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Dal 1° gennaio 2000 il governo svedese concede delle sovvenzioni statali alle organizzazioni religiose, come previsto dalla legge sul sostegno alle comunità religiose. I finanziamenti vengono destinati solo a gruppi religiosi che “contribuiscono a preservare e rafforzare i valori fondamentali su cui si basa la società” e che “sono stabili e attivi nella comunità”.

Anche se nel 2007 aveva iniziato a dare contributi alla maggior parte delle confessioni religiose, la Svezia si era ripetutamente rifiutata di farlo nel caso dei Testimoni di Geova perché trovava da ridire sulle nostre convinzioni religiose in merito alla neutralità politica.

I fratelli non avevano potuto fare altro che citare in giudizio il governo svedese per ben tre volte. Ogni volta la Corte amministrativa suprema aveva dichiarato che il governo, rifiutandosi di concedere contributi statali alla nostra organizzazione, aveva violato la legge e avrebbe dovuto rivedere la propria decisione.

Il 24 ottobre 2019 il governo svedese ha finalmente cambiato la sua decisione in merito e concluso che i Testimoni di Geova “soddisfano tutti i requisiti legali” per ottenere contributi statali.

Di recente la stessa questione è stata sollevata in Norvegia, dove solitamente il governo concede contributi statali a tutte le confessioni religiose, tra cui i Testimoni di Geova. Comunque, negli ultimi mesi è stato chiesto al governo di riesaminare le ragioni per cui lo Stato concede simili sovvenzioni ai Testimoni di Geova, visto che sono neutrali nelle questioni politiche. I fratelli hanno quindi dato alle autorità norvegesi informazioni dettagliate riguardo al nostro punto di vista sulla neutralità politica. Hanno inoltre fornito al governo copie delle sentenze favorevoli emesse dalla Corte amministrativa suprema di Svezia e di quelle emesse in casi simili da tribunali e organi amministrativi in Germania e in Italia.

Siamo felici che il 18 novembre 2019 le autorità norvegesi abbiano deciso che i Testimoni di Geova devono continuare a ricevere contributi statali, affermando: “Il voto è un diritto fondamentale dei cittadini norvegesi, e non un obbligo. Sembra che astenersi dal diritto di voto faccia parte delle credenze dei Testimoni di Geova, [...] ma il governo non vede come questo [...] possa costituire un motivo legittimo per negare loro i contributi statali”.

Commentando queste decisioni, il fratello Dag-Erik Kristoffersen, della filiale della Scandinavia, ha detto: “Siamo felici di essere riconosciuti come persone che hanno un’influenza positiva sulla società. Speriamo che anche altri paesi in cui vigono norme simili tengano conto di tali decisioni”. Soprattutto, siamo grati a Geova, il supremo Legislatore (Isaia 33:22).

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