, consegnandolo personalmente ad un giudizio superiore come la sua parte legale richiede.

    2. In gioco ha gia avuto delle situazioni limite di crisi, che non ignoro nel gioco in quanto attualmente lotta costantemente contro l'oppressione emotiva che le ha causato il trauma subito durante l'infanzia e culminato con l'omicidio dei genitori, ma sta crescendo e le sta affrontando con coraggio superandoli con temeraria cocciutaggine rivelando pian piano il suo reale carattere, forte e positivo.


    3. Si mobiliterebbe a indagare se ci fossero altre vittime del suo insano operato, oltre che in una ricerca per trovare e consegnare il fratello alle autorità che si occuperebbero di valutare la giusta pena per il fratello, non è un pg che consoce sentimento di vendetta, cerca la giustizia e la logica di ogni gesto riconoscendo la debolezza, "mortale" riconsocendola ovviamente anche in se stessa, ma cercando sempre di combatterla al meglio di ciò che considera la giustizia, e al suo profondo attaccamento alla vita in generale
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    Anhur
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    00 08/04/2020 23:56
    Ciao Eldingar!
    Ho letto la tua candidatura e vorrei farti qualche domanda.

    1. Riallacciandomi un po' alle risposte date ad Artemidia, vorrei chiederti: ammesso che Eldingar possa consegnare suo fratlelo alla giustizia, quanto in profondità potrà lasciarle strascichi su di questo? sentirebbe, almeno in parte, di aver tradito la sua famiglia o che magari avrebbe potuto fare di più? Quanto, questo, metterebbe in discussione se stessa e il suo contatto con la realtà e i valori tramandati/imparati?

    2. Eldingar ha dei concetti precisi di Bene, Male, Ordine e Caos? se si, quali? e qual'è il concetto di giustizia di Eldingar?

    3. Domanda piuttosto classica: Facciamo l'ipotesi che in un'avventura Eldingar ha appena ritrovato la sua sorellastra e scopre che ella è sopravvissuta ed ora è a capo di un clan tutto suo. Tuttavia ora un demone minaccia la sua vita, tanto quella dell'amore di Eldingar (ammettendo ne abbia uno). In questa situazione non ha tempo di salvare entrambe, ma soltanto una. Chi sceglie di salvare e perché?

    4. Altra ipotesi: Eldingar finisce per incontrare il suo antenato aasimar, che stava indagando sui suoi discendenti e ha scoperto la verità sul trauma famigliare della tua povera pg. Esso è intenzionato a fermare la follia del fratello, che a quanto pare non si è fermato. Per tanto quest'aasimar si rivolge ad Eldingar per aiuto anche al fine di attuare un piano e adescare il fratello in una trappola che permetta all'antenato di eliminare il fratello di Eldingar. Il tuo pg parteciperebbe oppure si opporrebbe all'aasimar? se si opporrebbe, fino a che punto sarebbe disposta a spingersi per fermarlo, anche ucciderlo?


    Prenditi pure il tempo che ti serve per rispondere.
    In bocca al lupo!
    [Modificato da Anhur 09/04/2020 00:00]
    ~Anhur~
    :D
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    Raisha_Fra
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    Utente Junior
    00 09/04/2020 00:51
    1. No, in quanto per lei la vita delle persone è al di sopra di tutto, e lui comunque sia ne ha tolte e rovinate/negate e deve essere fermato, inoltre, al momento lei non poteva fare di più in quanto erano stati lontani fino a quel momento. Usa la logica per autodifesa, e questa la aiuta a superare ostacoli di questo genere. Di conseguenza i suoi ideali rimangono intonsi, rimanendo fedele, al suo compito.

    2. Beh, tutto quello che minaccia la vita, per lei è da fermare, l'ordine è l'equilibrio naturale delle cose, Caos è quello che lo intralcia, e il concetto di giustizia di Eldingar è il riuscire a gestire le cose preservando più persone possibili riuscendo comunque a fermare eventuali minacce, non ama uccidere, lo fa solo se necessario, ad esempio, quindi se una singola vita minaccia molte più vite.

    3. Bisognerebbe vederne il contesto, sono due vite e per Eldingar sono uguali, non penserebbe più a livello sentimentale ma credo che agirebbe la sua logica in soccorso, la situazione che vede coinvolte più persone, verrebbe preservata a prescindere da chi sia il soggetto da salvare.

    4. Non saprei come rispondere... un Aasimar non me lo immagino a fermare qualcuno con l'omicidio, penso che proverebbe a farlo ragionare per poter fermare il fratello consegnandolo alla giustizia come è giusto che sia, puntando appunto sul fatto che è sempre un essere vivente.
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    Artemidia-
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    Utente Junior
    00 10/04/2020 12:37
    Buon giorno!
    Grazie per aver risposto alle mie domande e a quelle di Anhur, vorrei proportene delle altre, sulla base delle tue risposte:

    1. Vorrei sapere che rapporto ha Eldingar con la morte: un soldato uccide per giustizia e questo è noto, è successo e probabilmente succederà. Ho capito che il tuo pg non ama farlo e, sicuramente, questo atto è la conseguenza di situazioni estreme, ci sta. Ma Eldingar, dopo avere ucciso, cosa prova? Rimorso? Senso di colpa? Angoscia? Vorrei che mi spiegassi come affronta questi avvenimenti.

    2. Eldingar, durante una missione, trova un demone in fin di vita. Parliamo di creature che non conoscono il concetto di bene ma che agiscono solo e soltanto soddisfacendo la propria indole malvagia. Eldingar lo salverebbe? O lo lascerebbe morire (non per mano sua) consapevole che quell'essere potrebbe di sicuro commettere moltissimi altri atti malvagi?

    3. Ricreiamo una situazione altamente probabile: Eldingar sta conducendo una normalissima ronda e incappa in un gruppo di banditi, di criminali, che stanno tentando di uccidere una donna. Il gruppo è decisamente in superiorità numerica (voi 5 e loro 10) perciò le probabilità di perdere qualche uomo potrebbero essere alte. Come reagirebbe Eldingar? Una vita salvata per altre perse, potrebbe essere possibile, no? Quindi, come decidere quando vale la pena sacrificare qualcuno per salvare qualcun altro? Parliamo di soldati contro banditi, i tuoi soldati hanno giurato sul loro onore di lottare per la giustizia. Parlamene un po', vorrei capire il tuo punto di vista e l'ipotetica azione di Eldingar.

    Per ora mi fermo, resto in attesa delle tue risposte.
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    Raisha_Fra
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    Utente Junior
    00 10/04/2020 14:49

    1.

    Non affronta molto bene la morte in generale, accusa di questa debolezza, il trauma dell'omicidio dei suoi genitori, ma non ha mai accettato la questione di una vita che termina. Si trova spesso, visto il suo incarico e voto nella Grande Alleanza a dover per mano propria uccidere, non si tira mai indietro dall'incrociare se possibile lo sguardo di chi uccide, si prende carico consapevolmente di ogni vita che estirpa e gli pesa. Qualsiasi possa essere l'avversario. Mi ricordo una delle prime battaglie di Eldingar si è trovata a combattere contro un esercito avversario che minacciava la libertà e la vita dei popoli del sud, ed il pensiero che ebbe dopo la battaglia, fu "erano gente come noi, ho tolto la vita a padri, figli e fratelli di qualcuno", è una frase che disse ad un compagno d'arme quando finì tutto... gli pesa, ma non nel senso del rimorso, piange la vita persa ma sa che è una cosa necessaria, è consapevole della scelta fatta alla Grande Alleanza e ne segue gli ideali e gli scopi.

    2.

    Avrebbe un grosso conflitto interiore, e valuterebbe molto bene la questione, ma dato che comunque sia, un demone è frutto della discrepanza, e quindi una minaccia non per se ma anche per altre persone, se non tutto l'Aaengard, visto che non si conosce l'entità demoniaca di cui stiamo parlando, odiando la sofferenza in generale, probabilmente sarebbe uno degli unici casi in cui si muoverebbe a terminare una vita, per togliere il dolore alla creatura, che comunque non meriterebbe avendo quella specifica natura e null'altro, e terminando una minaccia per il futuro.

    3.

    La grande Alleanza, ed essere Aasimar, sono cose differenti e ben distinte, per me. L'Aasimar ha una natura che preserverebbe la vita, ma facendo parte di un corpo dedicato a questo, fondamentalmente, è conscia che i suoi compagni hanno ideali molto simili, oltre che una preparazione tecnica, e logistica sufficiente per poter affrontare una situazione del genere. Non peccherebbe di codardia, suonerebbe il corno di allarme e cercherebbe delle strategie per temporeggiare in attesa di supporto, in caso dando il tempo alla vittima di scappare, per poi organizzare delle brevi ritirate che diano il tempo di riorganizzare il contrattacco in attesa delle forze amiche, riuscendo così a preservare più vite possibili, sia dalla parte nemica che amica.
    [Modificato da Raisha_Fra 10/04/2020 14:50]
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    Anhur
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    00 12/04/2020 01:42
    Buonasera.
    Vorrei capire meglio un paio di risposte che mi hai dato:

    Beh, tutto quello che minaccia la vita, per lei è da fermare, l'ordine è l'equilibrio naturale delle cose, Caos è quello che lo intralcia, e il concetto di giustizia di Eldingar è il riuscire a gestire le cose preservando più persone possibili riuscendo comunque a fermare eventuali minacce, non ama uccidere, lo fa solo se necessario, ad esempio, quindi se una singola vita minaccia molte più vite.

    Per essere più chiari: cosa intendi per Equilibrio naturale delle cose? E' in riferimento alla natura oppure a qualcosa di più filosofico?
    Hai scordato di darmi quali sono i concetti di bene e male per Eldingar. Ti andrebbe di spiegameli?

    Per quanto riguarda la giustizia, correggimi se ho capito male: quindi per Eldingar, giustizia è preservare il più possibile la vita, anche quella di chi non lo merita (vedi pluriomicidi incalliti, sterminatori e persone anche più mostruose), pur riuscendo a sventare minacce (minacce per cosa e da quale punto di vista?). Ho capito bene?

    Non saprei come rispondere... un Aasimar non me lo immagino a fermare qualcuno con l'omicidio, penso che proverebbe a farlo ragionare per poter fermare il fratello consegnandolo alla giustizia come è giusto che sia, puntando appunto sul fatto che è sempre un essere vivente.

    Consegnarlo alla giustizia, intendi consegnarlo alle forze dell'ordine suppongo ma queste sono rappresentate da te (in questo caso grande alleanza).
    -Questo, in un certo senso, non ti renderebbe braccio armato e giudice?
    -Se la pena prevista dalla legge per il criminale in questione fosse la morte, Eldingar sarebbe favorevole o preferirebbe trasgredire alla legge, assegnando una pena differente?
    -Se invece per "consegnarlo alla giustizia" intendi altro: cosa intendevi?
    ~Anhur~
    :D
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    Raisha_Fra
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    00 12/04/2020 21:30

    L'equilibrio naturale delle cose, è lo svolgersi pacifico della vita dell'Aengard, faccio esempio di un popolo, per non far l'esempio banale di un singolo individuo. Un popolo, è comunque un organismo pulsante e una parte integrante dell'Aengard, e come tale, nasce si sviluppa, e probabilmente un giorno eclissa, disperdendosi. Ecco, generalmente ci potrebbero essere anche guerre che lo intralciano, e creano caos e conflitti, in quel caso se potesse fare da mediatore per evitare gli scontri, lo farebbe, nonostante faccia parte di una forza armata come la Grande Alleanza. Il bene, è tutto quello che comporta il poter supportare o aiutare il prossimo, fare del bene, nel letterale senso del termine, fare stare bene, o comunque una situazione di benessere parlando in via generalizzata. Il male è tutto quello che interferisce con questo causando sofferenza e scontri.

    Si esatto. A lei non importerebbe interagire come giudice. Riconosce una minaccia a ciò che lei considera l'equilibrio ed il benessere di qualcuno o un popolo. Di conseguenza, le basterebbe fermare la minaccia anche isolandola, incarcerando o sigillando il pericolo. Per i demoni, invece, credo che avrebbe meno problemi a finire una vita ma perchè per lei, sono la pura essenza del male e quindi non potrebbero avere scelta di una natura diversa, se ci fosse un sigillo eterno probabilmente opterebbe comunque per quello... ma sigilli eterni anche nel fantasy non so quanto siano credibili ^^''


    Consegnarlo alla giustizia, intendi consegnarlo alle forze dell'ordine suppongo ma queste sono rappresentate da te (in questo caso grande alleanza).
    -No, è un braccio, si, ma non è giudice, è una parte di un corpo armato compatto e sia negli ideali di soldato, che vede appunto giusto sottoporre il criminale, in questo caso anche suo fratello, ad un giusto processo e che abbia il suo corso.

    - Dipende sempre dalla minaccia del Crimine, se terminare una vita implementa salvarne altre... qui non si sente di giudicare in quanto vanno anche considerati fattori di cui lei non può comprenderne realmente le motivazioni, (esempio: carcere piccolo, umido sovraffollato=epidemie... e da quello potrebbe divenire una minaccia più in larga scala) Probabilmente farebbe di tutto per proporre un alleggerimento della pena, comunque, e si sentirebbe comunque molto turbata, ma oltre quello non interferirebbe oltre rischiando tra le altre, ulteriori disordini. (eventuali rivolte, o scontri, o anche solo rischiare altre vite per scarcerare il prigioniero, o il rischio che lasciandolo libero ripeta i suoi crimini) e questo vale per chiunque anche per suo fratello ovviamente

    -No, intendevo questo.
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    Artemidia-
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    Utente Junior
    00 13/04/2020 00:12
    Buona sera gente, ringrazio Eldingar per le risposte e per la pazienza, ringrazio ancora Anhur per il suo intervento. Passiamo a noi:


    Avrebbe un grosso conflitto interiore, e valuterebbe molto bene la questione, ma dato che comunque sia, un demone è frutto della discrepanza, e quindi una minaccia non per se ma anche per altre persone, se non tutto l'Aaengard, visto che non si conosce l'entità demoniaca di cui stiamo parlando, odiando la sofferenza in generale, probabilmente sarebbe uno degli unici casi in cui si muoverebbe a terminare una vita, per togliere il dolore alla creatura, che comunque non meriterebbe avendo quella specifica natura e null'altro, e terminando una minaccia per il futuro.



    Mi piace moltissimo questa tua analisi, trovo la risposta molto coerente con le linee che definiscono la razza Aasimar. Ma continuiamo a supporre:
    E se la missione di Eldingar sia quella di catturare il demone e portarlo vivo nelle prigioni? E' senza dubbio una missione pericolosa, Eldingar saprebbe che il solo catturare un essere del genere si potrebbe rivelare fatale, anche a causa della sua imprevedibilità. Ma non ha alternative, il suo Comandante è questo che le ha ordinato e lo ha fatto perché Eldingar è un Incursore, fa quindi parte di un ramo che preferisce la guerra "non convenzionale", come da statuto. Bene, stavolta come reagirebbe Eldingar? Cosa penserebbe? Chiederebbe forse di abbandonare la missione? Ucciderebbe lo stesso il demone alla prima occasione valida? O si prenderebbe la pienissima responsabilità di quello che potrebbe succedere?

    Grazie per la pazienza!
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    Raisha_Fra
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    Utente Junior
    00 13/04/2020 18:46
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    Raisha_Fra
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    Utente Junior
    00 13/04/2020 18:58
    Bene, son felice che le mie risposte siano soddisfacenti e spero di continuare così!

    Allora... Penso che comunque sia, una cattura di un demone, debba richiedere una motivazione molto forte, quindi, valuterebbe quale fosse: Innanzitutto, che demone è, e che rischio sarebbe per il popolo di Aaengard? E come motivazione, ad esempio, serve per eliminare una maledizione? oppure ancora, è un modo per studiare un demone di una tipologia uguale ad una eventuale prossima minaccia più grande? Oppure solo curiosità di studio? Insomma, la Situazione la valuterebbe a fondo. Se ne valesse la pena per una motivo più grande, tenterebbe di farlo, anche se probabilmente, se dovesse minacciare le vite di chi fa parte della squadra, non esiterebbe ad ucciderlo. Se La motivazione non le sembra abbastanza valida, e rischierebbe di mettere a rischio delle vite, ucciderebbe il demone, o meglio tenterebbe di farlo andando in contro ad eventuali sanzioni da a parte del corpo militare che segue per la disobbedienza. Qui, sulla legalità del personaggio vincerebbe la razza nel tentativo, con l'uccisione del demone di salvare tutte le vite che questa creatura avrebbe tolto ancora durante il resto della sua vita.

    Ciao, e ancora grazie a tutti ^^
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    Artemidia-
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    Utente Junior
    00 13/04/2020 19:03
    Buona sera, grazie per la tua risposta. Al momento mi ritengo soddisfatta, lascio quindi un paio di giorni agli altri Aasimar nel caso in cui volessero porre delle altre domande!

    Ci aggiorniamo tra due giorni :)
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    Artemidia-
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    00 16/04/2020 00:12
    Molto bene, mi prendo un periodo d'osservazione durante il quale valuterò il pg in questione, sarà per me molto semplice perciò conto che durerà ben poco.

    Ci aggiorniamo!
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    Raisha_Fra
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    00 16/04/2020 18:50
    Grazie di cuore!! *_________________*
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    Artemidia-
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    00 19/04/2020 22:13
    Buona sera!
    Quale segno Aasimar sceglieresti, in caso, per il tuo pg?
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    Raisha_Fra
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    00 21/04/2020 21:23
    Scusatemi il ritardo ero convinta di aver risposto! ^^'' dunque occhi verdi color bosco, brillanti e intensi *_*
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    Artemidia-
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    00 22/04/2020 09:52
    Buondì!

    Brillanti, intensi, vividi, immensi, aggiungiamo altri aggettivi dai u.u

    Comunque, concedetemi ancora altre poche ore^^
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    Artemidia-
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    00 22/04/2020 18:02
    Buona sera,
    Dopo aver esaminato a fondo la candidatura ritengo Eldingar idonea per la razza Aasimar, puoi quindi procedere con il cambio razza^^
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    Raisha_Fra
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    Utente Junior
    10 22/04/2020 18:13
    Grazie di cuore!!!! 😍