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Storie di sport, vite di sportivi

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    00 28/01/2020 21:51

    Personaggi e storie di un fenomeno che, prima del corpo, è dello spirito dell'uomo.

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    "Ahi serva Italia, di dolori ostello
    nave sanza nocchiere in gran tempesta,
    non donna di provincie ma bordello"

    Settecento anni e non è cambiato un ca**o
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    Juan Galvez
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    00 28/01/2020 21:53
    Renè Houseman

    https://quattrotretre.it/rene-houseman-il-campione-triste-che-segnava-da-ubriaco/

    https://dribblingblog.wordpress.com/2017/12/23/el-loco-rene-houseman-luomo-che-divenne-campione-da-ubriaco/

    https://athletamag.com/rene-houseman-villero-por-siempre/?fbclid=IwAR3gAU9_KUSaPqm3R7RJDgsrz4aLem0vSfPLosYAs8Y_-w9xelh2VnHZ92E

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    00 21/02/2020 09:20
    L'unico, vero Dottore.


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    00 21/02/2020 22:20
    Non ne fanno più così.
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    00 24/02/2020 16:13
    Brasile, terra di calciatori, ma anche di racers...

    Carlos Pace.


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    00 25/02/2020 23:26
    Sport poveri ma "belli"

    Hossein Rezazadeh.


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    00 22/11/2020 14:48
    Testo di Cannibali e Re

    Emil Zatopek, il più grande sportivo di sempre.



    EMIL ZATOPEK, LA LOCOMOTIVA UMANA: STORIA DEL PIÙ GRANDE FONDISTA DISSIDENTE DELLA STORIA
    Uno sguardo sofferente, la pelle del viso tirata, il sudore sulla fronte, la mascella dura, il fiato irregolare, gli occhi stretti come se volessero mettere a fuoco un traguardo ancora troppo lontano.
    Questo è stato Emil Zatopek, forse il più grande fondista di sempre.
    Stile orripilante, movimenti senza alcuna armonia, posa sguaiata all’inverosimile.
    Ma dentro il petto un motore che non abbassava mai i giri.
    Per questo lo chiamavano la Locomotiva Umana, come se invece di un essere vivente gli avversari avessero avuto di fronte una macchina, fatta di ingranaggi e bulloni, di ferro e acciaio. Una motrice che buttava fuori aria invece di vapore, che sputava saliva al posto dell’olio, ma era lo stesso impossibile da fermare.
    Correva male Emil, come raramente è avvenuto ad altri prima e dopo di lui, ma correva forte, anzi no, fortissimo. Fin dalla prima volta che, obbligato dai dirigenti della fabbrica in cui lavorava, era stato costretto a cimentarsi in una gara aziendale e aveva dimostrato di essere veloce.
    Erano gli anni '40 e il suo paese, la Cecoslovacchia, era stata da poco invasa dalla Germania nazista.
    La leva obbligatoria e il servizio militare passato a polverizzare i silicati per servire la causa bellica degli occupanti, con il rischio costante di finire in un lager perché non sa tenere la bocca chiusa.
    Poi finalmente la pace e la possibilità di dedicarsi alla corsa che negli anni del conflitto era diventata la sua vera passione. Nel dopoguerra Emil, proveniente da una famiglia poverissima e conscio della durezza del lavoro in fabbrica, sceglie di aderire al partito comunista cecoslovacco.
    Partecipa alle Olimpiadi del '48 dove vince l’argento nei 5000 m e l’oro nei diecimila.
    Quattro anni dopo si ripresenta e diventa il primo ed unico fondista a vincere insieme i 5000, i 10000 e la maratona. In patria il regime lo idolatra, facendolo diventare una sorta di simbolo del trionfo dello sport socialista.
    Emil conclude pochi anni dopo la sua carriera ma continua a lavorare nel mondo dello sport. Almeno fino al 1968, quando convintamente appoggia la Primavera di Praga e la democratizzazione del paese promossa dal segretario del Partito Comunista Cecoslovacco Dubcek.
    Quello che segue è un fatto noto. L’intervento sovietico e la deposizione di Dubcek.
    La scelta gli costa cara. Non importa la sua fama, non importa che abbia reso grande il suo paese e la causa socialista alle Olimpiadi. Finisce lo stesso a spezzarsi la schiena nelle miniere di Uranio di Jachimov per sei anni. Poi lo rimandano a Praga a fare lo spazzino.
    Vogliono umiliarlo, ma non ci riescono. Emil corre ancora, dietro il camioncino dei rifiuti tra colleghi che cercano in ogni modo di sollevarlo dal lavoro e persone comuni che lo salutano e lo applaudono per le vie della città. Perché lui non è né sarà mai un uomo normale, lui resterà per sempre la Locomotiva Umana.



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    00 23/11/2020 11:59
    Lui, poi Paavo Nurmi e pochissimi altri.

    Un posto di diritto lo darei anche ad Alberto Cova, che fra 1982 e 1985 fece un triennio da dominatore assoluto.

    Sash


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    00 23/11/2020 13:22
    Re:
    Sashimi, 23/11/2020 11:59:
    Lui, poi Paavo Nurmi e pochissimi altri.

    Un posto di diritto lo darei anche ad Alberto Cova, che fra 1982 e 1985 fece un triennio da dominatore assoluto.

    Sash


    Non mi limitavo all'atletica, intendevo proprio di tutti gli sport: nessuno come Zatopek. Any way, Paavo nelle immediate vicinanze ci sta comunque, insieme a una manciata di altri.



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    00 23/11/2020 15:31
    Juan Galvez, 11/23/2020 1:22 PM:
    Non mi limitavo all'atletica, intendevo proprio di tutti gli sport: nessuno come Zatopek.


    Per aver vinto specialità molto diverse come 10000 e maratona? O per tutto l'insieme di vita e risultati?

    Nel frattempo ho scovato questa interessante classifica dei medagliati olimpici pluridisciplinari: Z. non c'è perché è considerato tutto atletica, anche se la differenza tra bob e slittino, che invece sono separati, mi pare un po' capziosa.

    Sash




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    00 23/11/2020 15:38
    Re:
    Sashimi, 23/11/2020 15:31:


    Per aver vinto specialità molto diverse come 10000 e maratona? O per tutto l'insieme di vita e risultati?

    Per tutto l'insieme.




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