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Scheda del pg:
Nome completo: Eldingar Beriardir – Nestarhilion (il cognome è composto, in quanto ha scelto di tenere il cognome della madre come riconoscimento all’appartenenza del clan dei boschi e Custode dell'Irminsul)
Livello: 5
Razza: Elfo, Clan dei boschi.
Allineamento: legale buono
Psicologia: Nonostante il passato e l’infanzia molto dura ed il trauma subìto con l’omicidio dei suoi genitori da parte di suo fratello, è rimasta salda e di sani principi, attaccandosi fortemente al valore della vita di ogni essere vivente. E’ silenziosa, molto riflessiva, riesce a gestire facilmente le emozioni grazie alla sua logicità, chiusa, ma educata e gentile, accetta le sue paure, riconoscendole ed affrontandole con coraggio e senza ripensamenti.
Background:
La famiglia dell’elfa era composta da una lunga stirpe di elfi votati alla vita e alle armi in difesa dell’Aengard. La madre, Liriel Nerarhilion, appartenente al Clan dei Boschi era guaritrice e custode dell’Irminsul, ha dedicato la sua vita alla sua missione e a preservare la vita sull’Aengard tutto, ricevendo onori da tutti i popoli conosciuti. Il Padre Hart-Zal Beriardir, Pluri blasonato Generale degli incursori dell’esercito elfico, passò la vita a difendere le terre dell’Aengard ed il popolo dalle angherie dei tiranni, e dall’ombra che di tanto in tanto cercava di riaffiorare dalla Discrepanza. Il fratello, Krum, ragazzino intenzionato a seguire le orme eroiche del padre, legatissimo alla sorella che seguiva ad ogni passo crescendo, giocando con lei, e aiutandola nell’istruzione e negli allenamenti, anche quando questi divennero eccessivi. La sorellina Elhion, mezz’elfa nata da uno stupro, subìto dalla madre in una delle sue missioni, avevaun legame con Eldingar molto profondo e quasi simbiotico, non risucì a notare le differenze che aveva dai suoi fratelli fin quando non fu abbastanza grande da seguire sua madre nelle missioni, più votata alle arti curative, di certo che al combattimento a detta del padre, che in fondo mai riuscì a riconoscerla come sua figlia.
Un’ultima missione comandata da Hart, fu la fine della felicità dell’intera famiglia. Trascinando il Generale in un cupo vortice di dolore, frustrazione che riversò sulle reclute in apprendimento, sui sottoposti e sui parigrado, fin quando fu deciso che la sanità mentale fu inadeguata per mantenere il ruolo attivo nell’esercito. Nello stesso periodo L’esercito elfico si unì ai Paladini dell'Ordine di Thalas, dando vita così alla Grande Alleanza, alla quale il generale chiese di far nuovamente parte. La sua domanda venne rifiutata, e questo spaccò totalmente la psiche dell’uomo che si accanì sui propri figli, esasperato e perseguitato da quel accadde il giorno della sua disfatta. Fin dalla tenerissima età li obbligò a subire una serie di allenamenti durissimi, ed una vita di rigida disciplina e reclusione.
La madre, spesso assente per la sua missione, sottovalutò la questione limitandosi a curare le ferite dei loro figli, non volendo ammettere, forse per troppo amore, in che cosa stava scivolando quell’attaccamento morboso all’educazione dei ragazzi, facendoli così crescere tra soprusi e vessazioni continue intenti a spronarli a migliorare nell’arte del combattimento e della sopravvivenza, con eccessivi ed estenuanti allenamenti. Nonostante questo, la giovane elfa, continuò a provare profonda ammirazione nei confronti del padre, conscia che il suo atteggiamento era spinto solo ed esclusivamente dall’immenso desiderio di proteggerli da delle minacce che lui stesso non fu in grado di abbattere. Al contrario il fratello, come il padre, si rifugiò nella parte più oscura dell’animo facendo emergere rabbia ed odio nei confronti dei genitori che infine uccise dopo una lunga premeditazione e rapì Elhion. Eldingar assistette suo malgrado all’efferato crimine, costringendo il fratello a fuggire, lasciandola, e fu ritrovata ormai sotto shock dopo diversi giorni priva di sensi e sull’orlo della disidratazione. Per un lungo periodo perse l’uso della parola e non ricordò mai ciò che vide, e ad oggi è convinta che suo fratello e sua sorella siano morti a causa degli stessi assassini che gli han rubato i genitori.
Pian piano si riprese, mantenendo quella sua voglia di entrare nella Grande alleanza per poter difendere il prossimo e le terre dell’Aengard, come suo padre, dai tiranni e dalle ombre che minacciano di fuoriuscire dalla discrepanza, facendo risbocciare il suo carattere gentile, temerario e ostinato
Avvenimenti successi in on:
- Ingresso nel Clan dei Boschi;
- Viene accettata come recluta della Grande alleanza in cui cresce fino a diventare Incursore Scelto, partecipando sotto al suo araldo a molte battaglie ed affrontando molte sfide.
Motivazioni dietro la scelta della razza:
E’ molto affine con l’elfa, amante della vita in generale, e difensore dei deboli, da BG ha una particolare avversione verso tutto ciò che si muove dalla discrepanza, votandosi a combatterne ogni singolo abominio di cui possa venire a conoscenza. Buona, aiuta spesso il prossimo anche sacrificando sé stessa, ha il pensiero proteso al benessere dei molti, in qualsiasi scelta o mossa che faccia, tiene ai popoli e alle Terre di tutto l’Aengard, come anche il clan di appartenenza sottolinea
Motivo dietro al retaggio sul pg:
Nessuno dei due genitori è direttamente Aasimar, ma in passato in entrambe le famiglie sono presenti avi celesti, anche se non si è a conoscenza di questo fatto, in quanto il sangue probabilmente nelle generazioni, a parte qualche raro caso, non si è risvegliato, giustificando quindi la debolezza sia del padre che del fratello, troppo abbindolati dai drammi terreni per poter risvegliare il sangue celeste in loro. Questa cosa, invece, non ha scalfito Eldingar, mantenendola forte sui suoi ideali di bontà ed altruismo, dando forse per questo, motivo al sangue Aasimar di risvegliarsi in lei
Spero di aver dato con questo tutte le info necessarie per la valutazione, per qualsiasi cosa vedo di rispondere tempestivamente, grazie mille dell'attenzione e della possibilità