Personalmente la cosa in sé non mi darebbe per nulla fastidio, in fondo già lo si faceva negli anni '70 (anche se ai tempi soprattutto in chiave parodistica) e sicuramente a teatro: attori e attrici sono corpi e volti prestati a un personaggio, non viceversa.
SE (ed è ovviamente la premessa necessaria) non si sta cercando la verosimiglianza storica e biografica: ma nel caso della Sirenetta, trattandosi di una favola la questione non si porrebbe nemmeno - a meno che Andersen non avesse dato indicazioni precise, ma dubito.(*)
Al limite, anche un Lincoln nero o asiatico non mi spiacerebbe affatto, se il film non puntasse alla verosimiglianza ma ad altre chiavi di lettura (me ne vengono in mente diverse); e naturalmente se la cosa fosse ben gestita. Pur conscio che il viceversa (chessò, un ML King fatto da George Clooney, o un'Angela Davis fatta da Gong Li) non sarebbero oggi nemmeno lontanamente proponibili, chiavi di lettura alternative o meno. Forse neppure Ben Kingsley riuscirebbe a rifare Gandhi, oggi.
Ma quel che veramente infastidisce, in queste operazioni, è il volerle ammantare di sociopolitica da tre palle un soldo: il cavalcare l'onda del momento con un fintissimo egualitarismo solo cosmetico, che nasconde nient'altro che lucrosa auto pubblicità e sempiterno piazzamento del prodotto ai consumatori. Marketing allo stato puro, insomma.
S.
(*) e invece no, ho controllato: diceva proprio "(..)aveva la pelle chiara e liscia come le foglie di rosa, e gli occhi azzurri come il marepiù profondo(..)" - dannato Andersen, mi mandi a monte i post!
[Modificato da Sashimi 04/07/2020 17:03]