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Quinto posto PARIMERITO
IL VIAGGIO DEGLI SPIRITI DI BLACKJESSAMINE

Grammatica e coesione del testo: 9.75/10
Complimenti, non ho trovato errori grammaticali, né di punteggiatura, che disturbassero la lettura e la rendessero meno scorrevole. Ti segnalo però delle accortezze di stile che mi hanno fatto decurtare qualcosina
Solo allora, solo quando il castello era tornato ad essere una prigione come tutte le altre, privo di sguardi pieni di dolore da affrontare, mi concessi il lusso di scivolare fra la pietra di quelle mura. – “Solo allora […] mi ero concessa il lusso di…”
La ripetizione “la ragazza/ragazzina con gli occhiali spessi” so che è una scelta voluta, stilistica, e io in genere apprezzo questo tipo di stile perché lo trovo poetico, però bisogna stare attenti sempre nel dosaggio. Infatti se inizialmente ho trovato la ripetizione calzante, poi è diventata pesante perché troppo presente e mai sostituita né da sinonimi, né da altri epitaffi, e poco anche da pronomi. Ad un certo punto la piacevolezza del vedere sentire queste parole è scemata.

“Io alla mia morale ho rinunciato quando l’amore mi ha soffocato la gola con una manciata di sangue.
 
C’è una ragazzina che strilla ogni notte: dicono che si senta in colpa . 
Io dico che la colpa ha contorni sfumati: non può mai ricadere su una sola persona, ma nessuno ne è immune.
Questa ragazzina ha l’orrore negli occhi, e il mio cuore sanguinerebbe per la pietà davanti al suo sguardo distrutto, se solo la pietà non mi fosse stata strappata da un sorriso d’acciaio.” – qui non c’è una vera ripetizione, ma il fatto che la parola “sangue” e il verbo “sanguinerebbe” siano così vicine ma non collegate da una frase toccante o altro (riguardano cose diverse tra loro) le rende quasi una ripetizione. Non so, in questo caso forse è una mia sensazione, ma avrei usato qualche parola diversa. In più tra “colpa” e il punto fermo c’è uno spazio di troppo. In generale poi ti sei concentrata molto sul cuore di Helena, lo ripeti spesso, ma questo lo capisco perché cerchi di dimostrare quanto sia straziato dal dolore.



Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
Helena Corvonero. Non la conosciamo in maniera approfondita, ma se c’è qualcosa a cui ci possiamo aggrappare nelle nostre fanfiction è proprio la sofferenza, il dolore, la solitudine, il cuore spezzato e malinconico. Direi che la malinconia non manca, il suo dolore si sente tra le righe e ciò che è peggio è la rassegnazione che ne consegue. Quel che non ho compreso al massimo è il motivo che la spinge così fortemente ad avvicinarsi a Mirtilla. Un loro incontro, e chissà un loro legame, lo vedo probabile e anche molto interessante. Tuttavia il modo in cui hai descritto Helena non riesce a farmi cogliere a pieno la motivazione di questa connessione con Mirtilla. Forse le ricorda sé stessa? Eppure sono così diverse. Certo, sono morte giovani, ma è abbastanza per allontanare un fantasma tormentato dalla sua solitudine? Diciamo che questo è l’unico punto che non mi ha completamente conquistata, essendo però un punto fondamentale per la storia decurto 0,5
Mirtilla la vediamo un poco meno, all’inizio forse è un po’ troppo triste e meno pazzoide di come la vediamo noi come fan di Harry Potter, ma si narra dei suoi primi momenti come fantasma e quindi è plausibile che sia stata, anche se per poco, silenziosa e non lamentosa tanto da meritare il nome “Malcontenta”. In più, quando parla con fare pazzoide della madre, sebbene sia molto inquietante, l’ho trovata un po’ più ‘sé stessa’, un po’ più simile a come la conosciamo abitualmente, quindi penso tu abbia interpretato bene questo momento della sua non-vita.

Trama e originalità: 10/10
La trama vede semplicemente l’incontro tra due fantasmi Corvonero, ma c’è tanto dietro a questo incontro. C’è tanta disperazione e quindi introspezione, c’è una lunga riflessione di Helena. L’idea dell’incontro tra loro due, anche se come detto prima non giustificato al 100% dalle modalità in cui è avvenuto, è una scelta molto apprezzata (da me, si, ma credo in generale dal fandom perché sono due personaggi interessanti e entrambi Corvonero, entrambi imprigionati, entrambi fantasmi ricolmi di dolore), è interessante e questo ti fa guadagnare punti. Lo svolgimento è plausibile e ben scritto, coi silenzi di Helena e le pazzie di Mirtilla. Le riflessioni sono cupe e non solo accennate, ma ben indagate.
L’originalità: è originale la scelta dei personaggi. meno originale risulta il discorso classico del fantasma che sceglie di rimanere sulla Terra a tormentarsi e tormentare i propri cari, a infestare i castelli e piangere lacrime che non ha. Decurto un quarto di punto per questo, ma non di più perché mi collego al prossimo parametro con questo discorso e ti dico cosa ho invece apprezzato di questa tua scelta.
Coerenza storia-titolo: 5/5
Il viaggio degli spiriti, non c’è titolo più azzeccato… aspetta no, non c’è storia più azzeccata per questo titolo! Dunque hai centrato la richiesta del contest, ovvero quello di dare narrazione a un titolo anonimo. Il viaggio degli spiriti lo potevi interpretare liberamente, quindi potevi essere letterale, o guardare questo viaggio da fuori, e invece hai scelto di parlare di un argomento molto dibattuto: la scelta del rimanere sulla terra. Quello che mi è piaciuto però, e che ti fa vincere pieno punteggio nel parametro, è la maniera particolare di come hai inteso questo viaggio. Non è il viaggio verso la morte, né soprattutto quello che ci si sarebbe aspettati: il viaggio dello spirito errante sulla terra, il viaggio infinito. È piuttosto quello che lo spirito non intraprende, quello verso l’aldilà, un viaggio su una strada interrotto, perché non vai oltre la curva e torni indietro. Tornare indietro è anche un viaggio, dopotutto, ma questo accento sul “dopo la curva” l’ho apprezzato in merito a questo titolo perché hai scelto di parlare di due viaggi insieme: quello interrotto e quello per tornare indietro.

Totale: 34.25/35